Le avventure di Sofia

di
genere
etero

Il mio nome è Sofia. Sono una donna quasi quarantenne e mi piace molto definirmi normale. La semplicità è un mantra per me, e quindi vivo la mia vita in modo più naturale e semplice possibile. C'è solo un aspetto di me stessa che non vivo con semplicità: il sesso.
Sono una a cui piace tantissimo il sesso in ogni sua forma. Non volgare, mai banale, sono sempre alla ricerca di nuove emozioni e sensazioni. Amo tantissimo sperimentare, scoprire cose nuove. E lo faccio quotidianamente, quando mi è possibile con entrambe i sessi.

Ho la fortuna di condividere la mia vita con una persona speciale, il suo nome è Daniele. Ci conosciamo entrambi da quando siamo piccoli e oltre che per un milione di altri motivi per cui lui è veramente una persona speciale per me, condividiamo una forte passione per il sesso.

Io e lui abbiamo cominciato a sperimentare e scoprire noi stessi e le nostre intimità in tenera età e questo ci ha forse aiutato ad essere oggi così disinibiti e affamati di nuove esperienze, emozioni e sensazioni travolgenti.

Voglio percui raccontare una delle tante nostre avventure.

Era un venerdì come tanti altri, ultimo giorno di lavoro della settimana. Eravamo a dicembre inoltrato del 2015, mancavano pochi giorni a natale. Io e Daniele, che lavoriamo nello stesso palazzo anche se per due aziende diverse, stavamo contando i giorni che ci separavano dalle attese vacanze di natale. Passavamo le giornate tra scartoffie e riunioni, e tra una peripezia e l'altra ci sentivamo al telefono. Anche solo per un istante, un attimo fugace. Tanto ci bastava per essere in perfetta sintonia tra di noi.
E come tutti i giorni arrivavano le 12:45 orario nel quale eravamo soliti darci appuntamento per pranzare insieme e staccare dal lavoro. Rilassarci insieme.

Quel giorno però il nostro solito ristorante era chiuso per motivi familiari e quindi andammo in un altro locale poco distante. Non ci eravamo mai entrati, pur essendo a poche centinaia di metri dai nostri uffici. Era un locale molto carino e riservato, mai troppo pieno di gente e molto tranquillo. Appena entrati il proprietario ci fece accomodare e ci disse che ci avrebbe mandato subito una cameriera per la comanda.

Io e Daniele stavamo spulciando il menù, affamati come eravamo, sfogliavamo avidamente le pagine alla ricerca di una ghiottoneria da provare. Dopo qualche minuto si avvicina al tavolo una ragazza mora, di una bellezza disarmante. Il suo corpo perfetto era stretto dentro ad una divisa da cameriera, i suoi capelli raccolti in una coda che le cadeva perfetta a metà della schiena. Alta, slanciata ma non esagerata. I suoi occhi color nocciola completavano un viso splendido, una di quelle facce che non dimentichi facilmente, tanto era bella.

Che cosa vi porto? ci disse lei con una voce calma e con modo molto più che carino.
Io e Daniele eravamo pietrificati, attoniti, cercavamo le parole per risponderle, entrambi imbambolati alla visione di una così splendida creatura.

In un istante la mia mente, ma sono sicuro anche quella di Daniele, passo dalla candida visione ad un turbinio di brividi ed emozioni. Dentro di me si stavano alzando le onde, ero attratta da lei, in modo sempre più forte.

Non sapevo che cosa dire e in un attimo di lucidità presi tempo chiedendole gentilmente un attimo di pazienza per ultimare le nostre decisioni.

Lei carinamente annuì e voltandosi si allontanò temporaneamente dal nostro tavolo.
Io e Daniele ci scambiammo una velocissima occhiata di complicità, era fatta, eravamo entrati in sintonia perfetta.
Senza fiatare avevamo già capito che cosa volevamo: volevamo lei, entrambi per lo stesso motivo. Entrambi per il brivido, per la voglia di sentirsi vivi.

Per tutto il tempo io le lanciavo delle occhiate di intesa, di voglia e lei alla fine sembrò aver ceduto alla tentazione, così mi assicurai che mi vedesse in quel preciso momento, mi alzai e andai in bagno lanciandole un'ultima occhiata di fuoco. Lei capì tutto e poco dopo me la ritrovai in bagno, non disse nulla, mi guardò dritta negli occhi, si avvicino e in un attimo le nostre lingue si intrecciarono in un caldissimo e appassionato bacio. D'un tratto lei tolse la lingua dalla mia bocca, mi guardò ancora negli occhi e mi disse che avrebbe lasciato il suo numero scritto dietro allo scontrino e che presto ci saremmo viste per il proseguo.

Uscii dal bagno completamente in estasi, corsi da Daniele e gli spiegai quanto era avvenuto poco prima. Lui era al settimo cielo.

Finito il pranzo, ecco arrivare lo scontrino e puntuale il numero scritto a penna sul retro. Eravamo già in estasi solo al pensiero che presto avremmo avuto un altro trio, e chissà poi cos'altro.

Rientrati in ufficio, il pomeriggio passò tutto sommato liscio, anche se a dire il vero a tutto pensavo meno che al lavoro. La mia mente era completamente rapita dalla bellezza della ragazza e dall'idea di ciò che mi aspettava. Così tra una fantasia e l'altra, si fece l'ora di staccare dal lavoro, corsi fuori dall'ufficio e andai ad aspettare Daniele che normalmente finiva 10 minuti dopo di me. Lo vidi correre giù per le scale come se avesse fatto tardi ad un appuntamento, mi raggiunse eccitatissimo ed euforico per tanto successo a pranzo. Mi disse che era giunto il momento di chiamare quel numero.

E così facemmo, chiamami io e dopo pochi squilli, lei mi rispose. Ero di nuovo impietrita, non sapevo cosa dire e farfugliando qualcosa riuscii a convincerla a raggiungerci a casa nostra subito dopo cena.

Quindi corremmo a casa a sistemare e rendere l'ambiente perfetto per la serata. Poi cenammo in fretta e ci preparammo per bene. Io mi vestii in modo estremamente provocatorio, un vestitino di pizzo nero con uno scollo profondissimo, i capelli sciolti sulle spalle, i seni tracimanti dal vestito e le gambe quasi completamente scoperte. Daniele si vestì in modo elegante al punto giusto.

Passò una mezz'ora e nel silenzio totale, squillò il campanello di casa: un brivido elettrizzante mi attraversò tutta la schiena ed andai ad aprire la porta.
Aspettavamo una bellissima ragazza e non mi sarei mai immaginata che avesse portato con sé anche un bellissimo ragazzo. Ero visibilmente in estasi e li feci accomodare entrambi raccogliendo le loro giacche.

Giusto il tempo di presentarci, lei si chiamava Giulia e lui Marco, solo questo capii, perché già avevamo rotto il ghiaccio.

In un attimo ci ritrovammo tutti e quattro aggrovigliati insieme in un turbinio di passioni e voglie.

Sentivo le mani di Marco e Daniele che mi toccavano, la calda lingua di Giulia era già intrecciata con la mia. I vestiti volavano in ogni dove. Tutti ansimavano. L'orgia era cominciata e io stavo già godendo all'impazzata.

Giulia era una dea, un corpo da togliere il fiato, aveva due seni incredibilmente sodi e rigogliosi, le stavano ritti da soli e sembravano di marmo. Aveva i capezzoli completamente turgidi e un fondoschiena da far impazzire anche un frate.

Marco dal canto suo, era anch'egli bellissimo. Si vedeva che faceva tanta palestra, aveva un fisico molto scolpito e definito.....oltre a quello era molto più che dotato. Aveva tra le gambe una macchina da sesso, un cannone di rara bellezza e dimensioni.

Io e Daniele ci scambiammo un'occhiata di intesa, eh sì perché entrambi eravamo dichiaratamente bisessuali. Avevo visto che Daniele fissava il cazzo di Marco e sapevo che avrebbe goduto come un porco se entrambi, io e lui, in quel momento ci fossimo inginocchiati di fronte a marco e lo avessimo succhiato insieme. E così facemmo, mossi io la prima vera pedina.

Presi in mano il cazzo di Marco e cominciando a segarlo piano, iniziai a leccargli le palle. Era tutto enorme e piacevolmente saporito. Giulia si era intanto seduta sul divano semisdraiata e si toccava la fica umida. Io ero ovviamente fradicia tra le gambe, colavo umori come una fontana.

Presi in bocca l'enorme cappella di Marco e dopo qualche vorace succhiata passai il cazzo a Daniele che avidamente cominciò il suo pompino.

Mi diressi verso Giulia e guardandola dritta negli occhi, le infilai la testa tra le cosce. Il suo odore era buonissimo, lei era magnetica per me. Avevo voglia di leccare, e cominciai a farla godere.

Stavamo facendo gli onori di casa, io leccavo Giulia e Daniele succhiava Marco. I nostri ospiti dovevano essere ben accolti.

Andammo avanti così per un quarto d'ora dopodiché io, in preda all' estasi più totale, chiesi ansimante che qualcuno mi scopasse. La mia fica era affamata di cazzo, era bollente e completamente fradicia, pronta ad accogliere qualunque misura.

Marco allora tolse il cazzo di bocca a Daniele per venire incontro alle mie richieste. Si avvicinò a me, mi aprì le gambe e mi infilò la sua grossa cappella tra le labbra della mia fica. Poi entrò tutto dentro e mi tolse il respiro. Non avevo mai scopato un cazzo così enorme.
Era un qualcosa di difficilmente spiegabile senza aver visto, era lungo circa 30 centimetri e aveva un diametro pari a quello di una lattina di birra. Duro come un sasso e caldissimo.

Mentre marco mi stantuffava mi accorsi che il mio Daniele e Giulia si stavano dando da fare anche loro, lei era a pecorina sul divano e Daniele, anche lui ben dotato, sui 25 circa, la stava scopando da dietro.

L'atmosfera era assolutamente intrisa dei nostri piaceri e umori, i nostri respiri ritmati facevano da sottofondo alla scena. Io e Giulia stavamo godendo e gridando al mondo intero la nostra felicità. Scopare era bellissimo.

Dopo vari scambi di posizioni e di coppie sia Marco che Daniele erano ormai prossimi all'orgasmo, e sia io che Giulia non eravamo intenzionate a rimanere a bocca asciutta.

Ci mettemmo quindi inginocchiate sul tappeto e ci scambiammo i cazzi dei nostri fidanzati, marco mi esplose in bocca dopo qualche mia succhiata. Aveva prodotto una quantità non immaginabile di sborra, tanto che la mia bocca non era in grado di tenere. Mi colava da tutte le parti, era buonissima.

Anche Daniele era venuto e aveva nutrito Giulia. A quel punto io e lei ci guardammo e con le nostre bocche piene zeppe di sborra calda ci mettemmo a limonare di fronte ai nostri uomini che a quel punto impazzirono e di li a poco ebbero una nuova e potente erezione.

La nottata andò avanti dopo una piccola pausa con Marco che si inculò Daniele in ogni posizione, si scambiarono pompini deliziosi.
Io e Giulia ci divertivamo a guardarli giocare e a nostra volta ci divertivamo insieme leccandoci e toccandoci e vicenda.

Tutto questo fino alle 3 di notte quando alla fine crollammo esausti.
Il salotto sembrava un campo di battaglia, vestiti ovunque, un forte ed inebriante odore di sesso, e quattro soldati esausti stravaccati a terra a riprendere fiato dopo ore e ore di sesso.

Verso le 10 della mattina successiva ci svegliammo tutti, ancora stanchi ma felicissimi per la nottata estrema appena passata. Tra una chiacchiera e l'altra ci conoscemmo più a fondo e fummo piacevolmente felici di scoprirci molto simili in tutto.

Era nata una sintonia pazzesca, un sodalizio fortissimo e molto intimo.
Comunque mentre parlavamo, ci accorgemmo che eravamo ancora tutti e quattro nudi, sul tappeto. Fu un attimo, bastò un occhiata e subito si riaccese il fuoco.

Giulia era particolarmente vogliosa di mattina e supplicò Marco e Daniele di scoparla, aveva voglia di maschio, anzi di maschi.

Baciò Daniele in bocca e si abbassò per fargli un pompino, prese il cazzo ormai già duro tra le labbra e cominciò un movimento su e giù per l'asta del mio uomo, nel frattempo Marco la mise a pecorina e cominciò a scoparle la fica che stava già colando avida di cazzo. Io partecipavo succhiando qua e la i due cazzi che prontamente facevo miei per qualche secondo, sfilandoli dalla bocca e dalla passera di Giulia, e ogni tanto mi infilavo sotto di lei per leccarle il clitoride mentre Marco la stantuffava forte.

Giulia era in fiamme e ad un certo punto chiese una doppia penetrazione, e la ottenne: Marco si sdraiò per terra e lei dandole le spalle si fece inculare, Daniele le scopava la fica e io mi misi di fronte a lei e tenendole la testa contro la mia passera mi facevo leccare.

È difficile spiegare che cosa ci sia nell'aria in quei momenti, quali e quante sensazioni si provano. Stavamo tutti in estasi.

Poi ovviamente, a forza di scopare i due cazzi erano ormai prossimi all'esplosione e quindi sia io che Giulia ci dedicammo ad un pompino finale ai nostri uomini, scambiandoceli però. Io succhiavo il cazzo enorme di Marco e lei il cazzo di Daniele. Vennero entrambi copiosamente dentro le nostre bocche, che puntualmente si ritrovarono a limonare subito dopo aver ripulito bene i due cazzoni.

Il fine settimana continuò così, non mettemmo il naso fuori casa fino alla domenica sera, quando Giulia e Marco a malincuore ci dovettero lasciare, con la promessa di rivedersi presto.

E così fu, da allora abbiamo un appuntamento fisso tutti i weekend.

scritto il
2024-02-12
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