Fatti una famiglia Parte II
di
Marco60
genere
incesti
(Racconto di fantasia).
Dopo essermi scopato mai cognata, con il consenso di mia moglie, mi aspettava qualcosa ancora più stimolante.
Un posto di grande rilievo, nelle mie fantasie erotiche, lo occupava anche mia nipote acquisita, Vale, figlia di mia cognata. Una bella ragazza, non alta, ma ben fatta con un sorriso strabiliante. Col pensiero mi sono masturbato anche su di lei, ma non ho fatto mai niente per farlo notare. Con marito e figlio, conserva ancora un corpo da favola, capace di farmi risvegliare gli ormoni di 30 anni fa. Intanto una serie di eventi sconvolge la sua famiglia, la separazione dal marito.
Come zio divento un punto di riferimento, e sempre più spesso frequento casa sua, un pò per dargli una mano per accudire il bambino, e un po' per consolarla. Dopo un paio di anni mi chiese un grosso favore, un aiuto economico considerevole, ed io senza pensarci due volte, di nascosto di mia moglie, mi presto di aiutarla. Spesso lei mi chiede come potrebbe fare per ricompensarmi, ma io non ho mai preteso niente, neanche la restituzione del denaro. Un sabato sera mia moglie esce con amiche per andare a mangiare una pizza fuori paese, e mancherà per tutta la serata, ed io ne approfitto per andare a trovare mia nipote. Appena ha saputo che ero rimasto solo, mi invita a cenare con lei. Così cenammo di buon grado e verso le 22 manda il bimbo a nanna. Avevo notato che il suo umore non era dei migliori, e quindi gli ho chiesto:
-Io: "Cosa hai Vale?"
-Vale: "Sono stanca di stare da sola senza un uomo accanto che mi dia supporto e compagnia"
-Io: "Puoi contare su di me ,Vale"
-Vale: "Il problema è un'altro, mi manca l'uomo che mi porti a letto e mi stringesse forte a se"
Pensai, che non potevo essere certo uno di quelli. Così continuò il discorso e disse:
-Vale: "Peccato che non hai 30 anni in meno, potevi essere uno di quelli"
-Io: "Sei una bella donna Vale, prima o poi troverai la persona giusta"
Era scossa e giù di morale, ne aveva proprio bisogno. Ad un certo punto mi alzai perchè era ora che tornassi a casa e la abbracciai per salutarla e ringraziarla per la serata. Tremolante, mi strinse in un forte abbraccio e non mi lasciava più. Sentivo il suo corpo fremere e palpitante, i suoi seni schiacciati sul mio petto, e il mio pene, che nel frattempo si era indurito, schiacciato sul suo basso ventre, mi stava scuotendo gli ormoni. Non so cosa mi prese, iniziai a baciarla sul collo, poi sulle guance e non ricevendo nessuna opposizione, con coraggio mi avvicinai alle sue dolci labbra carnose. Chiusi entrambi gli occhi e con la mia lingua cercai la sua. In preda all'eccitazione le mie mani scivolarono sul suo fondoschiena, piccolo ma solido, e con forza lo spinsi a me. Il mio pene schiacciato contro di lei, cercava il suo spazio, era impaziente di liberarsi da quella gabbia. Nel frattempo abbassai il viso cercando le sue tette morbide che facevano occhiolino dai bordi della camicetta, mentre sentivo le sue mani che si poggiavano sul mio capo accompagnando i miei movimenti. Con delicatezza iniziai a sbottonare la camicetta, sfilandola da dosso, mi soffermai ad ammirare le sue tette stupende. Gli sbottonai i jeans facendoli scivolare sul pavimento, le mie mani si intrufolarono all'interno degli slip palpando le sue natiche morbide. Ebbi un attimo di incertezza, su quello che stavo facendo, così gli chiesi se era tuto apposto, se potevo continuare. Lei mi rispose:
-Vale: "Zio vai tranquillo, non voglio pensare ad altro, solo a questo momento"
-Io: "Voglio dirti che l'ho sempre desiderato, ma non ho mai osato, questo rapporto che sa di proibito"
Gli tolsi gli ultimi indumenti intimi mostrando il suo corpo nudo dove le sue tette facevano capolino davanti ai miei occhi. Mi affrettai a liberarmi anch'io degli indumenti, dopo di che mi sedetti sulla sedia e senza dirmi niente, Vale, si chinò sul pavimento a carponi e mi sfilo gli slip, mostrando il mio pene desideroso di essere omaggiato. Ero talmente eccitato che mi sentivo esplodere ancor prima che me lo toccasse. Lo prese per mano e iniziò a menarlo con quel sguardo languido e compiaciuto di chi non aspetta l'ora di gustarlo. Così avvicinò la sua bocca e cominciò a baciarlo, per poi scappellarlo e con la lingua assaporare i miei umori. Sentii scivolare il mio cazzo nella sua bocca calda, prima lentamente e poi più veloce, mentre le tenevo il capo con le mani, quasi a volerla aiutare nell'intento. Il pompino, che cosa meravigliosa, e si vedeva che era già esperta, che ne aveva fatti tanti. Ogni tanto alzava lo sguardo per vedere quanto ero compiaciuto, ed io le davo coraggio dicendogli "continua, continua cosi, sei meravigliosa". Io continuavo ad accarezzargli il suo corpo vellutato, fin dove arrivavano le mie mani e nel frattempo immaginavo il seguito. Ad un certo punto la tirai su e gli sfilai gli slip, mettendo in bella vista la sua fighetta con quel piccolo cespuglietto che sembrava volerla difendere da occhi indiscreti. Con due dita delle mani penetrai la sua figa scrutando all'interno le pareti, cercando il punto G, quella parte rugosa che manda in tilt le donne. era evidentemente fuori di senno, incontrollabile, smaniava con gemiti e movimenti inconsulti, tirai le dita fuori cercando il clitoride che nel frattempo si era indurito per l'eccitazione. Ad un certo punto gli chiedo:
-Io: "Vale, è arrivato il momento che ti voglio mia"
-Vale: "Zio, Tutto ciò che vuoi da me e tuo, anch'io non vedo l'ora di essere posseduta da te"
Per stare più comodi la portai nella stanza da letto, su quel comodo lettone che fine a qualche anno fa era la sua alcova.
Mi sdraiai supino e la feci posizionare sopra di me, prese il mio pene con le mani e se lo infilò nella figa tutta bagnata. Lo sentii scivolare fin tutto dentro. Cominciò a muoversi dolcemente su e giù, e vedevo i suoi seni sobbalzare con i suoi capezzoli turgidi che facevano capolino davanti i miei occhi. Il suo volto era inebriato, cominciò ad ansimare e a pronunciare qualche parola come:
-Vale: "Zio, so che sto peccando, ma oggi voglio godere con te, e non voglio pensare a nientr'altro"
-Io: "Tranquilla sarà una bellissima esperienza, ti farò godere come non hai mai goduto".
Mentre si gustava la sua cavalcata, io mi godevo di quella visione meravigliosa e cercavo di trattenermi perchè non volevo venire subito, avevo ancora altre cosa da esplorare con mia nipote. Le chiesi:
-Io: "Se facessimo un 69, che ne dici?"
-Vale: " Sarebbe la fine del mondo"
-Io: "Allora che sia la fine del mondo"
Io supino e le sopra testa e piedi incrociati. Avevo davanti a me la sua vulva bagnata dai nostri umori, avevano un odore afrodisiaco, che sapevano di peccato. Mi misi a baciarla, leccarla, a fargli succhiotti, con la lingua stimolavo il clitoride mentre lei tremava tutta, era percorsa da brividi di piacere. D'altro canto anche le si dava da fare, mi spompinava con maestria , sentivo colare lungo il mio pene la saliva che non riusciva a trattenere, insomma un servizio fatto a dovere. Era un continuo ansimare da entrambi le parti, sembrava che non dovesse finire mai. Erano già trascorsi 45 minuti dall'inizio del rapporto, era quasi ora di concludere, ma non prima di prenderla ma pecorina, la mia posizione preferita per venire. Quindi la feci alzare e la misi piegata a 90 gradi in avanti a pecorina, così che potevo affondare la mia verga dentro di lei. Le tenevo i fianchi belli , sodi e armoniosi , spingevo e lei arretrava da sola, dopo di che spingevo ancora, affinchè lei gustasse tutto ciò che era dentro di lei. I suoi lamenti diventavano più forti e decisi, mi incitava, l'eccitazione era al massimo, si vedeva dal suo volto, a tal punto che ad un certo punto mi sento dire:
-Vale: “Sììii..... , ti prego, non resisto, vieni dentro, ti prego voglio sentirti venire dentro"
-Io: " Sì Vale anch'io sto per venire"
Accelerando con le spinte e l'interminabile cavalcata le sono venuto dentro. Prendendo fiato, l'ho tirato fuori , mentre dalla sua fighetta gocciolava il mio abbondante sperma. Ci siamo abbracciati come due amanti, ci siamo coccolati come due fidanzatini accarezzandoci l'un l'altro, sussurrandoci all'orecchio parole d'amore.
-Io: "Ci sarà una prossima volta?"
-Vale: "Zio quando vuoi basta che mi cerchi e sarò ancora tua"
Chi doveva dirlo, che mi sarei scopata la mia tanto amata nipote Vale.
Dopo essermi scopato mai cognata, con il consenso di mia moglie, mi aspettava qualcosa ancora più stimolante.
Un posto di grande rilievo, nelle mie fantasie erotiche, lo occupava anche mia nipote acquisita, Vale, figlia di mia cognata. Una bella ragazza, non alta, ma ben fatta con un sorriso strabiliante. Col pensiero mi sono masturbato anche su di lei, ma non ho fatto mai niente per farlo notare. Con marito e figlio, conserva ancora un corpo da favola, capace di farmi risvegliare gli ormoni di 30 anni fa. Intanto una serie di eventi sconvolge la sua famiglia, la separazione dal marito.
Come zio divento un punto di riferimento, e sempre più spesso frequento casa sua, un pò per dargli una mano per accudire il bambino, e un po' per consolarla. Dopo un paio di anni mi chiese un grosso favore, un aiuto economico considerevole, ed io senza pensarci due volte, di nascosto di mia moglie, mi presto di aiutarla. Spesso lei mi chiede come potrebbe fare per ricompensarmi, ma io non ho mai preteso niente, neanche la restituzione del denaro. Un sabato sera mia moglie esce con amiche per andare a mangiare una pizza fuori paese, e mancherà per tutta la serata, ed io ne approfitto per andare a trovare mia nipote. Appena ha saputo che ero rimasto solo, mi invita a cenare con lei. Così cenammo di buon grado e verso le 22 manda il bimbo a nanna. Avevo notato che il suo umore non era dei migliori, e quindi gli ho chiesto:
-Io: "Cosa hai Vale?"
-Vale: "Sono stanca di stare da sola senza un uomo accanto che mi dia supporto e compagnia"
-Io: "Puoi contare su di me ,Vale"
-Vale: "Il problema è un'altro, mi manca l'uomo che mi porti a letto e mi stringesse forte a se"
Pensai, che non potevo essere certo uno di quelli. Così continuò il discorso e disse:
-Vale: "Peccato che non hai 30 anni in meno, potevi essere uno di quelli"
-Io: "Sei una bella donna Vale, prima o poi troverai la persona giusta"
Era scossa e giù di morale, ne aveva proprio bisogno. Ad un certo punto mi alzai perchè era ora che tornassi a casa e la abbracciai per salutarla e ringraziarla per la serata. Tremolante, mi strinse in un forte abbraccio e non mi lasciava più. Sentivo il suo corpo fremere e palpitante, i suoi seni schiacciati sul mio petto, e il mio pene, che nel frattempo si era indurito, schiacciato sul suo basso ventre, mi stava scuotendo gli ormoni. Non so cosa mi prese, iniziai a baciarla sul collo, poi sulle guance e non ricevendo nessuna opposizione, con coraggio mi avvicinai alle sue dolci labbra carnose. Chiusi entrambi gli occhi e con la mia lingua cercai la sua. In preda all'eccitazione le mie mani scivolarono sul suo fondoschiena, piccolo ma solido, e con forza lo spinsi a me. Il mio pene schiacciato contro di lei, cercava il suo spazio, era impaziente di liberarsi da quella gabbia. Nel frattempo abbassai il viso cercando le sue tette morbide che facevano occhiolino dai bordi della camicetta, mentre sentivo le sue mani che si poggiavano sul mio capo accompagnando i miei movimenti. Con delicatezza iniziai a sbottonare la camicetta, sfilandola da dosso, mi soffermai ad ammirare le sue tette stupende. Gli sbottonai i jeans facendoli scivolare sul pavimento, le mie mani si intrufolarono all'interno degli slip palpando le sue natiche morbide. Ebbi un attimo di incertezza, su quello che stavo facendo, così gli chiesi se era tuto apposto, se potevo continuare. Lei mi rispose:
-Vale: "Zio vai tranquillo, non voglio pensare ad altro, solo a questo momento"
-Io: "Voglio dirti che l'ho sempre desiderato, ma non ho mai osato, questo rapporto che sa di proibito"
Gli tolsi gli ultimi indumenti intimi mostrando il suo corpo nudo dove le sue tette facevano capolino davanti ai miei occhi. Mi affrettai a liberarmi anch'io degli indumenti, dopo di che mi sedetti sulla sedia e senza dirmi niente, Vale, si chinò sul pavimento a carponi e mi sfilo gli slip, mostrando il mio pene desideroso di essere omaggiato. Ero talmente eccitato che mi sentivo esplodere ancor prima che me lo toccasse. Lo prese per mano e iniziò a menarlo con quel sguardo languido e compiaciuto di chi non aspetta l'ora di gustarlo. Così avvicinò la sua bocca e cominciò a baciarlo, per poi scappellarlo e con la lingua assaporare i miei umori. Sentii scivolare il mio cazzo nella sua bocca calda, prima lentamente e poi più veloce, mentre le tenevo il capo con le mani, quasi a volerla aiutare nell'intento. Il pompino, che cosa meravigliosa, e si vedeva che era già esperta, che ne aveva fatti tanti. Ogni tanto alzava lo sguardo per vedere quanto ero compiaciuto, ed io le davo coraggio dicendogli "continua, continua cosi, sei meravigliosa". Io continuavo ad accarezzargli il suo corpo vellutato, fin dove arrivavano le mie mani e nel frattempo immaginavo il seguito. Ad un certo punto la tirai su e gli sfilai gli slip, mettendo in bella vista la sua fighetta con quel piccolo cespuglietto che sembrava volerla difendere da occhi indiscreti. Con due dita delle mani penetrai la sua figa scrutando all'interno le pareti, cercando il punto G, quella parte rugosa che manda in tilt le donne. era evidentemente fuori di senno, incontrollabile, smaniava con gemiti e movimenti inconsulti, tirai le dita fuori cercando il clitoride che nel frattempo si era indurito per l'eccitazione. Ad un certo punto gli chiedo:
-Io: "Vale, è arrivato il momento che ti voglio mia"
-Vale: "Zio, Tutto ciò che vuoi da me e tuo, anch'io non vedo l'ora di essere posseduta da te"
Per stare più comodi la portai nella stanza da letto, su quel comodo lettone che fine a qualche anno fa era la sua alcova.
Mi sdraiai supino e la feci posizionare sopra di me, prese il mio pene con le mani e se lo infilò nella figa tutta bagnata. Lo sentii scivolare fin tutto dentro. Cominciò a muoversi dolcemente su e giù, e vedevo i suoi seni sobbalzare con i suoi capezzoli turgidi che facevano capolino davanti i miei occhi. Il suo volto era inebriato, cominciò ad ansimare e a pronunciare qualche parola come:
-Vale: "Zio, so che sto peccando, ma oggi voglio godere con te, e non voglio pensare a nientr'altro"
-Io: "Tranquilla sarà una bellissima esperienza, ti farò godere come non hai mai goduto".
Mentre si gustava la sua cavalcata, io mi godevo di quella visione meravigliosa e cercavo di trattenermi perchè non volevo venire subito, avevo ancora altre cosa da esplorare con mia nipote. Le chiesi:
-Io: "Se facessimo un 69, che ne dici?"
-Vale: " Sarebbe la fine del mondo"
-Io: "Allora che sia la fine del mondo"
Io supino e le sopra testa e piedi incrociati. Avevo davanti a me la sua vulva bagnata dai nostri umori, avevano un odore afrodisiaco, che sapevano di peccato. Mi misi a baciarla, leccarla, a fargli succhiotti, con la lingua stimolavo il clitoride mentre lei tremava tutta, era percorsa da brividi di piacere. D'altro canto anche le si dava da fare, mi spompinava con maestria , sentivo colare lungo il mio pene la saliva che non riusciva a trattenere, insomma un servizio fatto a dovere. Era un continuo ansimare da entrambi le parti, sembrava che non dovesse finire mai. Erano già trascorsi 45 minuti dall'inizio del rapporto, era quasi ora di concludere, ma non prima di prenderla ma pecorina, la mia posizione preferita per venire. Quindi la feci alzare e la misi piegata a 90 gradi in avanti a pecorina, così che potevo affondare la mia verga dentro di lei. Le tenevo i fianchi belli , sodi e armoniosi , spingevo e lei arretrava da sola, dopo di che spingevo ancora, affinchè lei gustasse tutto ciò che era dentro di lei. I suoi lamenti diventavano più forti e decisi, mi incitava, l'eccitazione era al massimo, si vedeva dal suo volto, a tal punto che ad un certo punto mi sento dire:
-Vale: “Sììii..... , ti prego, non resisto, vieni dentro, ti prego voglio sentirti venire dentro"
-Io: " Sì Vale anch'io sto per venire"
Accelerando con le spinte e l'interminabile cavalcata le sono venuto dentro. Prendendo fiato, l'ho tirato fuori , mentre dalla sua fighetta gocciolava il mio abbondante sperma. Ci siamo abbracciati come due amanti, ci siamo coccolati come due fidanzatini accarezzandoci l'un l'altro, sussurrandoci all'orecchio parole d'amore.
-Io: "Ci sarà una prossima volta?"
-Vale: "Zio quando vuoi basta che mi cerchi e sarò ancora tua"
Chi doveva dirlo, che mi sarei scopata la mia tanto amata nipote Vale.
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