Il corso

di
genere
trio

Mi piace pensare che agli uomini piaccia guardare, ma ancora di più mi piace scoprire che lo fanno anche quelli che sembrano troppo timidi anche per dirti il loro nome o per, non sia mai, chiederti di uscire.
Ho sempre avuto un debole per questa categoria di timidi, scatenano sempre le mie tecniche di seduzione, perché sembrano non cogliere mai nessun segnale.
A uno dei mille corsi che dobbiamo fare per tenerci il lavoro, mi sono imbattuta proprio in uno di questi tipi timidoni, un pochino impacciati, che arrossiscono perché non sanno mai cosa dire.
Era un pomeriggio tiepido di Novembre e io avevo smontato dall’ufficio per raggiungere la sede del corso, quindi sono arrivata in ritardo e mi sono dovuta accomodare nell’ultimo posto libero intorno al tavolo, quello vicino al relatore.
All’inizio non avevo fatto caso agli altri partecipanti, tutti molto disinteressati quanto me dalla sicurezza sul lavoro, poi nell’alzare lo sguardo in occasione di una domanda, scorgo un paio di occhi che sbirciano la mia scollatura che lascia appena intravedere il reggiseno mentre fingo di prendere appunti.
Sorrido appena, tentando di fingere interessa al relatore, mentre mi sollevo e fingo di sistemare la camicia che effettivamente era larga e lascia poco spazio all’immaginazione. Comincio a giocare con la collana, fingendo di essere distratta, mentre muovo le dita davanti ai seni, lasciando che la catenina sfreghi appena sui capezzoli nascosti dal reggiseno in pizzo che li copre appena, visto che lo compro sempre di una taglia in meno perché mi valorizzi maggiormente il seno.
I capezzoli rispondono subito e decido di accavallare le gambe per sentire la frizione delle labbra tra le gambe. Continuo a sorridere e, senza nascondermi, guardo il mio compagno di corso che guarda ipnotizzato la danza delle mie mani e il disegno dei capezzoli che diventa sempre più definito.
Non mi guarda in faccia, è tutto rosso e finge di prendere appunti, ma io vedo i suoi occhi da sotto gli occhiali, stanno guardando me.
A sorpresa il relatore ci concede una pausa e il mio compagno scappa dalla stanza senza farselo ripetere. Mi alzo con calma e ne approfitto per andare alla toilette a risistemarmi, sistemo il rossetto, mi rimetto il profumo, sistemo i capezzoli nel reggiseno perché escano appena e abbasso leggermente i pantaloni perché sedendomi esca il filo del perizoma di pizzo che indosso.
Sulla porta, mi imbatto nel relatore che esce dal bagno degli uomini.
“Potresti stare più attenta” mi dice scherzando, mentre si lava le mani e mi lancia una lunga occhiata dallo specchio.
“Magari mi metto di fronte così riesco a guardarla meglio, non riesco a stare attenta se non guardo chi parla negli occhi” rispondo sorridendo attirando il suo sguardo sulle mie labbra lucide.
“Potrebbe essere una buona idea” mi asseconda, avvicinandosi “penso che tu abbia distratto molte persone lì dentro” dice al mio orecchio appoggiandosi con il cazzo duro al mio fianco “presenti inclusi”.
Si chiude la porta alle spalle e sorrido compiaciuta allo specchio, forse questo pomeriggio finirà meglio di come speravo.
“Cambiamo i posti” dice il relatore quando rientriamo, indicandomi il posto di fronte a lui, proprio accanto al timidone che non è ancora tornato.
Mi sistemo strategicamente, appoggiata con i gomiti sul tavolo, un bottone in più slacciato nella camicia e la strisciolina di perizoma pronta ad essere notata. Mi sto bagnando come una sedicenne, ma mi diverto così tanto che mi vengono pensieri molto spinti.
Il relatore mi guarda leccandosi le labbra e sedendosi noto il rigonfiamento nei pantaloni e stringo le labbra tra le gambe causando solo una fitta di piacere.
Il mio compagno arriva e posso sentire il suo sguardo sulla mia schiena, inebriato dal mio profumo, catturato dai capelli che ricadono su una spalla, lasciando che il suo sguardo dall’alto veda i miei capezzoli strategicamente posizionati.
Quando si siede mi saluta appena “Hai cambiato posto” dice titubante.
“Me lo ha chiesto il relatore” rispondo “ti dispiace?” chiedo avvicinandomi appena appoggiando una mano sul suo avambraccio
“Non vedeva bene” mi regge il gioco lui, che intanto ha trovato i miei capezzoli sotto la camicia
“No, no affatto” risponde rannicchiandosi su se stesso.
Sorrido e mi metto a succhiare il tappo della penna per fingere di fare il lavoro che il relatore ci ha assegnato, mentre con la coda dell’occhio vedo il mio compagno che cerca di sistemare i pantaloni come riesce.
“è ora di dividersi a coppie” sentenzia il relatore “con il vostro vicino, trovate una delle sale vuote sul corridoio e preparate una presentazione” ci ordina. “verrò a controllare il lavoro, ci rivediamo tra 60 minuti”
Mi alzo per fare come ci hanno detto e la camicia lascia scoperto un seno quasi completamente. In due dei miei compagni di corso si offrono di fare coppia con me, ma il relatore vuole giocare.
“Vediamo cosa fanno loro, la prossima volta vediamo” liquida tutti invitandoci ad uscire e a seguirlo.
Mi lascia andare avanti, ma mentre passo mi appoggia una mano tra il sedere e mi sussurra “lascia la porta socchiusa”.
Mi avvio con timidone e ci sediamo a un tavolo in una piccola stanza in fondo al corridoio.
“Non so cosa dobbiamo fare” dice lui appoggiandosi alla sedia.
“Vediamo se riesco a spiegarti”, dico sporgendomi su di lui, mettendogli il seno praticamente in faccia.
Lo vedo deglutire a fatica, mentre con le dita prova a digitare qualcosa sul tablet.
“Scusa, non mi ero accorta che la camicia si fosse aperta” dico chiudendola in fretta allontanandomi, fingendomi sconcertata.
“Non fa niente” sorride imbarazzato “non ti preoccupare” dice grattandosi la testa.
“Grazie” dico tentando di allacciare il bottone “non vuole proprio stare allacciato” dico continuando a sfiorare il seno.
“Come va qui?” Irrompe il relatore chiudendosi la porta alle spalle
“Tutto bene” si affretta a rispondere il timidone
“Ti ha fatto vedere le tette?” chiede guardandolo divertito e facendolo diventare paonazzo.
“Cosa? NO” si affretta a rispondere lui muovendosi a fatica sulla sedia
“Non mi dirai che non ti sei accorto che ha un paio di tette meravigliose” dice facendomi eccitare per il complimento. “Alzati, tesoro, fagliele vedere” mi dice mettendosi accanto a me.
“Io non posso, non voglio…” farfuglia guardandoci confuso.
“Non hai mai visto delle tette vere?” chiede il relatore sbottonandomi la camicia da dietro un bottone alla volta “Queste sono bellissime, guardale” dice lasciandomi in reggiseno con i capezzoli duri.
Sospiro e appoggio la mia testa all’indietro su di lui, mentre lui continua la sua tortura
“Guardale” ordina, mentre sposta il pizzo e tira fuori un seno alla volta lasciandolo libero “sono sode e morbide” continua accarezzandole mentre mi appoggia il cazzo sul sedere “da metterci la lingua sopra” conclude leccandomi il collo e strappandomi un gemito.
“Io non credo che sia giusto…” farfuglia lui, stringendosi i pantaloni
“Perché? Lei lo vuole, sai? Te le ha sventolate sotto per tutto il tempo” dice stringendomi un capezzolo e facendomi gemere. “Lo vuoi, tesoro? Vuoi che il nostro amico guardone ti tocchi le tette?” chiede continuando a massaggiarle facendomi bagnare
Lo guardo lasciva e mi lecco le labbra “Sì” annuisco avvicinandomi a lui.
“Allora fammi vedere” mi esorta il relatore facendomi sedere sul tavolo davanti al mio compagno con le tette nude e le gambe aperte.
“Fagli vedere come si fa” mi ordina, mentre si slaccia i pantaloni “io voglio guardare”
“Sei un porco” gli dico guardando il suo cazzo duro stretto nelle sue mani e leccandomi le labbra
“Solo se farai la brava” mi dice segandosi piano “Lo vuoi?” mi chiede passandomelo su una gamba
“Si” rispondo senza pensare allungando una mano, sotto gli occhi increduli del compagno di corso
“Non adesso” indica il ragazzo seduto davanti alle mie gambe “prima lui”.
Prendo una mano al ragazzo che sembra non saper parlare e lo avvicino alla mia bocca, succhio avidamente il dito e lo sposto sul mio capezzolo di destra, gonfio e duro.
“Questo è quello che farai anche dopo con il mio cazzo, tesoro” mi informa il relatore, mentre mi guarda eccitato
“Non vedo l’ora” rispondo mentre aiuto il ragazzo a raccogliere un seno tra le sue mani
“Ti piace?” gli chiede il relatore
Il ragazzo annuisce in visibile imbarazzo, ma lentamente afferra l’altro seno con la mano libera. Gemo di piacere e butto la testa all’indietro
“Hai sentito? È questo quello che deve uscire dalla sua bocca, lussuria” sento che gli dice. “Ora lecca i capezzoli”
Pur con riluttanza, si avvicina e appoggia la bocca sul mio seno, capisco che non sa cosa fare perché mi guarda terrorizzato.
Mi porto un seno vicino alla bocca e comincio a giocherellare con la lingua sul capezzolo, faccio dei cerchietti, lo mordicchio e lo succhio proprio come fare con il cazzo del relatore.
“Oh si” dice il relatore “lascia provare me” dice afferrandomi il seno e guardando il ragazzo con aria di sfida.
Si avventano entrambi sul mio seno e non riesco a trattenermi dal gemere forte. Cerco di stringere le gambe, ma trovo il corpo del ragazzo, quindi avvolgo i miei tacchi intorno al suo bacino e comincio a strusciarmi sul suo cazzo duro.
“Quanta fretta, porcellina” mi dice il relatore guardano entusiasta il mio movimento che sta ingrossando notevolmente il cazzo del ragazzo che ora non sa cosa fare.
“è ora di liberare quella bella fighetta vogliosa, amico” dice il relatore “avanti toglile i pantaloni, ma lascia quei tacchi incredibili e il perizoma, mi piace scopare con l’intimo” ordina sorridendomi mentre io sono riuscita finalmente ad afferrare il suo cazzo duro.
Senza più ribattere, il ragazzo mi lascia a gambe aperte sul tavolo con il perizoma bagnato e i tacchi puntati sulla sedia.
“Lo sapevo che eri bagnata, porcellina” mi dice mentre scorre il cazzo sul mio capezzolo impedendomi di afferrarlo di nuovo e di succhiarlo. “Guarda che meraviglia, la sai leccare?” domanda al ragazzo che intanto si tocca da sopra i pantaloni.
Con le mani, apro le grandi labbra e comincio ad accarezzare il clitoride bagnatissimo
“Devi passare la tua lingua qui” dico ansimando circondando il clitoride con piccoli movimenti “poi lo succhi un pochino” continuo gemendo forte
“Fai come faccio io” dice il relatore mentre si abbassa in avanti per avvicinarsi alla mia figa già pronta.
Guarda il ragazzo e tira fuori la lingua, mentre comincia a leccarmi con piccoli tocchi via via più decisi
“oh si, leccala così, si” gemo alzando il bacino per andargli incontro
“mettile due dita” ordina staccandosi un secondo mentre il ragazzo sta per eseguire “prima devi bagnarle” lo avverte.
Inaspettatamente, mi infila le dita in bocca permettendogli di succhiarle fino a fargli scappare un gemito che mi fa capire che ha rischiato di venirsi nei pantaloni.
Il relatore si sposta e torna a massaggiarmi le tette, mentre mi bacia in bocca violento “senti il sapore della tua figa, porcellina, è dolce, tutta da mangiare”
Un gemito mi impedisce di rispondere perché il ragazzo non ha perso tempo, ora è chino su di me e mi lecca voracemente, mentre mi scopa con due dita.
“oh si, più forte” dico tenendogli la testa con le mani
“sei bellissima, che troia” mi dice il relatore “ voglio proprio scoparti, tu vuoi scoparla?”
Il ragazzo annuisce senza lasciare il mio clitoride e io mi sollevo per obbligarlo ad alzarsi e a darmi un bacio appassionato.
“prima voglio lui” dico slacciandogli i pantaloni mentre lui è tornato sul mio seno
“allora ti metti a pecora, così intanto ti scopo la bocca” mi dice il relatore facendomi girare.
“no prima succhio lui, voglio lui” dico guardando il cazzo duro, finalmente nudo. “voglio il tuo cazzo” dico al ragazzo scendendo dal tavolo e mettendomi a smorzacandela china davanti a lui.
Mi prende la testa e infila il suo cazzo grosso nella mia gola, non mi aspettavo che fosse così lungo, quindi subito non respiro.
“cosa fai, adesso non lo vuoi?” mi dice il ragazzo parlando per la prima volta tirando fuori un carattere inaspettato.
“lo vuole di sicuro, guarda che troia” dice il relatore avvicinando anche il suo cazzo alla mia mano. “prendi anche il mio”
Apro gli occhi e comincio a muovermi avanti e indietro sul cazzo enorme che ho in bocca, la cappella si gonfia i rumori che faccio con la bocca sono meravigliosamente eccitanti. Non lo tocco nemmeno, lascio che sia lui a scoparmi con una mano sulla mia testa, mentre con le mie mani sego il relatore.
“dai troia, guarda come ti piace succhiare” dice il relatore “succhialo tutto fino in fondo” mi dice prendendo il suo cazzo e sbattendomelo in faccia.
Guardo il ragazzo che annuisce appena ed esce mettendosi a sedere sulla sedia con il cazzo dritto e pronto.
“Vieni qui” dice senza aggiungere altro, mentre io mi porto dietro il relatore per il cazzo e mi impalo sul cazzo dritto con un movimento deciso
“è perfetto” grido senza paura che ci sentano “è un cazzo meraviglioso” dico cominciando a muovermi
“la tua figa è perfetta” risponde lui succhiandomi le tette “senti come entra bene il mio cazzo” dice mordendomi il seno “lecca il cazzo di questo perdente” mi dice mentre mi impala deciso
Gemo come una porca, ma faccio come mi dice e prendo in bocca il cazzo del relatore. Lo spompino per bene mentre guardo il ragazzo che intanto ha deciso di afferrarmi il culo e di far scorrere il filo del mio perizoma sul buco ogni volta che mi affonda.
“che troia” dice il relatore che guarda la scena
“si si” dico liberandomi del cazzo del relatore per baciare il ragazzo.
“voglio scoparti anche io” dice il relatore sdraiandosi sul tavolo
Scendo dal cazzo enorme del ragazzo mentre lui continua a baciarmi e mi aiuta a salire sul tavolo. Mi metto a cavalcioni del relatore, ma il ragazzo mi fa appoggiare le ginocchia al tavolo prima di infilarmi il cazzo del relatore nella figa.
Il relatore mi sta già leccando ovunque e non appena entra comincia a sbattermi senza ritegno “guarda come ballano queste tette, porca” dice eccitato.
Mentre gemo, sento una bocca sull’orecchio e una voce che dice “ora ti faccio il culo, troia”
Senza preavviso, stringo il cazzo del relatore ed esplodo in un orgasmo intensissimo.
“Godi troia, godi così” mi dice lui senza sapere che cosa sta per succedere.
Sento le mani del ragazzo aprirmi le natiche e la sua lingua che inumidisce il buchino già eccitato.
“Sei proprio una troia, senti quanto è aperto già” dice infilando il dito nel buco.
“si si sono una troia” dico continuando a muovermi sul relatore
“inculala, mentre io la scopo” lo incita “dobbiamo riempirla dappertutto”
Senza farselo ripetere, sale sul tavolo e appoggia la cappella al buco ormai pronto. In un attimo lo infila togliendomi il fiato.
Entrambi i miei partner si fermano un attimo e aspettano che io mi abitui e comincia a muovermi.
“oh sii” dico muovendomi piano
“sei proprio la troia perfetta” mi dice all’orecchio il ragazzo mentre comincia a muoversi più veloce
“oh si, scopatemi insieme” dico presa dall’eccitazione estrema che mi sta già riportando all’orgasmo “scopatemi che vengo con voi due dentro” continuo muovendomi tra di loro
“troia” dicono insieme mentre il relatore mi succhia le tette e il ragazzo mi schiaffeggia il sedere
“vieni sui nostri cazzi troia, bagnaci con il tuo piacere” dice spingendosi a fondo.
Non resisto oltre ed esplodo nuovamente in un orgasmo lungo e spossante che mi lascia stordita.
Escono entrambi da me e mi sdraiano sul tavolo con le gambe divaricate e i piedi sul tavolo.
“adesso veniamo noi” dice il ragazzo mentre mi schiaffeggia il clitoride gonfio strappandomi un gemito. “voglio venire nella tua gola” mi dice facendomi girare la faccia e infilando il cazzo bagnato e duro.
Lo prendo di nuovo e lo accolgo fino in fondo, poi comincio a succhiarlo come se fossi davvero la troia di professione che dicono.
Il ragazzo mi accarezza i capelli e poi mi spinge la testa “sei una pompinara fantastica” dice cominciando a muoversi dentro la mia bocca
Il relatore mi passa il cazzo sul seno e poi mi mette il cazzo nell’altra mano forzandomi a mettermi a sedere.
La mancanza del cazzo in bocca mi fa gemere, così li afferro entrambi e comincio a succhiarli insieme con foga. Mi infilo il cazzo del relatore in bocca e lo porto fino in fondo alla gola mentre il ragazzo mi tocca ancora, mi muovo su e giù e quando sento che sta per venire lo lascio uscire e mi stringo le tette perché ci venga sopra.
“oh si si, ti riempio le tette di sbora, porca” dice mentre viene copiosamente e io gli succhio la cappella alla fine, guardando il ragazzo. “vieni qui” dico io a lui prendendolo nuovamente in bocca per portarlo all’orgasmo.
“apri la bocca” dice mentre sta per venire “voglio venire sulla tua bocca e sulla tua faccia” dice al limite mentre si sfila.
Un getto caldo mi spruzza sul viso e sulle labbra, mentre con la lingua accarezzo ancora la cappella.
“che troia spettacolare” dice il relatore che intanto ha fatto un video “la prossima lezione ti inculo io”
Sorrido e mi rivesto svelta, infilandomi in bagno per darmi una sistemata, quando rientro sono sicura che tutti ci abbiano sentito, ma sorrido spavalda e mi siedo appoggiando una mano sul cazzo del mio compagno di banco.
scritto il
2024-01-28
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