Pornostar per necessità

di
genere
etero

I soldi sul conto cominciavano ad essere pericolosamente pochi e i colloqui di lavoro continuavano ad andare male. Marina, trentacinquenne piemontese separata, stava andando letteralmente in paranoia. Ormai passava le sue giornate nell'angoscia di finire sul lastrico. I suoi genitori non la potevano aiutare e non aveva fratelli o sorelle cui appoggiarsi. Nella disperazione le venne in mente 6 un incontro di qualche mese prima con un'amica e ex compagna di scuola che aveva perso di vista. Clarissa le aveva spiegato di aver perso anche lei il lavoro ma di aver comunque riconquistato la tranquillità economica grazie alla sua avvenenza. Infatti si era buttata nel business del porno, girava parecchi film al mese e guadagnava più di prima. Aveva suggerito a Marina di lanciarsi anche lei che l'avrebbe aiutata con i contatti giusti. Marina era rimasta spiazzata e scossa dalla scelta dell'amica ed erano rimaste d'accordo che, nel caso, si sarebbero risentite. Marina passò la mattinata a guardarsi in biancheria intima allo specchio. In effetti era ancora una bella donna, magra con un seno generoso e il sedere a mandolino. Ma il porno la spaventava e la schifava anche un po'. Oltretutto era stato anche uno dei motivi di rottura con il suo ex, dato che lo aveva beccato a guardarsi filmini hard sul PC. Decise di stringere i denti e non cedere continuando a cercare. Una settimana dopo arrivò un sollecito del fornitore di corrente elettrica che minacciava il distacco della fornitura se non avesse saldato il debito entro 15 giorni. "Sono 1200 euro, dove li prendo?" si dispero' Marina. In quel momento le tornò ancora in mente l'offerta dell'amica. Con mano tremante compose il suo numero. Rispose dopo molti squilli. "Marina! Mi fa piacere sentirti! Hai trovato finalmente lavoro?". "No e sono nei casini con i pagamenti arretrati". Non riusci' a trattenersi e scoppiò in lacrime. "No, cara non fare così. Dai vediamoci dopo pranzo per un caffè che chiacchieriamo un po'". Quando chiuse la chiamata Marina senti' salire un'ansia pazzesca. Clarissa le avrebbe sicuramente proposto di nuovo di entrare nel mondo del porno. Si stava per svendere? E la sua dignità di donna dove andava a finire? Alle due e mezza Marina era seduta al tavolino del bar in attesa dell'amica. Arrivò in ritardo di quasi mezz'ora. "Scusa cara ma avevo un casino sul lavoro" la salutò baciandola sulla guancia. Indossava un magnifico completo color ciclamino che le stava d'incanto. "Bellissimo vestito" non pote' fare a meno di commentare Marina. "Beh sì è un Balenciaga. Mi sono tolta uno sfizio" sorrise l'amica accomodandosi al tavolino. Parlarono per un po' delle rispettive famiglie e poi il discorso, inevitabilmente, fini' sul lavoro. "Mi dispiace che tu non abbia ancora trovato cara, ma se vuoi sai che la mia offerta è sempre valida. Ti prego di non scartarla a priori. Per la bolletta della luce ti posso aiutare io se vuoi, ma intanto rifletti ancora e fammi sapere". Era evidente che la disponibilità economica di Clarissa era notevole. Marina tentenno' ma poi, spinta dalla disperazione, chiese come si svolgeva il lavoro di un'attrice porno. L'amica le sorrise e spiegò:"Innanzitutto è un lavoro esattamente come qualsiasi altro, ci sono degli orari e dei giorni prestabiliti con anticipo e le persone con cui si hanno rapporti sul set restano degli estranei, anzi è sconsigliato innamorarsi". In breve le spiegò come era organizzato un set, cosa veniva richiesto alle attrici e quanto venivano pagate per le prestazioni. "Non so come fare...certo se come dici si possono arrivare a guadagnare 600 euro per una scena è davvero molto...". Clarissa le prese delicatamente la mano e le disse: "Non dimenticare cara che noi donne siamo sedute sulla nostra fortuna". Rimasero d'accordo che da lì a 15 giorni Clarissa l'avrebbe accompagnata sul set di un regista che conosceva bene e le avrebbe fatto fare una prova. In quelle due settimane Marina fu affannata, ebbe più di un ripensamento, ma poi la mail piuttosto minacciosa dell'amministratore di condominio, che esigeva 3000 euro di spese arretrate non saldate, la convinse ad andare fino in fondo. Guardò, per la prima volta in vita sua, qualche film hard per rendersi meglio conto e rimase scioccata soprattutto dalle scene con più uomini impegnati con una sola donna. Dubitava che sarebbe mai riuscita a girare scene simili ma, il giorno stabilito, si presentò all'appuntamento con Clarissa. L'amica fu molto dolce e comprensiva e per tutto il viaggio in macchina non fece altro che rassicurarla. Arrivati a destinazione si scopri' che la location era un'enorme villa su una collina circondata da un giardino e dei vigneti. Marina scese dall'auto con un certo timore e cerco' subito sostegno nell'amica. "Vieni cara ti porto direttamente dal regista. È un amico, vedrai che ti troverai bene". Passarono attraverso stanze con i soffitti affrescati e arredamento antico fino ad arrivare a una porta chiusa al fondo di un lungo corridoio. Clarissa bussò decisa. "Si?" rispose la voce profonda di un uomo dall'interno. "Sono Claire Monteaux" si annunciò Clarissa. "È il mio nome d'arte, nessuno nella nostra professione usa il suo vero nome". Marina annuì un po' intimidita e segui' l'amica dentro l'ufficio. L'uomo seduto alla scrivania sorrise alzandosi in piedi: "Ciao Claire, lei è l'amica di cui mi hai parlato immagino". Il suo sguardo esperto si posò su Marina soffermandosi sul viso e sulle curve. "Bene" disse porgendo la mano a Marina "Mi chiamo Fabio. Possiamo darci del tu? Mi piace essere diretto". Imbarazzata come una scolaretta Marina annuì. "Stai tranquilla. Se accetti inizierai da scene molto semplici. Per capirci potrei chiederti di fare un semplice pompino. Poi, se va tutto bene, potremo passare alle cose più impegnative e redditizie" sorrise. Non capiva il perché ma lo sguardo e il portamento di quell'uomo la facevano sentire dominata. La scena che doveva girare Marina fu organizzata per il pomeriggio con un attore molto esperto. Le due amiche pranzarono con la troupe e gli attori. Tutti si presentarono a Marina in modo molto amichevole e, a poco a poco, la giovane donna si senti' più rilassata. Il set era alle cinque. Mezz'ora prima Clarissa accompagnò l'amica dalla truccatrice dalla parrucchiera e dalla costumista che la fecero diventare un'altra persona. Guardandosi allo specchio Marina stento' a riconoscersi. La parrucchiera le aveva pettinato lisci i suoi capelli biondi mossi e le aveva applicato delle ciocche nere. Il trucco era pesante e le conferiva un'aria molto più aggressiva. L'abito era um completino di top e gonnellina fucsia molto scollato sul seno e corto a tal punto da lasciar vedere buona parte del sedere più un paio di scarpe con il tacco a spillo. Marina penso' che nessuno la avrebbe mai riconosciuta. Appena sul set l'assistente di scena, un ragazzo sui vent'anni molto spigliato, si avvicinò alla novizia con una scheda da compilare. "Allora prima di tutto il tuo nome d'arte.". Marina ci aveva pensato e rispose senza esitazione "Baby Pussycat". L'assistente di scena annoto' senza commentare e prosegui': "Test dell'AIDS ce l'ha?". Marina era stata avvertita per tempo e aveva l'esito di due giorni prima. "Ottimo" commentò l'assistente. Le domande erano numerose e particolareggiate e Marina rimase piacevolmente stupita da tanta professionalità. Alle cinque e venti Marina era pronta per girare. Il suo partner la stava aspettando accomodato su una seggiola. Quando la vide comparire le andò incontro per salutarla. Marina rimase colpita dal suo bell'aspetto: era un uomo con i capelli corti brizzolati, un viso da modello, a torso nudo con i pettorali ben sviluppati. "Ciao Marco Tangeri". "Molto piacere Baby Pussycat" sorrise Marina un po' imbarazzata. L'attore capi' al volo e la rassicuro': "Guarda in pratica devi semplicemente farmi un pompino seguendo le indicazioni che ti darà Fabio". "Certo" annuì la novizia non senza un certo imbarazzo. Quando fu il momento del ciack l'attore si mise in piedi appoggiato di schiena a un tavolino. "Baby tu sei la sua compagna, entri in scena protestando che lui non ti calcola allora ti invita a essere carina con lui e tu gli fai il lavoretto". La giovane donna annuì cercando il più possibile di calmarsi. Quando fu dato l'ordine di iniziare a girare Marina si fece avanti cercando di camminare il più possibile in modo spigliato sui tacchi alti cui non era abituata. Si ritrovò a sculettare involontariamente. "Zooma sul sedere di lei e tienilo in primo piano" ordinò il regista a uno dei due cameraman presenti. "Ecco" pensò Marina con amarezza "Sono una donna oggetto". "Baby mettigli una mano sul petto e lamentati" ordinò il regista alla novizia. Cercando di essere convincente Marina esegui' e il suo compagno di scena le sorrise tirandola a sé e iniziando a tastarle il sedere. Marina si irrigidi' all'istante come un pezzo di legno. "Stop!" ordinò immediatamente il regista. "Baby ti ricordo che siamo sul set di un film porno. Ti voglio più sciolta e disponibile". La novizia si scuso' e cercò di seguire le indicazioni. Accarezzò il petto villoso dell'attore e gli sorrise. Lui le palpo' il seno con gesto deciso. Marina lasciò fare. "Togliti quel top e fai vedere le tette" ordinò il regista. La donna si sfilò l'indumento scoprendosi il seno. "Fai un primo piano delle bocce" ordinò il regista a un cameraman. Marina iniziava a sentirsi su di giri e quando il partner la accarezzo' tra le cosce apri' un poco le gambe per favorirlo. "Brava, tira fuori la troietta che c'è in te" commentò il regista. A sentire quelle parole la neo attrice si irrigidi' nuovamente. "Baby!" alzò la voce Fabio. L'attore le infilò un dito nella figa iniziando a sditalinarla. "Bravo così Marco, scalda bene la troia". Pian piano Marina si abbandonò a quella stimolazione che da troppo tempo non aveva più ricevuto e si disse che ormai per il punto cui era arrivata tanto valeva lasciarsi andare. Di sua iniziativa portò una mano sul pacco del partner accarezzandolo e tastandolo. "Sei proprio una cagna in calore, vuoi il cazzo vero?" le disse palpandole i seni. "Baby inginocchiati, aprigli i pantaloni e datti da fare di bocca" ordinò il regista. Marina scivolò ai piedi dell'uomo e rapida gli apri' la patta dei pantaloni estraendo un cazzo già bello duro e di notevoli dimensioni. Non pote' fare a meno di compiacersi di avere tra le mani il pene più grande mai visto in vita sua. Iniziò a segarlo lentamente leccandolo dalle palle alla punta e solleticando la cappella con la lingua. "Brava pompinara, guardalo mentre glielo lavori" commentò Fabio. L'attore la afferrò per la nuca e la spinse in avanti dicendole "prendilo in bocca fino ai coglioni troia". Marina spalancò la bocca e sputo' sul cazzo più volte insalivandolo bene, dopodiché lo accolse in gola ma le venne il riflesso del vomito e dovette fermarsi. Il regista fu comunque colpito favorevolmente dalla prestazione e commentò ad alta voce le abilità nel sesso orale della nuova attrice. "Guardate come ciuccia la mazza sta zoccola.". Marina fu poi fatta mettere in piedi piegata a 90 per proseguire nel pompino. Sputo' e risputo' ancora sul cazzo più volte finché non riuscì a prenderlo tutto in gola fino alle palle. L'attore a un certo punto la avvertì che stava per venire così Marina rapida si inginocchiò davanti a lui con la bocca aperta e la lingua in fuori. Tre copiosi getti di sborra la colpirono in viso e nei capelli. "Stop!" ordinò il regista. Marina si alzò e sorrise al suo partner. Da quel momento si senti' veramente un'attrice porno.
scritto il
2024-05-07
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