Marco e Camilla - Parte 2
di
Sweetcherry
genere
etero
[POV Marco]
Appena pronuncio quelle parole, vedo un luccichio nei suoi occhi che preannuncia qualcosa di diverso dal solito.
“Marco, hai proprio ragione. Sono una porca e voglio essere trattata da tale, quindi dovrai darti da fare…”
In un primo momento questa frase mi fa rimanere sorpreso, ma poi capisco che lei vuole prendere le redini del gioco, e con mio gran piacere glielo lascio fare. Ogni tanto è bello invertire i ruoli.
“Dimmi cosa posso fare per te.” le dico.
“Mi piace la tua lingua. Perché non usi solo quella, per adesso?” mi risponde lei con un sorriso beffardo.
Questa sua richiesta accende in me il fuoco della sfida, e penso che lei lo abbia intuito. Se vuole giocare a questo gioco, allora giochiamo.
Siamo in piedi, una di fronte all’altro, e mi viene naturale tuffarmi nuovamente sul suo collo, sapendo che è il suo punto debole.
Al tocco della mia lingua sento il suo corpo venire percorso da mille brividi e un piccolo gemito scappa dalla sua bocca. La mia lingua scorre più audace sul suo collo fino a raggiungere il suo orecchio per poi leccarne i lobi. Lei geme trattenendosi.
“Di più.” dice Camilla soffocando il suo piacere.
Scendo con la bocca sul suo seno, così pieno e sodo, con quelle bellissime areole e i capezzoli duri, e l’aggiunta di quei piercing a impreziosire il tutto. Lecco tutto il suo seno per poi soffermarmi su ogni capezzolo. Li prendo in bocca, li succhio leggermente e con la lingua gioco con i piercing cercando uno stimolo alternativo. Le piace: il suo corpo vibra ancora e il suo respiro diventa più pesante. “Di Più!” mi dice, lasciandosi andare ad un mugolio meno trattenuto.
“Stenditi sui sedili posteriori e alzati il vestitino, visto che non posso usare le mani” dico facendo un sorriso malizioso e con un leggero tono di sfida. Lei è pronta e vogliosa. Accetta la mia sfida e fa un gesto che non mi sarei mai aspettato. Ancora fuori dalla macchina, agli occhi di chiunque possa passare in quel parchetto, si sfila completamente il vestitino, rimanendo completamente nuda tranne che per i suoi sandali, vista l’assenza dell’intimo. Nonostante abbia già ammirato Camilla nuda, nel vedere il suo corpo giunonico, le sue curve piene e perfette, e l’eccitazione dell’atto, in questo momento la mia espressione deve essere molto stupita, perché lei lo nota e fa un breve sorriso. Starà sicuramente pensando di aver vinto questa sfida, ma non è così. In un attimo mi riprendo e decido di giocare tutte le mie carte.
Camilla si sdraia sui sedili posteriori e poi mi guarda con quel suo sorriso furbo. “Ho detto: Di Più!!!”.
La mia eccitazione è al limite, e a giudicare dai suoi capezzoli duri e dalle piccole gocce che escono dalla sua figa, anche la sua è alle stelle. Da fuori la macchina mi abbasso per dare ancora un paio di leccate ai capezzoli, per poi proseguire la strada verso il basso con la lingua. Passo sul quel bel pancino, baciandole i fianchi e le sue scosse e mugolii aumentano sempre di più. Dai fianchi passo poi la lingua sulle sue cosce, maledicendola per un secondo: adoro usare la lingua ma in questo momento sto impazzendo perché vorrei toccare il suo corpo, ma rispetto il suo volere, giocando alle sue regole. Lecco, bagno e mordicchio le sue cosce arrivando molto vicino alle grandi labbra, ma desidero qualcosa di più, qualcosa di cui abbiamo già parlato ma che non abbiamo mai messo in pratica.
A cena prima è successo qualcosa di inaspettato. Quando mi ha sfiorato con il piede una scossa mi è partita dalla gamba fino al cervello, per poi andare fino al cazzo, che si è indurito all’istante. Non so quanto lei lo abbia fatto apposta, perché nonostante si sia parlato in precedenza di questa mia “passione”, lei non aveva effettivamente capito quanto la fosse.
Adesso è arrivato il momento di espormi totalmente.
Con suo grande stupore non comincio a leccarle la figa, ma continuo a leccare le gambe verso il basso fino ad arrivare ai suoi piedini. Comincio subito a baciarglieli da sopra i sandali e il mio sguardo si dirige poi verso il suo viso, come aveva prima fatto lei durante il pompino. Vedo che apre gli occhi e poi guarda dritto nei miei, per un attimo sorpresa, ma una volta capita la situazione si toglie i sandali lasciando i suoi piedini scoperti. Il sangue mi martella nella testa a questa vista. LEI nuda, porca ed eccitata, completamente alla mia mercè. Pensavo di star sognando ed invece è tutto vero.
“Sei veramente una porca, e la mia lingua è tua!” le dico. A questo punto Camilla mette i suoi piedi sul mio viso, e io inspiro tutto il suo profumo. Ma non mi basta affatto, quindi passo a baciarle la pianta di entrambi, mentre con la coda dell’occhio vedo che comincia a toccarsi la figa. Sempre più eccitato bacio i suoi piedini dalle dita fino al tallone, senza trascurare nemmeno il collo del piede. Tra un suo gemito e l’altro, segno che le sta piacendo, dice “di più!”.
Capendo che anche questa mia passione e feticismo, è completamente condivisa ed accettata da parte sua, tiro nuovamente fuori la lingua e non mi risparmio nel percorrere ogni centimetro dei suoi piedini. Mi godo ogni momento in cui bacio e assaporo la sua pianta dei piedi, quando succhio le sue dita, la lingua che passa in mezzo ad esse. La sento godere di gusto, ed una volta soddisfatto torno su perché la sua bella figa, stimolata dalle sue dita, sta sgocciolando ed io voglio bere quel nettare!
Camilla sposta la sua mano sentendo che la mia bocca è pronta a sostituirla. Così comincio a leccare ed assaporare i suoi umori, così deliziosi e dissetanti, e più ne bevo più ne ho voglia. La mia lingua si muove rapida sul clitoride, sento il suo corpo fremere e godere. “Non fermarti! Usa anche le mani a questo punto ma ti prego, fammi godere come una porca. Voglio venire, non resisto più”.
Le parole di Camilla mi colpiscono ed anche io non capisco più nulla. So solo che voglio farla venire e voglio gustarmi il suo orgasmo. Con le dita della mano destra mi attacco al suo clitoride massaggiandolo per bene, la mia lingua è concentrata sul suo culo che lecco con voglia insistente.
I suoi gemiti aumentano, il suo corpo vibra, sento che sta per venire. Comincio a leccarle la figa con più intensità, le mie mani spaziano dalle sue gambe ai suoi piedini e questo a lei piace. Mentre la mia lingua gioca con il suo clitoride Camilla lancia un urletto, e capendo subito mi attacco con la bocca alla sua figa, e sento la sua venuta scorrermi in bocca.
Quando il suo corpo smette di vibrare mi stendo anche io sui sedili della macchina, chiudendo la portiera, per riprende fiato e godermi insieme a lei il momento. Ci giriamo a guardarci nello stesso momento, e le stesse parole ci escono di bocca “Sei un/a Porco/a, ma anche io!!”
Ridiamo tantissimo, fino alle lacrime. Passata la ridarola, Camilla si riveste ed io cerco di godermi solo con lo sguardo quel bellissimo corpo ed ancora eccitato le chiedo: “Allora, andiamo a casa mia?”
Lei ci pensa un millisecondo, mi guarda dritto negli occhi e risponde: “E dove sennò?”
Appena pronuncio quelle parole, vedo un luccichio nei suoi occhi che preannuncia qualcosa di diverso dal solito.
“Marco, hai proprio ragione. Sono una porca e voglio essere trattata da tale, quindi dovrai darti da fare…”
In un primo momento questa frase mi fa rimanere sorpreso, ma poi capisco che lei vuole prendere le redini del gioco, e con mio gran piacere glielo lascio fare. Ogni tanto è bello invertire i ruoli.
“Dimmi cosa posso fare per te.” le dico.
“Mi piace la tua lingua. Perché non usi solo quella, per adesso?” mi risponde lei con un sorriso beffardo.
Questa sua richiesta accende in me il fuoco della sfida, e penso che lei lo abbia intuito. Se vuole giocare a questo gioco, allora giochiamo.
Siamo in piedi, una di fronte all’altro, e mi viene naturale tuffarmi nuovamente sul suo collo, sapendo che è il suo punto debole.
Al tocco della mia lingua sento il suo corpo venire percorso da mille brividi e un piccolo gemito scappa dalla sua bocca. La mia lingua scorre più audace sul suo collo fino a raggiungere il suo orecchio per poi leccarne i lobi. Lei geme trattenendosi.
“Di più.” dice Camilla soffocando il suo piacere.
Scendo con la bocca sul suo seno, così pieno e sodo, con quelle bellissime areole e i capezzoli duri, e l’aggiunta di quei piercing a impreziosire il tutto. Lecco tutto il suo seno per poi soffermarmi su ogni capezzolo. Li prendo in bocca, li succhio leggermente e con la lingua gioco con i piercing cercando uno stimolo alternativo. Le piace: il suo corpo vibra ancora e il suo respiro diventa più pesante. “Di Più!” mi dice, lasciandosi andare ad un mugolio meno trattenuto.
“Stenditi sui sedili posteriori e alzati il vestitino, visto che non posso usare le mani” dico facendo un sorriso malizioso e con un leggero tono di sfida. Lei è pronta e vogliosa. Accetta la mia sfida e fa un gesto che non mi sarei mai aspettato. Ancora fuori dalla macchina, agli occhi di chiunque possa passare in quel parchetto, si sfila completamente il vestitino, rimanendo completamente nuda tranne che per i suoi sandali, vista l’assenza dell’intimo. Nonostante abbia già ammirato Camilla nuda, nel vedere il suo corpo giunonico, le sue curve piene e perfette, e l’eccitazione dell’atto, in questo momento la mia espressione deve essere molto stupita, perché lei lo nota e fa un breve sorriso. Starà sicuramente pensando di aver vinto questa sfida, ma non è così. In un attimo mi riprendo e decido di giocare tutte le mie carte.
Camilla si sdraia sui sedili posteriori e poi mi guarda con quel suo sorriso furbo. “Ho detto: Di Più!!!”.
La mia eccitazione è al limite, e a giudicare dai suoi capezzoli duri e dalle piccole gocce che escono dalla sua figa, anche la sua è alle stelle. Da fuori la macchina mi abbasso per dare ancora un paio di leccate ai capezzoli, per poi proseguire la strada verso il basso con la lingua. Passo sul quel bel pancino, baciandole i fianchi e le sue scosse e mugolii aumentano sempre di più. Dai fianchi passo poi la lingua sulle sue cosce, maledicendola per un secondo: adoro usare la lingua ma in questo momento sto impazzendo perché vorrei toccare il suo corpo, ma rispetto il suo volere, giocando alle sue regole. Lecco, bagno e mordicchio le sue cosce arrivando molto vicino alle grandi labbra, ma desidero qualcosa di più, qualcosa di cui abbiamo già parlato ma che non abbiamo mai messo in pratica.
A cena prima è successo qualcosa di inaspettato. Quando mi ha sfiorato con il piede una scossa mi è partita dalla gamba fino al cervello, per poi andare fino al cazzo, che si è indurito all’istante. Non so quanto lei lo abbia fatto apposta, perché nonostante si sia parlato in precedenza di questa mia “passione”, lei non aveva effettivamente capito quanto la fosse.
Adesso è arrivato il momento di espormi totalmente.
Con suo grande stupore non comincio a leccarle la figa, ma continuo a leccare le gambe verso il basso fino ad arrivare ai suoi piedini. Comincio subito a baciarglieli da sopra i sandali e il mio sguardo si dirige poi verso il suo viso, come aveva prima fatto lei durante il pompino. Vedo che apre gli occhi e poi guarda dritto nei miei, per un attimo sorpresa, ma una volta capita la situazione si toglie i sandali lasciando i suoi piedini scoperti. Il sangue mi martella nella testa a questa vista. LEI nuda, porca ed eccitata, completamente alla mia mercè. Pensavo di star sognando ed invece è tutto vero.
“Sei veramente una porca, e la mia lingua è tua!” le dico. A questo punto Camilla mette i suoi piedi sul mio viso, e io inspiro tutto il suo profumo. Ma non mi basta affatto, quindi passo a baciarle la pianta di entrambi, mentre con la coda dell’occhio vedo che comincia a toccarsi la figa. Sempre più eccitato bacio i suoi piedini dalle dita fino al tallone, senza trascurare nemmeno il collo del piede. Tra un suo gemito e l’altro, segno che le sta piacendo, dice “di più!”.
Capendo che anche questa mia passione e feticismo, è completamente condivisa ed accettata da parte sua, tiro nuovamente fuori la lingua e non mi risparmio nel percorrere ogni centimetro dei suoi piedini. Mi godo ogni momento in cui bacio e assaporo la sua pianta dei piedi, quando succhio le sue dita, la lingua che passa in mezzo ad esse. La sento godere di gusto, ed una volta soddisfatto torno su perché la sua bella figa, stimolata dalle sue dita, sta sgocciolando ed io voglio bere quel nettare!
Camilla sposta la sua mano sentendo che la mia bocca è pronta a sostituirla. Così comincio a leccare ed assaporare i suoi umori, così deliziosi e dissetanti, e più ne bevo più ne ho voglia. La mia lingua si muove rapida sul clitoride, sento il suo corpo fremere e godere. “Non fermarti! Usa anche le mani a questo punto ma ti prego, fammi godere come una porca. Voglio venire, non resisto più”.
Le parole di Camilla mi colpiscono ed anche io non capisco più nulla. So solo che voglio farla venire e voglio gustarmi il suo orgasmo. Con le dita della mano destra mi attacco al suo clitoride massaggiandolo per bene, la mia lingua è concentrata sul suo culo che lecco con voglia insistente.
I suoi gemiti aumentano, il suo corpo vibra, sento che sta per venire. Comincio a leccarle la figa con più intensità, le mie mani spaziano dalle sue gambe ai suoi piedini e questo a lei piace. Mentre la mia lingua gioca con il suo clitoride Camilla lancia un urletto, e capendo subito mi attacco con la bocca alla sua figa, e sento la sua venuta scorrermi in bocca.
Quando il suo corpo smette di vibrare mi stendo anche io sui sedili della macchina, chiudendo la portiera, per riprende fiato e godermi insieme a lei il momento. Ci giriamo a guardarci nello stesso momento, e le stesse parole ci escono di bocca “Sei un/a Porco/a, ma anche io!!”
Ridiamo tantissimo, fino alle lacrime. Passata la ridarola, Camilla si riveste ed io cerco di godermi solo con lo sguardo quel bellissimo corpo ed ancora eccitato le chiedo: “Allora, andiamo a casa mia?”
Lei ci pensa un millisecondo, mi guarda dritto negli occhi e risponde: “E dove sennò?”
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