Io, esibizionista per caso, ancora e ancora

di
genere
esibizionismo

Prosieguo reale delle mie esibizioni che, per chi ne ha piacere, può leggere come tutto è iniziato pochi mesi fa nel mio precedente: "Io, esibizionista per caso". In quello, riassumo per riallacciarmi, spiego come ho iniziato a masturbarmi letteralmente nudo nella scala del condominio di famiglie, dove c'è solo il mio ufficio e come, sempre per caso, durante questo gioco pericoloso, son stato scoperto da un bel ragazzo di 25 anni, vicino di palazzo, terminando con lui che si masturba violentemente mentre mi osserva completamente nudo e schizza fissandomi dritto negli occhi. Da quel giorno lui è diventato la mia ossessione quotidiana. Intendiamoci, ho 34 anni, sono bisex, sposato, mia moglie è più grande di me di sei anni e sa anche di questo "strano rapporto" nato col vicino di palazzo, delle sperimentazioni che sto facendo e che mi chiede di raccontarle. Sono sempre stato abbastanza trasgressivo, per me il sesso è come il caffè quotidiano, non può mancare. Ho la fortuna di avere una moglie che mi ascolta e lascia libertà assoluta di godere come ritengo, ma mai avrei pensato di instradarmi sulla via dell'esibizione e del voyeurismo insieme. Anche se poi, riflettendoci, ho ricordato come da ragazzino andavo spesso con un amico vicino a dei parcheggi in periferia, passando effettivamente le ore con lui a osservare le coppiette scopare in macchina, a pochi metri da noi. Quando l'odore degli ormoni adolescenziali di entrambi trasudava potente, letteralmente attraverso i pantaloni, e il profumo di preseminale caldo era sempre addosso, compreso il desiderio mai confessato di scoparmi anche l'amico con cui osservavamo quelle scene, durante le quali vedevamo corpi avvinghiarsi tra vetri appannati, ascoltavamo il rumore delle palle sbattere su quelle ragazze e godendo alle loro urla di piacere, che si spandevano nell'aria per noi piccoli spioni depravati. Il vicino di palazzo ha una ragazza, altrettanto giovane sui 25 anni, bellissima. Magra, mora, capelli lunghi lisci sin sotto le spalle, un viso perfetto con un nasino che le dà l'espressione perenne di porca maliziosa, un culo altrettanto meraviglioso a mandolino, accompagnato da un tatuaggio floreale stilizzato tra le fossette di Venere. Come sappia tutto questo è facilmente intuibile. Il ragazzetto sa che lo spio letteralmente ogni giorno da mattina a sera e ne approfitta, a sua volta, per esibirmela a insaputa di lei. Mi ha fatto assistere a due scopate che non dimenticherò mai in vita mia, prima provocandomi da solo, mentre si stiracchiava appositamente il corpo a letto, sempre e solo in slip, mostrandomi quanto sia perfetto, definito e lineare, per attrarre la mia attenzione. Poi facendo finta di non vedermi più e come che io non esistessi quando arrivava lei e la scopava duro, tenendo l'avvolgibile sollevata per metà, per coprire i visi, che poi rivedevo però non appena si coricavano davanti a me. Io, per non dare troppi sospetti a lei, uso l'avvolgibile abbassata di uno sgabuzzino attiguo, dietro cui pianto gli occhi tra i buchi, godendomi il tutto nello spiarli e schizzando a mia volta litri sul pavimento, mentre gemo letteralmente a urla, come poche volte mi succede. Lui, ogni volta che termina e lei va al bagno per sistemarsi, viene verso la finestra, completamente nudo con quel corpo da dio greco e il membro penzolante in bella vista. Ancora semiturgido, enorme e palpitante, guarda verso il mio ufficio per sincerarsi che io abbia assistito, chiude la finestra, abbassa la testa e mi sorride veloce, soddisfatto di aver avuto il suo sconosciuto spettatore o, forse, godendo nell'avermi quasi umiliato, obbligandomi ad assistere alla sua lei chiavata duro da quel membro straordinario che io non potrò forse mai avere. Io, in quel momento, godo doppiamente, nell'aver potuto assistere spiandoli e nel sentirmi in qualche modo usato da lui. Il desiderio di venirne fisicamente sottomesso, lo ammetto, è sempre più forte nel quotidiano ed è aumentato visibilmente anche dopo alcune volte in cui, davanti all'ingresso dell'ufficio, dopo questi fatti, mi son trovato proprio lui passarmi accanto, sull'altro lato del marciapiede, fissandomi dritto negli occhi, nello stesso languido modo di quella volta in cui si è masturbato e ha goduto violentemente mentre gli stavo nudo e in erezione davanti. Sono in questo ufficio da 10 anni, lui non era mai passato nella mia via. Per arrivarci deve letteralmente fare il giro dell'intero isolato perché la sua casa è sulla via parallela alla mia e quindi ho da questo la certezza che lui, evidentemente incuriosito, sia appositamente passato più volte sotto al mio ufficio o per mostrarsi o per capire dove mi trovassi o chissà per quale fantasia che aveva forse in mente di realizzare. Il che mi ha maledettamente eccitato a livelli estremi, perché si mischiano insieme le fantasie dello sconosciuto, del rischio e di quello sguardo gelido del venticinquenne dotatissimo e vogliosissimo che trasmette una voglia potente e malata di scoparti. Io, che su questa sfera sto sperimentando da pochi mesi, mi trovo in realtà sempre più dentro a un vortice godurioso di voyeurismo ed esibizione insieme, spingendomi sempre più ed oltre ogni giorno. Vado al bagno e, davanti allo specchio, calo di colpo i pantaloni mostrando il fondoschiena verso la sua finestra e vedendolo attraverso il riflesso farsi avanti col viso tra le lenzuola mentre mi guarda. Mi ritrovo coricato sulla scrivania dello sportello al pubblico, nudo come mamma mi ha fatto, a masturbarmi duro mentre lui si siede a bordo letto, fingendo di mettersi le scarpe da seduto e osservandomi a lungo a pochi metri da me. Io che lo spio di continuo mentre lui si spoglia e cambia a sua volta per me, mostrandomi ogni angolo e ben di Dio di quel corpo che ha. Decifrare quale sia il suo reale desiderio è veramente difficile e mi sta consumando il cervello nei pensieri perché ha comportamenti mai identici. Vi son giorni in cui tiene completamente spalancata la finestra per mostrarsi da mattina a sera in tutto il suo splendore e altri in cui, per altrettanti giorni, tiene tutto sigillato, nonostante i miei tentativi espliciti per mostrargli che ci sono e voglio continuare quel gioco perverso. Mi gratifico pensando che, probabilmente, gode a sua volta nel voler aver lui la situazione in mano, a gestirla e decidere lui stesso quando usarmi come spettatore o attore, umiliandomi così nel sentirmi conseguenza delle sue decisioni e azioni. Un trentaquattrenne sposato nelle mani ed esibizioni di un venticinquenne sconosciuto, dal corpo perfetto e lo sguardo da pervertito. Ormai la mia ossessione quotidiana.
scritto il
2023-12-18
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