L'Isola dei Feaci: Ulisse si tromba Nausicaa

di
genere
etero

Nausicaa arrivò al fiume con le sue ancelle preferite e, come le aveva consigliato un'amica, si spoglio' delle vesti per lavarle. Anche le ancelle fecero lo stesso e iniziarono per gioco a schizzarsi l'acqua addosso. Il rumore svegliò Ulisse che, esausto, stava riposando dietro degli arbusti. Nudo com'era usci' allo scoperto trovandosi davanti la visione paradisiaca di tutte quelle giovanissime ragazze nude e bagnate. A vederlo comparire tutte le ancelle fuggirono gridando, lasciando sola Nausicaa, che immobilizzata dallo stupore, non riusciva a togliere lo sguardo dal grande cazzo di Ulisse. Vedendo la figa gocciolante d'acqua e le tette bagnate con i capezzoli duri a Ulisse venne un'irresistibile desiderio di scopare quella bellissima ragazza bruna e snella dai grandi seni e le forme perfette. Le si avvicinò fissandola negli occhi e, quando le fu vicino, la cinse per la vita e la attirò con forza a sé. Capendo le intenzioni dello sconosciuto la ragazza disse: "Sono la figlia del re dei Feaci, il mio nome è Nausicaa. Tu chi sei?". Ulisse le sussurrò in un orecchio "Il mio nome è Ulisse" e la bacio' sul collo accarezzando il suo magnifico corpo. La giovane sospirò in preda al desiderio crescente di congiungersi carnalmente con quello sconosciuto dal fisico scultoreo e la lunga barba non curata. Si baciarono con passione e Ulisse le tasto' il sedere e le infilò due dita nella figa iniziando un furioso ditalino. In risposta la principessa, che tutt'altro era che innocente, afferrò con una mano il pisello lungo e grosso di Ulisse iniziando a segarlo con altrettanto vigore. "Nausicaa, figlia del re dei Feaci, io oggi ti possiedero' facendoti godere come una pazza. La fanciulla accarezzò il petto villoso dell'eroe e poi scivolò in ginocchio davanti a lui guardandolo con malizia e leccandosi golosa le labbra "Oh mio prode naufrago posso succhiarti questo meraviglioso cazzo?". In risposta Ulisse la afferrò per la nuca infilandole la grossa e dura mazza tra le labbra. Pronta la gentil fanciulla lo prese in bocca e iniziò a spompinarlo guardandolo oscenamente. Ulisse la incitava "Oh dolce principessa ciuccia perbene il mio cazzo, fammi vedere le qualità da pompinara della futura regina dei Feaci". Nausicaa a quelle parole si scatenò in giochi da autentica etera leccando l'asta dalle palle alla cappella e infilandosi il membro enorme di Ulisse nella guancia. Ulisse la prese a colpi di pisello sul viso: "Prendi tutto l'uccello di fuoco in gola". Nausicaa non si fece pregare e accolse la verga in gola fino ai coglioni. Ulisse le chiuse il naso tenendole la testa immobilizzata con una mano "Brava, sei un'abile fellatrice, meglio della mia consorte Penelope". La principessa iniziò a tossire violentemente, rossa in volto per la mancanza di ossigeno alche' Ulisse lasciò la presa e lei docile gli bacio' il pisello accarezzando le palle. Ulisse la fece alzare in piedi e la sollevò con la forza dei bicipiti. La gentile donzella strinse le gambe aperte attorno al busto di Ulisse guidando il suo cazzo a penetrarla in figa. Fu scopata con forza animalesca gemendo ad ogni affondo fino ai coglioni della mazza di Ulisse nella sua giovane e vogliosa passera. Quando Ulisse senti' che stava per venire estrasse il cazzo e la spinse in ginocchio: "Principessa apri la bocca e guardami". Obbediente ella attese mentre il prode naufrago si segava finché non esplose in una sborrata gigantesca che le annaffio' capelli, fronte, occhi, guance e mento. Tutta sporca di sborra la principessa sorrise "Straniero sei un maschio da monta, ti rivedrò?". Ulisse non le rispose e si allontanò essendosi svuotato i coglioni e quindi non avendo più alcun interesse per lei.
scritto il
2024-05-10
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