Una giornata in spiaggia
di
Educata_Mente
genere
etero
Arrivo in spiaggia... Cerco uno spazio dove stendere il mio telo senza disturbare. C'è spazio vicino ad un ombrellone. Non c'è nessuno sotto o disteso sugli asciugamani stesi sulla sabbia.
Mi sistemo, e vedo uscire dall'acqua una ragazza e un ragazzo. Si dirigono verso l'ombrellone. Lui si sdraia subito, mentre lei si asciuga e si sistema i capelli con un pettine. Io la guardo, dietro gli occhiali da sole che spero nascondano il mio incedere sul seno della ragazza.
È pieno ma discreto, si vedono i due capezzoli che sembrano bucare la stoffa del costume. Il venticello e l'acqua fredda li hanno fatti inturgidire per bene. Lei cerca di coprirsi per nasconderli. Lo slip invece non riesce a nascondere completamente un bel tappetino di pelo. Una volta asciugata per bene si siede su una spiaggina arancione. Sente di essere guardata, osservata. I miei occhi seguono ogni suo movimento, ogni sua forma.
Faccio finta di guardare l'orizzonte ma in realtà guardo lei e sposto lo sguardo appena lei mi becca a guardarla. Lei si posiziona proprio davanti a me. Io mi sdraio per guardarla cercando di mascherare le mie vere intenzioni. Sento arrivare un'erezione e quindi mi giro di schiena. Lei è seduta di fronte a me, sdraiato e ipnotizzato dal suo corpo. La guardo, quasi con sfida, e mi accendo una sigaretta. Ma lo faccio guardandola in mezzo alle gambe. Le ha leggermente aperte. Lei mi guarda, sembra domandarmi "sei tu che stai spiando le mie intimità?".
Io cerco di nascondermi, mi sento come un bambino beccato con le mani nella marmellata. Distolgo lo sguardo perché quasi mi vergogno, frugo un po' nello zaino e prendo il cellulare. Ma non riesco a distaccarmi da quel pezzo di stoffa che nasconde l'intimità più grande di quella ragazza. Si vede la forma del suo intimo... L'erezione ora è più intensa. Ho voglia di farmi un bagno ma non posso alzarmi. Guardo nuovamente i seni. I capezzoli sono ancora ben visibili. Mi chiedo se abbia ancora freddo o il mio guardare avidamente abbia provocato questa reazione....
Dopo qualche minuto sento che la pressione lì sotto sta scendendo. Ne approfitto subito per andare a tuffarmi in acqua. Lei si alza e per un momento penso che mi stia seguendo, invece si siede sul bagnasciuga. Io sto a mollo e la guardo. Faccio sempre finta di guardare in direzione del mio zaino per accertarmi che ci sia ancora ma in realtà guardo lei.
È sdraiata supina sulla sabbia sui gomiti. L'acqua bagna le sue gambe fino al costume bianco... Sembra quasi di intravedere chiaramente la forma del suo sesso. Mi eccito nuovamente e mi allontano dalla riva. Appena mi è possibile esco dall'acqua ma passo vicino a lei, quasi per vedere se lei butti un occhio ma gli occhiali da sole nascondono lo sguardo. Mi sdraio e poco dopo lei si tuffa in acqua. Quando esce si asciuga con un telo e poi si piega in avanti per raccogliere il pettine dalla borsa. La ammiro piegata in avanti ed è una visione quasi mistica. Vedo le sue natiche nascondere una striscia di stoffa bianca, vedo il suo sesso racchiuso in quella stoffa e vedo un ciuffetto di peli spuntare dal costume.
Mi sento schifoso perché sto violando quella donna ma l'eccitazione mi fa capitolare. Il pensiero che sia pelosa mi fa uscire completamente di testa. La guardo sempre più con cupidigia. Lei si siede nuovamente davanti a me e tiene le gambe un po' più aperte di prima. Sembra che mi sfidi ma forse è una giustificazione che la mia mente elabora per giustificare quello che sto facendo. Ora mi sento davvero in imbarazzo, e non solo per l'evidente erezione che mi costringe a rimanere sdraiato a pancia in giù. Vorrei girarmi per mostrarle il mio stato ma mi vergogno... Soprattutto di essere visto da altre persone.
Verso l'ora di pranzo la spiaggia si svuota... La persona più vicina è a più di 150 metri. Guardo nuovamente in direzione di.. Già, come si chiamerà? Provo a immaginarla con vari nomi classici, Federica, Carla, Benedetta, persino un Amalia ma non riesco a vederlo "addosso" a lei. È sola adesso... Il marito (è il marito? Un amico? Un parente? Un fratello?) si è allontanato. Lei sta mangiando della frutta. Ha cambiato costume, adesso è nero e sembra ricamato all'uncinetto. Io non riesco a non guardala. Purtroppo questo costume mi impedisce di vedere il suo sesso ma sono ossessionato e lo immagino mentalmente. La guardo e lei mi guarda con aria di sfida... Provo a resistere e non abbasso lo sguardo... Lei sembra quasi succhiare gli acini d'uva...
Ho una nuova erezione... Ma questa volta non mi giro... Sono seduto sull'asciugamano verso di lei... Allargo un po' le gambe anche io e le distendo... Mi sento sfacciato... E per la vergogna mi accendo una sigaretta. Vedo i suoi capezzoli nuovamente molto turgidi... La sua mano sinistra raccoglie prima una goccia d'acqua sulla coscia e poi accarezza delicatamente la patatina... Io adesso faccio fatica a guardala... Credo di essere finito nella tela del ragno. L'ho sfidata, lei ha raccolto la sfida, mi ha fatto giocare un po' e poi mi ha sconfitto. Faccio fatica a deglutire, ho la bocca secca. Mi accendo nervosamente un'altra sigaretta. Lei mette dentro la ghiacciaia la frutta e si alza. Si accovaccia vicino la borsa, cerca qualcosa. Dopo un po' si alza con una sigaretta in mano e si dirige verso di me.
Io cerco di ricompormi e nascondere la mia erezione. Mi chiede se posso prestarle l'accendino. Cerco di risponderle nella maniera più tranquilla ma poco prima che aprissi bocca lei si accovaccia di fronte a me. Credo di essere arrossito all'istante. La prima cosa che penso mentre cerco l'accendino è di tuffarmi in mezzo a quelle gambe. Vedo un po' di pelle bianca sull'inguine. Le passo l'accendino e lei si accende la sigaretta e mi chiede se sono del posto o un turista come lei.
Io sono rigido, nel vero senso della parola, in ogni parte del corpo. Mi sento in imbarazzo, cerco di calmarmi e di guardarla in faccia. È bellissima, ha un neo sul labbro superiore e uno sul seno destro. Le dico che non sono del posto ma che avendo la casa in paese lo conosco molto bene. Ci presentiamo. "piacere Isabella" "piacere Amilcare". Mi chiede dove vivo e l'origine del mio nome. Scopro che vive nel Lazio vicino Roma. Mi chiede che cosa si può fare in paese la sera. Le dico che se vuole un po' di movida deve andare a San Teodoro. Parliamo delle vacanze e dei posti che ha già visitato. Le suggerisco qualche spiaggia.
Lei mi guarda, io mi sento quasi nudo. Vorrei coprire il mio corpo. Però penso anche che vorrei scoprire il suo. Vedo il suo petto gonfiarsi ad ogni respiro. Sono combattuto. Vorrei essere il più normale possibile ma sento che sono molto vicino a farmi beccare come un assatanato. Lei è tranquilla, è in una posizione di superiorità che le permette di comandare il gioco. Adesso mi sta lasciando in pace ma in qualsiasi momento può scatenarsi e farmi "soffrire".
Lei mi dice che il compagno è andato a casa perché non sopporta stare sotto il sole nelle ore più calde.
Mi chiedo se mi stia inviando dei segnali ad essere più audace.
Forse sono frutto della mia eccitazione....
Suona un cellulare. È il suo. Si alza e corre a rispondere. Come risponde cammina nuovamente verso di me. Provo a non guardare il suo petto sobbalzare ogni passo ma non riesco. Continua a conversare con me. Mi chiedo se le piaccia davvero conversare con me o lo sia facendo per mantenere il controllo su di me.
Io sono più sciolto. Non ho un'erezione da 20 minuti e mi sento più sicuro. Faccio qualche battuta e lei ride di gusto ed è uno spettacolo vederla e sentirla ridere. I sobbalzi dei seni mettono in difficoltà il mio senso di sicurezza.
Mi chiede se sono solo o in compagnia. Le dico che oggi i miei cugini e parenti vari sono andati in un'altra spiaggia e non avevo voglia di andare con loro. Non so se dirle che sono single. Ma a scanso di equivoci mi sto zitto. Ascolto il suo racconto di una disavventura avuta al bar la mattina. Mi dice però che è una delle sue vacanze più belle.
Si sta riposando come poche altre volte aveva fatto. E' seduta di fronte a me sulla sabbia. Ha le gambe distese e vedo qualche peletto vicino all'inguine.
Si alza d'improvviso e mi dice che lei va a farsi un bagno.
Non so se seguirla. Mi decido e dopo qualche attimo mi butto anche io in acqua. Lei rimane con l'acqua fino alla pancia. Forse sta facendo pipì. Rimango un po' a largo e dopo qualche minuto mi avvicino a lei. Si bagna piano piano. Braccia, pancia, petto. Mi fa impazzire quando si bagna il petto. Sembra che voglia rimarcare nuovamente il suo dominio. Il freddo, o forse il nuovo capitolo del gioco, le fa spuntare i capezzoli. Si stende sull'acqua galleggiando davanti a me e vedo i suoi seni che affiorano dall'acqua. Vedo il suo pube avvolto dalla stoffa del costume. E incomincio nuovamente a pensare osceno. Vorrei strappare quella stoffa e tuffarmi tra quelle gambe. Penso al pelo nascosto da quel costume. Penso a leccarlo, a quale sapore e quale profumo avrà.
Sono di nuovo sotto il suo giogo. Muove le braccia per rimanere a galla. Apre e chiude le gambe. Io la guardo e cerco di parlarle normalmente. Ma faccio fatica a guardarla in faccia. Il mio sguardo è sempre orientato sul petto e sul pube.
Mi dice che esce... Io vorrei abbracciarla da dietro, farle sentire la mia erezione poggiandomi sulle sue natiche. Vorrei infilare una mano dentro il costume e con l'altra stringere i capezzoli e i seni. Mi riprendo dal sogno e mi calmo. Fingo una nuotata e dopo qualche minuto esco anche io. Lei mi sorride e mi chiede se voglio qualcosa da bere.
Mi offre un bicchiere di coca cola. Lo bevo senza distogliere lo sguardo da lei. Mi sento attratto da lei. È una calamita per i miei sensi, i miei pensieri, quelli pudici e impudichi. Mi chiede se posso indicarle la strada per le spiagge di cui le ho parlato prima. Mi siedo accanto a lei e sento il suo profumo. È un misto di crema, acqua di mare e un profumo che non mi è nuovo. Le chiedo che profumo usa. E mi risponde che usa acqua di Parma. "il mio profumo" dico io. Mi chiede quale uso e le dico che uso la colonia intensa e ginepro di Sardegna. Scopro che regala al compagno acqua di Parma per usarlo poi lei.
Io per fortuna sono rimasto con il telo avvolto in vita perché stando vicino a lei non faccio altro che pensare oscenamente a lei. La bramo con ogni parte del mio corpo. Sogno ad occhi aperti di poter toccare le sue carni. Di assaggiare il suo sapore. Di mordere i suoi seni. Di farla mia.
Voglio osare. Voglio provare a sfidarla e a ristabilire un minimo di parità.
Le chiedo se le va di fare una passeggiata fino al chiosco in pineta.
Lei, afferrandomi il braccio e tirandosi su, mi dice che ho avuto un'ottima idea. Io cerco di darmi una calmata per evitare di mostrarle l'ennesima erezione. Ci incamminiamo verso la pineta fianco a fianco. Le sfioro più volte i fianchi con il dorso della mano. Lei non si allontana, sembra quasi dirmi di essere audace e di osare. Arrivati davanti ad un cespuglio dico che questo fresco in pineta ti stimola un riposo tra i cespugli. Lei mi dice "perché no?". Io mi sposto verso di lei, che indietreggia e finisce tra due cespugli. La voglio baciare. Dappertutto.
Lei mi mette le mani sul petto come per allontanarmi ma non fa molta resistenza. Mi appoggio a lei. Voglio farle sentire la mia erezione. Le dico "è colpa tua". Lei mi stringe e io la bacio sul collo. Sento il sapore del mare sulla sua pelle. Le mie mani le accarezzano la schiena. In realtà vorrebbero sganciare il gancio del costume e liberare i seni che premono sul mio petto. La sento ansimare. Lei mi stringe. Mi graffia la schiena. Appoggio la mia bocca alla sua e mi morde il labbro, quasi volesse mangiarlo. Struscia il suo pube contro il mio. Io le afferro il seno destro, mi scosto un po' da lei.
Vedo il suo torace gonfiarsi e sgonfiarsi a ritmo elevato. Intravedo i capezzoli eretti che vorrebbero bucare il costume. Ne stringo uno tra due dita e lo tiro un po'. La vedo mordersi le labbra. Infilo la lingua nella sua bocca e cerco la sua. La trovo subito e si intrecciano. Mi succhia la lingua e io faccio lo stesso con la sua. Struscia nuovamente il suo pube contro il mio e infila due mani nel mio costume. Con il dita accarezza il mio pube, e sfiora il mio pene, la mia cappella ormai ricoperta di goccine. Io non perdo tempo e le sgancio il pezzo di sopra che scivola a terra e mi mostra due bei seni.
I capezzoli sono durissimi. Mi chino per succhiarli. Lei sta perdendo il controllo. Mi stringe i capelli e mi tiene la testa sui suoi seni. Mi guida prima sul destro e poi sul sinistro. Con una mano le accarezzo l'interno cosce. Mi avvicino sempre di più al suo scrigno. Le sfioro la patatina con il dorso della mano e la sento ansimare. La tocco con un dito all'altezza della clitoride e lei si blocca con la bocca aperta come se le avessi dato una coltellata. Sento il caldo della sua vagina. L'umido delle sue labbra. Sento distinta ed eretta la sua clitoride. Mi sta succhiando la lingua. Infilo un dito nel costume e sento molto bagnato. È un lago. E sento un bel pelo che mi sfiora le dita.
Accarezzo quei peli che avevo sognato e bramato. Sono morbidi e scorrono tra le mie dita ormai bagnate dai suoi umori. Non resisto e infilo un dito dentro la sua vagina. Me lo stringe. Io lo tiro fuori e lo succhio. Ha un sapore forte, è un nettare delizioso. Le slaccio lo slip. È nuda davanti a me. La stacco da me, voglio ammirare quel corpo che ho bramato. Vedo il suo petto che si gonfia e sgonfia velocemente. Ansima e continua a pizzicare con due dita il glande da dentro il costume. Poi con un rapido gesto mi abbassa il costume e tira fuori il mio sesso. Lo accarezza per tutta la lunghezza e stringe un po' la punta. Si lecca le dita bagnate dalle goccine del mio sesso.
Sento le sue dita che mi accarezzano il petto, poi la pancia fino al mio sesso. Lo tiene stretto come se non volesse staccarsi. Muove la sua mano su e giù sul mio pene, mi stringe delicatamente i testicoli e gioca con i miei peli. Io ansimo quanto lei. Sono molto eccitato. La bacio con passione. Lecco il suo collo, i lobi delle orecchie. Stringo i suoi seni e tiro e strizzo i suoi capezzoli. Lei appoggia la punta del mio pene sulle labbra della sua patatina. Struscio il mio sesso sul suo. Sento molto bagnato. Guardo il mio pene ed è ricoperto da uno strato di umori suoi. Le chiedo se posso baciarla li sotto. Lei non riesce a rispondermi a parole ma solo con un cenno della testa.
Mi inginocchio davanti a lei, al suo sesso. È lucido per via di miei e dei suoi umori. La bacio sul pube. Ha una quantità di peli che non si vede da anni. È una delizia vedere quei peli così folti, neri e bagnati. la bacio sull'interno coscia. Sull'inguine. La lecco sfiorando le grandi labbra. Sono caldissime. E bagnate. Mi piace il suo sapore. Continuo a baciarla sulle labbra. Con la lingua stimolo le piccole labbra e la clitoride. Lei mi afferra la testa e la preme tra le sue gambe, contro il suo sesso. Le stringo le natiche e con un dito cerco il suo buchino. La sento ansimare e mi dice di prenderla. Io adesso la lecco con avidità. Allargo le labbra e succhio la clitoride. Bevo i suoi umori. Trema.
Con un piede gioca con il mio sesso. Lo accarezza. Con il ditone percorre tutta la lunghezza fino ai testicoli. Con una mano tormento i suoi seni. Li palpo, li stringo con tutta la mano. Titillo i suoi capezzoli che ormai sono come tasselli, durissimi. Li sfioro e li giro. Lei è in punta di piedi. Il ventre proteso verso la mia bocca. Mi stringe la testa. Io continuo a leccarla, a succhiare la clitoride. La penetro con la lingua e mi disseto con i suoi umori che ormai le bagnano anche l'interno cosce. Iniziò a scoparla con un dito. Esplode in un orgasmo squassante. Mi bagna tutta la faccia. Trema come un foglia. La sostengo e si china sopra di me. afferra il mio sesso. Mi guarda esanime. La bacio e lei infila il mio pene nella sua vagina. Entra immediatamente e lei trema nuovamente. Io spingo fino in fondo. Inarca la schiena e mi offre i suoi seni.
Le mordo i capezzoli e poi glieli succhio. Lei inizia a muoversi su e giù. Prima lentamente poi sempre più veloce. È aggrappata alla mia schiena, sento le sue unghie che mi infilzano la carne. I peli del mio pube sono completamente bagnati dai suoi umori. Mi dice che sta per venire. Anche io sto per venire. La sua vagina è una fornace rovente. Mi chiede di non venirle dentro, perché vuole assaggiarmi in bocca. Esplode in un secondo orgasmo. Le contrazioni della sua vagina mi fanno arrivare poco dopo di lei. Mi sfilo da lei e mi alzo velocemente. Lei apre la bocca e fa sparire il mio pene nella sua bocca. Pochi attimi ed esplodo pure io. I primi getti di sperma li ingoia poi tira fuori il mio pene dalla bocca e riceve gli altri getti sulla faccia e sui seni. Ancora ansimante e tremante si accascia a terra. Io mi accascio di fianco a lei mentre mi tiro su il costume. Lei mi guarda con il viso stravolto e mi dice "grazie". Io le dico "grazie a te. È stato come arrivare in paradiso".
La aiuto a rimettersi in piedi. Prima si pulisce il petto e il viso raccogliendo lo sperma e leccandolo dalle dita. Le metto il pezzo di sopra agganciandoglielo dietro, non senza baciare i seni e i capezzoli prima di coprirli. Cerca di togliere la sabbia dalla sua vagina mentre raccolgo lo slip. Mi dice che deve fare la pipì. Io le chiedo se posso guardarla mentre fa la pipì. Mi guarda perplessa ma sorridendo si accovaccia a gambe aperte davanti a me e con due dita si sistema le labbra. Mi fissa e mi dice "beh non guardi?". Io mi inginocchio davanti a lei che inizia a fare la pipì. Vedo il getto bagnare la sabbia. Io mi lecco le labbra e sono nuovamente eccitato. Come finisce di solleva e si passa la mano come se si stesse asciugando la patatina e il pelo. Io mi avvicino a lei e lecco. Mi prende lo slip dalle mani e lo indossa. Io vorrei continuare a baciarla e leccarla li in mezzo.
Allora lei si china davanti a me, mi abbassa il costume e da un bacino alla punta del mio sesso e con la lingua raccoglie le goccine. E rialzandosi mi sussurra che non voleva essere da meno.
Arriviamo al bar, sudati e tutti arruffati. Mi domando solo ora se qualcuno potesse averci visto o potesse intuire che avevamo appena fatto sesso. Ordiniamo un caffè e un po' d'acqua. Io faccio fatica a capire che fare, sono frastornato. Torniamo in spiaggia. Poi mi dice che quello che è successo non si ripeterà più. Ma aggiunge che è felice sia capitato. Ci laviamo in mare. Poco dopo arriva il compagno di Isabella. Quando a fine giornata se ne andarono, ho cercato un cenno sul volto di Isabella. Mi fece un sorriso e subito dopo mi lanciò bacio.
Mi sistemo, e vedo uscire dall'acqua una ragazza e un ragazzo. Si dirigono verso l'ombrellone. Lui si sdraia subito, mentre lei si asciuga e si sistema i capelli con un pettine. Io la guardo, dietro gli occhiali da sole che spero nascondano il mio incedere sul seno della ragazza.
È pieno ma discreto, si vedono i due capezzoli che sembrano bucare la stoffa del costume. Il venticello e l'acqua fredda li hanno fatti inturgidire per bene. Lei cerca di coprirsi per nasconderli. Lo slip invece non riesce a nascondere completamente un bel tappetino di pelo. Una volta asciugata per bene si siede su una spiaggina arancione. Sente di essere guardata, osservata. I miei occhi seguono ogni suo movimento, ogni sua forma.
Faccio finta di guardare l'orizzonte ma in realtà guardo lei e sposto lo sguardo appena lei mi becca a guardarla. Lei si posiziona proprio davanti a me. Io mi sdraio per guardarla cercando di mascherare le mie vere intenzioni. Sento arrivare un'erezione e quindi mi giro di schiena. Lei è seduta di fronte a me, sdraiato e ipnotizzato dal suo corpo. La guardo, quasi con sfida, e mi accendo una sigaretta. Ma lo faccio guardandola in mezzo alle gambe. Le ha leggermente aperte. Lei mi guarda, sembra domandarmi "sei tu che stai spiando le mie intimità?".
Io cerco di nascondermi, mi sento come un bambino beccato con le mani nella marmellata. Distolgo lo sguardo perché quasi mi vergogno, frugo un po' nello zaino e prendo il cellulare. Ma non riesco a distaccarmi da quel pezzo di stoffa che nasconde l'intimità più grande di quella ragazza. Si vede la forma del suo intimo... L'erezione ora è più intensa. Ho voglia di farmi un bagno ma non posso alzarmi. Guardo nuovamente i seni. I capezzoli sono ancora ben visibili. Mi chiedo se abbia ancora freddo o il mio guardare avidamente abbia provocato questa reazione....
Dopo qualche minuto sento che la pressione lì sotto sta scendendo. Ne approfitto subito per andare a tuffarmi in acqua. Lei si alza e per un momento penso che mi stia seguendo, invece si siede sul bagnasciuga. Io sto a mollo e la guardo. Faccio sempre finta di guardare in direzione del mio zaino per accertarmi che ci sia ancora ma in realtà guardo lei.
È sdraiata supina sulla sabbia sui gomiti. L'acqua bagna le sue gambe fino al costume bianco... Sembra quasi di intravedere chiaramente la forma del suo sesso. Mi eccito nuovamente e mi allontano dalla riva. Appena mi è possibile esco dall'acqua ma passo vicino a lei, quasi per vedere se lei butti un occhio ma gli occhiali da sole nascondono lo sguardo. Mi sdraio e poco dopo lei si tuffa in acqua. Quando esce si asciuga con un telo e poi si piega in avanti per raccogliere il pettine dalla borsa. La ammiro piegata in avanti ed è una visione quasi mistica. Vedo le sue natiche nascondere una striscia di stoffa bianca, vedo il suo sesso racchiuso in quella stoffa e vedo un ciuffetto di peli spuntare dal costume.
Mi sento schifoso perché sto violando quella donna ma l'eccitazione mi fa capitolare. Il pensiero che sia pelosa mi fa uscire completamente di testa. La guardo sempre più con cupidigia. Lei si siede nuovamente davanti a me e tiene le gambe un po' più aperte di prima. Sembra che mi sfidi ma forse è una giustificazione che la mia mente elabora per giustificare quello che sto facendo. Ora mi sento davvero in imbarazzo, e non solo per l'evidente erezione che mi costringe a rimanere sdraiato a pancia in giù. Vorrei girarmi per mostrarle il mio stato ma mi vergogno... Soprattutto di essere visto da altre persone.
Verso l'ora di pranzo la spiaggia si svuota... La persona più vicina è a più di 150 metri. Guardo nuovamente in direzione di.. Già, come si chiamerà? Provo a immaginarla con vari nomi classici, Federica, Carla, Benedetta, persino un Amalia ma non riesco a vederlo "addosso" a lei. È sola adesso... Il marito (è il marito? Un amico? Un parente? Un fratello?) si è allontanato. Lei sta mangiando della frutta. Ha cambiato costume, adesso è nero e sembra ricamato all'uncinetto. Io non riesco a non guardala. Purtroppo questo costume mi impedisce di vedere il suo sesso ma sono ossessionato e lo immagino mentalmente. La guardo e lei mi guarda con aria di sfida... Provo a resistere e non abbasso lo sguardo... Lei sembra quasi succhiare gli acini d'uva...
Ho una nuova erezione... Ma questa volta non mi giro... Sono seduto sull'asciugamano verso di lei... Allargo un po' le gambe anche io e le distendo... Mi sento sfacciato... E per la vergogna mi accendo una sigaretta. Vedo i suoi capezzoli nuovamente molto turgidi... La sua mano sinistra raccoglie prima una goccia d'acqua sulla coscia e poi accarezza delicatamente la patatina... Io adesso faccio fatica a guardala... Credo di essere finito nella tela del ragno. L'ho sfidata, lei ha raccolto la sfida, mi ha fatto giocare un po' e poi mi ha sconfitto. Faccio fatica a deglutire, ho la bocca secca. Mi accendo nervosamente un'altra sigaretta. Lei mette dentro la ghiacciaia la frutta e si alza. Si accovaccia vicino la borsa, cerca qualcosa. Dopo un po' si alza con una sigaretta in mano e si dirige verso di me.
Io cerco di ricompormi e nascondere la mia erezione. Mi chiede se posso prestarle l'accendino. Cerco di risponderle nella maniera più tranquilla ma poco prima che aprissi bocca lei si accovaccia di fronte a me. Credo di essere arrossito all'istante. La prima cosa che penso mentre cerco l'accendino è di tuffarmi in mezzo a quelle gambe. Vedo un po' di pelle bianca sull'inguine. Le passo l'accendino e lei si accende la sigaretta e mi chiede se sono del posto o un turista come lei.
Io sono rigido, nel vero senso della parola, in ogni parte del corpo. Mi sento in imbarazzo, cerco di calmarmi e di guardarla in faccia. È bellissima, ha un neo sul labbro superiore e uno sul seno destro. Le dico che non sono del posto ma che avendo la casa in paese lo conosco molto bene. Ci presentiamo. "piacere Isabella" "piacere Amilcare". Mi chiede dove vivo e l'origine del mio nome. Scopro che vive nel Lazio vicino Roma. Mi chiede che cosa si può fare in paese la sera. Le dico che se vuole un po' di movida deve andare a San Teodoro. Parliamo delle vacanze e dei posti che ha già visitato. Le suggerisco qualche spiaggia.
Lei mi guarda, io mi sento quasi nudo. Vorrei coprire il mio corpo. Però penso anche che vorrei scoprire il suo. Vedo il suo petto gonfiarsi ad ogni respiro. Sono combattuto. Vorrei essere il più normale possibile ma sento che sono molto vicino a farmi beccare come un assatanato. Lei è tranquilla, è in una posizione di superiorità che le permette di comandare il gioco. Adesso mi sta lasciando in pace ma in qualsiasi momento può scatenarsi e farmi "soffrire".
Lei mi dice che il compagno è andato a casa perché non sopporta stare sotto il sole nelle ore più calde.
Mi chiedo se mi stia inviando dei segnali ad essere più audace.
Forse sono frutto della mia eccitazione....
Suona un cellulare. È il suo. Si alza e corre a rispondere. Come risponde cammina nuovamente verso di me. Provo a non guardare il suo petto sobbalzare ogni passo ma non riesco. Continua a conversare con me. Mi chiedo se le piaccia davvero conversare con me o lo sia facendo per mantenere il controllo su di me.
Io sono più sciolto. Non ho un'erezione da 20 minuti e mi sento più sicuro. Faccio qualche battuta e lei ride di gusto ed è uno spettacolo vederla e sentirla ridere. I sobbalzi dei seni mettono in difficoltà il mio senso di sicurezza.
Mi chiede se sono solo o in compagnia. Le dico che oggi i miei cugini e parenti vari sono andati in un'altra spiaggia e non avevo voglia di andare con loro. Non so se dirle che sono single. Ma a scanso di equivoci mi sto zitto. Ascolto il suo racconto di una disavventura avuta al bar la mattina. Mi dice però che è una delle sue vacanze più belle.
Si sta riposando come poche altre volte aveva fatto. E' seduta di fronte a me sulla sabbia. Ha le gambe distese e vedo qualche peletto vicino all'inguine.
Si alza d'improvviso e mi dice che lei va a farsi un bagno.
Non so se seguirla. Mi decido e dopo qualche attimo mi butto anche io in acqua. Lei rimane con l'acqua fino alla pancia. Forse sta facendo pipì. Rimango un po' a largo e dopo qualche minuto mi avvicino a lei. Si bagna piano piano. Braccia, pancia, petto. Mi fa impazzire quando si bagna il petto. Sembra che voglia rimarcare nuovamente il suo dominio. Il freddo, o forse il nuovo capitolo del gioco, le fa spuntare i capezzoli. Si stende sull'acqua galleggiando davanti a me e vedo i suoi seni che affiorano dall'acqua. Vedo il suo pube avvolto dalla stoffa del costume. E incomincio nuovamente a pensare osceno. Vorrei strappare quella stoffa e tuffarmi tra quelle gambe. Penso al pelo nascosto da quel costume. Penso a leccarlo, a quale sapore e quale profumo avrà.
Sono di nuovo sotto il suo giogo. Muove le braccia per rimanere a galla. Apre e chiude le gambe. Io la guardo e cerco di parlarle normalmente. Ma faccio fatica a guardarla in faccia. Il mio sguardo è sempre orientato sul petto e sul pube.
Mi dice che esce... Io vorrei abbracciarla da dietro, farle sentire la mia erezione poggiandomi sulle sue natiche. Vorrei infilare una mano dentro il costume e con l'altra stringere i capezzoli e i seni. Mi riprendo dal sogno e mi calmo. Fingo una nuotata e dopo qualche minuto esco anche io. Lei mi sorride e mi chiede se voglio qualcosa da bere.
Mi offre un bicchiere di coca cola. Lo bevo senza distogliere lo sguardo da lei. Mi sento attratto da lei. È una calamita per i miei sensi, i miei pensieri, quelli pudici e impudichi. Mi chiede se posso indicarle la strada per le spiagge di cui le ho parlato prima. Mi siedo accanto a lei e sento il suo profumo. È un misto di crema, acqua di mare e un profumo che non mi è nuovo. Le chiedo che profumo usa. E mi risponde che usa acqua di Parma. "il mio profumo" dico io. Mi chiede quale uso e le dico che uso la colonia intensa e ginepro di Sardegna. Scopro che regala al compagno acqua di Parma per usarlo poi lei.
Io per fortuna sono rimasto con il telo avvolto in vita perché stando vicino a lei non faccio altro che pensare oscenamente a lei. La bramo con ogni parte del mio corpo. Sogno ad occhi aperti di poter toccare le sue carni. Di assaggiare il suo sapore. Di mordere i suoi seni. Di farla mia.
Voglio osare. Voglio provare a sfidarla e a ristabilire un minimo di parità.
Le chiedo se le va di fare una passeggiata fino al chiosco in pineta.
Lei, afferrandomi il braccio e tirandosi su, mi dice che ho avuto un'ottima idea. Io cerco di darmi una calmata per evitare di mostrarle l'ennesima erezione. Ci incamminiamo verso la pineta fianco a fianco. Le sfioro più volte i fianchi con il dorso della mano. Lei non si allontana, sembra quasi dirmi di essere audace e di osare. Arrivati davanti ad un cespuglio dico che questo fresco in pineta ti stimola un riposo tra i cespugli. Lei mi dice "perché no?". Io mi sposto verso di lei, che indietreggia e finisce tra due cespugli. La voglio baciare. Dappertutto.
Lei mi mette le mani sul petto come per allontanarmi ma non fa molta resistenza. Mi appoggio a lei. Voglio farle sentire la mia erezione. Le dico "è colpa tua". Lei mi stringe e io la bacio sul collo. Sento il sapore del mare sulla sua pelle. Le mie mani le accarezzano la schiena. In realtà vorrebbero sganciare il gancio del costume e liberare i seni che premono sul mio petto. La sento ansimare. Lei mi stringe. Mi graffia la schiena. Appoggio la mia bocca alla sua e mi morde il labbro, quasi volesse mangiarlo. Struscia il suo pube contro il mio. Io le afferro il seno destro, mi scosto un po' da lei.
Vedo il suo torace gonfiarsi e sgonfiarsi a ritmo elevato. Intravedo i capezzoli eretti che vorrebbero bucare il costume. Ne stringo uno tra due dita e lo tiro un po'. La vedo mordersi le labbra. Infilo la lingua nella sua bocca e cerco la sua. La trovo subito e si intrecciano. Mi succhia la lingua e io faccio lo stesso con la sua. Struscia nuovamente il suo pube contro il mio e infila due mani nel mio costume. Con il dita accarezza il mio pube, e sfiora il mio pene, la mia cappella ormai ricoperta di goccine. Io non perdo tempo e le sgancio il pezzo di sopra che scivola a terra e mi mostra due bei seni.
I capezzoli sono durissimi. Mi chino per succhiarli. Lei sta perdendo il controllo. Mi stringe i capelli e mi tiene la testa sui suoi seni. Mi guida prima sul destro e poi sul sinistro. Con una mano le accarezzo l'interno cosce. Mi avvicino sempre di più al suo scrigno. Le sfioro la patatina con il dorso della mano e la sento ansimare. La tocco con un dito all'altezza della clitoride e lei si blocca con la bocca aperta come se le avessi dato una coltellata. Sento il caldo della sua vagina. L'umido delle sue labbra. Sento distinta ed eretta la sua clitoride. Mi sta succhiando la lingua. Infilo un dito nel costume e sento molto bagnato. È un lago. E sento un bel pelo che mi sfiora le dita.
Accarezzo quei peli che avevo sognato e bramato. Sono morbidi e scorrono tra le mie dita ormai bagnate dai suoi umori. Non resisto e infilo un dito dentro la sua vagina. Me lo stringe. Io lo tiro fuori e lo succhio. Ha un sapore forte, è un nettare delizioso. Le slaccio lo slip. È nuda davanti a me. La stacco da me, voglio ammirare quel corpo che ho bramato. Vedo il suo petto che si gonfia e sgonfia velocemente. Ansima e continua a pizzicare con due dita il glande da dentro il costume. Poi con un rapido gesto mi abbassa il costume e tira fuori il mio sesso. Lo accarezza per tutta la lunghezza e stringe un po' la punta. Si lecca le dita bagnate dalle goccine del mio sesso.
Sento le sue dita che mi accarezzano il petto, poi la pancia fino al mio sesso. Lo tiene stretto come se non volesse staccarsi. Muove la sua mano su e giù sul mio pene, mi stringe delicatamente i testicoli e gioca con i miei peli. Io ansimo quanto lei. Sono molto eccitato. La bacio con passione. Lecco il suo collo, i lobi delle orecchie. Stringo i suoi seni e tiro e strizzo i suoi capezzoli. Lei appoggia la punta del mio pene sulle labbra della sua patatina. Struscio il mio sesso sul suo. Sento molto bagnato. Guardo il mio pene ed è ricoperto da uno strato di umori suoi. Le chiedo se posso baciarla li sotto. Lei non riesce a rispondermi a parole ma solo con un cenno della testa.
Mi inginocchio davanti a lei, al suo sesso. È lucido per via di miei e dei suoi umori. La bacio sul pube. Ha una quantità di peli che non si vede da anni. È una delizia vedere quei peli così folti, neri e bagnati. la bacio sull'interno coscia. Sull'inguine. La lecco sfiorando le grandi labbra. Sono caldissime. E bagnate. Mi piace il suo sapore. Continuo a baciarla sulle labbra. Con la lingua stimolo le piccole labbra e la clitoride. Lei mi afferra la testa e la preme tra le sue gambe, contro il suo sesso. Le stringo le natiche e con un dito cerco il suo buchino. La sento ansimare e mi dice di prenderla. Io adesso la lecco con avidità. Allargo le labbra e succhio la clitoride. Bevo i suoi umori. Trema.
Con un piede gioca con il mio sesso. Lo accarezza. Con il ditone percorre tutta la lunghezza fino ai testicoli. Con una mano tormento i suoi seni. Li palpo, li stringo con tutta la mano. Titillo i suoi capezzoli che ormai sono come tasselli, durissimi. Li sfioro e li giro. Lei è in punta di piedi. Il ventre proteso verso la mia bocca. Mi stringe la testa. Io continuo a leccarla, a succhiare la clitoride. La penetro con la lingua e mi disseto con i suoi umori che ormai le bagnano anche l'interno cosce. Iniziò a scoparla con un dito. Esplode in un orgasmo squassante. Mi bagna tutta la faccia. Trema come un foglia. La sostengo e si china sopra di me. afferra il mio sesso. Mi guarda esanime. La bacio e lei infila il mio pene nella sua vagina. Entra immediatamente e lei trema nuovamente. Io spingo fino in fondo. Inarca la schiena e mi offre i suoi seni.
Le mordo i capezzoli e poi glieli succhio. Lei inizia a muoversi su e giù. Prima lentamente poi sempre più veloce. È aggrappata alla mia schiena, sento le sue unghie che mi infilzano la carne. I peli del mio pube sono completamente bagnati dai suoi umori. Mi dice che sta per venire. Anche io sto per venire. La sua vagina è una fornace rovente. Mi chiede di non venirle dentro, perché vuole assaggiarmi in bocca. Esplode in un secondo orgasmo. Le contrazioni della sua vagina mi fanno arrivare poco dopo di lei. Mi sfilo da lei e mi alzo velocemente. Lei apre la bocca e fa sparire il mio pene nella sua bocca. Pochi attimi ed esplodo pure io. I primi getti di sperma li ingoia poi tira fuori il mio pene dalla bocca e riceve gli altri getti sulla faccia e sui seni. Ancora ansimante e tremante si accascia a terra. Io mi accascio di fianco a lei mentre mi tiro su il costume. Lei mi guarda con il viso stravolto e mi dice "grazie". Io le dico "grazie a te. È stato come arrivare in paradiso".
La aiuto a rimettersi in piedi. Prima si pulisce il petto e il viso raccogliendo lo sperma e leccandolo dalle dita. Le metto il pezzo di sopra agganciandoglielo dietro, non senza baciare i seni e i capezzoli prima di coprirli. Cerca di togliere la sabbia dalla sua vagina mentre raccolgo lo slip. Mi dice che deve fare la pipì. Io le chiedo se posso guardarla mentre fa la pipì. Mi guarda perplessa ma sorridendo si accovaccia a gambe aperte davanti a me e con due dita si sistema le labbra. Mi fissa e mi dice "beh non guardi?". Io mi inginocchio davanti a lei che inizia a fare la pipì. Vedo il getto bagnare la sabbia. Io mi lecco le labbra e sono nuovamente eccitato. Come finisce di solleva e si passa la mano come se si stesse asciugando la patatina e il pelo. Io mi avvicino a lei e lecco. Mi prende lo slip dalle mani e lo indossa. Io vorrei continuare a baciarla e leccarla li in mezzo.
Allora lei si china davanti a me, mi abbassa il costume e da un bacino alla punta del mio sesso e con la lingua raccoglie le goccine. E rialzandosi mi sussurra che non voleva essere da meno.
Arriviamo al bar, sudati e tutti arruffati. Mi domando solo ora se qualcuno potesse averci visto o potesse intuire che avevamo appena fatto sesso. Ordiniamo un caffè e un po' d'acqua. Io faccio fatica a capire che fare, sono frastornato. Torniamo in spiaggia. Poi mi dice che quello che è successo non si ripeterà più. Ma aggiunge che è felice sia capitato. Ci laviamo in mare. Poco dopo arriva il compagno di Isabella. Quando a fine giornata se ne andarono, ho cercato un cenno sul volto di Isabella. Mi fece un sorriso e subito dopo mi lanciò bacio.
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