Il proprietario del ristorante cinese mi usa come schiavo

di
genere
gay

Ero senza una lira in tasca quando chiesi al sig. Hu se potessi lavorare da lui come cameriere nel suo ristorante cinese.
Il sig Hu mi assunse, appena diciottenne, come lavapiatti.
Non era il lavoro della mia vita , lo odiavo e mi ha trasformato in uno schiavetto sessuale.
Indossavamo pantaloni e maglia larga neri e una mantellina bianca ci proteggeva dagli schizzi d’acqua.
Al lavaggio non me c’erano altri due ragazzi, cinesi, giovani ma con età indefinita.
Stavano zitti per ore. Si sentiva solo il rumore di piatti e stoviglie oltre che di acqua. Acqua che scorreva per ore.
I due non mi hanno mai rivolto la parola o un sorriso. Lavavano zitti.
Ogni tanto faceva capolino il sig Hu che urlava inferocito in cinese.
Fu un giorno che chiesi al sig Hu il permesso di andare in bagno perché il rumore dell’acqua mi aveva stimolato la pipì. Il sig Hu andò su tutte le furie e mi disse di pisciarmi addosso. Gli sorrisi pensando che stesse scherzando. Lui entrò nella sala lavaggio e si diresse verso i miei due colleghi. Prima ad uno poi all’altro, rapidamente, gli sfilò i pantaloni della divisa, prese in mano e mi mostrò le mutande dei colleghi bagnate e inveendomi contro si pulì le mani sul mio volto.
Rimasi sconvolto, sentivo l’odore di urina sul mio volto.
I due ragazzi rimasero immobili con i pantaloni calati e continuarono a lavare i piatti, coperti anteriormente da un mantello di gomma bianco.
Mi avvicinai al primo e gli tirai su i pantaloni. Era la prima volta che avevo un culo di un ragazzo così vicino al mio. Con l’occasione ho dato uno sguardo anche a quei meravigliosi testicoli, un peccato non essere riuscito a vedergli il pisello.
L’altro ragazzo con un italiano storpiato mi disse “ fai quello che dice mr Hu, sempre, anche se sembra strano tu fai”. L’altro ragazzo gli si mise a parlare in cinese, sembrava intimorito e arrabbiato.
“Si ma voi non vi piacerete sempre addosso?” Non ricevetti risposta.
Arrivò il primo mese di paga.
Ogni dipendente veniva chiamato nell’ufficio del sig Hu.
Al mio turno, vidi in ufficio anche i miei due colleghi. Il loro volto non era dei più felici.
Avrei potuto ribellarmi ma ero senza un soldo in tasca con il rischio di rimanere senza casa.
Il sig Hu iniziò a insultarmi dicendomi che lui è il mio padrone e decide di farmi fare quello che vuole lui.
Ad un certo punto Hu prende un bicchiere in mano, si volta verso uno dei miei colleghi, gli tira su la mantellina. Era nudo. Sento uno scroscio all’Interno del bicchiere. Mr Hu una volta riempito il bicchiere fa urinare a terra il tizio e facendomi cenno di salute, si scolò con un sorso il bicchiere.
Ero disgustato, mr Hu si alzò in piedi, venne vicino a me e mi diede un bacio a stampo sulla bocca.
Quell’uomo poteva essere mio nonno perché avrà avuto 60 anni, io ero da pochi giorni maggiorenne.
Mr Hu chiude a chiave la porta dell’ufficio.
Ero agitato, avevo avuto il primo rapporto sessuale con una ragazza qualche mese prima.
Il signor Hu urlò in cinese si due ragazzi che si sfilarono la mantella rimanendo nudi. “ dai forza spogliati” mi ordinò.
Mi spogliai e mi misi tra i miei due colleghi.
Il sig Hu si sedette alla scrivania, chiamò il ragazzo che aveva urinato, lo fece mettere con le mani appoggiate alla scrivania, a pecora verso Hu. Iniziò a penetrarlo con le dita. Il ragazzo lo lasciava fare mugugnando. Hu chiamò anche il secondo, stessa cosa. Io ero lì di fronte, lì guardavo terrorizzato di subire la stessa sorte. “ ti ecciti?” Mi chiese? “No mr Hu “ risposi. Mr Hu saltò in piedi, venne dritto verso di me, mi infilò in bocca la mano, facendomi sentire l’odore e il sapore del mio collega. Nel frattempo mi segò. Il mio cazzo rispose alla sua sollecitazione, fu allora che Hu mi portò dietro a uno di loro, sputò sul mio cazzo e segandomelo mi fece penetrare il collega. Lui era lì che mi guardava, masturbando l’altro. Venni. Mr Hu da quel giorno mi usò a suo piacimento
scritto il
2023-10-07
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