Stage in azienda
di
Cristianstage
genere
gay
Sono un giovane studente dell’istituto tecnico. Sono gay ma la mia esperienza si limita ad un rapporto orale avuto con un amico lo scorso anno.
Quest’anno la scuola mi ha mandato in stage in un’azienda metalmeccanica a due chilometri da casa che raggiungo in motorino.
In azienda sono stato ben accolto da tutti i ragazzi che più o meno vanno dai 20 ai 35 anni, tranne da due colleghi nel reparto tornitura, Marco e Massimo che dal primo giorno deridono la mia omosessualità.
Io me ne sbatto perché ci sono abituato ma Massimo è un continuo ad ogni giorno di stage.
Al 24 aprile, a fine giornata, mi cambio e vado verso il mio scooter.
Vengo raggiunto da Marco “hey Cristian, puoi venire a darmi una mano a scaricare due pezzi prima di andare?”.
Mi guardo intorno, tutti i colleghi sono sgattaiolati via e nel piazzale siamo rimasti io e lui.
“Dai un minuto “ mi dice supplicando.
Con tutti i colleghi, viene a chiederlo a me che peso 55 kg.
Vabbè lo accontento. Rientriamo nel capannone dove regna il silenzio totale.
Lo seguo e Marco si dirige verso gli spogliatoi, in fondo al capannone, che antecedono i bagni.
Marco appena entro, si affretta a chiudere la porta, mi fissa e mi bacia.
Mi spinge contro la porta, la sua lingua si intreccia con la mia e le sue mani mi palpano dappertutto.
Si stacca “scusami per come rido di te con Massimo, in realtà mi piaci un casino da quando hai varcato quella porta” mi dice Marco mentre con le mani mi tocca il pacco.
“Mi fai impazzire Cri, ti voglio “ mi sossurra mentre mi lecca il collo.
Rimango basito. Non ho mai avuto un rapporto sessuale completo e tantomeno sul posto di lavoro.
“Tranquillo, il
Signor Antonio (il capo) mi ha lasciato le chiavi” mi dice sventolandomele in faccia “ siamo solo in azienda “
Mi ribacia “guarda Cri, guarda cosa ho qui per te”.
Marco tira giù la cerniera, sbottona i pantaloni e tira fuori l’uccello puntando la cappella verso i miei pantaloni.
Parliamoci chiaro: Marco è un bel ragazzo, ventenne, ma io l’unica volta che ho preso un cazzo in bocca era un mio coetaneo.
Essendo single, il mio buchetto è stato sverginato da un vibratore acquistato alla farmacia 24h assieme ad un gel lubrificante.
Marco mi spinge ad inginocchiarmi e come un automa lo faccio. Mi trovo di fronte al suo cazzo. Lo annuso, sa un po’ di urina ed inebriato da quell’odore di uomo assieme alla situazione, non ci penso due volte a prenderlo in bocca.
Mi piace e Marco mi spinge la testa facendomi finire la cappella in gola.
Marco gode e il mio uccello pure. Mi sta scoppiando nei jeans.
Me li slaccio e me li abbasso. Marco inizia a insultarmi dandomi della troietta. Dice qualcos’altro ma non lo ascolto, sono concentrato sul suo cazzo. È bello venoso e lo penso dentro di me. Lo penso così tanto che mi sento il culo prudere.
Marco si scansa e va verso il suo armadietto. Lo apre e tira fuori un gel lubrificante. Sorride. “Aspettavo da tempo questo momento”.
Mi tocca il cazzo, le sue mani mi palpano i coglioni.
“Girati” mi ordina.
Metto le mani sull’amadietto. Sento la sua faccia e il suo naso che entrano nelle mie chiappe. Subito dopo la sua lingua inizia a leccarmi le chiappe e soprattutto il mio buco.
Mentre me lo lecca, la mia cappella tocca l’ armadietto metallico, freddo.
La sua lingua calda invece, continua ad esplorarmi il buchetto.
Subito dopo, eccolo con il dito pieno di gel. Non ci va per il sottile. Marco mi sditalina in modo burbero.
Spinge forte il suo dito dentro, con forza.
Io sto zitto, subisco e godo.
Da un dito sento che ne mette due. “Ahhh” urlo!
Marco mi dice di stare zitto.
Toglie le due dita dal culo e me le porta alla bocca. Gliele ciuccio mentre lui ne infila le altre due.
Sento la sua cappella che mi sbatte sulle chiappe. Ha il cazzo in tiro.
Marco mi riempie il buco di gel e mi masturba il buco con insistenza e con movimenti più violenti, facendomi urlare di dolore e piacere. Ad un certo punto esce e sento la sua cappella puntarmi.
Marco entra dentro di me. La sua circonferenza mi fa quasi svenire ma mi piace. Marco entra ed inizia ad andare su e giù. Ansima e mi sega. Vengo appena mi tocca il cazzo. Le sue dita piene di mio sperma spingono sulle mie labbra facendomelo assaggiare.
Ero venuto ma lui no. Marco continua a scoparmi il culo. Il suo cazzo dentro di me in pochi minuti mi fa tornare il cazzo duro. Marco è instancabile. Mi sculaccia, mi da della troia ma non viene. Continua instancabilmente a stantuffarmelo. Nel silenzio sento solo i miei lamenti ed il ciaf ciaf del suo cazzo con il gel nel mio culo.
Mi sento afferrare il collo. Mi sta per strozzare. Il suo cazzo esce dal mio culo. Me lo infila in bocca di nuovo.
Prendo in bocca quella cappella oliosa. Afferro l’asta con la mano. Un colpo di sega, due e….. un getto copioso di sperma mi riempie la bocca. Tossisco. Un sapore amaro mi invade. Deglutisco ingoiando tutto.
Marco mi tira uno schiaffetto. “Brava,ingoia”.
Rimango lì in ginocchio. Marco va nel cesso e sento il suo scroscio di piscia.
“Dai andiamo a casa” mi dice uscendo.
Quest’anno la scuola mi ha mandato in stage in un’azienda metalmeccanica a due chilometri da casa che raggiungo in motorino.
In azienda sono stato ben accolto da tutti i ragazzi che più o meno vanno dai 20 ai 35 anni, tranne da due colleghi nel reparto tornitura, Marco e Massimo che dal primo giorno deridono la mia omosessualità.
Io me ne sbatto perché ci sono abituato ma Massimo è un continuo ad ogni giorno di stage.
Al 24 aprile, a fine giornata, mi cambio e vado verso il mio scooter.
Vengo raggiunto da Marco “hey Cristian, puoi venire a darmi una mano a scaricare due pezzi prima di andare?”.
Mi guardo intorno, tutti i colleghi sono sgattaiolati via e nel piazzale siamo rimasti io e lui.
“Dai un minuto “ mi dice supplicando.
Con tutti i colleghi, viene a chiederlo a me che peso 55 kg.
Vabbè lo accontento. Rientriamo nel capannone dove regna il silenzio totale.
Lo seguo e Marco si dirige verso gli spogliatoi, in fondo al capannone, che antecedono i bagni.
Marco appena entro, si affretta a chiudere la porta, mi fissa e mi bacia.
Mi spinge contro la porta, la sua lingua si intreccia con la mia e le sue mani mi palpano dappertutto.
Si stacca “scusami per come rido di te con Massimo, in realtà mi piaci un casino da quando hai varcato quella porta” mi dice Marco mentre con le mani mi tocca il pacco.
“Mi fai impazzire Cri, ti voglio “ mi sossurra mentre mi lecca il collo.
Rimango basito. Non ho mai avuto un rapporto sessuale completo e tantomeno sul posto di lavoro.
“Tranquillo, il
Signor Antonio (il capo) mi ha lasciato le chiavi” mi dice sventolandomele in faccia “ siamo solo in azienda “
Mi ribacia “guarda Cri, guarda cosa ho qui per te”.
Marco tira giù la cerniera, sbottona i pantaloni e tira fuori l’uccello puntando la cappella verso i miei pantaloni.
Parliamoci chiaro: Marco è un bel ragazzo, ventenne, ma io l’unica volta che ho preso un cazzo in bocca era un mio coetaneo.
Essendo single, il mio buchetto è stato sverginato da un vibratore acquistato alla farmacia 24h assieme ad un gel lubrificante.
Marco mi spinge ad inginocchiarmi e come un automa lo faccio. Mi trovo di fronte al suo cazzo. Lo annuso, sa un po’ di urina ed inebriato da quell’odore di uomo assieme alla situazione, non ci penso due volte a prenderlo in bocca.
Mi piace e Marco mi spinge la testa facendomi finire la cappella in gola.
Marco gode e il mio uccello pure. Mi sta scoppiando nei jeans.
Me li slaccio e me li abbasso. Marco inizia a insultarmi dandomi della troietta. Dice qualcos’altro ma non lo ascolto, sono concentrato sul suo cazzo. È bello venoso e lo penso dentro di me. Lo penso così tanto che mi sento il culo prudere.
Marco si scansa e va verso il suo armadietto. Lo apre e tira fuori un gel lubrificante. Sorride. “Aspettavo da tempo questo momento”.
Mi tocca il cazzo, le sue mani mi palpano i coglioni.
“Girati” mi ordina.
Metto le mani sull’amadietto. Sento la sua faccia e il suo naso che entrano nelle mie chiappe. Subito dopo la sua lingua inizia a leccarmi le chiappe e soprattutto il mio buco.
Mentre me lo lecca, la mia cappella tocca l’ armadietto metallico, freddo.
La sua lingua calda invece, continua ad esplorarmi il buchetto.
Subito dopo, eccolo con il dito pieno di gel. Non ci va per il sottile. Marco mi sditalina in modo burbero.
Spinge forte il suo dito dentro, con forza.
Io sto zitto, subisco e godo.
Da un dito sento che ne mette due. “Ahhh” urlo!
Marco mi dice di stare zitto.
Toglie le due dita dal culo e me le porta alla bocca. Gliele ciuccio mentre lui ne infila le altre due.
Sento la sua cappella che mi sbatte sulle chiappe. Ha il cazzo in tiro.
Marco mi riempie il buco di gel e mi masturba il buco con insistenza e con movimenti più violenti, facendomi urlare di dolore e piacere. Ad un certo punto esce e sento la sua cappella puntarmi.
Marco entra dentro di me. La sua circonferenza mi fa quasi svenire ma mi piace. Marco entra ed inizia ad andare su e giù. Ansima e mi sega. Vengo appena mi tocca il cazzo. Le sue dita piene di mio sperma spingono sulle mie labbra facendomelo assaggiare.
Ero venuto ma lui no. Marco continua a scoparmi il culo. Il suo cazzo dentro di me in pochi minuti mi fa tornare il cazzo duro. Marco è instancabile. Mi sculaccia, mi da della troia ma non viene. Continua instancabilmente a stantuffarmelo. Nel silenzio sento solo i miei lamenti ed il ciaf ciaf del suo cazzo con il gel nel mio culo.
Mi sento afferrare il collo. Mi sta per strozzare. Il suo cazzo esce dal mio culo. Me lo infila in bocca di nuovo.
Prendo in bocca quella cappella oliosa. Afferro l’asta con la mano. Un colpo di sega, due e….. un getto copioso di sperma mi riempie la bocca. Tossisco. Un sapore amaro mi invade. Deglutisco ingoiando tutto.
Marco mi tira uno schiaffetto. “Brava,ingoia”.
Rimango lì in ginocchio. Marco va nel cesso e sento il suo scroscio di piscia.
“Dai andiamo a casa” mi dice uscendo.
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