Uomini deboli meritano donne arrabbiate Parte 4
di
Ago G
genere
dominazione
Uomini deboli meritano donne arrabbiate.
Pensato e scritto da agostino g. (contattatemi pure a dottorbrisco@virgilio.it)
Parte Quarta
S:-Marco ma sei anche sordo oltre che un imbranato cronico?! Ti ho detto che guido IO!-
La mia giovinezza è stata nei... è stata GLI anni duemila.
S:-Guardami! Segui il labbiale... GUIDO-IO.-
Immagino per la demografica di chi mi legge, questo periodo sia stato... un pò prima...
E non so se l'opera facesse parte di questo, o se l'ascoltaste comunque con piacere:
I giovani pre-anni 90 per me, li potrei tranquillamente visualizzare tutti con in ghette e finanziarie.
Quando ero un teenager, e mio padre mi faceva ascoltare Pavarotti, mi mettevo le mani sulle orecchie...
S:-...I di Imola O di OTRANTO! Vuoi che ti faccio un disegnino?-
Mi fosse anche genuinamente piaciuta quella musica, non era concepibile che un ragazzo alla moda, giovane, un ragazzo del nuovo millennio apprezzasse quel vecchiume.
All'età che ho mentre metto per iscritto questi eventi, rifletto sul fatto che ci sono opere, in questo caso il pezzo di Pavarotti del il Rigoletto... °La donna è mobbbbbbbbbile°... che non hanno tempo:
Non si rivolgono alla generazione °tal dei tali°, ma all'uomo nell' interezza della sua natura.
Parlo meno per gli scambisti, i mariti di mogli sweet... o gli °Swingers°, (secondo me erroneamente associati alla categoria, ma pur liberi di sentirsi coinvolti)... Dico per noi Cuckold, che muoriamo e viviamo dell' esclusione fisica quanto di quella sentimentale delle nostre LEI... Dico...
-Quanto quel pezzo potrebbe essere l'inno della NOSTRA dimensione romantica?-
Vorrei chiedere però, °Ma se le donne sono volubili nei sentimenti... (che a quelli si fa riferimento nell'opera)...
Ma vogliamo parlare delle loro EMOZIONI!?°:
Quel pomeriggio, mentre uscivamo dal tugurio condominiale, e raggiungevamo la mia macchina, (si parla letteralmente di 6-7 metri, avendo parcheggiato in doppia fila), la mia vicina era passata dal compiacimento più bieco, al trionfo per la mia capitolazione, a una successiva, blanda soddisfazione affettuosa nei miei confronti (seguita da tanto di carezzine), per passare alla più totale intrattabilità.
A dispetto delle monumentali differenze con Lucia la mia ragazza, mia coetanea, mi straniva il fatto che una donna come Sandra, cosi volitiva e disinibita, sia a sua detta che di fatto, , a trent'anni suonati, seguisse gli stessi identici schemi quando si venisse alla gestione delle proprie emozioni.
Non esistono fetish che trovino per questa volubilità femminile un mercato.
Non credo.
Però se questi moti sono in un bel... contenitore... insieme all' essere ometti sottomessi... aiuta...
O peggiora... ora che ci penso...
Immagino vada a seconda dei punti di vista.
Io posso solo dirvi che su quelle carni abbronzate e incipriate...
-Sandra, davvero, a me non cost...-
...La rabbia stava e sta tuttora da dio!
S:-RAZZA DI SGORBIETTO, NON E' PER CORTESIA... HO BISOGNO DI GUIDARE, SONO NERVOSA... DEVO SFOGARMI! HO BISOGNO DI GUIDARE PER SFOGARMI!
LO CAPISCI O NON LO CAPISCI?-
-Si...-
All'orizzonte, il cielo limpido di quel pomeriggio cominciava a macchiarsi delle prime tracce rosa.
Sandra vi si frapponeva con il suo corpo da amazzone, stando in piedi davanti alla vettura e indicandomi con solennità di slittare di fianco.
Mi spostai mogio mogio sul sedile adiacente lasciandole spazio, mentre quel vuoto veniva energicamente ricolmato da un generoso fondoschiena.
Seduta, le sue lunghe dita brune si avvinghiarono intorno al volante, pur senza mettere in moto.
- Scusami...-
Sbuffò, aggiustò la postura contro lo schienale rimirandosi nello specchietto e mi squadrò indecisa, valutando se fosse o no il caso di calmarsi o semplicemente di staccare il manubrio e farmelo ingoiare.
S:-Marco... sei a davvero tanto cosi dalla cessazione delle funzioni vitali credimi... credimi!-
Sentii l' impulso di scusarmi ancora ma lei mi bloccò con un gesto imperioso.
S:-...Se hai intenzione di aprire bocca nei prossimi istanti valuta bene quanto sia sensato quello che stai per dire...-
Valutai.
-Se vuoi usarmi come antistress ancora un pò fai pure... comincio a ingelosirmi del volante...-
Un'espressione interrogativa le velò gli occhioni.
S:-PFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFWhahahahaha... Certo che sei proprio un bel leccaculo... MPF! Non riesco neanche a rimanere arrabbiata con te...-
Mi allungò un artiglio inanellato che presi fra le mani e baciai con passione.
-C'hai sto faccino da topino in gabbia che è disarmante..-
Chiuse gli occhi e mi lasciò continuare a venerarla per un tempo che avrei voluto non finisse mai.
S:-Ma anche tu però, sei davvero capace di aprire bocca quando non devi... o peggio non capire le cose nei momenti più critici...-
Dal baciarle il palmo della mano, risalivo lentamente il braccio puntando all'incavo del collo, dove il suo profumo strepitoso di donna, pelle, sudore e sesso sarebbe stato fortissimo.
Indossava un biker, quindi non tutto il °percorso° era baciabile. Tortura.
-Perdonami Sandra...-
Procedetti lentamente, per darle il tempo nel caso non gradisse di fermarmi o io di rendermene conto e non incappare in una nuova discussione.
O nella pedata in viso di quella mattina.
-...Anche per stamattina...-
Senza rispondermi aprì il cruscotto.
S:-O-ho! Guarda-guarda... non ti spiace vero?-
Feci debolmente di NO con la testa prima di rituffare il viso nel suo collo.
Mi sentivo come un bimbo che ha paura di lasciare il grembo materno dopo essere stato parcheggiato a tradimento la prima giornata di asilo.
E avevo anche detto una piccola bugia:
Si... mi dava fastidio che si mettesse a fumare la mia erba in macchina, non volevo che coprisse il suo profumo.
Sandra mi scostò con delicatezza, di modo da avere la manualità per poter accendere e inspirare la prima boccata.
S:-Non è che tu abbia detto nulla di fattualmente sbagliato stamattina...-
Solo non dovevi dirlo. No?-
-No...-
Mi prese il viso per fischiarmi contro l'esalazione della canna.
Sorrideva in maniera ambigua.
S:-Voglio dire... Sono la tua padrona ora...-
Annuii.
Cominciava a girarmi la testa, mentre il mio corpo era preda di un misto di eccitazione e allarme:
Feci un cenno per manifestare il desiderio di rituffarmi nelle sue grazie, ma lei mi bloccò in modo più perentorio.
L'umore di Sandra di nuovo stava cambiando.
S:-Quindi il rivangare di come Amir mi abbia piantato in asso, di come gli ho voluto fare un... IL pompino della vita... sperando di tenermelo stretto un altro pò... non sta bene no?-
-Io... non l'ho detto con quell' intento...-
L'atmosfera era cambiata per l'ennesiam volta nel giro di pochi secondi.
S:-Per te sopratutto Marco... che dopo eri li pronto a baciarmi i piedi... Non è un autogoal farmi sentire una sorta di bene di seconda mano?-
-Non l'ho detto in quel modo.-
S:-No, STAMATTINA non l'hai detto in quel modo...
Hhhhha... eri gongolante, perso nella tue fantasie da maschio beta, da Cuckold...-
Espirò.
S:-Ma hai ragione, anche quello che dicesti PRIMA... allo Sisha... che mi faccio passare come una salvietta da quegli stronzi...-
-Mi dispiace, mi sono sent...-
S:-NO! Non voglio che ti scusi, che contestualizzi, che stemperi, che ti rimangi... Voglio che mi ascolti e basta perchè ne ho bisogno.-
-Sissignora.-
Sandra poggiò un momento la canna sul cruscotto e si inclinò di lato armeggiando col polpaccio.
S:-...Sissignora un cazzo...-
Quasi con beffa il profumo dei suoi capelli e il viso mi raggiunse più forte che mai inebriandomi.
S:-Torna sul pianeta terra Marco!
Sai cos'è questo?-
Mi ondeggiò sotto al naso la cavigliera con il ciondolo a forma di picca.
-Un... gioiello... non...-
S:-Quando eri da me e ti ho chiamato Cuckold... sapevi già che vuol dire no?-
-Più o meno...-
S:-Sì o no? Rispondimi bene.-
-So che vuol dire, nel gergo di internet si usa come... insomma per indicare una persona privata del controllo e possibilità di imporsi.-
S:-°nel gergo di internet° Mmmm... ma come parli...?!
Prima di conoscermi hai mai mai visto un porno cuckold, col fidanzatino impotente che guarda la sua lei presa da un altro?-
Mi sentii avvampare. Strangolato dal suo sguardo.
-N-no Sandra... non...-
S:-Questo è un simbolo Marco...-
I suoi occhi verdi mi stavano letteralmente passando a raggi X.
S:-Vuol dire che sono presa, esco solo con uomini di colore. O Nordafricani.
Che l'ultimo cazzo bianco l'ho preso 10 anni fa, quando convivevo con un albanese.-
Gemette.
No gemetti io.
Lei era serissima mentre condivideva quelle informazioni.
Non le pesò. In quel momento parlava con determinazione, senza malizia, senza sorrisetti.
E io ascoltavo come in uno stato di trance.
Il mio cuore potrebbe dirvi che avrei fatto a meno di quei dettagli, ma il membro non sarebbe stato d'accordo.
S:-L'ultimo pisello italiano che ho preso è stato al liceo.-
S:-A liceo Marco. E non ce ne saranno altri.-
-Mai?-
S:-Mai.-
Non so neanche perchè lo chiesi.
Ma anche lì, in quella sua risposta, non percepii traccie di civetteria. Solo un'ermetica solennità... forse in parte indotta dalla cannabis.
S:-Prima di conoscermi hai mai mai visto un porno cuckold?-
-No Sandra.-
S:-E dopo?-
-No.-
Qualcosa nel suo bellissimo viso parve incrinarsi.
-Ma... ti ho immaginato continuamente fra le braccia dei fidanzati che hai avuto, quando raccontavi le tue avventure a Lucia e io riluttante finivo con l'ascoltare.
La tua femminilità si è fatta strada... e-e.. mi ha segnato... e... non parlo di seghe... non solo:
Sono pensieri. Contemplazioni.-
S:-Uhmmm contempli... i cazzi neri che prendo?!-
Sperai che quell'atteggiamento provocatorio sancisse il ritorno di Sandra a una certa serenità. Ma quel modo di incalzarmi, di schernirmi era... feroce.
S:-Ti metti anche seduto a gambe incrociate o guardi l'oceano in quei casi?-
Si carezzò la scollatura.
-Dai Sandra... ma parlo di questo...-
S:-Di cosa?-
- Parlo di quello che mi causano.-
Tentai di riprendere il filo del discorso sempre più a disagio.
-Queste immagini che mi entrano in testa nei momenti meno opportuni... lo fanno con la forza di un treno.
Immagini di te, nelle braccia dei tuoi manzi, delle tue relazioni burrascose... mi ossessionano. Non è solo una fantasia sessuale, perchè fosse solo quello... fosse solo eccitazione...
La guardai esitante:
Speravo invano di cogliere il più piccolo segnale di incoraggiamento al continuare a scoprirmi.
Lei si limitava a rimirarsi nello specchietto.
Strinsi i denti e mi feci comunque coraggio.
-E'... è un sistema di ragionamenti che mi inquina la mente... che mi impedisce di esser sereno...-
S:-E' normale Caro, sei sensibile e ansioso, e per voi maschietti il mondo sta cambiando...-
Ammiccò mordendosi un labbro:
Sul marciapiede un altissimo ragazzo di colore vestito in canotta e pantaloncini da basket aveva girato l'angolo.
S:-...e avete tutte le ragioni per esserlo...-
Ignorai la provocazione.
-E okay...
Fin qui logica, ma le emozioni che questo... che tutto questo si porta dietro, è come se mi forzassero a provare un'empatia insensata...
A sentire i tuoi bisogni come se fossero i miei. Il tuo dolore...-
Ancora le attenzioni di Sandra sembravano essere assorbite dal passante di pelle scura.
-A sentire il tuo dolore come se fosse mio.
S:-Questo l'hai già detto anche stamattina!... Compiacermi?! Supportarmi?!-
-Compiacerti... Supportarti... Si.-
S:-Oh Marco! Te l'ha detto nessuna che come la causi tu la secchezza vaginale in una donna non ci riesce nessun altro?!-
-Io...-
S:-Parlando ipoteticamente... perchè col supporto di un pesciolino introverso mi ci pulisco quel periodo del mese...-
-Sandra, non c'è nulla di razionale come dicev...-
S:-Non interrompermi!-
Controvoglia mi forzai di tacere.
S:-Ripeto. Parlando ipoteticamente... se adesso ti chiedo di inginocchiarti, infilarmi la cavigliera, tenermi borsetta e giacca, mentre corro dietro quel bel ragazzo che sta passando per proprorgli una sugosa succhiata di palle, tu rimarresti qui a fare il tifo per me?
In macchina? Ad aspettarmi? Obbediente... sperando che un pisellone si scopi la stronza di cui tuo malgrado sei infatuato...?-
-Provo... proverei sentimenti conflittuali...-
Attese.
-Ma spererei che quando torni in macchina qualsiasi cosa succeda tu stia bene e non sia ferita come lo sei ora...-
Mi toccai il petto.
-Il gran consiglio, sia quello qui dentro che quello li sotto, è d'accordo unanimamente.-
Ottenni un sorriso triste.
S:-°Gran° si fa per dire...-
-Ma la delibera è stata ufficiosa...-
Un'altra risatina. Anche stavolta non un ghigno ma un sorriso vero.
S:-Hai detto che sono bellissima.-
Si avvicino un filo.
-Si. Lo sei. Lo sai anche tu mi s...-
-Il tipo che abita lì- Indicò il palazzo da cui eravamo usciti.
Lui non sembrava vederla così-.
Era colpa mia?!
-Sandra non mi sembra tu abbia problemi di timidezza...-
S:-Rispondimi bene. Come si addice al tuo ruolo.-
-Sei bellissima.-
S:-Bellissima tipo una bellissima modella Curvy?-
-Bellissima e basta.-
Non ero così ingenuo come pensava lei. Non abbastanza da cadere in una trappola del genere.
S:-Quello lì, appena mi ha aperto la porta mi dice che che ho un viso perfetto per spompinare, ma dal collo in giù...-
Si interruppe per prendere una boccata e forse nascondere un singhiozzo.
Non mi guardava, fingeva di osservare un punto imprecisato fuori dal finestrino.
S:-Gli ho parlato. Gli faccio che ho uno schiavetto... che può venire... e lui si innervosisce dicendo che è °Peccato°. Che una donna con una relazione... Ma che cazzo! Ho risposto all' annuncio di un Cingalese con un pisello da toro, sono venuta fino a qui, solo per poi prendermi due schizzi ed essere catechizzata?!-
Si voltò guardandomi con gli occhi lucidi mentre con la mano in cui stringeva ancora quell'odioso gioiello mi carezzava il viso.
-Volevo coinvolgerti sai? La mia idea era farti venire qui ad assistere... volevo vedermi riflessa in quei tuoi occhioni da vittima mentre prendo un cazzo da sogno.
Volevo vederti distrutto.
Vederti distrutto e chiederti comunque di essere li per me dopo...-
Mi si appoggiò contro, quasi timidamente, e io in quel momento, potete immaginare, provavo ogni genere di sentimento e sensazione
Dallo shock alla perplessità di quel repentino ennesimo cambio emozionale, al sentire il corpo voluttuoso e ossessionante della mia vicina di casa pulsare premuto sul fianco e le infinite tantazioni che potevano scaturire in ancor più infinite variabili situazionali e... e...
E...
E trionfò il senso di colpa;
Le presi i polsi con delicatezza, le guardai entrambe le mani, ognuna occupata, e schiusi quella con lo spinello.
Feci un tiro e poi lo buttai fuori dal finestrino, sotto gli occhioni tristi e contrariati di Sandra.
-Sei bellissima, se quel testa di cazzo con cui sei stata prima non lo pensa è un cretino.-
Mi hai fatto bere quello schifo li dentro perchè pur di venerarti, pur di attaccare le mie labbra al tuo viso stupendo andava fatto.
Andava fatto.
Semplicemente DEVI essere adorata Sandra. Ed così che giustifico a me stesso il fatto che fra poco Lucia tornerà a casa e io sono qui con te.
Ben sapendo che se le cose sarebbero andate in altra maniera sarei stato in un angolino a prendere sputi da te e il tuo amante.
I tuoi, sottolineo con piacere.
Sei una Dea e devi essere adorata. Sei una bellissima Dea.
Questo mi dice il mio cuore.
Quindi puoi ancora vedermi distrutto, è da quando siamo saliti in macchina che muoio dalla voglia di baciarti...
E puoi chiedermi di esserci quando vuoi.-
Mi baciò la fronte.
S:-Qui vicino in realtà c'è un Hotel... Ci vado spesso, è sempre vuoto.-
Senza lascairmi il tempo di reagire, alzò la mano con solennità.
S:-Prima che ti metta a fare obiezioni petulanti da ometto, con Lucia mi regolo io.-
Le baciai il palmo.
-Ti giuro. Non ne volevo farne.-
S:-Sciambiamoci di posto.
Sto meglio.
Guida tu.-
-Grazie.-
-MPF... Grazie un cazzo.-
Disse bonaria.
-Adesso te la faccio meritare. Fai inversione e gira l'angolo, quando lo vedi rallenta-
Capii e obbedii.
Neanche due isolati più avanti il ragazzo di colore camminava spensierato dandoci le spalle.
S:-Caro!-
Si voltò verso di noi mentre io guidavo lentamente rasente il marciapiedi.
Sandra si liberò in fretta del giacchetto scaricandmelo in grembo.
S:-Caro!-
Ripetè facendogli i segni come a mandargli bacini immaginari.
Lui dopo un microsecondo di incertezza sorrise mostrando dei denti bianchissimi.
Ci raggiunse con calma, spavaldo, poggiò un braccio sul tettuccio e con un altra mano non perse tempo a carezzare il viso della mia vicina che si era sporta con tutto il busto fuori dal finestrino.
Sandra si voltò verso di me, colta da un improvvisa perplessità:
S:-Te li ho mai fatti vedere?-
-AH?-
S:-Ti ho mai fatto vedere i miei seni?-
No...-
Si sporse di nuovo verso il nero sollevando il top e liberandosi del reggiseno.
S:-Ti piace?-
-Dayummm...-
Disse il ragazzo fregandosi le mani, prima di fregarle direttamente sulle grazie di Sandra.
Io ovviamente non potevo vedere bene la scena.
-E' un tipo fortunato...-
Sentii lui rivolto verso di me:
Io seppur l'eccitazione della scena ero pietrificato dall'imbarazzo! Quindi nonostante avessi fermato la macchina fingevo di guardare avanti concentrato sulla strada, terrorizzato all'idea di icrociare lo sguardo di lui, o di qualche passante!
Lo scorsi con la coda nell'occhio che si chinava per baciare la mia vicina pur senza smettere di rovistarle il davanzale.
Faccio un secondo appunto: Lui parlava un perfetto italiano. Si vede che così alto, atletico e coi tempi di adesso era anche abituato a ricevere avance dalle donne e ragazze italiane.
E non credo che la mia vicina avesse giocato d'azzardo.
S:-Sì... lo è...-
Sandra si staccò solo il tempo di riprendere fiato, ricambiò il bacio nuovamente con intensità triplicata, mentre inarcava la schiena sporgendo le natiche verso di me e con una pianta del piede pareva cercarmi, quasi a usare la parte bassa del corpo in un richiamo ipnotico di accoppiamento.
Le carezzai il tallone con una mano mentre... (non riuscivo neanche a crederci vi giuro!), con l'altra le strizzavo goffamente quel culone stupendo.
Ho detto goffamente... il corpo di Lucia era così diverso... longilineo, fine, da modella era... paragonato alle forme di Sandra... No! Non voglio essere più sessista e volgare del necessario usando metafore culinarie.
Lascio alla vostra immaginazione e da bravo maschio beta scarico qualsiasi responasibilità.
Sandra si staccò lei dalle labbra del nero, lasciandogli però ancora qualche secondo per palpare le sue tette mastodontiche.
Poi si ritirò nella vettura con le braccia incrociate sul busto, schioccando allo sconosciuto un altro bacino etereo.
-Hey! Sul più bello?!-
S:-Scusa Caro...- fece lei cinguettando.
-Il mio fidanzato è geloso, poi si sente inadeguato...-
Lui mi squadrò. Tanto aveva capito chi dirigeva i giochi.
-Beh è piccolo...-
S:-Si guarda... in tutti i sensi... whahahahhahahahha!!!!-
Mi sentii toccare il ginocchio e misi in moto mentre Sandra mandava altri bacini allo sconosciuto.
Non ricordo se mi baciò su una guancia o se mi sputò in faccia dandomi del microdotato o se fece entrambe le cose e se si in quale ordine.
Mentre lei si rassestava fingevo di concentrarmi sulla strada, ma tutto quello su cui la mia testa riusciva a concentrarsi era una sola cosa. °FIDANZATO°.
CONTINUA...
Pensato e scritto da agostino g. (contattatemi pure a dottorbrisco@virgilio.it)
Parte Quarta
S:-Marco ma sei anche sordo oltre che un imbranato cronico?! Ti ho detto che guido IO!-
La mia giovinezza è stata nei... è stata GLI anni duemila.
S:-Guardami! Segui il labbiale... GUIDO-IO.-
Immagino per la demografica di chi mi legge, questo periodo sia stato... un pò prima...
E non so se l'opera facesse parte di questo, o se l'ascoltaste comunque con piacere:
I giovani pre-anni 90 per me, li potrei tranquillamente visualizzare tutti con in ghette e finanziarie.
Quando ero un teenager, e mio padre mi faceva ascoltare Pavarotti, mi mettevo le mani sulle orecchie...
S:-...I di Imola O di OTRANTO! Vuoi che ti faccio un disegnino?-
Mi fosse anche genuinamente piaciuta quella musica, non era concepibile che un ragazzo alla moda, giovane, un ragazzo del nuovo millennio apprezzasse quel vecchiume.
All'età che ho mentre metto per iscritto questi eventi, rifletto sul fatto che ci sono opere, in questo caso il pezzo di Pavarotti del il Rigoletto... °La donna è mobbbbbbbbbile°... che non hanno tempo:
Non si rivolgono alla generazione °tal dei tali°, ma all'uomo nell' interezza della sua natura.
Parlo meno per gli scambisti, i mariti di mogli sweet... o gli °Swingers°, (secondo me erroneamente associati alla categoria, ma pur liberi di sentirsi coinvolti)... Dico per noi Cuckold, che muoriamo e viviamo dell' esclusione fisica quanto di quella sentimentale delle nostre LEI... Dico...
-Quanto quel pezzo potrebbe essere l'inno della NOSTRA dimensione romantica?-
Vorrei chiedere però, °Ma se le donne sono volubili nei sentimenti... (che a quelli si fa riferimento nell'opera)...
Ma vogliamo parlare delle loro EMOZIONI!?°:
Quel pomeriggio, mentre uscivamo dal tugurio condominiale, e raggiungevamo la mia macchina, (si parla letteralmente di 6-7 metri, avendo parcheggiato in doppia fila), la mia vicina era passata dal compiacimento più bieco, al trionfo per la mia capitolazione, a una successiva, blanda soddisfazione affettuosa nei miei confronti (seguita da tanto di carezzine), per passare alla più totale intrattabilità.
A dispetto delle monumentali differenze con Lucia la mia ragazza, mia coetanea, mi straniva il fatto che una donna come Sandra, cosi volitiva e disinibita, sia a sua detta che di fatto, , a trent'anni suonati, seguisse gli stessi identici schemi quando si venisse alla gestione delle proprie emozioni.
Non esistono fetish che trovino per questa volubilità femminile un mercato.
Non credo.
Però se questi moti sono in un bel... contenitore... insieme all' essere ometti sottomessi... aiuta...
O peggiora... ora che ci penso...
Immagino vada a seconda dei punti di vista.
Io posso solo dirvi che su quelle carni abbronzate e incipriate...
-Sandra, davvero, a me non cost...-
...La rabbia stava e sta tuttora da dio!
S:-RAZZA DI SGORBIETTO, NON E' PER CORTESIA... HO BISOGNO DI GUIDARE, SONO NERVOSA... DEVO SFOGARMI! HO BISOGNO DI GUIDARE PER SFOGARMI!
LO CAPISCI O NON LO CAPISCI?-
-Si...-
All'orizzonte, il cielo limpido di quel pomeriggio cominciava a macchiarsi delle prime tracce rosa.
Sandra vi si frapponeva con il suo corpo da amazzone, stando in piedi davanti alla vettura e indicandomi con solennità di slittare di fianco.
Mi spostai mogio mogio sul sedile adiacente lasciandole spazio, mentre quel vuoto veniva energicamente ricolmato da un generoso fondoschiena.
Seduta, le sue lunghe dita brune si avvinghiarono intorno al volante, pur senza mettere in moto.
- Scusami...-
Sbuffò, aggiustò la postura contro lo schienale rimirandosi nello specchietto e mi squadrò indecisa, valutando se fosse o no il caso di calmarsi o semplicemente di staccare il manubrio e farmelo ingoiare.
S:-Marco... sei a davvero tanto cosi dalla cessazione delle funzioni vitali credimi... credimi!-
Sentii l' impulso di scusarmi ancora ma lei mi bloccò con un gesto imperioso.
S:-...Se hai intenzione di aprire bocca nei prossimi istanti valuta bene quanto sia sensato quello che stai per dire...-
Valutai.
-Se vuoi usarmi come antistress ancora un pò fai pure... comincio a ingelosirmi del volante...-
Un'espressione interrogativa le velò gli occhioni.
S:-PFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFWhahahahaha... Certo che sei proprio un bel leccaculo... MPF! Non riesco neanche a rimanere arrabbiata con te...-
Mi allungò un artiglio inanellato che presi fra le mani e baciai con passione.
-C'hai sto faccino da topino in gabbia che è disarmante..-
Chiuse gli occhi e mi lasciò continuare a venerarla per un tempo che avrei voluto non finisse mai.
S:-Ma anche tu però, sei davvero capace di aprire bocca quando non devi... o peggio non capire le cose nei momenti più critici...-
Dal baciarle il palmo della mano, risalivo lentamente il braccio puntando all'incavo del collo, dove il suo profumo strepitoso di donna, pelle, sudore e sesso sarebbe stato fortissimo.
Indossava un biker, quindi non tutto il °percorso° era baciabile. Tortura.
-Perdonami Sandra...-
Procedetti lentamente, per darle il tempo nel caso non gradisse di fermarmi o io di rendermene conto e non incappare in una nuova discussione.
O nella pedata in viso di quella mattina.
-...Anche per stamattina...-
Senza rispondermi aprì il cruscotto.
S:-O-ho! Guarda-guarda... non ti spiace vero?-
Feci debolmente di NO con la testa prima di rituffare il viso nel suo collo.
Mi sentivo come un bimbo che ha paura di lasciare il grembo materno dopo essere stato parcheggiato a tradimento la prima giornata di asilo.
E avevo anche detto una piccola bugia:
Si... mi dava fastidio che si mettesse a fumare la mia erba in macchina, non volevo che coprisse il suo profumo.
Sandra mi scostò con delicatezza, di modo da avere la manualità per poter accendere e inspirare la prima boccata.
S:-Non è che tu abbia detto nulla di fattualmente sbagliato stamattina...-
Solo non dovevi dirlo. No?-
-No...-
Mi prese il viso per fischiarmi contro l'esalazione della canna.
Sorrideva in maniera ambigua.
S:-Voglio dire... Sono la tua padrona ora...-
Annuii.
Cominciava a girarmi la testa, mentre il mio corpo era preda di un misto di eccitazione e allarme:
Feci un cenno per manifestare il desiderio di rituffarmi nelle sue grazie, ma lei mi bloccò in modo più perentorio.
L'umore di Sandra di nuovo stava cambiando.
S:-Quindi il rivangare di come Amir mi abbia piantato in asso, di come gli ho voluto fare un... IL pompino della vita... sperando di tenermelo stretto un altro pò... non sta bene no?-
-Io... non l'ho detto con quell' intento...-
L'atmosfera era cambiata per l'ennesiam volta nel giro di pochi secondi.
S:-Per te sopratutto Marco... che dopo eri li pronto a baciarmi i piedi... Non è un autogoal farmi sentire una sorta di bene di seconda mano?-
-Non l'ho detto in quel modo.-
S:-No, STAMATTINA non l'hai detto in quel modo...
Hhhhha... eri gongolante, perso nella tue fantasie da maschio beta, da Cuckold...-
Espirò.
S:-Ma hai ragione, anche quello che dicesti PRIMA... allo Sisha... che mi faccio passare come una salvietta da quegli stronzi...-
-Mi dispiace, mi sono sent...-
S:-NO! Non voglio che ti scusi, che contestualizzi, che stemperi, che ti rimangi... Voglio che mi ascolti e basta perchè ne ho bisogno.-
-Sissignora.-
Sandra poggiò un momento la canna sul cruscotto e si inclinò di lato armeggiando col polpaccio.
S:-...Sissignora un cazzo...-
Quasi con beffa il profumo dei suoi capelli e il viso mi raggiunse più forte che mai inebriandomi.
S:-Torna sul pianeta terra Marco!
Sai cos'è questo?-
Mi ondeggiò sotto al naso la cavigliera con il ciondolo a forma di picca.
-Un... gioiello... non...-
S:-Quando eri da me e ti ho chiamato Cuckold... sapevi già che vuol dire no?-
-Più o meno...-
S:-Sì o no? Rispondimi bene.-
-So che vuol dire, nel gergo di internet si usa come... insomma per indicare una persona privata del controllo e possibilità di imporsi.-
S:-°nel gergo di internet° Mmmm... ma come parli...?!
Prima di conoscermi hai mai mai visto un porno cuckold, col fidanzatino impotente che guarda la sua lei presa da un altro?-
Mi sentii avvampare. Strangolato dal suo sguardo.
-N-no Sandra... non...-
S:-Questo è un simbolo Marco...-
I suoi occhi verdi mi stavano letteralmente passando a raggi X.
S:-Vuol dire che sono presa, esco solo con uomini di colore. O Nordafricani.
Che l'ultimo cazzo bianco l'ho preso 10 anni fa, quando convivevo con un albanese.-
Gemette.
No gemetti io.
Lei era serissima mentre condivideva quelle informazioni.
Non le pesò. In quel momento parlava con determinazione, senza malizia, senza sorrisetti.
E io ascoltavo come in uno stato di trance.
Il mio cuore potrebbe dirvi che avrei fatto a meno di quei dettagli, ma il membro non sarebbe stato d'accordo.
S:-L'ultimo pisello italiano che ho preso è stato al liceo.-
S:-A liceo Marco. E non ce ne saranno altri.-
-Mai?-
S:-Mai.-
Non so neanche perchè lo chiesi.
Ma anche lì, in quella sua risposta, non percepii traccie di civetteria. Solo un'ermetica solennità... forse in parte indotta dalla cannabis.
S:-Prima di conoscermi hai mai mai visto un porno cuckold?-
-No Sandra.-
S:-E dopo?-
-No.-
Qualcosa nel suo bellissimo viso parve incrinarsi.
-Ma... ti ho immaginato continuamente fra le braccia dei fidanzati che hai avuto, quando raccontavi le tue avventure a Lucia e io riluttante finivo con l'ascoltare.
La tua femminilità si è fatta strada... e-e.. mi ha segnato... e... non parlo di seghe... non solo:
Sono pensieri. Contemplazioni.-
S:-Uhmmm contempli... i cazzi neri che prendo?!-
Sperai che quell'atteggiamento provocatorio sancisse il ritorno di Sandra a una certa serenità. Ma quel modo di incalzarmi, di schernirmi era... feroce.
S:-Ti metti anche seduto a gambe incrociate o guardi l'oceano in quei casi?-
Si carezzò la scollatura.
-Dai Sandra... ma parlo di questo...-
S:-Di cosa?-
- Parlo di quello che mi causano.-
Tentai di riprendere il filo del discorso sempre più a disagio.
-Queste immagini che mi entrano in testa nei momenti meno opportuni... lo fanno con la forza di un treno.
Immagini di te, nelle braccia dei tuoi manzi, delle tue relazioni burrascose... mi ossessionano. Non è solo una fantasia sessuale, perchè fosse solo quello... fosse solo eccitazione...
La guardai esitante:
Speravo invano di cogliere il più piccolo segnale di incoraggiamento al continuare a scoprirmi.
Lei si limitava a rimirarsi nello specchietto.
Strinsi i denti e mi feci comunque coraggio.
-E'... è un sistema di ragionamenti che mi inquina la mente... che mi impedisce di esser sereno...-
S:-E' normale Caro, sei sensibile e ansioso, e per voi maschietti il mondo sta cambiando...-
Ammiccò mordendosi un labbro:
Sul marciapiede un altissimo ragazzo di colore vestito in canotta e pantaloncini da basket aveva girato l'angolo.
S:-...e avete tutte le ragioni per esserlo...-
Ignorai la provocazione.
-E okay...
Fin qui logica, ma le emozioni che questo... che tutto questo si porta dietro, è come se mi forzassero a provare un'empatia insensata...
A sentire i tuoi bisogni come se fossero i miei. Il tuo dolore...-
Ancora le attenzioni di Sandra sembravano essere assorbite dal passante di pelle scura.
-A sentire il tuo dolore come se fosse mio.
S:-Questo l'hai già detto anche stamattina!... Compiacermi?! Supportarmi?!-
-Compiacerti... Supportarti... Si.-
S:-Oh Marco! Te l'ha detto nessuna che come la causi tu la secchezza vaginale in una donna non ci riesce nessun altro?!-
-Io...-
S:-Parlando ipoteticamente... perchè col supporto di un pesciolino introverso mi ci pulisco quel periodo del mese...-
-Sandra, non c'è nulla di razionale come dicev...-
S:-Non interrompermi!-
Controvoglia mi forzai di tacere.
S:-Ripeto. Parlando ipoteticamente... se adesso ti chiedo di inginocchiarti, infilarmi la cavigliera, tenermi borsetta e giacca, mentre corro dietro quel bel ragazzo che sta passando per proprorgli una sugosa succhiata di palle, tu rimarresti qui a fare il tifo per me?
In macchina? Ad aspettarmi? Obbediente... sperando che un pisellone si scopi la stronza di cui tuo malgrado sei infatuato...?-
-Provo... proverei sentimenti conflittuali...-
Attese.
-Ma spererei che quando torni in macchina qualsiasi cosa succeda tu stia bene e non sia ferita come lo sei ora...-
Mi toccai il petto.
-Il gran consiglio, sia quello qui dentro che quello li sotto, è d'accordo unanimamente.-
Ottenni un sorriso triste.
S:-°Gran° si fa per dire...-
-Ma la delibera è stata ufficiosa...-
Un'altra risatina. Anche stavolta non un ghigno ma un sorriso vero.
S:-Hai detto che sono bellissima.-
Si avvicino un filo.
-Si. Lo sei. Lo sai anche tu mi s...-
-Il tipo che abita lì- Indicò il palazzo da cui eravamo usciti.
Lui non sembrava vederla così-.
Era colpa mia?!
-Sandra non mi sembra tu abbia problemi di timidezza...-
S:-Rispondimi bene. Come si addice al tuo ruolo.-
-Sei bellissima.-
S:-Bellissima tipo una bellissima modella Curvy?-
-Bellissima e basta.-
Non ero così ingenuo come pensava lei. Non abbastanza da cadere in una trappola del genere.
S:-Quello lì, appena mi ha aperto la porta mi dice che che ho un viso perfetto per spompinare, ma dal collo in giù...-
Si interruppe per prendere una boccata e forse nascondere un singhiozzo.
Non mi guardava, fingeva di osservare un punto imprecisato fuori dal finestrino.
S:-Gli ho parlato. Gli faccio che ho uno schiavetto... che può venire... e lui si innervosisce dicendo che è °Peccato°. Che una donna con una relazione... Ma che cazzo! Ho risposto all' annuncio di un Cingalese con un pisello da toro, sono venuta fino a qui, solo per poi prendermi due schizzi ed essere catechizzata?!-
Si voltò guardandomi con gli occhi lucidi mentre con la mano in cui stringeva ancora quell'odioso gioiello mi carezzava il viso.
-Volevo coinvolgerti sai? La mia idea era farti venire qui ad assistere... volevo vedermi riflessa in quei tuoi occhioni da vittima mentre prendo un cazzo da sogno.
Volevo vederti distrutto.
Vederti distrutto e chiederti comunque di essere li per me dopo...-
Mi si appoggiò contro, quasi timidamente, e io in quel momento, potete immaginare, provavo ogni genere di sentimento e sensazione
Dallo shock alla perplessità di quel repentino ennesimo cambio emozionale, al sentire il corpo voluttuoso e ossessionante della mia vicina di casa pulsare premuto sul fianco e le infinite tantazioni che potevano scaturire in ancor più infinite variabili situazionali e... e...
E...
E trionfò il senso di colpa;
Le presi i polsi con delicatezza, le guardai entrambe le mani, ognuna occupata, e schiusi quella con lo spinello.
Feci un tiro e poi lo buttai fuori dal finestrino, sotto gli occhioni tristi e contrariati di Sandra.
-Sei bellissima, se quel testa di cazzo con cui sei stata prima non lo pensa è un cretino.-
Mi hai fatto bere quello schifo li dentro perchè pur di venerarti, pur di attaccare le mie labbra al tuo viso stupendo andava fatto.
Andava fatto.
Semplicemente DEVI essere adorata Sandra. Ed così che giustifico a me stesso il fatto che fra poco Lucia tornerà a casa e io sono qui con te.
Ben sapendo che se le cose sarebbero andate in altra maniera sarei stato in un angolino a prendere sputi da te e il tuo amante.
I tuoi, sottolineo con piacere.
Sei una Dea e devi essere adorata. Sei una bellissima Dea.
Questo mi dice il mio cuore.
Quindi puoi ancora vedermi distrutto, è da quando siamo saliti in macchina che muoio dalla voglia di baciarti...
E puoi chiedermi di esserci quando vuoi.-
Mi baciò la fronte.
S:-Qui vicino in realtà c'è un Hotel... Ci vado spesso, è sempre vuoto.-
Senza lascairmi il tempo di reagire, alzò la mano con solennità.
S:-Prima che ti metta a fare obiezioni petulanti da ometto, con Lucia mi regolo io.-
Le baciai il palmo.
-Ti giuro. Non ne volevo farne.-
S:-Sciambiamoci di posto.
Sto meglio.
Guida tu.-
-Grazie.-
-MPF... Grazie un cazzo.-
Disse bonaria.
-Adesso te la faccio meritare. Fai inversione e gira l'angolo, quando lo vedi rallenta-
Capii e obbedii.
Neanche due isolati più avanti il ragazzo di colore camminava spensierato dandoci le spalle.
S:-Caro!-
Si voltò verso di noi mentre io guidavo lentamente rasente il marciapiedi.
Sandra si liberò in fretta del giacchetto scaricandmelo in grembo.
S:-Caro!-
Ripetè facendogli i segni come a mandargli bacini immaginari.
Lui dopo un microsecondo di incertezza sorrise mostrando dei denti bianchissimi.
Ci raggiunse con calma, spavaldo, poggiò un braccio sul tettuccio e con un altra mano non perse tempo a carezzare il viso della mia vicina che si era sporta con tutto il busto fuori dal finestrino.
Sandra si voltò verso di me, colta da un improvvisa perplessità:
S:-Te li ho mai fatti vedere?-
-AH?-
S:-Ti ho mai fatto vedere i miei seni?-
No...-
Si sporse di nuovo verso il nero sollevando il top e liberandosi del reggiseno.
S:-Ti piace?-
-Dayummm...-
Disse il ragazzo fregandosi le mani, prima di fregarle direttamente sulle grazie di Sandra.
Io ovviamente non potevo vedere bene la scena.
-E' un tipo fortunato...-
Sentii lui rivolto verso di me:
Io seppur l'eccitazione della scena ero pietrificato dall'imbarazzo! Quindi nonostante avessi fermato la macchina fingevo di guardare avanti concentrato sulla strada, terrorizzato all'idea di icrociare lo sguardo di lui, o di qualche passante!
Lo scorsi con la coda nell'occhio che si chinava per baciare la mia vicina pur senza smettere di rovistarle il davanzale.
Faccio un secondo appunto: Lui parlava un perfetto italiano. Si vede che così alto, atletico e coi tempi di adesso era anche abituato a ricevere avance dalle donne e ragazze italiane.
E non credo che la mia vicina avesse giocato d'azzardo.
S:-Sì... lo è...-
Sandra si staccò solo il tempo di riprendere fiato, ricambiò il bacio nuovamente con intensità triplicata, mentre inarcava la schiena sporgendo le natiche verso di me e con una pianta del piede pareva cercarmi, quasi a usare la parte bassa del corpo in un richiamo ipnotico di accoppiamento.
Le carezzai il tallone con una mano mentre... (non riuscivo neanche a crederci vi giuro!), con l'altra le strizzavo goffamente quel culone stupendo.
Ho detto goffamente... il corpo di Lucia era così diverso... longilineo, fine, da modella era... paragonato alle forme di Sandra... No! Non voglio essere più sessista e volgare del necessario usando metafore culinarie.
Lascio alla vostra immaginazione e da bravo maschio beta scarico qualsiasi responasibilità.
Sandra si staccò lei dalle labbra del nero, lasciandogli però ancora qualche secondo per palpare le sue tette mastodontiche.
Poi si ritirò nella vettura con le braccia incrociate sul busto, schioccando allo sconosciuto un altro bacino etereo.
-Hey! Sul più bello?!-
S:-Scusa Caro...- fece lei cinguettando.
-Il mio fidanzato è geloso, poi si sente inadeguato...-
Lui mi squadrò. Tanto aveva capito chi dirigeva i giochi.
-Beh è piccolo...-
S:-Si guarda... in tutti i sensi... whahahahhahahahha!!!!-
Mi sentii toccare il ginocchio e misi in moto mentre Sandra mandava altri bacini allo sconosciuto.
Non ricordo se mi baciò su una guancia o se mi sputò in faccia dandomi del microdotato o se fece entrambe le cose e se si in quale ordine.
Mentre lei si rassestava fingevo di concentrarmi sulla strada, ma tutto quello su cui la mia testa riusciva a concentrarsi era una sola cosa. °FIDANZATO°.
CONTINUA...
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