Jenny in Thailandia parte 8 flash in bangkok
di
Jjoe7
genere
esibizionismo
Jenny si infila una canotta al volo, classica in cotone bianco, spalline sottili, ascella larga, trasparente quanto basta per non dovere immaginare i capezzoli, non basta a coprirle le parti basse, infila le infradito e sta per uscire dalla camera, sono già le 12:30 e siamo oltre l'ora di check out, dobbiamo sapere se ci fanno pagare la penale o se ci addebitano un giorno intero. Ma come detto sta per uscire con solo la canotta, un po troppo esagerato, la fermo e glielo faccio notare, si guarda in giro e si infila un perizoma... ed esce, se non altro ha coperto la figa.
Una decina di minuti dopo mi chiama sul telefono della camera, dicendomi di scendere perché il manager vuole parlare con me, il nome principale della prenotazione. Con calma mi preparo, tanto mi immagino Jenny giù nella hall in canotta e perizoma ahah
Ci accompagnano nell'ufficio del manager, un uomo thailandese sulla cinquantina, ci fa accomodare, ci offre qualcosa da bere, ma rifiutiamo. Con modi molto garbati ci dice che non siamo più i benvenuti nell'hotel, che il nostro comportamento e soprattutto abbigliamento, guardando Jenny, ha generato malumori e rimostranze da parte di altri ospiti, quindi ci chiede di lasciare la camera al più presto e che non ci verrà addebitato il check out in ritardo.
Ringraziamo e usciamo. Jenny si sfila il perizoma e glielo lascia appeso alla maniglia della porta, si mette a ridere, io rido e attraversiamo tutta la hall , nonostante faccia finta di allungarsi verso il basso la canottiera tirandola dai fianchi per cercare di coprire almeno in parte il pube, ottenendo invece il risultato che le escono i capezzoli e il pube resta visibile a metà. Aspettiamo anche diversi minuti che uno degli ascensori arrivi, entriamo con altre 2 coppie, una delle ragazze le allunga un pareo per coprirsi, Jenny ringraziando rifiuta e sorride, la ragazza non dice niente ma si capisce dalla faccia cosa pensa e fa girare il suo ragazzo, che stava piacevolmente guardando.
Con calma facciamo le valigie e decidiamo comunque di restare a bangkok, mentre io cerco un hotel nelle vicinanze Jenny sta chiamando Pen, le chiede se è libera e se vuole vederci.
Il nuovo hotel è a poche centinaia di metri e ci andiamo a piedi trascinando le valigie. Fatto il check in e appoggiate le valigie in camera, aspettiamo Pen alla quale avevamo comunicato l'hotel. Jenny sta guardando gli acquisti della sera prima, i vari plug e dildo, si prova alcuni indumenti prima di decidere di indossare gli shorts in jeans comprati alla bancarella di patpong. Sono corti ma non estremi, le stanno bene, aderiscono perfettamente al culetto lasciando pochi cm di nautiche fuori dalla cucitura inferiore, sopra si rimette la canottierina che aveva usato poco prima nell'altro hotel. Suona il telefono di Jenny, è Pen giù nella hall, le chiediamo di registrarsi e salire in camera da noi. È molto carina, una bambolina asiatica, se penso a quello che le abbiamo fatto solo poche ore prima, mi sento quasi in colpa, ma di più, eccitato. Ha dei leggins grigio chiaro che le arrivano sopra la caviglia e le modellano alla perfezione le gambe longilinee e il culetto ma le mutande sotto con le cuciture in rilievo stonano, sopra ha una maglietta corta, rosa della barbie, reggiseno che si nota.
Le chiedo cosa si aspetta da noi, divertirsi risponde. Ne io ne Jenny siamo contenti della risposta, vogliamo capire, in che modo, noi abbiamo certe aspettative, Jenny le chiede di spogliarsi, così vediamo... io le parlo intanto le racconto meglio di noi, che a Jenny piace mostrarsi in pubblico e io non disdegno accompagnarla, le chiedo se le piacerebbe provare insieme a noi, la vedo titubante, ma, adesso è nuda davanti a me e non posso non scoparla d'altra parte se si è spogliata così facilmente, molto probabile si aspettava questo. Oppure è talmente abituata al suo "lavoro" che ... boh,
Ha la figa asciutta, con la luce del giorno posso guardarle la fighetta, le labbra sono sode e scure e in grande contrasto con il rosato dell'interno, le faccio un ditalino a due dita, il tempo di farla inumidire, ricordo che è elastica, molto, non ho difficoltà ad entrare, Jenny le va dietro e le mette due dita nel culo, lei è sopra, mi sta scopando lei, le piace geme di piacere, si sta bagnando molto molto, sento i miei peli bagnati del suo liquido, viene prima di me. La giro, Jenny toglie le dita dal culo e le infilo il mio cazzo, anche qui entro facilmente, la metto sul bordo del letto e da in piedi dietro di lei le scopo il culo, Jenny dopo essersi spogliata si mette a gambe aperte sul letto davanti a lei, le prende il viso e lo porta in mezzo alle sue gambe e se la fa leccare. Veniamo praticamente insieme, io le schizzo dentro al culo, Jenny in faccia un piccolo spruzzetto. Jenny va a fare la doccia, ha ancora una pallina nella vagina che non esce, a Pen chiedo se le è uscita qualche pallina dal culo, dice di no e che non pensava di averne altre. Le spiego che secondo i miei conti dovrebbe averne 1 o 2 o 3. Non mi sembra preoccupata, cosa che invece è Jenny. Le chiedo qualcosa di lei, del suo lavoro, non parla molto, risponde a domanda, studia all'università, lavora in quel locale 2 volte al mese da 6 mesi, guadagna quello che le serve per studiare e vivere decentemente. Quando non basta fa qualche serata extra in alcuni locali frequentati da ricchi thailandesi. Provo a chiedere quanto guadagna nel locale per serata, 18,000baht (circa 500 euro), di fisso, più gli extra e le mancie, arriva anche a 1000 euro a serata. Mentre nel locale per ricchi thai ci va da "indipendente" e prende dai 10 ai 15 solo per fare compagnia al tavolo, per gli extra... non me lo dice, poi mi specifica senza timidezza che è venuta da noi non per i soldi, ma perché curiosa di conoscerci. Le chiedo cosa pensa di come l'abbiamo usata la sera prima, anche facendole male e se pensa che potremmo farlo ancora. Quando Jenny esce dal bagno sembra più timida a rispondere e tentenna un attimo Jenny se ne accorge e ci dice che ci lascia soli... ahah, con il solo asciugamano a scoprirle il culo ma almeno le copre le tettecesce in terrazza. Terrazza che da sull'intero dell'hotel, lato piscina, con di lato (è un edificio ad L , le terrazze delle altre camere. Si abbassa l'asciugamano per asciugarsi... Pen guarda e sorridere, mi dice, ecco è per questo che sono venuta, mi fate divertire e a proposito di ieri sera, beh io lavoravo e voi pagavate il locale per divertirvi, io ero lì per quello. Cosa mi aspetto ad essere venuta qua? Lo vedrò. ... basta tornare a casa ... dice ridendo.
Jenny rientra con l'asciugamano in mano, nuda, le dice che comunque ha sentito e sentiva anche quando era in doccia, la guarda e, prendendole una tettina in mano e stringendo, ma non per fare male, le chiede, sei disposta a fare quello che ti chiederemo, anche per strada, in mezzo alla gente? Si, o no? Pen mi guarda, dice di sì, ma aggiunge un però, non sto lavorando, se credo che in pubblico qualcosa non si possa fare, lo dico, qui in Thailandia alcune cose vengono punite severamente. Guardo Jenny che con un cenno di assenso approva. Pen va a fare la doccia, Jenny prende le forbici che portiamo sempre per "adattare" i vestiti, prende la maglietta di Pen e taglia una striscia di circa 5 cm, accorciandola, taglia via la cucitura del collo e le maniche, allargando l'apertura ascellare, poi la posa. Chiedo cosa vorrebbe farle mettere sotto, mi dice che per adesso i suoi leggins vanno bene, ma senza le mutande da ragazzina. Esce Pen dalla doccia ed entro io, che sono decisamente più veloce, quando esco, Pen ha indossato la maglietta e i leggins, senza reggiseno e senza mutandine, Jenny le sta tirando in su i leggins arrotolando la cintura elastica in modo che le entrino in mezzo alle chiappe e in mezzo alle labbra vaginali, col risultato di un perfetto camel toe, con il taglio della vagina che si vede dal pube protuberante. La sta "vestendo" in terrazza, la maglietta deve essere tagliata ancora qualche cm in modo da lasciare scoperta la parte bassa del seno, il resto va già bene, la gira, la piega, me la fa vedere, si vede quel che si deve. Chiedo a Pen se si sente a suo agio ad uscire così, mi dice di no, ma ci prova, le chiedo se adesso vuole lei "vestire" Jenny, la guarda come per chiederle se lei è d'accordo, Jenny le da l'ok. Le do gli shorts di jeans e la canottiera bianca, li guarda, li fa indossare a Jenny, prende le forbici e taglia la canottiera poco sopra l'ombelico, lasciandolo scoperto, taglia l'apertura ascellare allargando molto fino alla metà laterale delle tette. Le sfila gli shorts, taglia via il primo bottone, quello alla cintura, taglia via alcuni dentini della lampo, taglia via le cuciture dietro delle chiappe, taglia parte del tessuto in mezzo alle gambe, Jenny li indossa, non si possono chiudere quindi rimangono aperti a V, la lampo chiude fino appena sopra al pube, le chiappe ora sono più scoperte, almeno 3 dita, davanti, il taglio che ha fatto in mezzo, accorciando nettamente la gamba del jeans fa si che si vedano le parti dell'interno coscia e pube.
Pen la guarda, la gira, prende le forbici e taglia ancora un paio di dentini della lampo, facendo in modo che i primi peli rasati del pube si vedano.
In ascensore chiedo se sta bene chiamare Lee, ed incontrarci anche con lui. Mentre chiamo le guardo camminare davanti a me nella hall, i pochi presenti le notano subito, ad entrambe, in qualche movimento le tette sono visibili, da sotto o dal fianco, entrambe hanno due culetti sodi piccolini ma ben definiti. Usciamo in strada, il caldo è veramente tanto, aspettiamo che il portiere ci fermi un taxi per andare in un centro commerciale dove ci raggiungerà Lee.
Jenny si siede su un muretto di marmo all'ombra, tira su i piedi piegando le ginocchia e tenendo le gambe aperte, io e Pen andiamo di fronte, guardiamo cosa si vede in quella posizione, i margini degli shorts in mezzo alle gambe sfiorano le labbra vaginali, facendo vedere il loro rigonfiamento. Dico a Pen che questo è solo l'inizio e le chiedo se se la sente. Non mi risponde ma sorride. Arriva il taxi, io e Jenny dietro, Pen davanti, le dico di fare in modo che la tettina lato guidatore le esca completamente dal lato in modo che l'autista la veda, ci mette qualche minuto, ma grazie al traffico siamo ancora fermi, e finalmente con un movimento e l'aiuto di una mano se la scopre....
Segue
Una decina di minuti dopo mi chiama sul telefono della camera, dicendomi di scendere perché il manager vuole parlare con me, il nome principale della prenotazione. Con calma mi preparo, tanto mi immagino Jenny giù nella hall in canotta e perizoma ahah
Ci accompagnano nell'ufficio del manager, un uomo thailandese sulla cinquantina, ci fa accomodare, ci offre qualcosa da bere, ma rifiutiamo. Con modi molto garbati ci dice che non siamo più i benvenuti nell'hotel, che il nostro comportamento e soprattutto abbigliamento, guardando Jenny, ha generato malumori e rimostranze da parte di altri ospiti, quindi ci chiede di lasciare la camera al più presto e che non ci verrà addebitato il check out in ritardo.
Ringraziamo e usciamo. Jenny si sfila il perizoma e glielo lascia appeso alla maniglia della porta, si mette a ridere, io rido e attraversiamo tutta la hall , nonostante faccia finta di allungarsi verso il basso la canottiera tirandola dai fianchi per cercare di coprire almeno in parte il pube, ottenendo invece il risultato che le escono i capezzoli e il pube resta visibile a metà. Aspettiamo anche diversi minuti che uno degli ascensori arrivi, entriamo con altre 2 coppie, una delle ragazze le allunga un pareo per coprirsi, Jenny ringraziando rifiuta e sorride, la ragazza non dice niente ma si capisce dalla faccia cosa pensa e fa girare il suo ragazzo, che stava piacevolmente guardando.
Con calma facciamo le valigie e decidiamo comunque di restare a bangkok, mentre io cerco un hotel nelle vicinanze Jenny sta chiamando Pen, le chiede se è libera e se vuole vederci.
Il nuovo hotel è a poche centinaia di metri e ci andiamo a piedi trascinando le valigie. Fatto il check in e appoggiate le valigie in camera, aspettiamo Pen alla quale avevamo comunicato l'hotel. Jenny sta guardando gli acquisti della sera prima, i vari plug e dildo, si prova alcuni indumenti prima di decidere di indossare gli shorts in jeans comprati alla bancarella di patpong. Sono corti ma non estremi, le stanno bene, aderiscono perfettamente al culetto lasciando pochi cm di nautiche fuori dalla cucitura inferiore, sopra si rimette la canottierina che aveva usato poco prima nell'altro hotel. Suona il telefono di Jenny, è Pen giù nella hall, le chiediamo di registrarsi e salire in camera da noi. È molto carina, una bambolina asiatica, se penso a quello che le abbiamo fatto solo poche ore prima, mi sento quasi in colpa, ma di più, eccitato. Ha dei leggins grigio chiaro che le arrivano sopra la caviglia e le modellano alla perfezione le gambe longilinee e il culetto ma le mutande sotto con le cuciture in rilievo stonano, sopra ha una maglietta corta, rosa della barbie, reggiseno che si nota.
Le chiedo cosa si aspetta da noi, divertirsi risponde. Ne io ne Jenny siamo contenti della risposta, vogliamo capire, in che modo, noi abbiamo certe aspettative, Jenny le chiede di spogliarsi, così vediamo... io le parlo intanto le racconto meglio di noi, che a Jenny piace mostrarsi in pubblico e io non disdegno accompagnarla, le chiedo se le piacerebbe provare insieme a noi, la vedo titubante, ma, adesso è nuda davanti a me e non posso non scoparla d'altra parte se si è spogliata così facilmente, molto probabile si aspettava questo. Oppure è talmente abituata al suo "lavoro" che ... boh,
Ha la figa asciutta, con la luce del giorno posso guardarle la fighetta, le labbra sono sode e scure e in grande contrasto con il rosato dell'interno, le faccio un ditalino a due dita, il tempo di farla inumidire, ricordo che è elastica, molto, non ho difficoltà ad entrare, Jenny le va dietro e le mette due dita nel culo, lei è sopra, mi sta scopando lei, le piace geme di piacere, si sta bagnando molto molto, sento i miei peli bagnati del suo liquido, viene prima di me. La giro, Jenny toglie le dita dal culo e le infilo il mio cazzo, anche qui entro facilmente, la metto sul bordo del letto e da in piedi dietro di lei le scopo il culo, Jenny dopo essersi spogliata si mette a gambe aperte sul letto davanti a lei, le prende il viso e lo porta in mezzo alle sue gambe e se la fa leccare. Veniamo praticamente insieme, io le schizzo dentro al culo, Jenny in faccia un piccolo spruzzetto. Jenny va a fare la doccia, ha ancora una pallina nella vagina che non esce, a Pen chiedo se le è uscita qualche pallina dal culo, dice di no e che non pensava di averne altre. Le spiego che secondo i miei conti dovrebbe averne 1 o 2 o 3. Non mi sembra preoccupata, cosa che invece è Jenny. Le chiedo qualcosa di lei, del suo lavoro, non parla molto, risponde a domanda, studia all'università, lavora in quel locale 2 volte al mese da 6 mesi, guadagna quello che le serve per studiare e vivere decentemente. Quando non basta fa qualche serata extra in alcuni locali frequentati da ricchi thailandesi. Provo a chiedere quanto guadagna nel locale per serata, 18,000baht (circa 500 euro), di fisso, più gli extra e le mancie, arriva anche a 1000 euro a serata. Mentre nel locale per ricchi thai ci va da "indipendente" e prende dai 10 ai 15 solo per fare compagnia al tavolo, per gli extra... non me lo dice, poi mi specifica senza timidezza che è venuta da noi non per i soldi, ma perché curiosa di conoscerci. Le chiedo cosa pensa di come l'abbiamo usata la sera prima, anche facendole male e se pensa che potremmo farlo ancora. Quando Jenny esce dal bagno sembra più timida a rispondere e tentenna un attimo Jenny se ne accorge e ci dice che ci lascia soli... ahah, con il solo asciugamano a scoprirle il culo ma almeno le copre le tettecesce in terrazza. Terrazza che da sull'intero dell'hotel, lato piscina, con di lato (è un edificio ad L , le terrazze delle altre camere. Si abbassa l'asciugamano per asciugarsi... Pen guarda e sorridere, mi dice, ecco è per questo che sono venuta, mi fate divertire e a proposito di ieri sera, beh io lavoravo e voi pagavate il locale per divertirvi, io ero lì per quello. Cosa mi aspetto ad essere venuta qua? Lo vedrò. ... basta tornare a casa ... dice ridendo.
Jenny rientra con l'asciugamano in mano, nuda, le dice che comunque ha sentito e sentiva anche quando era in doccia, la guarda e, prendendole una tettina in mano e stringendo, ma non per fare male, le chiede, sei disposta a fare quello che ti chiederemo, anche per strada, in mezzo alla gente? Si, o no? Pen mi guarda, dice di sì, ma aggiunge un però, non sto lavorando, se credo che in pubblico qualcosa non si possa fare, lo dico, qui in Thailandia alcune cose vengono punite severamente. Guardo Jenny che con un cenno di assenso approva. Pen va a fare la doccia, Jenny prende le forbici che portiamo sempre per "adattare" i vestiti, prende la maglietta di Pen e taglia una striscia di circa 5 cm, accorciandola, taglia via la cucitura del collo e le maniche, allargando l'apertura ascellare, poi la posa. Chiedo cosa vorrebbe farle mettere sotto, mi dice che per adesso i suoi leggins vanno bene, ma senza le mutande da ragazzina. Esce Pen dalla doccia ed entro io, che sono decisamente più veloce, quando esco, Pen ha indossato la maglietta e i leggins, senza reggiseno e senza mutandine, Jenny le sta tirando in su i leggins arrotolando la cintura elastica in modo che le entrino in mezzo alle chiappe e in mezzo alle labbra vaginali, col risultato di un perfetto camel toe, con il taglio della vagina che si vede dal pube protuberante. La sta "vestendo" in terrazza, la maglietta deve essere tagliata ancora qualche cm in modo da lasciare scoperta la parte bassa del seno, il resto va già bene, la gira, la piega, me la fa vedere, si vede quel che si deve. Chiedo a Pen se si sente a suo agio ad uscire così, mi dice di no, ma ci prova, le chiedo se adesso vuole lei "vestire" Jenny, la guarda come per chiederle se lei è d'accordo, Jenny le da l'ok. Le do gli shorts di jeans e la canottiera bianca, li guarda, li fa indossare a Jenny, prende le forbici e taglia la canottiera poco sopra l'ombelico, lasciandolo scoperto, taglia l'apertura ascellare allargando molto fino alla metà laterale delle tette. Le sfila gli shorts, taglia via il primo bottone, quello alla cintura, taglia via alcuni dentini della lampo, taglia via le cuciture dietro delle chiappe, taglia parte del tessuto in mezzo alle gambe, Jenny li indossa, non si possono chiudere quindi rimangono aperti a V, la lampo chiude fino appena sopra al pube, le chiappe ora sono più scoperte, almeno 3 dita, davanti, il taglio che ha fatto in mezzo, accorciando nettamente la gamba del jeans fa si che si vedano le parti dell'interno coscia e pube.
Pen la guarda, la gira, prende le forbici e taglia ancora un paio di dentini della lampo, facendo in modo che i primi peli rasati del pube si vedano.
In ascensore chiedo se sta bene chiamare Lee, ed incontrarci anche con lui. Mentre chiamo le guardo camminare davanti a me nella hall, i pochi presenti le notano subito, ad entrambe, in qualche movimento le tette sono visibili, da sotto o dal fianco, entrambe hanno due culetti sodi piccolini ma ben definiti. Usciamo in strada, il caldo è veramente tanto, aspettiamo che il portiere ci fermi un taxi per andare in un centro commerciale dove ci raggiungerà Lee.
Jenny si siede su un muretto di marmo all'ombra, tira su i piedi piegando le ginocchia e tenendo le gambe aperte, io e Pen andiamo di fronte, guardiamo cosa si vede in quella posizione, i margini degli shorts in mezzo alle gambe sfiorano le labbra vaginali, facendo vedere il loro rigonfiamento. Dico a Pen che questo è solo l'inizio e le chiedo se se la sente. Non mi risponde ma sorride. Arriva il taxi, io e Jenny dietro, Pen davanti, le dico di fare in modo che la tettina lato guidatore le esca completamente dal lato in modo che l'autista la veda, ci mette qualche minuto, ma grazie al traffico siamo ancora fermi, e finalmente con un movimento e l'aiuto di una mano se la scopre....
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