Emidio amico di famiglia
di
asbudov
genere
prime esperienze
Emidio e Vanessa una coppia senza figli, abitavano di fronte alla nostra casa, ci divideva solo il recinto. I rapporti erano buoni, senza comunque oltrepassare i limiti della buona educazione, in pratica senza invadere le rispettive privacy. Io vivevo con mamma e papà, frequentavo la scuola, insomma famiglie normali. In poco tempo Vanessa, per un problema di cuore è morta lasciando nella disperazione Emidio. Per alleviare la solitudine chiese a papà se potevo fargli compagnia, quando ne avevo voglia oppure tempo. Papà mi ha chiesto se ero disponibile, ed ho accettato. Emidio si è dimostrato simpatico e loquace, stavamo bene assieme, mi aiutava perfino nello studio, spesso restavo a cena
da lui, nei giorni in cui non lavorava anche a pranzo. A papà, agente assicurativo, per
gli ottimi risultati ottenuti hanno offerto una settimana di vacanza a Venezia per due persone. Sembrava programmato invece era tutto casuale, loro sono partiti ed io sono rimasto con Emidio anche a dormire nel posto che era di Vanessa. La prima sera in camera,
oltre ad altri mobili, aveva un piccolo armadio. Curioso ho chiesto cosa ci tenesse, lo
ha aperto, c'erano i vestiti di Vanessa sistemati in maniera approssimativa, abiti, scarpe, biancheria intima. Tutto con colori vivaci come piaceva a lei. -Che belli- ho
esclamato, lui distrattamente ha risposto -Provali se vuoi- -Dici davvero?- -Certo li
puoi indossare- - Senza togliere quello che avevo addosso, ho cominciato a provare -Così
sei goffo, devi togliere quello che porti- Sono rimasto in mutandine, cercavo di mettere
quelle di Vanessa. -Gianni devi togliere tutto altrimenti non ti stanno bene- Ho tolto
mie mettendo quelle di Vanessa, era ridotte il cazzo, che intanto era cresciuto, stava per metà fuori -Però sei proprio bello, nascondi il pisello tra le gambe così sembri proprio una ragazzina, indossa anche il reggiseno, ora metti anche i sandali col tacco,
cavolo sei proprio bella, con i capelli lunghi sei proprio bella, sei più bella di Vanessa- Ho notato il cazzo di Emidio crescere in maniera vistosa. -Gianni ora mi distendo sul letto, provane altri di abiti, mi piaci mentre li indossi- Ne ho provati
diversi suscitando l'interesse morboso di Emidio. Si stava facendo tardi, lui per il lavoro io per la scuola dovevamo affrontare la giornata successiva. Ci siamo coricati
lui con le sue mutande, io con quelle di Vanessa. -Buonanotte- -Buonanotte- non riuscivo
a prendere sonno, neanche Emidio comunque era un continuo rigirarsi. Fingendo di rigirarmi anch'io, mi sono avvicinato a lui ed ho captato che non aveva più le mutande
ed aveva il cazzo duro. Ho tolto le mutandine di Vanessa, mi sono attaccato a lui, avevamo entrambi i cazzi durissimi. -Gianni ora fermiamoci, ho troppo rispetto per i
tuoi genitori- -Hai un cazzo enorme Emidio- -Il tuo è più piccolo ma è bellissimo Gianni-
-Ci posso giocare un pochino?- -Facciamo un patto, deve restare tutto fra noi per sempre-
-D'accordo- -Da quando è morta Vanessa non sono stato con nessuna donna, mi masturbo
soltanto- -Ora ti masturbo io e poi tu lo fai a me- -Conosco un sistema migliore per
farlo assieme se non ti da fastidio prenderlo con la bocca- -E' quello che volevo-
Abbiamo fatto un sessantanove istantaneo, era pieno di sborra Emidio, a me ne è uscita
poca, sbarbatello com'ero. Abbracciati ci siamo addormentati. Il risveglio è stato unico
aveva il cazzo dritto Emidio gli ho fatto un pompino tra veglia e sonno. -Mi fai morire
Gianni- -Anche tu, ricordati la promessa!- Colazione, doccia e siamo usciti. Tutta la
mattinata non ho fatto altro che pensare ad Emidio, sono tornato a casa prima di lui,
ho indossato quanto di più piccolo aveva Vanessa, mutandine, reggiseno, calze nere velate, minigonna, top, mi sono truccato, ho messo le scarpe col tacco più alto.
Quando è rientrato per poco non moriva, non riusciva a parlare, siamo andati subito
sul letto ed abbiamo fatto un altro sessantanove, Una delizia fantastica. Ormai Emidio
mi stava sempre addosso, voleva il contatto col mio corpo così come io per il suo.
Non avevo mai visto una figa, nel mio piccolo pensavo che mai poteva essere meglio del
cazzo di Emidio, Avevo i primi peli sul pube, me li ha rasati, ho fatto la stessa cosa con lui. Tutto è successo nel pomeriggio. -Gianni non posso fare a meno di te, ho preso
quattro giorni di ferie, stiamo sempre insieme, sento di amarti alla follia, non voglio
pensare a quando tornano loro, sento di amarti oltre Vanessa, amavo anche lei, con te è
diverso- -Emidio anche per me è bellissimo, dovremo accontentarci di quello che possiamo
quando tornano i miei- -Ho un pensiero stupendo, uscire insieme con te vestito con gli abiti di Vanessa- -Non possiamo ci conoscono- -Ho pensato anche a quello, andiamo s
Terni, li non siamo distanti e non ci conosce nessuno, portiamo gli abiti, tanto ne sono
pochi, sono piccoli- Li ho provati a casa, ero proprio una fighetta. I nostri cazzi erano
sempre duri, eccitati in maniera esagerata dovevamo dare sfogo ai nostri pompini. Vestirmi in quel modo mi faceva indurire il cazzo, anche ad Emidio succedeva la stessa cosa. Il martedì siamo rimasti a crogiolarci sul letto l'intera giornata, sul letto ero sempre sul corpo di Emidio, sentire il suo cazzone duro a contatto con la mia pancia mi
toglieva il respiro. Il mercoledì mattina le condizioni del tempo sono peggiorate, siamo
rimasti volentieri a casa nel letto, ci bastava stare insieme ed amarci alla follia.
Una settimana da sogno, poi sono tornati i miei genitori, questa è un'altra storia.
da lui, nei giorni in cui non lavorava anche a pranzo. A papà, agente assicurativo, per
gli ottimi risultati ottenuti hanno offerto una settimana di vacanza a Venezia per due persone. Sembrava programmato invece era tutto casuale, loro sono partiti ed io sono rimasto con Emidio anche a dormire nel posto che era di Vanessa. La prima sera in camera,
oltre ad altri mobili, aveva un piccolo armadio. Curioso ho chiesto cosa ci tenesse, lo
ha aperto, c'erano i vestiti di Vanessa sistemati in maniera approssimativa, abiti, scarpe, biancheria intima. Tutto con colori vivaci come piaceva a lei. -Che belli- ho
esclamato, lui distrattamente ha risposto -Provali se vuoi- -Dici davvero?- -Certo li
puoi indossare- - Senza togliere quello che avevo addosso, ho cominciato a provare -Così
sei goffo, devi togliere quello che porti- Sono rimasto in mutandine, cercavo di mettere
quelle di Vanessa. -Gianni devi togliere tutto altrimenti non ti stanno bene- Ho tolto
mie mettendo quelle di Vanessa, era ridotte il cazzo, che intanto era cresciuto, stava per metà fuori -Però sei proprio bello, nascondi il pisello tra le gambe così sembri proprio una ragazzina, indossa anche il reggiseno, ora metti anche i sandali col tacco,
cavolo sei proprio bella, con i capelli lunghi sei proprio bella, sei più bella di Vanessa- Ho notato il cazzo di Emidio crescere in maniera vistosa. -Gianni ora mi distendo sul letto, provane altri di abiti, mi piaci mentre li indossi- Ne ho provati
diversi suscitando l'interesse morboso di Emidio. Si stava facendo tardi, lui per il lavoro io per la scuola dovevamo affrontare la giornata successiva. Ci siamo coricati
lui con le sue mutande, io con quelle di Vanessa. -Buonanotte- -Buonanotte- non riuscivo
a prendere sonno, neanche Emidio comunque era un continuo rigirarsi. Fingendo di rigirarmi anch'io, mi sono avvicinato a lui ed ho captato che non aveva più le mutande
ed aveva il cazzo duro. Ho tolto le mutandine di Vanessa, mi sono attaccato a lui, avevamo entrambi i cazzi durissimi. -Gianni ora fermiamoci, ho troppo rispetto per i
tuoi genitori- -Hai un cazzo enorme Emidio- -Il tuo è più piccolo ma è bellissimo Gianni-
-Ci posso giocare un pochino?- -Facciamo un patto, deve restare tutto fra noi per sempre-
-D'accordo- -Da quando è morta Vanessa non sono stato con nessuna donna, mi masturbo
soltanto- -Ora ti masturbo io e poi tu lo fai a me- -Conosco un sistema migliore per
farlo assieme se non ti da fastidio prenderlo con la bocca- -E' quello che volevo-
Abbiamo fatto un sessantanove istantaneo, era pieno di sborra Emidio, a me ne è uscita
poca, sbarbatello com'ero. Abbracciati ci siamo addormentati. Il risveglio è stato unico
aveva il cazzo dritto Emidio gli ho fatto un pompino tra veglia e sonno. -Mi fai morire
Gianni- -Anche tu, ricordati la promessa!- Colazione, doccia e siamo usciti. Tutta la
mattinata non ho fatto altro che pensare ad Emidio, sono tornato a casa prima di lui,
ho indossato quanto di più piccolo aveva Vanessa, mutandine, reggiseno, calze nere velate, minigonna, top, mi sono truccato, ho messo le scarpe col tacco più alto.
Quando è rientrato per poco non moriva, non riusciva a parlare, siamo andati subito
sul letto ed abbiamo fatto un altro sessantanove, Una delizia fantastica. Ormai Emidio
mi stava sempre addosso, voleva il contatto col mio corpo così come io per il suo.
Non avevo mai visto una figa, nel mio piccolo pensavo che mai poteva essere meglio del
cazzo di Emidio, Avevo i primi peli sul pube, me li ha rasati, ho fatto la stessa cosa con lui. Tutto è successo nel pomeriggio. -Gianni non posso fare a meno di te, ho preso
quattro giorni di ferie, stiamo sempre insieme, sento di amarti alla follia, non voglio
pensare a quando tornano loro, sento di amarti oltre Vanessa, amavo anche lei, con te è
diverso- -Emidio anche per me è bellissimo, dovremo accontentarci di quello che possiamo
quando tornano i miei- -Ho un pensiero stupendo, uscire insieme con te vestito con gli abiti di Vanessa- -Non possiamo ci conoscono- -Ho pensato anche a quello, andiamo s
Terni, li non siamo distanti e non ci conosce nessuno, portiamo gli abiti, tanto ne sono
pochi, sono piccoli- Li ho provati a casa, ero proprio una fighetta. I nostri cazzi erano
sempre duri, eccitati in maniera esagerata dovevamo dare sfogo ai nostri pompini. Vestirmi in quel modo mi faceva indurire il cazzo, anche ad Emidio succedeva la stessa cosa. Il martedì siamo rimasti a crogiolarci sul letto l'intera giornata, sul letto ero sempre sul corpo di Emidio, sentire il suo cazzone duro a contatto con la mia pancia mi
toglieva il respiro. Il mercoledì mattina le condizioni del tempo sono peggiorate, siamo
rimasti volentieri a casa nel letto, ci bastava stare insieme ed amarci alla follia.
Una settimana da sogno, poi sono tornati i miei genitori, questa è un'altra storia.
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