Il terrazzo condominiale
di
minmo
genere
trio
Abitiamo in un condominio, l'edificio è abbastanza alto, sono otto piani all'estrema periferia. Ventidue appartamenti, l'amministratore che regola la gestione risiede nel
paese vicino. In certi casi si nomina, una persona disponibile che abita nello stesso
stabile per qualsiasi problema. Nel nostro c'era Rocco che abbastanza anziano non si
è sentito più di assolvere al compito. Mi hanno interpellato, non ho trovato difficoltà
a dare la mia disponibilità. L'ultimo piano del palazzo, oltre ai macchinari obsoleti
dell'ascensore, c'è un terrazzo che copre solo in parte l'edificio. L'ufficialità
dell'incarico con un'assemblea che all'unanimità ha approvato la mia nomina. La consegna delle chiavi dei vari locali di servizio ha sancito l'incarico. Abbiamo fatto un giro io
e Nicla mia moglie, quando eravamo sul terrazzo, ha esclamato -Che bello, qui si può prendere il sole- Effettivamente l'idea era accattivante tanto che la domenica, era la
metà di aprile, siamo andati a provare. Nonostante la temperatura non fosse caldissima,
esposti ad un lato riparato dal vento, si stava benissimo, questo ci ha fatto decidere di
approfittarne. Ogni giorno che clima e disponibilità di tempo ce lo consentivano quello
era diventato il nostro solarium artigianale. I risultati dell'abbronzatura erano evidenti soprattutto su di lei perché ci andava mentre ero al lavoro. Non c'era nessuna
possibilità per gli altri vederci, si chiudeva a chiave dall'esterno, però un giorno mentre stavamo scendendo abbiamo incontrato Maurizio, uno studente di Bari che studiava
nell'università della nostra città. Ha capito la situazione, non potevamo negare, era
fin troppo chiaro che eravamo stati ad abbronzarci, mi ha chiesto se poteva approfittare,
dire di no poteva essere un rischio, ho detto che l'avremmo chiamato prima di salire.
Nicla s'è incazzata subito, perché ci mettevamo nudi, ora con la presenza del rompicazzo
questo non era più possibile. Ci siamo adattati ad averlo con noi, è stato lui una volta a vagheggiare che quello era un posto magnifico per stare nudi. Ho confessato che prima
della sua intrusione questo avveniva. La sua reazione è stata divertita -Non ho nessun
problema a vedervi nudi- E' stato il primo passo verso atteggiamenti impensabili, pochi da parte mia, molti da parte di Nicla, perché una domenica pomeriggio, un caldo umido
che ci faceva sudare pur stando fermi, con i costumi bagnati e trasparenti, insieme
abbiamo ritenuto inutili averli addosso, ci siamo spogliati, la prima è stata lei, mentre
ne parlavamo era già nuda. Gli occhi di Maurizio sono andati direttamente sulla sua figa
appena depilata. Cercava di nascondere il suo inizio di erezione che stava coinvolgendo
anche me, con Nicla che rideva. -E' una brutta situazione a cui dobbiamo far fronte, non
è facile resistere ma non ci sono alternative, dobbiamo stare calmi e riporre i nostri attrezzi. Sembrava ci fossimo calmati, distesi su delle sedie allungabili, le nostre menti erano insensibili alla calma, i cazzi di entrambi duri, gonfi, con le teste rivolte
verso i nostri occhi, sembravano chiederci "Perché ci fate soffrire così?" Ho preso la
mano di Nicla posandola sul cazzo, ha cominciato a fare il movimento della sega, a cui ha
risposto Maurizio facendo lo stesso movimento con la sua mano. Siamo entrati nel vortice
dell'eccitazione, non è stato possibile fermarci. Nicla mi è venuta sopra, non sono
riuscito a resistere, appena ha messo il cazzo nella figa, ho sborrato anche l'anima,
subito dopo con la figa grondante è andata su Maurizio che è stato molto resistente,
lei aveva orgasmi continui, lui la martellava con violenza, tanto che mi sono eccitato
ancora, mi sono messo su di loro, la sedia ha ceduto al nostro peso, interrompendo quel
magica momento. Maurizio non è riuscito a sborrare, ci siamo ricomposti e siamo andati
nel appartamentino di Maurizio che era al piano sottostante, ci siamo puliti, hanno
scopato fino alla sborrata di Maurizio, l'ho scopata ancora io, lo abbiamo salutato
lasciandolo sul letto. Siamo ritornati nel nostro appartamento, abbiamo fatto la doccia, siamo andati sul letto, abbiamo scopato ancora per calmare la nostra eccitazione.
In seguito Nicla saliva sopra anche se ero al lavoro, a volte saliva anche Maurizio,
non c'era nulla da scoprire, sapevo quello che facevano, Nicla lo faceva anche con me
deliziandoci della sua arte amatoriale. E' durata tutta la stagione, Maurizio si è
laureato ed è andato via. Per noi è stata una parentesi vissuta deliziosamente.
paese vicino. In certi casi si nomina, una persona disponibile che abita nello stesso
stabile per qualsiasi problema. Nel nostro c'era Rocco che abbastanza anziano non si
è sentito più di assolvere al compito. Mi hanno interpellato, non ho trovato difficoltà
a dare la mia disponibilità. L'ultimo piano del palazzo, oltre ai macchinari obsoleti
dell'ascensore, c'è un terrazzo che copre solo in parte l'edificio. L'ufficialità
dell'incarico con un'assemblea che all'unanimità ha approvato la mia nomina. La consegna delle chiavi dei vari locali di servizio ha sancito l'incarico. Abbiamo fatto un giro io
e Nicla mia moglie, quando eravamo sul terrazzo, ha esclamato -Che bello, qui si può prendere il sole- Effettivamente l'idea era accattivante tanto che la domenica, era la
metà di aprile, siamo andati a provare. Nonostante la temperatura non fosse caldissima,
esposti ad un lato riparato dal vento, si stava benissimo, questo ci ha fatto decidere di
approfittarne. Ogni giorno che clima e disponibilità di tempo ce lo consentivano quello
era diventato il nostro solarium artigianale. I risultati dell'abbronzatura erano evidenti soprattutto su di lei perché ci andava mentre ero al lavoro. Non c'era nessuna
possibilità per gli altri vederci, si chiudeva a chiave dall'esterno, però un giorno mentre stavamo scendendo abbiamo incontrato Maurizio, uno studente di Bari che studiava
nell'università della nostra città. Ha capito la situazione, non potevamo negare, era
fin troppo chiaro che eravamo stati ad abbronzarci, mi ha chiesto se poteva approfittare,
dire di no poteva essere un rischio, ho detto che l'avremmo chiamato prima di salire.
Nicla s'è incazzata subito, perché ci mettevamo nudi, ora con la presenza del rompicazzo
questo non era più possibile. Ci siamo adattati ad averlo con noi, è stato lui una volta a vagheggiare che quello era un posto magnifico per stare nudi. Ho confessato che prima
della sua intrusione questo avveniva. La sua reazione è stata divertita -Non ho nessun
problema a vedervi nudi- E' stato il primo passo verso atteggiamenti impensabili, pochi da parte mia, molti da parte di Nicla, perché una domenica pomeriggio, un caldo umido
che ci faceva sudare pur stando fermi, con i costumi bagnati e trasparenti, insieme
abbiamo ritenuto inutili averli addosso, ci siamo spogliati, la prima è stata lei, mentre
ne parlavamo era già nuda. Gli occhi di Maurizio sono andati direttamente sulla sua figa
appena depilata. Cercava di nascondere il suo inizio di erezione che stava coinvolgendo
anche me, con Nicla che rideva. -E' una brutta situazione a cui dobbiamo far fronte, non
è facile resistere ma non ci sono alternative, dobbiamo stare calmi e riporre i nostri attrezzi. Sembrava ci fossimo calmati, distesi su delle sedie allungabili, le nostre menti erano insensibili alla calma, i cazzi di entrambi duri, gonfi, con le teste rivolte
verso i nostri occhi, sembravano chiederci "Perché ci fate soffrire così?" Ho preso la
mano di Nicla posandola sul cazzo, ha cominciato a fare il movimento della sega, a cui ha
risposto Maurizio facendo lo stesso movimento con la sua mano. Siamo entrati nel vortice
dell'eccitazione, non è stato possibile fermarci. Nicla mi è venuta sopra, non sono
riuscito a resistere, appena ha messo il cazzo nella figa, ho sborrato anche l'anima,
subito dopo con la figa grondante è andata su Maurizio che è stato molto resistente,
lei aveva orgasmi continui, lui la martellava con violenza, tanto che mi sono eccitato
ancora, mi sono messo su di loro, la sedia ha ceduto al nostro peso, interrompendo quel
magica momento. Maurizio non è riuscito a sborrare, ci siamo ricomposti e siamo andati
nel appartamentino di Maurizio che era al piano sottostante, ci siamo puliti, hanno
scopato fino alla sborrata di Maurizio, l'ho scopata ancora io, lo abbiamo salutato
lasciandolo sul letto. Siamo ritornati nel nostro appartamento, abbiamo fatto la doccia, siamo andati sul letto, abbiamo scopato ancora per calmare la nostra eccitazione.
In seguito Nicla saliva sopra anche se ero al lavoro, a volte saliva anche Maurizio,
non c'era nulla da scoprire, sapevo quello che facevano, Nicla lo faceva anche con me
deliziandoci della sua arte amatoriale. E' durata tutta la stagione, Maurizio si è
laureato ed è andato via. Per noi è stata una parentesi vissuta deliziosamente.
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Commenti dei lettori al racconto erotico