Tutto di corsa

di
genere
gay

cum in out


un giorno al mare più o meno per scherzo avevo preso il bikini di mia sorella appeso ad asciugare al sole e lo avevo indossato ,quando Andrea mio cugino mi vide cominciò a ridere, tra noi c’è sempre stata una grandissima confidenza un legame profondissimo, eravamo più che cugini eravamo complici in tutto, così quando mi propose di fare una foto assieme e mandarla ai suoi amici e divertirci con le loro reazioni ,mi sembrò una cosa del tutto innocente e spassosa.
Andrea viveva a Milano e la possibilità di incontrarli era remota quanto quella che loro venissero giù in Sicilia dove abitavo.
Dopo le prime foto mi resi conto che l’effetto era incredibile accentuate tanto dal quanto bene mi stesse quel bikini tanto dalle pose che Andrea volta per volta mi suggerì di assumere ad ogni scatto, così buone al punto che mio cugino confessò che se fossi stato sul serio una ragazza con quelle foto ci si sarebbe di sicuro segato.
La cosa per qualche motivo mi fece arrossire e non posso negarlo, un po ' mi lusingò.
Ho sempre avuto un aspetto un po androgino tanto nei lineamenti del viso quanto nel fisico e complice anche la mia passione per i capelli lunghi, fin da bambino e fino all’adolescenza non era raro che mi scambiassero per una ragazza e con i primi anni dell’età adulta anche in facoltà a Catania, dovevo fare molta attenzione a come mi vestivo e atteggiavo per non essere scambiato per una femmina.
Tengo a precisare che mi sono sempre piaciute le ragazze e anche se non è che ne abbia mai avute troppe o abbia mai sentito il bisogno di cercarne una, avevo avuto comunque le mie esperienze.
Allo stesso modo devo ammettere che fin dalla più tenera età ero sempre stato curioso e interessato all'abbigliamento femminile, quindi, non era la prima volta che in segreto indossavo uno o due capi di abbigliamento di mia sorella ma, quella con Andrea fu in assoluto la prima volta che facevo quella cosa davanti ad un'altra persona e la sua reazione tanto compiaciuta, fece venire fuori un lato esibizionista che avevo sempre soppresso.
Così quando lui se ne uscì dichiarando che a guardare le mie foto gli era venuto duro, che sul serio avrebbe voluto tirarsi una sega, visto e considerato che non era la prima volta che ci cimentavamo in quella pratica insieme, avevamo passato interi pomeriggi a masturbarci l’uno di fianco all’altro guardando porno, tanto da farla diventare una cosa,una tradizione “familiare”, gli dissi che se ne sentiva il bisogno poteva farlo tranquillamente e aggiunsi ,non senza un certo imbarazzo, che ero lì con indosso ancora il bikini e che se poteva essere di aiuto, poteva usare il soggetto delle foto in carne ed ossa, ancora non so dove avessi trovato il coraggio di far uscire quelle parole dalla mia bocca.
Andrea mi guardò a lungo, la sua espressione era quella di chi si accinge ad attraversare i binari di un treno in corsa per arrivare dall’altra parte, tra lo spaventato ,l’indeciso e desideroso di fare quell’esperienza.
Ero ad un passo da dirgli che stavo scherzando ma, quando mi chiese se ero serio, dalla bocca mi uscì solo un: “si! ho già visto mille volte il tuo inutile uccello, che male c’è?”
Qualcosa nella mia voce era cambiata al punto che pronunciando quelle parole a stento la riconoscevo come mia.
Per cercare un pò di privacy lasciammo il giardino entrammo in casa dove eravamo da soli e andammo al piano di sopra a cercare un pò di confort sul lettone dei miei genitori
Ero eccitato, un'erezione spingeva sotto gli slip del bikini rosso di mia sorella ,sedevo sul bordo del materasso cercando di mantenere la calma ,accavallando le gambe sperando che Andrea non lo notasse.
Lui mi guardava con gli occhi di un cucciolo smarrito, allora fui io a prendere l’iniziativa e a intimargli di tirarlo fuori e darsi una mossa.
Avevo visto il suo uccello altre mille volte ,era lì dritto davanti ai miei occhi a meno di mezzo metro dalla mia faccia ,familiare eppure per la prima volta diverso, quasi estraneo.
Andrea era un bel ragazzo di 21 anni, il nuoto praticato fin dalla piu tenera età gli aveva scolpito il fisico, era sempre stato molto più dotato dei miei 7-9 cm, il suo era il pene di un uomo vigoroso e maturo, abbastanza grosso da favorire l’appetito di qualunque donna, 21 cm ad una misura fatta per gioco anni prima nella privacy di un bagno mentre tutta la nostra famiglia cenava nella camera accanto ma, sono abbastanza in quel momento potrei giurare che c’è ne fossero almeno un altro paio di cm se non quattro ad aumentare la massa e le dimensioni ,il suo cazzo sembrava colossale e ipnotico.
Non so come mi ritrovai in ginocchio sul pavimento della camera dei miei le cose erano andate molto oltre, avevo del tutto perso il controllo della situazione, piacevolmente succube subivo la tirannia di mio cugino.
Andrea mi sovrastava , sembrava un gigante arrabbiato, con suo enorme pene in una mano mentre con l’altra mi teneva la testa afferrandomi per i lunghi capelli corvini.
Rosso in volto e con fiato corto, non riuscivo a smettere di fissare la punta arrotondata, lucida e paonazza del suo glande puntata sul mio viso ,biascicava qualcosa di incomprensibile un misto di insulti e lodi mentre la pelle intorno al suo prepuzio appariva e spariva mostrando la carne viva e al centro di essa il foro si riempiva di una sostanza biancastra densa e calda, gia quasi ne potevo sentire l’odore.
Quando tra un affanno e l’altro mi intimò di spalancare la bocca e tirare fuori la lingua ,obbedii mansueto e un attimo dopo un fiume di sperma mi riempii il palato, fino a colarmi fuori dalla bocca, gui dal mento lungo il collo fino al torace…

da quel giorno le cose tra me e mio cugino Andrea cambiarono molto ma, con un piccolo particolare, finché vestivo i panni di Alessio il cugino magrolino e un po effemminato tra di noi tutto era normale consuetudine ma, al calar della sera o se eravamo da soli a casa le cose cambiavano, in quelle due settimane appena passate facendomi, in quelle occasioni sempre indossare prima i capi di abbigliamento di mia sorella, si era segato. Ero diventato il suo porno personale, adorava venire sulla mia faccia o sul culo che a suo dire era bello come quello di una donna.
Ormai il suo sperma non mi dava più alcun fastidio, né sentirmelo addosso né sentirne il sapore che mi colava lungo la gola visto che avevo preso l'abitudine ad ingoiarlo quando con esso mi farciva la bocca.
l’ultima notte che lui e la sua famiglia avrebbero passato in vacanza da noi, Andrea mi chiese se volevo fargli un regalo d'addio, la paura a volte può essere un afrodisiaco e tentato gli chiesi cosa aveva in mente, mi prese per mano e mi porto in camera di mia sorella sul suo letto c’era un prendisole celeste a fiori, delle mutandine e reggiseno imbottito rosa e degli accessori ,una collana dei braccialetti e persino degli orecchini con la clip tutte cose di lei.
I nostri genitori e mia sorella erano ad una sagra in un paese vicino, quindi eravamo di nuovo soli, sulla spiaggia il comune aveva organizzato un cinema all’aperto la sua idea era farmi vestire con quella roba e andarci per vedere un film, sapevo che ci sarebbe stato un secondo fine ma, l’unica cosa che mi venne in mente di chiedere su quale film fosse in programmazione.
Truccato, avevo persino depilato le gambe ed ascelle, messo lo smalto alle unghie, pettinato e con indosso i vestiti e l’intimo di mia sorella, uscimmo di casa.
Per strada incontrammo molte persone che conoscevano me e la mia famiglia, fu incredibile che nessuno mi riconobbe, forse era buio, forse l’effetto di quel travestimento a cui avevo aggiunto degli occhiali da vista di mio padre, era del tutto credibile così da rendermi ai loro occhi estraneo.
Sgranai gli occhi quando fuori dal cinema trovammo ad aspettarci Giancarlo, il bagnino del lido dove andavamo al mare, un tizio viscido pelato e con la pancetta sulla trentina, con cui Andrea aveva stretto una strana relazione.
Avrei voluto protestare con mio cugino ma lui ci notò prima che potessi dire qualcosa.
il cinema era per lo più vuoto, l’iniziativa del comune non aveva dato i frutti sperati, ci sedemmo nelle ultime file sulla destra rispetto allo schermo, io al centro tra Andrea e Giancarlo, quest’ultimo anche se Andrea mi aveva presentato come la sua ragazza, non ci mise molto, una volta spente le luci e iniziata la proiezione a mostrare interesse per me.
Andrea sembrava troppo preso dall’azione sullo schermo e l’altro ne approfittò per mettermi una mano sulla coscia ,provai a mostrarmi ritroso spostandogli la mano più volte ma, ogni volta dopo un pò tornava all’attacco, avrei potuto attirare l’attenzione di mio cugino ma, qualcosa mi faceva restare in silenzio.
Quando Giancarlo allungo di nuovo la mano provai ad anticiparlo e lui mi prese la mia, senza che me ne accorgessi si era aperto la patta dei pantaloni e aveva tirato fuori l’uccello
Andrea, proprio in quel momento, disse che doveva andare in bagno lasciandomi solo con il suo amico e il suo cazzo in mano.
Avrei potuto alzarmi e andarmene, ma mi dissi che forse si sarebbe accontentato di una sega veloce fatta nel buio ma non fu così.
Imponendomi una mano dietro la nuca mi spinse la testa sul suo cazzo, Giancarlo non era certo dotato come mio cugino ma, le sue dimensioni erano di tutto riguardo.
In quei giorni avevo fatto un pò di esperienza nella pratica della fellatio con Andrea quindi sapevo cosa fare e cosa lui si sarebbe aspettato che io facessi, anche se era un'esperienza del tutto nuova, sarei stato ipocrita se avessi detto che avere il cazzo di un estraneo in bocca mi disgustava.
Perso nell’enfasi ,primo di ogni possibile freno inibitorio ,in ginocchio sul sedile del cinema ,mentre sullo schermo infuriava una battaglia ,spompinavo l’amico di mio cugino.
Giancarlo ci sapeva fare con le mani, sollelvatomi il vestitino di mia sorella e infilatosi sotto gli slip con dita esperte mi sditalinava l’ano tenero e mai violato.
Qualcuno ci nota, Giancarlo mi trascina via, finiamo tra le auto parcheggiate e riprendiamo da dove ho lasciato
Ero cosi preso da quello che stavo facendo con la mia bocca e con le mie mani che nemmeno mi resi conto che qualcuno si era aggiunto alla festa, solo quando il tessuto degli slip scivolò via fino a metà coscia, due mani energiche mi afferrarono le natiche e la punta di un grosso uccello cercò di forzare il buchetto plissettato del mio culo, realizzai che andrea era tornato.
Premuroso mi sussurro all’orecchio di rilassarmi poi lentamente spinta dopo spinta penetrò dentro di me, cosi mentre il cazzo del suo amico mi violava la gola il cazzo di mio cugino si faceva largo nel mio retto e nel giro di poco il dolore della prima volta, lasciò lo spazio all’estasi
per i restanti 40 minuti del film, mi scoparono alternandosi tra la mia bocca e il mio culo e ad ogni nuovo affondo il mio ano diventava sempre piu cedevole e il mio retto sempre piu accogliente.
Ai titoli di coda, mi ritrovai in ginocchio con due uccelli puntati sul mio viso e mentre la mia gola veniva riempita di caldo sperma ,capendo per la prima volta cosa voleva dire sentirsi usata e allo stesso tempo padrona degli eventi ,sentirsi un autentica, Troia!
scritto il
2024-01-12
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