Cambio di rotta in corsa.

di
genere
prime esperienze

La mia adolescenza è stata segnata dalle masturbazioni, seghe senza soluzione di continuità, ogni momento era buono forse invogliato dai miei genitori che non sempre riuscivano a scopare senza sonoro. La svolta domenica mattina, prendo la bici da corsa
di papà con l'intenzione di allontanarmi il massimo possibile lasciando qualche energia
per il ritorno. Non avevo riferimenti, penso di aver percorso una ventina di chilometri, ero stanco morto, mi sono introdotto in una stradina tra la vegetazione, rovi pieni di more, erano dolcissime, le dita sono diventate nere, ne ho mangiate tantissime cerco qualcosa per pulirmi, arrivo al mare, nessuno in vista -Ciao Walter-
mi giro, appena nascosti da una siepe vedo la professoressa Belloni, mia insegnante di
matematica, con lei un uomo -Professorè- il modo come venivano chiamate le insegnanti
-Che fai da queste parti- -Ho preso la bici di papà, volevo allontanarmi, ho finito
le energie- -Vieni siediti al mio fianco, riposati, questo è Giacomo mio marito-
Mi hanno fatto mettere tra loro -Non aver paura, non ti mangio, mettiti più vicino.
Giacomo spingilo verso di me- Evidentemente Giacomo aveva il cazzo duro, si era eccitato, ho sentito il duro attaccato al mio culo, mi ha spinto tanto da farmi mettere sul corpo della moglie. -Non hai il cazzo?- Non sapevo cosa rispondere, il marito mi aveva messo la mano sul culo e spingeva il mio bacino sulla figa della moglie. -Giacomo pensaci tu- Mi stavo alzando per scappare, mi ha premuto ancora di più sulla moglie, con una mano ha tolto i miei pantaloncini, ha trovato il cazzo moscio,
ha simulato la sega facendolo diventare duro, ha spostato il bikini della moglie ed
ha messo il cazzo dentro. La prima volta nella figa e dove? In quella della mia insegnante di matematica. Ho sborrato in pochi secondi, mi sono alzato per andar via.
-Se si sa qualcosa in giro ti boccio- Non so cosa volevano farmi, sono fuggito, loro
non erano tranquilli. Sono tornato a casa, del percorso non mi sono accorto, neanche
della strada che ho fatto, il mio pensiero era solo per loro. Le prime due ore del
lunedì avevo proprio lei. non un cenno, uno sguardo, un respiro, nulla di nulla.
Da quel periodo non ho fatto altro che cercare fighe, le ragazze non mi interessavano,
cercavo le mature, loro cercavano me.
di
scritto il
2024-05-03
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