Appeso a un filo - 2

di
genere
scambio di coppia

Dopo circa un’ora in cui ci stavamo rilassando al sole, Nicoletta si alzò con la scusa di andare in bagno, ma tornò ben presto indossando lo stesso strap-on che aveva usato qualche ora prima Chiara. Si avvicinò proprio all’altra ragazza, le allargò le gambe ed iniziò a leccarla con passione e, in pochissimo tempo, la figa di Chiara iniziò a colare umori. Tirandola a sé, Nicoletta la penetrò con il cazzo di gomma iniziando a scoparla, prima con dolcezza, poi con sempre più forza. Era uno spettacolo molto eccitante. Chiara teneva la schiena arcuata e la testa all’indietro dal piacere e i gemiti erano sempre più forti, fino a culminare con delle urla di piacere all’arrivo del suo agognato e meritato orgasmo.

“Forza ragazzi – esordì Francesco – è ora di aiutarci a preparare la festa di questa sera”
“Festa? – chiesi io incuriosito – che festa?”
“Una festa organizzata con degli amici e in cui voi sarete un po’ gli ospiti d’onore, ma non preoccupatevi”
Fu così che ci dividemmo i compiti. Le ragazze andarono a preparare degli stuzzichini, mentre io e Francesco preparammo qualche tavolo, sedie e, soprattutto la cosa che mi lasciò più preoccupato: due specie di impalcature con dei tubi squadrati, neri, che uniti fra di loro andavano a formare due cubi distinti. Su quella che sarebbe stata un’ipotetica faccia superiore del cubo c’era un terzo tubo a metà, al quale era fissato un anello identico a quello fissato al soffitto della stanza al piano superiore.

Finiti i preparativi ci siamo recati nuovamente nella stanza “dei giochi”, dove ci attendeva una dolce sorpresa: un bel massaggio di coppia. Eravamo stesi sul letto, proni, tenendoci la mano, mentre Francesco iniziò il massaggio pelle a pelle con Nicoletta ed io ricevetti lo stesso trattamento da Chiara.
Fu veramente bello, rilassante ed eccitante allo stesso tempo, sentire le labbra di Chiara baciarmi la schiena mentre capelli e capezzoli sfioravano il resto del mio corpo mentre guardavo negli occhi Nicoletta. Eravamo proprio in sintonia. Vivere quelle emozioni assieme, riuscire a staccare con tutto e goderci il momento stava rafforzando ancor di più il nostro legame. Mai avrei pensato di sentirmi a mio agio nel vedere un uomo nudo massaggiare e strusciare il cazzo lungo il corpo di mia moglie.
Chiara prese dell’olio e con esso mi massaggiò la schiena senza tralasciare un abbondante massaggio all’ano. Cominciavo a rilassarmi sempre di più ed anche se Nicoletta era attaccata a me, mi sembrava lontanissima. Venni fatto girare a pancia in su e la prima cosa che ricevetti fu un lungo ed appassionato bacio. Poi riprese il massaggio e, come era successo per la parte posteriore, Chiara si concentrò sul mio cazzo oliandolo con il seno. Una volta finiti i rispettivi massaggi, sia io che Nicoletta stavamo già dormendo da quanto ci eravamo rilassati.

Ci svegliarono quando gli ospiti furono già arrivati alla festa. Uscimmo in giardino preceduti da Francesco e Chiara. Erano tutti nudi, ma la cosa non ci dette fastidio né tantomeno ci stupì. I corpi degli invitati erano di tutti i generi, da quelli più fisicati a quelli più tondi, dai seni grossi a quelli quasi inesistenti, da chi aveva il cazzo già in tiro a chi lo aveva a riposo. Ci portarono ai due cubi di ferro che avevamo montato nel pomeriggio e Francesco iniziò a legare prima Nicoletta, facendo passare le corde anche attorno al seno, poi fu il mio turno di essere legato e sospeso come mi era già capitato la mattina. Non appena ebbe finito, un applauso partì spontaneo all’indirizzo del padrone di casa.
“Vi ringrazio – disse- ma vi prego, servitevi pure. I nostri ospiti d’onore sono a vostra disposizione”
Ascoltando quelle parole rimasi di sasso, ma poi guardai Nicoletta che ricambiò con uno sguardo eccitato. Non potevo crederci.
Gli inviati si avvicinarono a noi, esplorando i nostri corpi con le mani. Le sentivo accarezzarmi il corpo in lungo e in largo, ovviamente genitali ed ano erano le parti più gettonate.
“Vi ricordo gli accordi – disse Chiara – possono essere penetrati solo i culi. Cazzo e figa possono essere solo toccati con le mani ma non masturbati. Le bocche possono leccare e succhiare”
Non vi fu una risposta da parte degli ospiti, era chiaro come fosse tutto già organizzato nei dettagli e così, dopo qualche minuto mi ritrovai un cazzo in bocca. Un cazzo vero dico, di un uomo. Non avevo mai fatto un pompino, non sapevo nemmeno da che parte iniziare. In realtà non sapevo nemmeno che mi potesse piacere. Ma non ci furono problemi, l’uomo mi tenne fermo la testa e letteralmente mi scopò la bocca. Mi sembrava di dover vomitare e che mi mancasse il respiro. Dopo quella che a me sembrava un’eternità mi venne in bocca, ma tenne il cazzo dentro la mia bocca. Mi veniva da tossire, ma non riuscivo a fare nemmeno quello.
Quando finalmente si tolse, una bava di sperma mi colò fuori dalla bocca, ma non ebbi il tempo di rifiatare che subito sentii un cazzo di gomma entrarmi nel culo. La donna mi teneva saldamente per i fianchi mentre mi apriva in due. Le unghie lasciavano il segno sulla mia pelle. Mi faceva male, ma mi eccitava da morire.

Ci scoparono per un paio di ore legati e sospesi. Ero esausto e come me Nicoletta.
Ci slegarono, facevamo fatica a stare in piedi. Due donne mi accompagnarono in bagno, mi fecero loro la doccia, mi lavarono, massaggiarono ed infine mi accompagnarono di nuovo in giardino. Stessa sorte toccò a Nicoletta che fu però aiutata da due uomini. Finalmente arrivò anche per noi il tempo di goderci la festa, bere e mangiare qualcosa e fare due chiacchiere con gli altri invitati. Toccai e fui toccato da uomini e donne, ma sempre senza toccare le parti intime. Era strano, ma tutto sembrava totalmente naturale.

Finita la festa abbiamo aiutato Chiara e Francesco a riordinare un po’, poi stavamo per salutarli per andare a dormire quando Chiara mi si avvicinò

“Ci siamo resi conto – disse prendendo in mano il mio cazzo – che vi abbiamo sempre tenuti separati e che avete scopato con il mondo tranne che fra di voi. Così abbiamo deciso di rimediare…a modo nostro ovviamente”

E tirandomi per il cazzo ci portò di nuovo nella stanza dei giochi al piano superiore. Francesco, che dimostrava sempre di più di essere un maestro con le corde, mi fece penetrare Francesca nella figa, infilò un plug anale ciascuno e ci legò in modo che non potessimo staccarci, poi, ci fece sdraiare sul letto.

Eravamo talmente legati che potevamo fare solo dei piccoli movimenti con il bacino, ma i plug ci aiutarono ad avere finalmente il nostro orgasmo. Ci guardammo negli occhi, eravamo felici. Sentivo il mio orgasmo unito a quello di Nicoletta scivolare lungo il cazzo e le palle. Dopo esserci baciati a lungo rivolgemmo lo sguardo verso Chiara e Francesco per essere slegati, ma i due padroni di casa non erano nella stanza. Il loro modo per ringraziarci era lasciarci lì così a dormire, legati, l’uno dentro l’altra.

Finiva così una giornata del tutto inaspettata, che ci fece conoscere aspetti di noi stessi che mai avremmo pensato potessero esistere.
di
scritto il
2024-01-05
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