2 Settembre 2023 - 1
di
Ornella
genere
dominazione
Ciò che segue è un racconto di fatti assolutamente reali e vissuti da me in prima persona.
Premessa importante: sono una donna di 48 anni, sposata con figli, con un lavoro e una vita normale, dove “normale” sta per “come l’ho sempre desiderata”.
Se entriamo nella parte “intima” ho, come tutte le persone dovrebbero avere, le mie fantasie che condivido al 100% con mio marito in modo reciproco. Queste, spesso, diventano cose realizzate assieme, altre da sola ma sempre condividendo tutto con lui.
In questa categoria rientrano le mie fantasie e desideri di sottomissione, desideri che sono esclusivamente con me nel ruolo di S e le altre persone nel ruolo D esclusivamente donne.
Negli anni mi sono fatta molte conoscenze, soprattutto frequentando siti a tema (chat, forum, ultimamente canali telgram, ecc di cui non faccio menzione esplicita ma che sono facilmente accessibili a tutti) dove ho conosciuto persone capaci di farmi realizzare alcuni sogni.
Bene, fatta questa premessa, e ricordando ancora che quanto seguirà è successo realmente e le “licenze” letterarie che mi prendo sono solo per rendere fruibile il racconto, vi lascio alla lettura di quanto ho vissuto il primo Sabato di Settembre.
Anni fa, frequentando un canale chat, sono entrata in contatto con persone che, oltre a quello, frequentavano (e frequentano) un noto sito a tema BDSM. Io sono sempre stata attratta dalla “sottomissione” fisica e psicologica tra donne e, pur dichiarandomi etero al 100% questo aspetto della mia vita e psiche sessuale è rivolto solo al mio sesso, con me nel ruolo di passiva.
Con queste persone, sia uomini che donne, si è chiacchierato molto, ci si è conosciuti di persona e sono nate delle situazioni appaganti e allo stesso tempo divertenti e conviviali.
Dopo circa 5 anni mi è stato proposto da un membro donna, che per me era solo un nick name, di fare parte di una cerchia “ristretta” di persone che organizzavano incontri a tema con la particolarità di essere molto realistici e con regole ben chiare; di conseguenza anche molto selettivi nell’invitare nuovi membri.
Si entra solo su invito di chi lo gestisce, quindi, non chiedetemi come si fa a farne parte, neanche io lo so.
Per quanto riguardava i membri “sub” si deve dichiarare preferenze, limiti, disponibilità orarie ed accettare di utilizzare un telefono cellulare che viene fornito, solo ed esclusivamente per rispondere a sms ricevuti.
Li per li la cosa mi è sembrata assurda ma, pensandoci e parlandone con mio marito, ho accettato di provare. A quel punto mi sono state fatte alcune domande specifiche, la prima e più dirimente, la disponibilità di “giocare” con entrambi i sessi, solo uomini o solo donne. Ho scelto di essere disponibile solo a donne e ho poi indicato limiti, per me inviolabili (segni permanenti, toilet game, foto e video, zoofilia e attività in pubblico) e mille altre domande, neanche fosse una anamnesi medica. Detto questo mi è stato fatto recapitare in un fermo posta un vecchio telefono banalissimo.
In seguito, ho ricevuto messaggi dove mi si proponevano date e orari e a cui, secondo le regole, dovevo solo rispondere sì o no.
Ecco, ora che sapete quale è la modalità di “gioco”, passo a raccontarvi l’ultimo incontro avvenuto il primo sabato di Settembre. Ultimo dopo 3 anni di stop, un po' per il covid, un po' per motivi famigliari e un po' per qualche no inviato a seguito di richieste che non mi piacevano (anche se, capirete, le stesse sono molto vaghe).
Come ormai da 6 anni a questa parte, accendo il telefonino del gruppo una volta al giorno prima di addormentarmi. Lo tengo nel comodino se sono a casa, o nel beauty se sono via. Ormai è diventato un rituale automatico, come chiudere la porta di casa. È circa 6 mesi che non arrivano messaggi e ai precedenti ho sempre risposto no, mentre l’ultimo si risale ormai al gennaio 2020.
È il 23 di Agosto, il tempo di mettere il pin e i 3 squilli secchi mi fanno quasi spaventare. Apro il messaggio e leggo “sabato 2 Settembre, se si seguiranno istruzioni e ulteriore conferma”
Strano, di solito tutto è racchiuso in un messaggio. Sto per rispondere no ma poi mi dico che ho modo di farlo al secondo messaggio e rispondo si con le mani che mi tremano, il respiro che si va veloce ed il battito che accelera.
Poco dopo altri 3 squilli, se possibile ancora più secchi dei primi e “ore 17 Valtellina, località S.Bxxx, dove finisce la strada parte un sentiero verso Rifugio Capanna di xxxx , 2 ore di buon passo. Coppia di donne ti aspettano lungo il percorso, ritorno dopo 24 ore”
Mi si ferma il cuore, sono certa di aver perso un paio di battiti, sono spaventata, conosco perfettamente il posto che, d’altra parte, conoscono in pochi. Come fa ad arrivarmi una richiesta così quando l’anonimato di tutti è sempre stato ciò che mi ha affascinato. Devo rispondere no, di certo qualcuno mi conosce e questo viola le regole ma non riesco a farlo, e le mie dita scrivono, spinte da un volere non controllabile, si.
Spengo il telefono e sono già pentita, devo avvisare mio marito ma tornerà tra due giorni e non voglio dirlo al telefono, cerco di dormire ma ormai so come funziona e il mio pensiero tornerà li fino al giorno dell’incontro con in più l’ansia di una coincidenza troppo strana.
Premessa importante: sono una donna di 48 anni, sposata con figli, con un lavoro e una vita normale, dove “normale” sta per “come l’ho sempre desiderata”.
Se entriamo nella parte “intima” ho, come tutte le persone dovrebbero avere, le mie fantasie che condivido al 100% con mio marito in modo reciproco. Queste, spesso, diventano cose realizzate assieme, altre da sola ma sempre condividendo tutto con lui.
In questa categoria rientrano le mie fantasie e desideri di sottomissione, desideri che sono esclusivamente con me nel ruolo di S e le altre persone nel ruolo D esclusivamente donne.
Negli anni mi sono fatta molte conoscenze, soprattutto frequentando siti a tema (chat, forum, ultimamente canali telgram, ecc di cui non faccio menzione esplicita ma che sono facilmente accessibili a tutti) dove ho conosciuto persone capaci di farmi realizzare alcuni sogni.
Bene, fatta questa premessa, e ricordando ancora che quanto seguirà è successo realmente e le “licenze” letterarie che mi prendo sono solo per rendere fruibile il racconto, vi lascio alla lettura di quanto ho vissuto il primo Sabato di Settembre.
Anni fa, frequentando un canale chat, sono entrata in contatto con persone che, oltre a quello, frequentavano (e frequentano) un noto sito a tema BDSM. Io sono sempre stata attratta dalla “sottomissione” fisica e psicologica tra donne e, pur dichiarandomi etero al 100% questo aspetto della mia vita e psiche sessuale è rivolto solo al mio sesso, con me nel ruolo di passiva.
Con queste persone, sia uomini che donne, si è chiacchierato molto, ci si è conosciuti di persona e sono nate delle situazioni appaganti e allo stesso tempo divertenti e conviviali.
Dopo circa 5 anni mi è stato proposto da un membro donna, che per me era solo un nick name, di fare parte di una cerchia “ristretta” di persone che organizzavano incontri a tema con la particolarità di essere molto realistici e con regole ben chiare; di conseguenza anche molto selettivi nell’invitare nuovi membri.
Si entra solo su invito di chi lo gestisce, quindi, non chiedetemi come si fa a farne parte, neanche io lo so.
Per quanto riguardava i membri “sub” si deve dichiarare preferenze, limiti, disponibilità orarie ed accettare di utilizzare un telefono cellulare che viene fornito, solo ed esclusivamente per rispondere a sms ricevuti.
Li per li la cosa mi è sembrata assurda ma, pensandoci e parlandone con mio marito, ho accettato di provare. A quel punto mi sono state fatte alcune domande specifiche, la prima e più dirimente, la disponibilità di “giocare” con entrambi i sessi, solo uomini o solo donne. Ho scelto di essere disponibile solo a donne e ho poi indicato limiti, per me inviolabili (segni permanenti, toilet game, foto e video, zoofilia e attività in pubblico) e mille altre domande, neanche fosse una anamnesi medica. Detto questo mi è stato fatto recapitare in un fermo posta un vecchio telefono banalissimo.
In seguito, ho ricevuto messaggi dove mi si proponevano date e orari e a cui, secondo le regole, dovevo solo rispondere sì o no.
Ecco, ora che sapete quale è la modalità di “gioco”, passo a raccontarvi l’ultimo incontro avvenuto il primo sabato di Settembre. Ultimo dopo 3 anni di stop, un po' per il covid, un po' per motivi famigliari e un po' per qualche no inviato a seguito di richieste che non mi piacevano (anche se, capirete, le stesse sono molto vaghe).
Come ormai da 6 anni a questa parte, accendo il telefonino del gruppo una volta al giorno prima di addormentarmi. Lo tengo nel comodino se sono a casa, o nel beauty se sono via. Ormai è diventato un rituale automatico, come chiudere la porta di casa. È circa 6 mesi che non arrivano messaggi e ai precedenti ho sempre risposto no, mentre l’ultimo si risale ormai al gennaio 2020.
È il 23 di Agosto, il tempo di mettere il pin e i 3 squilli secchi mi fanno quasi spaventare. Apro il messaggio e leggo “sabato 2 Settembre, se si seguiranno istruzioni e ulteriore conferma”
Strano, di solito tutto è racchiuso in un messaggio. Sto per rispondere no ma poi mi dico che ho modo di farlo al secondo messaggio e rispondo si con le mani che mi tremano, il respiro che si va veloce ed il battito che accelera.
Poco dopo altri 3 squilli, se possibile ancora più secchi dei primi e “ore 17 Valtellina, località S.Bxxx, dove finisce la strada parte un sentiero verso Rifugio Capanna di xxxx , 2 ore di buon passo. Coppia di donne ti aspettano lungo il percorso, ritorno dopo 24 ore”
Mi si ferma il cuore, sono certa di aver perso un paio di battiti, sono spaventata, conosco perfettamente il posto che, d’altra parte, conoscono in pochi. Come fa ad arrivarmi una richiesta così quando l’anonimato di tutti è sempre stato ciò che mi ha affascinato. Devo rispondere no, di certo qualcuno mi conosce e questo viola le regole ma non riesco a farlo, e le mie dita scrivono, spinte da un volere non controllabile, si.
Spengo il telefono e sono già pentita, devo avvisare mio marito ma tornerà tra due giorni e non voglio dirlo al telefono, cerco di dormire ma ormai so come funziona e il mio pensiero tornerà li fino al giorno dell’incontro con in più l’ansia di una coincidenza troppo strana.
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