La stalla
di
tettematte
genere
orge
Il mio corpo ha sempre attirato lo sguardo degli uomini, sin da ragazzina.
Se prima mi dava quasi fastidio, crescendo ho iniziato a capire che da questo fatto ne potevo trarre divertimento e piacere.
Il sesso mi ha sempre intrigato e, avendo un corpo prosperoso il sesso mi ha trovata molto presto.
Avevo 17 anni quando un amico di famiglia mi ha "iniziata" a quello che si può definire sesso senza limiti e, devo ammettere col senno del poi, che mi è piaciuto molto.
La mia caratteristica fisica prevalente è un seno oltre misura, un seno che è arrivato già in età adolescenziale ad una sesta misura soda e visibile anche sotto montagne di vestiti.
Anche con lui ho fatto pace da adulta e ora, beh ora mi piace e lo uso...si lo uso per il mio piacere e l'altrui piacere.
Federico era un amico di mio padre, aveva una quarantina d'anni, bell'uomo, atletico, occhi azzurri e frequentava sempre la nostra casa di campagna, casa adiacente all'azienda agricola di proprietà della mia famiglia.
Ero molto affezionata a Lui, che chiamavo zio Fede e lui era affezionato a me.
Un giorno d'estate i miei genitori organizzarono una festa a bordo piscina e per la prima volta Federico mi vide in costume.
Avevo solo 17 anni, una pelle chiara e liscia e un seno esplosivo.
Federico mi si avvicinò e disse: " però la mia bambina che fisico ha messo su".
Ricordo le risate...scherzammo tutto il pomeriggio e credetti che l'episodio rimanesse isolato.
Federico invece tornò nel weekend senza sua moglie Elena con la scusa di dover parlare co mio padre di lavoro e rimase a dormire da noi il sabato sera.
Disse che la moglie e i bambini erano in montagna e lui aveva preferito scendere a valle per parlare di affari con mio padre.
Io passavo la maggior parte del tempo in piscina, in attesa che ricominciasse la scuola.
Dovevo iniziare la quarta liceo scientifico e trascorrevo gli ultimi giorni alla tenuta prima di rientrare in città.
Il sabato pomeriggio i miei non c'erano e io e Federico restammo da soli in piscina
Ricordo ancora il sapore di quel pomeriggio di sesso.
Da quel giorno non fui più la stessa.
Si avvicinò mentre ero in acqua e mi sussurrò all'orecchio: Bea...hai due tette da film porno lo sai vero?
Io risi e, girandomi di scatto, Gli dissi: ahaha si me o ha detto un mio compagno di scuola.
Al che Federico replicò: eh si...sei da monta con quelle tette e quel culo e scommetto che non sei nemmeno più vergine.
Io, sempre ridendo, dissi quasi a sfidarlo...vieni a sentire se sono ancora vergine.
Federico, da sott'acqua, mi scostò con forza lo slip del costume e, senza tante cerimonie, mi infilò un dito nella fica incominciando a muoverlo.
Era a un millimetro dal mio volto e mi sussurrò..." Ah troietta...sei bella larga...hai già scopato".
E io, ribattendo: " si ho una storia con un mio compagno di scuola, non sono più vergine da un anno".
Gli occhi di Federico divennero spiritati e aggiunse un dito nella fica e disse...ah bene....allora non patirai nulla.
Esclamate questa parole mi afferrò i fianchi con le mani e mi tirò a sè.
Aveva un cazzo largo e nodoso e in un secondo lo affondò dentro la mia vagina.
Al primo colpo urlai e Federico mi mise una mano sulla bocca per farmi tacere.
Ad ogni colpo mi faceva sempre più male e piacere assieme finché venni copiosa nell'acqua.
Lui si levò appena in tempo e eiaculò nella piscina.
Ero senza parole.
Non sapevo che dire e non riuscivo a muovermi.
Federico era stato quasi violento e in Lui non riconoscevo lo "zio", l'amico di famiglia buono e sincero, ma un maiale assetato di sesso.
La sera a cena c'era un clima surreale.
I miei genitori e Federico ridevano e scherzavano e io muta non riuscivo a distogliere gli occhi dal piatto.
Mia madre ad un certo punto disse: Bea, tutto bene?
E io sommessamente: si mamma, ho preso un pò troppo sole oggi.
I miei incontri con Federico continuarono sempre più frequenti fino a quando, un giorno di Novembre, volle alzare l'asticella.
Dopo aver fatto l'amore mi guardò e disse: ...è un vero peccato che solo io possa godere di questo ben di Dio...che ne diresti di far partecipare amici e estranei?
Io, credendo scherzasse. lo guardai e risposi di getto: ma sei scemo!
E lui serissimo: no...senti la mia idea....mettiamo un annuncio su un sito per incontri, con la foto delle tue tette, e organizziamo un orgia nella stalla per la mungitura.
Nell'azienda agricola di mio padre c'è una stalla con le mungitrici dove vengono attaccate le mucche per tirare il latte.
Io Gli urlai di tutto ma lui fu irremovibile.
Se mi ami lo farai.
Io ormai ero succube di Federico e mi lasciai trascinare in questo vortice di perversione che mi ha portato a diventare sesso dipendente.
Mi scattò delle foto del seno e mise questo annuncio: chi viene a mungerla?
le risposte furono decine e Federico ne scelse 5.
Contattò questi uomini e iniziò la preparazione.
L'appuntamento era per le 16 di una domenica di Gennaio nella quale i miei genitori non c'erano e avremmo avuto via libera.
Le macchine mungitrici hanno delle ventose che vengono attaccate alle mammelle degli animali per tirare il latte.
Federico mi bendò e mi attaccò i seni alla macchina mungitrice.
I seni gonfi e pieni, attaccati alla mungitrice erano ancora più imponenti perchè la macchina li sollevava n pò facendoli sembrare ritti e di marmo.
Sotto avevo un perizoma di seta nero e niente altro.
Mi aveva fatto sedere su uno sgabello ignara di quello che sarebbe successo, con le tette attaccate alla macchina.
La macchina mungitrice ha più velocità e lo implorai di usare la velocità più bassa per non sentire troppo dolore.
Ad un certo punto sentii arrivare delle auto e iniziai a tremare.
Federico mi accarezzava i capelli e mi sussurrava di stare calma, che c'era Lui e che avrei goduto tantissimo.
Mi disse che il mio corpo era fatto per quello e che dovevo esserne consapevole.
Sentii dei passi e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
A quel punto Federico disse: bene ci siamo tutti, iniziamo.
Premette il pulsante di accensione della mungitrice e iniziò a tirarmi i capezzoli.
dapprima fu piacevole...me li stuzzicava senza fare male ma poi, aumentando la velocità, iniziai a urlare dal dolore e a muovermi sullo sgabello.
Era come se delle dita mi strappassero i capezzoli e anche il seno era sollecitato.
A quel punto Federico spense la macchina e mi liberò i seni.
Erano gonfi come meloni e i capezzoli enormi e rossi.
Senza mai sbendarmi iniziai a sentire le mani dei 5 uomini prescelti ovunque.
Chi insisteva sui capezzoli, premendoli e succhiandoli, facendomi urlare di dolore, chi mi sditalinava senza remore.
Mi sditalinavano in due...uno mi penetrava e l'altro sfregava il clitoride sempre più gonfio e sensibile.
Ricordo che mi strapparono il perizoma e, mi aprirono le gambe.
A turno infilavano le dita facendomi bagnare sempre di più.
Ero pervasa da umori e piacere, quasi stordita.
Uno più audace inizio a massaggiarmi il buchino allagato dagli umori e iniziò ad allargarlo per bene.
Uno dei ragazzi mi prese per mano e mi fece alzare.
Mi fecero sedere su una panca mi bloccarono le braccia con due cinture che legarono ad una staccionata e mi accarezzavano su ogni parte del corpo.
Avevo i brividi sulla pelle e i capezzoli li sentivo pulsare.
Mi penetravano a turno.
Li sentivo alternarsi e godere e non so quante volte ho goduto anche io.
Una volta ricoperta di sperma mi presero per mano e mi gettarono dell'acqua tiepida per ripulirmi e, giratami, ricominciarono a turno.
Era un misto di piacere e stordimento...godevo a raffica e i miei seni, sempre gonfi dopo la mungitura, sbattevano forte fra di loro...li sentivo muoversi.
Ad ogni colpo loro saltavano e io con loro.
Non so dire quante volte ho goduto ma ero così sfinita che la sera non riuscivo nemmeno a camminare.
Ero entrata nel vortice del sesso e non ne sarei più uscita, perché federico ormai mi aveva in pugno.
Quella prima volta nella stalla però è la più indimenticabile perché mi piacque sentirmi oggetto del desiderio, dare piacere e godere.
Federico ha capito il mio potenziale da quel primo giorno in piscina, quando mi prese in acqua senza se e senza ma, quando sentì i miei capezzoli diventare di marmo al solo tocco delle sue dita, quando mi vide godere e bagnarlo con tutti i miei umori.
Federico mi iniziò al sesso e io, io non ho più smesso.
Se prima mi dava quasi fastidio, crescendo ho iniziato a capire che da questo fatto ne potevo trarre divertimento e piacere.
Il sesso mi ha sempre intrigato e, avendo un corpo prosperoso il sesso mi ha trovata molto presto.
Avevo 17 anni quando un amico di famiglia mi ha "iniziata" a quello che si può definire sesso senza limiti e, devo ammettere col senno del poi, che mi è piaciuto molto.
La mia caratteristica fisica prevalente è un seno oltre misura, un seno che è arrivato già in età adolescenziale ad una sesta misura soda e visibile anche sotto montagne di vestiti.
Anche con lui ho fatto pace da adulta e ora, beh ora mi piace e lo uso...si lo uso per il mio piacere e l'altrui piacere.
Federico era un amico di mio padre, aveva una quarantina d'anni, bell'uomo, atletico, occhi azzurri e frequentava sempre la nostra casa di campagna, casa adiacente all'azienda agricola di proprietà della mia famiglia.
Ero molto affezionata a Lui, che chiamavo zio Fede e lui era affezionato a me.
Un giorno d'estate i miei genitori organizzarono una festa a bordo piscina e per la prima volta Federico mi vide in costume.
Avevo solo 17 anni, una pelle chiara e liscia e un seno esplosivo.
Federico mi si avvicinò e disse: " però la mia bambina che fisico ha messo su".
Ricordo le risate...scherzammo tutto il pomeriggio e credetti che l'episodio rimanesse isolato.
Federico invece tornò nel weekend senza sua moglie Elena con la scusa di dover parlare co mio padre di lavoro e rimase a dormire da noi il sabato sera.
Disse che la moglie e i bambini erano in montagna e lui aveva preferito scendere a valle per parlare di affari con mio padre.
Io passavo la maggior parte del tempo in piscina, in attesa che ricominciasse la scuola.
Dovevo iniziare la quarta liceo scientifico e trascorrevo gli ultimi giorni alla tenuta prima di rientrare in città.
Il sabato pomeriggio i miei non c'erano e io e Federico restammo da soli in piscina
Ricordo ancora il sapore di quel pomeriggio di sesso.
Da quel giorno non fui più la stessa.
Si avvicinò mentre ero in acqua e mi sussurrò all'orecchio: Bea...hai due tette da film porno lo sai vero?
Io risi e, girandomi di scatto, Gli dissi: ahaha si me o ha detto un mio compagno di scuola.
Al che Federico replicò: eh si...sei da monta con quelle tette e quel culo e scommetto che non sei nemmeno più vergine.
Io, sempre ridendo, dissi quasi a sfidarlo...vieni a sentire se sono ancora vergine.
Federico, da sott'acqua, mi scostò con forza lo slip del costume e, senza tante cerimonie, mi infilò un dito nella fica incominciando a muoverlo.
Era a un millimetro dal mio volto e mi sussurrò..." Ah troietta...sei bella larga...hai già scopato".
E io, ribattendo: " si ho una storia con un mio compagno di scuola, non sono più vergine da un anno".
Gli occhi di Federico divennero spiritati e aggiunse un dito nella fica e disse...ah bene....allora non patirai nulla.
Esclamate questa parole mi afferrò i fianchi con le mani e mi tirò a sè.
Aveva un cazzo largo e nodoso e in un secondo lo affondò dentro la mia vagina.
Al primo colpo urlai e Federico mi mise una mano sulla bocca per farmi tacere.
Ad ogni colpo mi faceva sempre più male e piacere assieme finché venni copiosa nell'acqua.
Lui si levò appena in tempo e eiaculò nella piscina.
Ero senza parole.
Non sapevo che dire e non riuscivo a muovermi.
Federico era stato quasi violento e in Lui non riconoscevo lo "zio", l'amico di famiglia buono e sincero, ma un maiale assetato di sesso.
La sera a cena c'era un clima surreale.
I miei genitori e Federico ridevano e scherzavano e io muta non riuscivo a distogliere gli occhi dal piatto.
Mia madre ad un certo punto disse: Bea, tutto bene?
E io sommessamente: si mamma, ho preso un pò troppo sole oggi.
I miei incontri con Federico continuarono sempre più frequenti fino a quando, un giorno di Novembre, volle alzare l'asticella.
Dopo aver fatto l'amore mi guardò e disse: ...è un vero peccato che solo io possa godere di questo ben di Dio...che ne diresti di far partecipare amici e estranei?
Io, credendo scherzasse. lo guardai e risposi di getto: ma sei scemo!
E lui serissimo: no...senti la mia idea....mettiamo un annuncio su un sito per incontri, con la foto delle tue tette, e organizziamo un orgia nella stalla per la mungitura.
Nell'azienda agricola di mio padre c'è una stalla con le mungitrici dove vengono attaccate le mucche per tirare il latte.
Io Gli urlai di tutto ma lui fu irremovibile.
Se mi ami lo farai.
Io ormai ero succube di Federico e mi lasciai trascinare in questo vortice di perversione che mi ha portato a diventare sesso dipendente.
Mi scattò delle foto del seno e mise questo annuncio: chi viene a mungerla?
le risposte furono decine e Federico ne scelse 5.
Contattò questi uomini e iniziò la preparazione.
L'appuntamento era per le 16 di una domenica di Gennaio nella quale i miei genitori non c'erano e avremmo avuto via libera.
Le macchine mungitrici hanno delle ventose che vengono attaccate alle mammelle degli animali per tirare il latte.
Federico mi bendò e mi attaccò i seni alla macchina mungitrice.
I seni gonfi e pieni, attaccati alla mungitrice erano ancora più imponenti perchè la macchina li sollevava n pò facendoli sembrare ritti e di marmo.
Sotto avevo un perizoma di seta nero e niente altro.
Mi aveva fatto sedere su uno sgabello ignara di quello che sarebbe successo, con le tette attaccate alla macchina.
La macchina mungitrice ha più velocità e lo implorai di usare la velocità più bassa per non sentire troppo dolore.
Ad un certo punto sentii arrivare delle auto e iniziai a tremare.
Federico mi accarezzava i capelli e mi sussurrava di stare calma, che c'era Lui e che avrei goduto tantissimo.
Mi disse che il mio corpo era fatto per quello e che dovevo esserne consapevole.
Sentii dei passi e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.
A quel punto Federico disse: bene ci siamo tutti, iniziamo.
Premette il pulsante di accensione della mungitrice e iniziò a tirarmi i capezzoli.
dapprima fu piacevole...me li stuzzicava senza fare male ma poi, aumentando la velocità, iniziai a urlare dal dolore e a muovermi sullo sgabello.
Era come se delle dita mi strappassero i capezzoli e anche il seno era sollecitato.
A quel punto Federico spense la macchina e mi liberò i seni.
Erano gonfi come meloni e i capezzoli enormi e rossi.
Senza mai sbendarmi iniziai a sentire le mani dei 5 uomini prescelti ovunque.
Chi insisteva sui capezzoli, premendoli e succhiandoli, facendomi urlare di dolore, chi mi sditalinava senza remore.
Mi sditalinavano in due...uno mi penetrava e l'altro sfregava il clitoride sempre più gonfio e sensibile.
Ricordo che mi strapparono il perizoma e, mi aprirono le gambe.
A turno infilavano le dita facendomi bagnare sempre di più.
Ero pervasa da umori e piacere, quasi stordita.
Uno più audace inizio a massaggiarmi il buchino allagato dagli umori e iniziò ad allargarlo per bene.
Uno dei ragazzi mi prese per mano e mi fece alzare.
Mi fecero sedere su una panca mi bloccarono le braccia con due cinture che legarono ad una staccionata e mi accarezzavano su ogni parte del corpo.
Avevo i brividi sulla pelle e i capezzoli li sentivo pulsare.
Mi penetravano a turno.
Li sentivo alternarsi e godere e non so quante volte ho goduto anche io.
Una volta ricoperta di sperma mi presero per mano e mi gettarono dell'acqua tiepida per ripulirmi e, giratami, ricominciarono a turno.
Era un misto di piacere e stordimento...godevo a raffica e i miei seni, sempre gonfi dopo la mungitura, sbattevano forte fra di loro...li sentivo muoversi.
Ad ogni colpo loro saltavano e io con loro.
Non so dire quante volte ho goduto ma ero così sfinita che la sera non riuscivo nemmeno a camminare.
Ero entrata nel vortice del sesso e non ne sarei più uscita, perché federico ormai mi aveva in pugno.
Quella prima volta nella stalla però è la più indimenticabile perché mi piacque sentirmi oggetto del desiderio, dare piacere e godere.
Federico ha capito il mio potenziale da quel primo giorno in piscina, quando mi prese in acqua senza se e senza ma, quando sentì i miei capezzoli diventare di marmo al solo tocco delle sue dita, quando mi vide godere e bagnarlo con tutti i miei umori.
Federico mi iniziò al sesso e io, io non ho più smesso.
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