Marco e Camilla
di
Sweetcherry
genere
etero
Mi chiamo Camilla e ho 25 anni.
Ho conosciuto Marco, 36 anni, tramite delle amicizie in comune, e da lì è nato un rapporto che non definirei propriamente amore, ma un qualcosa che ha alla base una grandissima intesa sessuale. Ci piace uscire e andare in giro a esplorare posti nuovi, città nuove e ristoranti nuovi, proprio come quello di stasera.
Per festeggiare i due anni dalla nostra prima volta, Marco mi ha voluto portare in un nuovo ristorante di sushi che ha aperto in città.
Siamo seduti al tavolo, questa volta non uno di fronte all’altra, ma vicini. Mentre stiamo mangiando gli do per sbaglio un piccolo colpo con il piede sotto al tavolo.
“Cosa fai, mi fai piedino?” mi dice lui ridacchiando. Ridacchio anche io per poi tornare a mangiare.
Dopo poco avvicino volontariamente il piede alla sua caviglia, iniziando lentamente a fare su e giù. Lui mi guarda con la coda dell’occhio senza reagire, continuando a mangiare i suoi uramaki.
Sposto la mia mano sinistra e la metto sulla sua gamba, mentre continuo a muovere il piede.
Dopo qualche secondo arriva la sua risposta: allunga la mano fino ad arrivare al mio interno coscia, che stringe per tirarmi più vicina a lui con la sedia.
In quel momento sussulto ma cerco di rimanere il più contenuta possibile per non dare nell’occhio.
In quel momento sento la sua mano che sale sempre più su, senza però arrivarci. Ho una scarica di brividi e sento già di essere bagnata. Anche io comincio a giocare con la mano avvicinandola sempre di più al cavallo dei suoi pantaloni. Sento già da fuori che gli è venuto duro.
Vedo arrivare la cameriera e in un secondo tolgo la mano da lui, tornando composta.
La cameriera mette i piatti sul tavolo, al che la ringrazio e lei va via subito dopo.
Fino alla fine della cena non succede più niente, a parte qualche sguardo.
Una volta finito di mangiare, lui paga e ci dirigiamo in macchina. Mi vuole portare a casa sua, io naturalmente accetto.
Mentre guida lo stuzzico un po’ con la mano sopra ai pantaloni. “Brutta stronza…” lo sento sussurrare mentre cerca di rimanere concentrato alla guida.
Dopo un po’ noto che prende una strada diversa rispetto a quella che prende di solito. “Come mai vai per di qua? Ti ho per caso fatto sbagliare?” Chiedo io con tono innocente. “No, stanno facendo dei lavori e la strada solita è chiusa” mi risponde lui stringendo i denti.
Dopo qualche minuto passiamo vicino ad un parchetto, e noto che la macchina si ferma.
Non faccio in tempo ad aprire bocca per chiedere dove siamo, che lui si fionda su di me cominciando a baciarmi con foga. Dopo poco si stacca e scende dalla macchina, apre il mio sportello e mi allunga una mano per farmi alzare.
Dopo essermi alzata, vengo spinta contro la macchina, e lui riprende a baciarmi. Scende con la bocca sul mio collo. Lo mordicchia e lo lecca scendendo piano piano fino alla spalla, scostando la manica del mio vestitino. Chiudo gli occhi godendomi ogni sensazione. Il bastardo sa che il collo è un mio punto debole.
Scosta anche l’altra manica del vestito e lo tira giù, scoprendomi il seno. Rimane stupito dall’assenza del reggiseno. Si fionda sui miei capezzoli mordicchiandoli, e gioca anche con i piercing. In quel momento divento un lago e lascio andare qualche mugolio.
Mi sento strattonare in avanti, sento lo sportello dietro di me che si apre e vengo girata e spinta dentro alla macchina rimanendo a pecora.
Marco mi alza il vestito. Non posso vederlo ma sono sicura che sia molto sorpreso dall’avermi trovata senza slip.
Mi dà uno schiaffo sul culo, gemo.
“Cos’è questa novità? Non metti nemmeno più le mutandine per essere sfondata subito?”
Subito dopo sento la sua lingua che mi stimola tutta la zona, dal clitoride fino ad arrivare al culo. Sto godendo tantissimo.
La lingua si stacca, e dopo poco viene sostituita dal suo cazzo. Cerco di aggrapparmi al sedile con le unghie mentre lui entra ed esce con forza. Mi dà uno schiaffo sul culo e non posso fare a meno di gemere. “Stai zitta puttanella” e me ne tira subito un altro. Questa volta mi trattengo, ma a fatica. Diventa tutto più difficile quando sento le sue dita farsi spazio nel mio sedere, mentre continua imperterrito a scoparmi.
“Ti prego mettimelo nel culo” lo imploro io. Non resisto più, ho bisogno di sentirlo dentro. Lui esce dalla mia vagina per poi passare finalmente al culo. Me lo infila con violenza e per me è un esplosione di goduria pura tanto che non riesco veramente a trattenermi dal gemere.
Dopo un po’ lo tira fuori, mi fa alzare su e subito dopo io mi inginocchio davanti a lui. Lo prendo in bocca e lo lavoro per bene con la lingua. Mentre lo lecco guardo in su per vedere se mi sta guardando. Notando il suo contatto visivo, mi abbasso leggermente gli occhiali per guardarlo dritto negli occhi.
So che a lui fa impazzire questa cosa, specialmente mentre gli faccio un bel pompino come questo. Lui guarda in su e in quel momento sento la mia bocca riempirsi del suo sperma, che mando giù subito.
“Cazzo, l’ho sempre detto che tu da fuori sembri tanto innocente ma che invece sei la più porca di tutte”
Ho conosciuto Marco, 36 anni, tramite delle amicizie in comune, e da lì è nato un rapporto che non definirei propriamente amore, ma un qualcosa che ha alla base una grandissima intesa sessuale. Ci piace uscire e andare in giro a esplorare posti nuovi, città nuove e ristoranti nuovi, proprio come quello di stasera.
Per festeggiare i due anni dalla nostra prima volta, Marco mi ha voluto portare in un nuovo ristorante di sushi che ha aperto in città.
Siamo seduti al tavolo, questa volta non uno di fronte all’altra, ma vicini. Mentre stiamo mangiando gli do per sbaglio un piccolo colpo con il piede sotto al tavolo.
“Cosa fai, mi fai piedino?” mi dice lui ridacchiando. Ridacchio anche io per poi tornare a mangiare.
Dopo poco avvicino volontariamente il piede alla sua caviglia, iniziando lentamente a fare su e giù. Lui mi guarda con la coda dell’occhio senza reagire, continuando a mangiare i suoi uramaki.
Sposto la mia mano sinistra e la metto sulla sua gamba, mentre continuo a muovere il piede.
Dopo qualche secondo arriva la sua risposta: allunga la mano fino ad arrivare al mio interno coscia, che stringe per tirarmi più vicina a lui con la sedia.
In quel momento sussulto ma cerco di rimanere il più contenuta possibile per non dare nell’occhio.
In quel momento sento la sua mano che sale sempre più su, senza però arrivarci. Ho una scarica di brividi e sento già di essere bagnata. Anche io comincio a giocare con la mano avvicinandola sempre di più al cavallo dei suoi pantaloni. Sento già da fuori che gli è venuto duro.
Vedo arrivare la cameriera e in un secondo tolgo la mano da lui, tornando composta.
La cameriera mette i piatti sul tavolo, al che la ringrazio e lei va via subito dopo.
Fino alla fine della cena non succede più niente, a parte qualche sguardo.
Una volta finito di mangiare, lui paga e ci dirigiamo in macchina. Mi vuole portare a casa sua, io naturalmente accetto.
Mentre guida lo stuzzico un po’ con la mano sopra ai pantaloni. “Brutta stronza…” lo sento sussurrare mentre cerca di rimanere concentrato alla guida.
Dopo un po’ noto che prende una strada diversa rispetto a quella che prende di solito. “Come mai vai per di qua? Ti ho per caso fatto sbagliare?” Chiedo io con tono innocente. “No, stanno facendo dei lavori e la strada solita è chiusa” mi risponde lui stringendo i denti.
Dopo qualche minuto passiamo vicino ad un parchetto, e noto che la macchina si ferma.
Non faccio in tempo ad aprire bocca per chiedere dove siamo, che lui si fionda su di me cominciando a baciarmi con foga. Dopo poco si stacca e scende dalla macchina, apre il mio sportello e mi allunga una mano per farmi alzare.
Dopo essermi alzata, vengo spinta contro la macchina, e lui riprende a baciarmi. Scende con la bocca sul mio collo. Lo mordicchia e lo lecca scendendo piano piano fino alla spalla, scostando la manica del mio vestitino. Chiudo gli occhi godendomi ogni sensazione. Il bastardo sa che il collo è un mio punto debole.
Scosta anche l’altra manica del vestito e lo tira giù, scoprendomi il seno. Rimane stupito dall’assenza del reggiseno. Si fionda sui miei capezzoli mordicchiandoli, e gioca anche con i piercing. In quel momento divento un lago e lascio andare qualche mugolio.
Mi sento strattonare in avanti, sento lo sportello dietro di me che si apre e vengo girata e spinta dentro alla macchina rimanendo a pecora.
Marco mi alza il vestito. Non posso vederlo ma sono sicura che sia molto sorpreso dall’avermi trovata senza slip.
Mi dà uno schiaffo sul culo, gemo.
“Cos’è questa novità? Non metti nemmeno più le mutandine per essere sfondata subito?”
Subito dopo sento la sua lingua che mi stimola tutta la zona, dal clitoride fino ad arrivare al culo. Sto godendo tantissimo.
La lingua si stacca, e dopo poco viene sostituita dal suo cazzo. Cerco di aggrapparmi al sedile con le unghie mentre lui entra ed esce con forza. Mi dà uno schiaffo sul culo e non posso fare a meno di gemere. “Stai zitta puttanella” e me ne tira subito un altro. Questa volta mi trattengo, ma a fatica. Diventa tutto più difficile quando sento le sue dita farsi spazio nel mio sedere, mentre continua imperterrito a scoparmi.
“Ti prego mettimelo nel culo” lo imploro io. Non resisto più, ho bisogno di sentirlo dentro. Lui esce dalla mia vagina per poi passare finalmente al culo. Me lo infila con violenza e per me è un esplosione di goduria pura tanto che non riesco veramente a trattenermi dal gemere.
Dopo un po’ lo tira fuori, mi fa alzare su e subito dopo io mi inginocchio davanti a lui. Lo prendo in bocca e lo lavoro per bene con la lingua. Mentre lo lecco guardo in su per vedere se mi sta guardando. Notando il suo contatto visivo, mi abbasso leggermente gli occhiali per guardarlo dritto negli occhi.
So che a lui fa impazzire questa cosa, specialmente mentre gli faccio un bel pompino come questo. Lui guarda in su e in quel momento sento la mia bocca riempirsi del suo sperma, che mando giù subito.
“Cazzo, l’ho sempre detto che tu da fuori sembri tanto innocente ma che invece sei la più porca di tutte”
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