Mi piace solo la figa
di
Gingo
genere
fisting
Sono un uomo particolare, non mi piace, infatti, il canale fecale. In giro,incontro solo uomini attratti dal retto, ecco, io faccio eccezione. Mi piace la fighetta giovane giovane, liscia come il velluto, tenera, virginale. Ho 58 anni, sono alto e in forte sovrappeso e questo non mi rende appettibile per le diciottenni. Al massimo, posso arrivare a 24 anni ma è già un'età limite. Ho un'amica che mi procura piccine particolari, vogliose di essere dominate attraverso dilatazioni estreme e profonde.
Lulù arrivò una notte di gennaio, intirizzita da un freddo che gelava le ossa. "Mi manda la signora Adele", disse, "I miei mi hanno buttato fuori di casa,non ho soldi e ho bisogno di ospitalità. So qual è il prezzo da pagare e voglio provarci". Umh, bambina, "voglio provarci"? Tu non sai quello che ti aspetta.
1,60 circa per al massimo 45 kg, carnagione diafana, seni dolci e floridi. 18 anni e mezzo, vergine.
"Io non sono tuo papà".
"Non sono gentile né generoso".
"Non voglio aiutarti né fare piano".
"Voglio soltanto far divertire la mia mano nel tuo buchino. Solo questo. E la mano sarà solo l'inizio".
Gliela mostrai, larga e grossa che chiusa formava un pugno da boxeur. Le slacciai i pantaloni neri, le scostai le mutandine e le poggiai il pugno sulla fighettina chiusa: le arrivavo quasi a metà coscia.
"Solo se sei sicura", dissi.
"In cambio voglio vitto, alloggio e 500 euro al mese.
"Vitto e alloggio per 5 mesi, dopo sloggi. Se vuoi anche i soldi, devo poter metterci dentro anche altro.
"Non so se ce la faccio" disse col capo chino, mentre le lacrime le solcavano le tenere gote.
"Se vuoi i soldi da subito e non sai se potrai sopportare altro, devo poterti vendere ad altri fistatori fidati. 20 tu e 80 io. Puoi guadagnarci dei bei soldi".
Ci stringemmo la mano e le mostrai la sua camera e la stanza da bagno, aveva davvero necessità di una doccia calda. Non attesi che finisse ed entrai in doccia con lei, la baciai, accarezzai e penetrai con forza, spingendole il membro fino all'utero, volevo aprirla subito il più possibile, perché tra due ore sarebbe arrivato Sergio, disposto a pagare 1000 euro per infilarle il pugno per primo.
Uscimmo dalla doccia e le placai la piccola emorragia con del ghiaccio, dunque presi del delicatissimo olio di argan e iniziai a massaggiarla per bene. Mi concentrai su clitoride, sfregandolo per bene e facendola venire più e più volte. Non si era mai toccata da sola, mi disse.
Poi, le massaggiai le delicate membrane per bene, inzuppai nuovamente due dita nell'olio e glielo spalmai dentro più che potei, alla fine la penetrai nuovamente con l'uccello pieno d'olio, sbattendo contro l'utero. Le possibilità che il pugno del mio amico la rompesse violentemente, erano elevate e volevo evitarlo.
Volle adagiarla sul tavolo, con un comodo cusino sotto la testa, le cosce spalancate e tenute ferme da me e un altro amico da entrambi i lati.
"Sei un bocconcino inaspettato", le disse, e iniziò a masturbarla con tutta la mano, facendola bagnare e urlare di piacere. Si riempì la mano da gigante di quel succo prelibato e subito cercò di frugarla con le cinque dita racchiuse, ma faceva fatica ad arrivare anche solo alle
nocche. Le divaricammo ancor di più le gambine, e dopo un bel po'la fighina affamata si prese tutta la mano, lui serrò dentro il pugno e prese a fare avanti e indietro fino al polso, mentre lei urlava, impossibile da capire se di piacere o di dolore. Allora lasciai la presa al mio amico, presi un piccolo asciugamano bagnato e le sfregai il clitoride con tutta la furia che potevo mentre il pugno continuava a dilaniarla e il piacere si mescolò prepotentemente al dolore.
Mi ci vollero mesi prima di renderla in grado di ricevere pugni normalmente, come i cazzi per una prostituta. Abbiamo clienti per lo più uomini ma anche le donne mature amano farle assaggiare le loro mani ormai grosse e tozze e poi leccarla e farsi leccare.
È diventata brava anche a farsi aprire con i mamganelli di carnevale, quelli piccoli di plastica dura. Prende tutto senza fiatare né lamentarsi, è la mia puttanina preferita.
Lulù arrivò una notte di gennaio, intirizzita da un freddo che gelava le ossa. "Mi manda la signora Adele", disse, "I miei mi hanno buttato fuori di casa,non ho soldi e ho bisogno di ospitalità. So qual è il prezzo da pagare e voglio provarci". Umh, bambina, "voglio provarci"? Tu non sai quello che ti aspetta.
1,60 circa per al massimo 45 kg, carnagione diafana, seni dolci e floridi. 18 anni e mezzo, vergine.
"Io non sono tuo papà".
"Non sono gentile né generoso".
"Non voglio aiutarti né fare piano".
"Voglio soltanto far divertire la mia mano nel tuo buchino. Solo questo. E la mano sarà solo l'inizio".
Gliela mostrai, larga e grossa che chiusa formava un pugno da boxeur. Le slacciai i pantaloni neri, le scostai le mutandine e le poggiai il pugno sulla fighettina chiusa: le arrivavo quasi a metà coscia.
"Solo se sei sicura", dissi.
"In cambio voglio vitto, alloggio e 500 euro al mese.
"Vitto e alloggio per 5 mesi, dopo sloggi. Se vuoi anche i soldi, devo poter metterci dentro anche altro.
"Non so se ce la faccio" disse col capo chino, mentre le lacrime le solcavano le tenere gote.
"Se vuoi i soldi da subito e non sai se potrai sopportare altro, devo poterti vendere ad altri fistatori fidati. 20 tu e 80 io. Puoi guadagnarci dei bei soldi".
Ci stringemmo la mano e le mostrai la sua camera e la stanza da bagno, aveva davvero necessità di una doccia calda. Non attesi che finisse ed entrai in doccia con lei, la baciai, accarezzai e penetrai con forza, spingendole il membro fino all'utero, volevo aprirla subito il più possibile, perché tra due ore sarebbe arrivato Sergio, disposto a pagare 1000 euro per infilarle il pugno per primo.
Uscimmo dalla doccia e le placai la piccola emorragia con del ghiaccio, dunque presi del delicatissimo olio di argan e iniziai a massaggiarla per bene. Mi concentrai su clitoride, sfregandolo per bene e facendola venire più e più volte. Non si era mai toccata da sola, mi disse.
Poi, le massaggiai le delicate membrane per bene, inzuppai nuovamente due dita nell'olio e glielo spalmai dentro più che potei, alla fine la penetrai nuovamente con l'uccello pieno d'olio, sbattendo contro l'utero. Le possibilità che il pugno del mio amico la rompesse violentemente, erano elevate e volevo evitarlo.
Volle adagiarla sul tavolo, con un comodo cusino sotto la testa, le cosce spalancate e tenute ferme da me e un altro amico da entrambi i lati.
"Sei un bocconcino inaspettato", le disse, e iniziò a masturbarla con tutta la mano, facendola bagnare e urlare di piacere. Si riempì la mano da gigante di quel succo prelibato e subito cercò di frugarla con le cinque dita racchiuse, ma faceva fatica ad arrivare anche solo alle
nocche. Le divaricammo ancor di più le gambine, e dopo un bel po'la fighina affamata si prese tutta la mano, lui serrò dentro il pugno e prese a fare avanti e indietro fino al polso, mentre lei urlava, impossibile da capire se di piacere o di dolore. Allora lasciai la presa al mio amico, presi un piccolo asciugamano bagnato e le sfregai il clitoride con tutta la furia che potevo mentre il pugno continuava a dilaniarla e il piacere si mescolò prepotentemente al dolore.
Mi ci vollero mesi prima di renderla in grado di ricevere pugni normalmente, come i cazzi per una prostituta. Abbiamo clienti per lo più uomini ma anche le donne mature amano farle assaggiare le loro mani ormai grosse e tozze e poi leccarla e farsi leccare.
È diventata brava anche a farsi aprire con i mamganelli di carnevale, quelli piccoli di plastica dura. Prende tutto senza fiatare né lamentarsi, è la mia puttanina preferita.
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Commenti dei lettori al racconto erotico