Una Sauna d'estate
di
Enea
genere
etero
Era una calda giornata di Giugno, come ogni estate, io e la mia famiglia ci trasferimmo in montagna per sfruttare il clima più fresco e assaporare il vento che ci sfuggiva tra i capelli, la pace risuona dentro di me, sapevo sempre che in questo albergo di montagna le giornate passavano in modo diverso, non c’erano la fretta e la monotonia, ma soprattutto, la cosa che più lo distingue era la mancanza di orologi, gli unici elementi che ci indicavano il passare del tempo erano il sole e il suo stesso calore che emanava.
Ieri siamo riusciti a disfare le valigie e oggi assieme a mia sorella, avevamo scelto di passare la giornata nella SPA, senza fretta, senza pensieri e senza il fastidioso rumore della sveglia che, come ogni giorno in ogni periodo dell’anno ci svegliava. Oggi non fa molto caldo, fuori c’è il sole ma la temperatura non è più alta di 20 gradi, che bello; “andiamo dai!” Disse Kyla, “Giamma, faremo tardi dai!”, mi alzai dal letto, andai in bagno e mi svestii per indossare il costume e l’accappatoio. La temperatura dell’acqua non era fredda ma non era di certo calda, decisi di rilassarmi in piscina con delle piccole nuotate intorno al cornicione, quella piscina era un posto magico, non so come potessero averlo fatto ma avevano predisposto alcune casse bluetooth sotto l’acqua così da poter ascoltare della dolce musica Jazz solo se immersi.
C’era pochissima gente in giro, il silenzio riempiva ogni spazio intorno a me; dopo una mezzora abbondante decisi di provare la sauna, non ne avevo mai fatta una in vita mai, questa, nello specifico non arrivava ad alte temperature ma con alcune lanterne e luci particolari riusciva a simulare il caldo del sole ed assieme ad alcuni ventilatori molto silenziosi permetteva di godere del calore ma senza sudare in modo eccessivo, odio sudare.
Mi avvicinai all’ingresso e vidi uscire una ragazza, in quel momento, mi pietrificai, non avevo mai visto una ragazza così bella in tutta la mia vita, il suo sguardo mi rapì, mi sentii sconnesso dal mondo esterno, non riuscivo più a comporre un discorso od un pensiero, non riuscivo.
Non riuscii nemmeno a pensare di salutarla che mi disse “Ciao! Ti consiglio di entrare quando non c’è nessuno, qua nemmeno ci si può rilassare in pace”, con un filo di voce e con un nodo alla gola che mi ricordava quel maledetto esame delle scuole superiori, feci uscire un “hey” con una voce che nemmeno avevo, era stridula, soffocata ma soprattutto imbarazzata. Si girò e se ne andò, mi ci vollero 10 secondi per riuscire a fare un altro passo, non sapevo che fare, era così bella, a pensarci bene, non ricordo nemmeno quanto fosse alta, la cosa che più mi aveva rapito erano i suoi occhi e quel sorriso, wow, non lo dimenticherò mai.
Mi diedi una piccola svegliata provando a buttarmi in acqua e poi ricordai “la sauna!” Uscii dalla piscina e mi incamminai nuovamente verso il mio obiettivo, diedi una veloce letta alle istruzioni “Regole della sauna - uso corretto della sauna: non andare in sauna a stomaco vuoto o pieno, bere anticipatamente abbastanza liquidi, pianificare abbastanza tempo per la sessione di sauna, vietato portare indumenti, non correre …” aspetta, “non indossare indumenti?”, io non avevo mai fatto una sauna di quel tipo prima d’ora, ma l’idea del sole caldo, dell’aria fresca e della pace mi tormentava, buttai l’occhio all’interno e vidi che c’erano già quattro persone, completamente nude al suo interno, l’idea di doverci entrare mi faceva rabbrividire, tornai in piscina.
Aspettai, circa 30 minuti, vidi uscire tutti e ritornai, ora la sauna era completamente vuota, continuavo a ripetermi “non hai nulla da perdere. Vai!” Così feci, presi coraggio ed entrai, lasciai il costume, le ciabatte e l'asciugamano, mi avvicinai all’entrata e in un attimo mi feci invadere dalle sensazioni, il vento caldo, il calore del sole, quell’aroma marino che volteggiava nell’aria, wow, forse è questa la vera pace dei sensi, pensai.
Mi sedetti in un posticino nascosto, un piccolo angolino e mi distesi, non pensavo che il calore del sole fosse così bello, ho sempre odiato il mare, l’estate, il caldo, eppure, in questa circostanza, mi sentivo davvero bene fino a quando…
Sentii la porta aprirsi, non volevo essere lì, ero completamente nudo, poteva essere mia sorella, sarei morto di imbarazzo, non feci a tempo a coprirmi con le mani che sbucò lei, la ragazza di prima che come istintivamente mi disse “Ah eccoti! Finalmente quelli là se ne sono andati!” Io la guardai e non so nemmeno con che coraggio le dissi “Eh già! Ora si sta meglio”, si voltò e si sdraiò poco distante da me.
Tentati di non guardarla ma è come se una forza mi spingeva verso di lei, era completamente senza vestiti, il suo seno era libero e non indossava alcun tipo di intimo, la cosa che la rendeva così bella era la sua capacità di sentirsi completamente a suo agio, anche se per lei, ero uno sconosciuto, di età simile, questo è vero, ma pur sempre uno sconosciuto…
“Quindi per quanto tempo starai qui?” Mi chiese
“Non molto, fino a sabato” Riposi.
“Se sei arrivato oggi saranno solo tre giorni”
“Si ma questi mi bastano dai”, in quel momento lo sentii, oltre al piacere visivo che provavo nel guardarla sentii che anche fisicamente stavo provando del piacere, era inevitabile, pregavo Dio che non si girasse a guardarmi, sarei morto dall’imbarazzo.
“Ti bastano tre giorni?!” Non finì la frase che si girò verso di me ed in un lampo il suo sguardo cadde nel mio membro.
“Wow, non sei messo male” mi disse.
Io in pieno dell’imbarazzo la guardai e mi scusai, non era una cosa volontaria anzi, fosse stato per me sarei rimasto lì ore ed ore a conversare con lei.
Sì alzò in piedi e mi chiese “posso?”, indicandolo, la guardai e non dissi nulla, ero immobilizzato dall’imbarazzo, deglutii ma non avevo saliva stavo per risponderle quando, si inginocchiò, si avvicinò molto lentamente con il viso al mio membro, lo prese con la mano e si avvicinò in modo molto sensuale appoggiando molto lentamente le sue labbra, erano molto calde a causa delle forti lampade a pochi metri sopra di noi ma probabilmente deve averle bagnate con la saliva perché le sentivo umide, mi guardò dal basso e mi sussurrò “lo prendo come un sì”, inizio a scendere e salire attorno all’asta, la bocca era semi aperta, sentivo la sua lingua appena accennata, i movimenti erano lenti ma decisi, non ero più in grado di fare nulla, in quel momento stavo in paradiso e sentivo dentro di me accendersi un fuoco, lei continuava con i movimenti quasi circolatori e poi, lo guardò per pochi secondi, aprì le sue labbra e molto lentamente e dolcemente iniziò a inserirlo e toglierlo dalla sua bocca, non mi ero mai sentito così vivo e in quell’attimo di pazzia, non so per quale motivo, la presi, la alzai e la presi in braccio.
—
Mi prese in braccio e iniziò a baciarmi, sentivo il suo membro strusciare deciso contro di me e il mio basso ventre, non avevo mai sentito una sensazione di questo tipo, con movimenti dei glutei mi spingevo verso il suo bacino per sentire tutta la sua presenza, fino a quando non lo prendi e lo diressi verso le mie labbra che, dato quello che stavamo facendo, erano gonfie e fradicie.
Bastarono pochi secondi e sentii il suo membro dentro di me, non avevo mai provato una sensazione del genere, la forza con cui lo spingeva dentro mi eccitava e non riuscivo a smettere di gemere fino a quando non sentii la sua mano, mi toccava il seno ma poi mi prese il collo, si fermò e mi sussurrò all’orecchio “ora ti faccio mia”, con un movimento brusco mi prese e mi girò, ero a quattro zampe, con il volto rivolto verso il muro, mi prese per i fianchi e con colpo deciso mi penetrò, il suo membro mi stava dilatando e continuava con velocità a darmi colpi decisi, senza mai stancarsi, non riuscivo a non gemere, il solo pensiero mi faceva impazzire, io quel ragazzo l’ho sedotto senza dire una parola. Ad un certo punto, prese alcuni cordini delle lampade che penzolavano e non so come riuscì a legarmi entrambe le mani, non potevo muovermi, ero immobilizzata, ero sua.
I colpi forti che mi dava con il suo arnese mi stavano facendo impazzire, lo sentivo tutto dentro di me, sentivo il suo pene caldo sbattere in mezzo alle mie labbra fradice e ogni colpo era accompagnato da un mio gemito, non ce la facevo più, stavo venendo quando all’improvviso sentii uno strano stimolo, come se dovessi urinare, non riuscii a trattenermi e mi lasciai andare, ho schizzato addosso al ragazzo e anche sulla parete, urlai, urlai con la mia voce un grido di piacere e poco dopo sentii il suo liquido caldo scendere tra le mie cosce bagnate ed umide.
“Scusami, penso di averti rotta” mi disse con voce tremolante.
“No, tu mi hai sfondata.” Risposi.
Ieri siamo riusciti a disfare le valigie e oggi assieme a mia sorella, avevamo scelto di passare la giornata nella SPA, senza fretta, senza pensieri e senza il fastidioso rumore della sveglia che, come ogni giorno in ogni periodo dell’anno ci svegliava. Oggi non fa molto caldo, fuori c’è il sole ma la temperatura non è più alta di 20 gradi, che bello; “andiamo dai!” Disse Kyla, “Giamma, faremo tardi dai!”, mi alzai dal letto, andai in bagno e mi svestii per indossare il costume e l’accappatoio. La temperatura dell’acqua non era fredda ma non era di certo calda, decisi di rilassarmi in piscina con delle piccole nuotate intorno al cornicione, quella piscina era un posto magico, non so come potessero averlo fatto ma avevano predisposto alcune casse bluetooth sotto l’acqua così da poter ascoltare della dolce musica Jazz solo se immersi.
C’era pochissima gente in giro, il silenzio riempiva ogni spazio intorno a me; dopo una mezzora abbondante decisi di provare la sauna, non ne avevo mai fatta una in vita mai, questa, nello specifico non arrivava ad alte temperature ma con alcune lanterne e luci particolari riusciva a simulare il caldo del sole ed assieme ad alcuni ventilatori molto silenziosi permetteva di godere del calore ma senza sudare in modo eccessivo, odio sudare.
Mi avvicinai all’ingresso e vidi uscire una ragazza, in quel momento, mi pietrificai, non avevo mai visto una ragazza così bella in tutta la mia vita, il suo sguardo mi rapì, mi sentii sconnesso dal mondo esterno, non riuscivo più a comporre un discorso od un pensiero, non riuscivo.
Non riuscii nemmeno a pensare di salutarla che mi disse “Ciao! Ti consiglio di entrare quando non c’è nessuno, qua nemmeno ci si può rilassare in pace”, con un filo di voce e con un nodo alla gola che mi ricordava quel maledetto esame delle scuole superiori, feci uscire un “hey” con una voce che nemmeno avevo, era stridula, soffocata ma soprattutto imbarazzata. Si girò e se ne andò, mi ci vollero 10 secondi per riuscire a fare un altro passo, non sapevo che fare, era così bella, a pensarci bene, non ricordo nemmeno quanto fosse alta, la cosa che più mi aveva rapito erano i suoi occhi e quel sorriso, wow, non lo dimenticherò mai.
Mi diedi una piccola svegliata provando a buttarmi in acqua e poi ricordai “la sauna!” Uscii dalla piscina e mi incamminai nuovamente verso il mio obiettivo, diedi una veloce letta alle istruzioni “Regole della sauna - uso corretto della sauna: non andare in sauna a stomaco vuoto o pieno, bere anticipatamente abbastanza liquidi, pianificare abbastanza tempo per la sessione di sauna, vietato portare indumenti, non correre …” aspetta, “non indossare indumenti?”, io non avevo mai fatto una sauna di quel tipo prima d’ora, ma l’idea del sole caldo, dell’aria fresca e della pace mi tormentava, buttai l’occhio all’interno e vidi che c’erano già quattro persone, completamente nude al suo interno, l’idea di doverci entrare mi faceva rabbrividire, tornai in piscina.
Aspettai, circa 30 minuti, vidi uscire tutti e ritornai, ora la sauna era completamente vuota, continuavo a ripetermi “non hai nulla da perdere. Vai!” Così feci, presi coraggio ed entrai, lasciai il costume, le ciabatte e l'asciugamano, mi avvicinai all’entrata e in un attimo mi feci invadere dalle sensazioni, il vento caldo, il calore del sole, quell’aroma marino che volteggiava nell’aria, wow, forse è questa la vera pace dei sensi, pensai.
Mi sedetti in un posticino nascosto, un piccolo angolino e mi distesi, non pensavo che il calore del sole fosse così bello, ho sempre odiato il mare, l’estate, il caldo, eppure, in questa circostanza, mi sentivo davvero bene fino a quando…
Sentii la porta aprirsi, non volevo essere lì, ero completamente nudo, poteva essere mia sorella, sarei morto di imbarazzo, non feci a tempo a coprirmi con le mani che sbucò lei, la ragazza di prima che come istintivamente mi disse “Ah eccoti! Finalmente quelli là se ne sono andati!” Io la guardai e non so nemmeno con che coraggio le dissi “Eh già! Ora si sta meglio”, si voltò e si sdraiò poco distante da me.
Tentati di non guardarla ma è come se una forza mi spingeva verso di lei, era completamente senza vestiti, il suo seno era libero e non indossava alcun tipo di intimo, la cosa che la rendeva così bella era la sua capacità di sentirsi completamente a suo agio, anche se per lei, ero uno sconosciuto, di età simile, questo è vero, ma pur sempre uno sconosciuto…
“Quindi per quanto tempo starai qui?” Mi chiese
“Non molto, fino a sabato” Riposi.
“Se sei arrivato oggi saranno solo tre giorni”
“Si ma questi mi bastano dai”, in quel momento lo sentii, oltre al piacere visivo che provavo nel guardarla sentii che anche fisicamente stavo provando del piacere, era inevitabile, pregavo Dio che non si girasse a guardarmi, sarei morto dall’imbarazzo.
“Ti bastano tre giorni?!” Non finì la frase che si girò verso di me ed in un lampo il suo sguardo cadde nel mio membro.
“Wow, non sei messo male” mi disse.
Io in pieno dell’imbarazzo la guardai e mi scusai, non era una cosa volontaria anzi, fosse stato per me sarei rimasto lì ore ed ore a conversare con lei.
Sì alzò in piedi e mi chiese “posso?”, indicandolo, la guardai e non dissi nulla, ero immobilizzato dall’imbarazzo, deglutii ma non avevo saliva stavo per risponderle quando, si inginocchiò, si avvicinò molto lentamente con il viso al mio membro, lo prese con la mano e si avvicinò in modo molto sensuale appoggiando molto lentamente le sue labbra, erano molto calde a causa delle forti lampade a pochi metri sopra di noi ma probabilmente deve averle bagnate con la saliva perché le sentivo umide, mi guardò dal basso e mi sussurrò “lo prendo come un sì”, inizio a scendere e salire attorno all’asta, la bocca era semi aperta, sentivo la sua lingua appena accennata, i movimenti erano lenti ma decisi, non ero più in grado di fare nulla, in quel momento stavo in paradiso e sentivo dentro di me accendersi un fuoco, lei continuava con i movimenti quasi circolatori e poi, lo guardò per pochi secondi, aprì le sue labbra e molto lentamente e dolcemente iniziò a inserirlo e toglierlo dalla sua bocca, non mi ero mai sentito così vivo e in quell’attimo di pazzia, non so per quale motivo, la presi, la alzai e la presi in braccio.
—
Mi prese in braccio e iniziò a baciarmi, sentivo il suo membro strusciare deciso contro di me e il mio basso ventre, non avevo mai sentito una sensazione di questo tipo, con movimenti dei glutei mi spingevo verso il suo bacino per sentire tutta la sua presenza, fino a quando non lo prendi e lo diressi verso le mie labbra che, dato quello che stavamo facendo, erano gonfie e fradicie.
Bastarono pochi secondi e sentii il suo membro dentro di me, non avevo mai provato una sensazione del genere, la forza con cui lo spingeva dentro mi eccitava e non riuscivo a smettere di gemere fino a quando non sentii la sua mano, mi toccava il seno ma poi mi prese il collo, si fermò e mi sussurrò all’orecchio “ora ti faccio mia”, con un movimento brusco mi prese e mi girò, ero a quattro zampe, con il volto rivolto verso il muro, mi prese per i fianchi e con colpo deciso mi penetrò, il suo membro mi stava dilatando e continuava con velocità a darmi colpi decisi, senza mai stancarsi, non riuscivo a non gemere, il solo pensiero mi faceva impazzire, io quel ragazzo l’ho sedotto senza dire una parola. Ad un certo punto, prese alcuni cordini delle lampade che penzolavano e non so come riuscì a legarmi entrambe le mani, non potevo muovermi, ero immobilizzata, ero sua.
I colpi forti che mi dava con il suo arnese mi stavano facendo impazzire, lo sentivo tutto dentro di me, sentivo il suo pene caldo sbattere in mezzo alle mie labbra fradice e ogni colpo era accompagnato da un mio gemito, non ce la facevo più, stavo venendo quando all’improvviso sentii uno strano stimolo, come se dovessi urinare, non riuscii a trattenermi e mi lasciai andare, ho schizzato addosso al ragazzo e anche sulla parete, urlai, urlai con la mia voce un grido di piacere e poco dopo sentii il suo liquido caldo scendere tra le mie cosce bagnate ed umide.
“Scusami, penso di averti rotta” mi disse con voce tremolante.
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