Il cazzo di Dafne, bella sorpresa!
di
CEG
genere
trans
Mi chiamo C., ho 40 anni e vivo a Padova. Spesso mi capita di viaggiare per lavoro e stare fuori città per qualche notte. Solitamente viaggio in treno così riesco a sfruttare il tempo in viaggio per organizzarmi il lavoro, fare chiamate, sentire clienti, ecc ecc..
Circa sei mesi fa, prima dell’estate, stavo andando a Bolzano; faceva giá abbastanza caldo per cui le persone iniziavano a soffrire i primi accenni di estate.
Quando viaggio, porto sempre con me un oggetto accuratamente selezionato dalla mia collezione di cazzi di silicone, plug e palline anali, vibratori ecc ecc e ovviamente un immancabile tubetto di lubrificante. Così la sera in albergo, dopo la giornata di lavoro con clienti e cena con colleghi, uccido la noia infilandomi l’oggetto del piacere nel mio culetto ormai esperto.
Premetto che è una pratica che mi ha sempre attirato per il piacere puramente fisico, ma da un po’ di tempo mi eccitava il solo pensiero di provare qualcosa di più… come dire…. reale!
Torniamo al mio viaggio in treno. Il posto davanti a me era libero, arriva una ragazza, mi chiede se è libero e si siede, quasi senza aspettare risposta. Dopo 2 minuti, stacco per la prima volta gli occhi dallo schermo del computer e guardo questa ragazza: wow, uno spettacolo! Circa sulla 30ina, non troppo alta, capelli nero corvino e abbronzatura giá invidiabile nonostante l’estate debba ancora ufficialmente iniziare. Labbra carnose con un piccolo neo a lato del labbro superiore. Vestita con una gonna nera abbastanza attillata e un maglioncino dalla linea morbida che non faceva capire bene le linee del corpo. Mi incanto a fissarle il corpo, le gambe nude accavallate dalla pelle perfetta. Lei si accorge subito della mia attenzione e invece di sentirsi in imbarazzo, si toglie il maglioncino emettendo un gemito mentre si stiracchia la schiena. Quello che si rivela è una vita stretta ma con un accenno di rotondità, segno che non è una che si spacca in palestra, come piace a me insomma. La canotta attillata non lascia dubbio sulla perfezione delle tette che stanno sotto, circa una seconda abbondante proporzionata a quel corpo minuto. È in quel momento che i nostri sguardi si incrociano e lei mi sorride in modo tutt’altro che innocente. Ricambio il sorriso e abbasso quasi timidamente lo sguardo a fissarle le gambe. Lei non perde occasione e con una mano solleva un po’ la gonna come per trovare sollievo dal caldo. L’intento invece è quello di lasciarmi intravedere un cazzo semi-eretto che sembra tutto tranne che piccolo. Insomma, sembra l’unica cosa grande su quel corpo piccolo e aggraziato. Sgrano gli occhi ma è ora di prepararsi per scendere, infilo il computer nello zaino e sfilo un biglietto da visita dalla tasca lasciandolo sul bordo del finestrino. Lei lo prende e lo infila nella borsa e le nostra strade si dividono.
Passa circa un mese, nessun segnale, gli impegni mi tengono impegnato ma ovviamente mi riportano in viaggio verso Bolzano. Non so se fosse casuale, non so se fossi stato io avvistato in qualche stazione, ma nel primo pomeriggio in trasferta vibra il telefono e vedo un messaggio da un numero che non conosco: “In che Hotel alloggi stanotte? Dafne” e uno emoticon con l’occhiolino. Sorrido ma sono con dei clienti, per cui mi scuso, rispondo velocemente al messaggio e archivio la cosa.
Alle 10 di sera sento bussare alla porta della camera, apro e senza salutare entra questa Dafne con un vestito a fiori e una bottiglia di vino. Mi bacia sulla guancia vicino alla bocca, ha un profumo inebriante ed è truccata perfettamente, con un rossetto scuro e solo una sottilissima linea di eye-liner che incornicia l’occhio scuro e profondo. Si siede sul letto e accavalla le gambe, io apro il vino e le passo un bicchiere. Mi siedo a fianco di lei sul letto e il silenzio si rompe: “In treno mi sembravi particolarmente interessato a quello che ho qua sotto, o sbaglio?!” E sorseggia il vino ammiccando con finta innocenza… io rispondo: “Mmm direi di si, anche se è stato un attimo, sai, dovrei darci un’altra occhiata”. Al che lei apre le gambe e fa cenno con la testa di abbassarmi e favorire. Appoggio il bicchiere sul tavolino di fronte e mi abbasso in ginocchio di fronte a lei. Con le mani le apro piano ancora di più le gambe mentre lei ha il respiro accelerato. Alzo il vestitino e il suo cazzo è già durissimo sotto le mutandine in pizzo color turchese macchiate da una buona dose di presperma. Per me è la prima volta ma non sono imbarazzato, anzi! Mi abbasso e inizio a mordicchiare il suo cazzo senza spostare le mutandine. Lei mi fa: “ tiramelo fuori, è tutto tuo”. Non mi faccio pregare, glielo sfilo di lato e inizio a succhiarlo, leccando bene anche la palle. È tutto perfetto, ma voglio andare oltre e vedere il buco di quel culetto che avevo solo visto scendere dal treno. La invito con un gesto a sfilarsi il vestito e a stendersi sulla schiena mentre io le alzo le gambe per poterle mangiare meglio il culo e leccare tutto quel ben di dio. Sfilo le sue mutandine, così lei resta solamente con il reggiseno coordinato alle mutandine. Sta gemendo e migulando mentre io accelero il ritmo, sputo sul sul buchetto e sul suo cazzo. Ah, giusto per conferma, il suo cazzo è fuori scala, sará 18/19 cm e quasi 4 di diametro. Dopo un po’ di tempo a succhiare, sputare e leccare cazzo palle e culo, con il gusto di tutto questo nella mia bocca mi avvicino a lei e ci baciamo con foga. Lei dice: “mi piace il gusto di me nella tua bocca,ora peró vorrei qualcos’altro oltre alla lingua” e fa l’occhiolino. Mi spoglio, ho il cazzo che non sta più nella pelle e mi sbrigo a infilarglielo nel culo. La sensazione è indescrivibile, sento i suoi muscoli opporre un po’ di resistenza ma poi cedere e lasciarmi entrare, segno che per le non è la prima volta e neanche la seconda. Sono talmente eccitato che dopo due minuti devo rallentare per non venirle subito nel culo. Lei se ne accorge, così mi fa salire sul letto e mi ordina di girarmi. Mi ritrovo a gattoni con la testa sui cuscini e il culo all’aria, rivolto verso di lei. Lei si mette dietro e inizia a leccarmi da dietro il buco del culo, mentre con le mani mi dilata le natiche. Da sotto sento una mano esperta che inizia a segarmi piano e quando la signorina decide che sono abbastanza lubrificato dal suo sputo, ecco che mi incula! Che meraviglia! Vedo la scena allo specchio: questa figa pazzesca dal corpo perfetto, tette dai capezzoli scuri e dal cazzo grande quanto il mio che mi sta scopando il culo senza darmi tregua. Ho il mio cazzo che gronda presperma in quntitá allucinanti. Sento il culo pieno della sua voglia, mi lascio andare ancora di più e chiudo gli occhi. La supplico si sborrarmi dentro e così fa! Si stacca dopo gli ultimi colpi e sento grondare dal mio culo lo sperma caldo che scende sulle palle e sul cazzo.
Mi giro sulla schiena e la guardo con occhi febbricitanti, provato dalla nuova esperienza e dalla vista di tanta perfezione.
Lei mi dice, con fare insaziabile: “ Ora tocca a te venire!” E inizia a succhiarmi il cazzo che nel frattempo si era lubrificato con il suo sperma uscito dal mio culo aperto. Mentre succhia mi infila una due tre dita dentro all’ano, mi guarda fisso negli occhi determinata a farmi esplodere nella sua bocca carnosa, calda e accogliente. Esplodo, lei tiene tutto in bocca accennando un sorrido e e si avvicina alla mia bocca. Non potendo parlare con la bocca piena (non sarebbe educato….) con un dito mi indica di aprire la mia. Apro in maniera passiva, come se non ci fossero altre alternative sensate, e lei travasa tutto il mio sperma misto alla sua saliva nella mia bocca. Continuiamo a passarcelo per qualche minuto finchè non ci addormentiamo esausti e soddisfatti.
Appena svegli, dopo un paio d’ore, abbiamo ci siamo scopati atre due volte con la stessa foga della prima. Da quel giorno Dafne è la valvola di sfogo per le mie fantasie più sfrenate.
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