Il barista
di
margh45
genere
sentimentali
è quasi mezza notte ed entro in una via affollata piena di bar della mia città. Mi sento gli sguardi addosso, non so se è più per il mio incedere veloce e sicuro o per il fatto che il vestito nero che indosso mi sta veramente bene. Entro nel mio solito bar e saluto dei conoscenti mentre con lo sguardo mi soffermo su di lui: capelli scuri, occhi verdi, si vede che è a suo agio, anche se stressato. Mi vede ed il suo sguardo cambia profondamente, so che vorrebbe trascinarmi nel retro adesso, ma si limita a salutarmi con un bacio sulla guancia e dicendo "Ciao tesoro, sei bellissima sta sera".
Rimango nel locale a parlare con altri amici incontrati casualmente, sentendo il suo sguardo costantemente addosso e sapendo perfettamente che controlla ogni mio singolo movimento per capire le mie intenzioni. Io non faccio trasparire nulla, lo voglio torturare finché non mi chiederà in ginocchio di poter scoparmi. Attiro l'attenzione di altri che mi offrono da bere, ci provano in modi più o meno velati ed io mi giostro bene nel non dare risposte secche, ad essere abbastanza affascinate ed aperta da averne in pungo un paio. So di essere crudele, però è il nostro gioco: flirtare sotto ai rispettivi occhi per spingerci al limite e scatenare la gelosia (se così possiamo chiamarla) di uno dei due. Lui continua a girare per il locale ed ogni volta che può mi passa vicino, mettendo le mani sulla parte bassa della mia schiena nuda ed io ogni volta sento i brividi di eccitazione correre lungo la spina dorsale. Cazzo quanto lo voglio.
Sono le 2 quando il locale deve chiudere e prima che io esca in strada lui mi prende per il braccio per dirli "non azzardarti a tornare a casa" "Se lo facessi?" rispondo "Sta volta ti seguirei a casa Marghe" "è esattamente dove ti voglio" "Cosa? Hai casa libera?" io faccio cenno di si ed allora lui mi trascina del retro del locale. Mi appoggio alla ghiacciaia, ma lui mi spinge contro al muro e stringendo il mio collo con una mano si avvicina e sussurra "Tu mi stai dicendo che noi potevamo essere già a scopare?" "No tesoro mio, dovevi lavorare" "Per te manderei a fanculo il lavoro" sento le sue mani scendere ed arrivare al seno, ansimo, "Volevo motivarti" "Ah si? Allora senti quanto mi motivi" e mette la mia mano sul suo pacco duro. Guardandolo negli occhi dico "se continui così il proprietario non ci scoprirà solo a baciarci". So cosa vorrebbe rispondermi, che non gli interessa e che anzi, sarebbe meglio che ci scoprisse dopo anni a nasconderci ma decide di lasciarmi andare fuori dopo la promessa che lo avrei aspettato.
Esce dopo poco e dopo esserci fermati a parlare coi sui colleghi ci incamminiamo. Non parliamo, non c'è bisogno. Apro il portone di casa ed appena siamo nell'androne lui mette le mani sotto al mio vestito scoprendo che sono stata per tutto il tempo senza le mutandine "Cazzo" lo sento sussurrare, ma non gli do tempo di dire nulla e lo spingo verso le scale. Lui fa i primi gradini, ma gli dico di sedersi. Lui è eccitato ma dubbioso così gli prendo il viso tra le mani "Siediti. ora" e lo bacio. Senza staccarci lui si siede ed io sono sopra di lui; le sue mani corrono sotto al mio vestito e poco dopo il mio corpo nudo viene illuminato dalla luce della luna che passa attraverso il lucernaio. Ci baciamo mentre lui si abbassa i pantaloni per rivelare il suo cazzo già duro ed io non perdo tempo salendoci sopra. Appena entra ansimo, non ricordavo fosse così grande ma sono troppo eccitata per essere delicata. Scopiamo sulle scale del mio condominio, con lui che bacia o morde ogni centimetro di pelle nuda a sua potata ed io che ansimo sempre più forte mentre sento il suo cazzo dentro. Lui prova a zittirmi mettendomi una mano sulla bocca ma io mi libero e gli dico "Non mi interessa se ci sentono" lui ribatte "Bene, allora non mi sentirò in colpa a fare questo" e spinge ancora pù in profondità il suo cazzo. Non riesco più a trattenermi e squirto su di lui. Mi alzo e tento di asciugare ma lui mi ferma e si inginocchia per leccarmela e farmi un ditalino e va avanti finché non gli squirto in bocca. Si rialza e dice "ora possiamo andare a casa" e sale gli scalini recuperando il mio vestito da terra. Io lo seguo in casa e dopo una doccia lui mi raggiunge sul letto dove lo sto aspettando con una bottiglia di vino, quattro catene, il plug che mi ha regalato ed una benda. "Se non ti conoscessi penserei che vuoi torturarmi" dice lui "Solo se sei te a chiedermelo" ribatto io e gli porgo una busta di plastica. "Cos'è?" chiede lui "Aprilo. è un regalo da parte di un'amica, ma mi ha detto di aprirlo con te" lui ride "Adesso ci fanno anche i regali di coppia?" "Bhe, alla fine questa cosa è la relazione più duratura che entrambi abbiamo mai avuto" ridiamo ma lui si fa serio allora io lo rassicuro "Sai che sono tua, no? Lo sono sempre stata anche mentre stavo con altri" "Ed io sono tuo" dice lui guardandomi negli occhi "Sicuro? La tua fidanzata lo sa?" "Sa che lei non è la mia donna" "allora apri il regalo che ci hanno fatto come coppia". Lui apre la busta e tira fuori uno strapon e del lubrificante e mentre li appoggia su letto dice "ho così tante idee che non bastano per una vita" "Sarà il caso che iniziamo allora, perché abbiamo solo 3 giorni".
Rimango nel locale a parlare con altri amici incontrati casualmente, sentendo il suo sguardo costantemente addosso e sapendo perfettamente che controlla ogni mio singolo movimento per capire le mie intenzioni. Io non faccio trasparire nulla, lo voglio torturare finché non mi chiederà in ginocchio di poter scoparmi. Attiro l'attenzione di altri che mi offrono da bere, ci provano in modi più o meno velati ed io mi giostro bene nel non dare risposte secche, ad essere abbastanza affascinate ed aperta da averne in pungo un paio. So di essere crudele, però è il nostro gioco: flirtare sotto ai rispettivi occhi per spingerci al limite e scatenare la gelosia (se così possiamo chiamarla) di uno dei due. Lui continua a girare per il locale ed ogni volta che può mi passa vicino, mettendo le mani sulla parte bassa della mia schiena nuda ed io ogni volta sento i brividi di eccitazione correre lungo la spina dorsale. Cazzo quanto lo voglio.
Sono le 2 quando il locale deve chiudere e prima che io esca in strada lui mi prende per il braccio per dirli "non azzardarti a tornare a casa" "Se lo facessi?" rispondo "Sta volta ti seguirei a casa Marghe" "è esattamente dove ti voglio" "Cosa? Hai casa libera?" io faccio cenno di si ed allora lui mi trascina del retro del locale. Mi appoggio alla ghiacciaia, ma lui mi spinge contro al muro e stringendo il mio collo con una mano si avvicina e sussurra "Tu mi stai dicendo che noi potevamo essere già a scopare?" "No tesoro mio, dovevi lavorare" "Per te manderei a fanculo il lavoro" sento le sue mani scendere ed arrivare al seno, ansimo, "Volevo motivarti" "Ah si? Allora senti quanto mi motivi" e mette la mia mano sul suo pacco duro. Guardandolo negli occhi dico "se continui così il proprietario non ci scoprirà solo a baciarci". So cosa vorrebbe rispondermi, che non gli interessa e che anzi, sarebbe meglio che ci scoprisse dopo anni a nasconderci ma decide di lasciarmi andare fuori dopo la promessa che lo avrei aspettato.
Esce dopo poco e dopo esserci fermati a parlare coi sui colleghi ci incamminiamo. Non parliamo, non c'è bisogno. Apro il portone di casa ed appena siamo nell'androne lui mette le mani sotto al mio vestito scoprendo che sono stata per tutto il tempo senza le mutandine "Cazzo" lo sento sussurrare, ma non gli do tempo di dire nulla e lo spingo verso le scale. Lui fa i primi gradini, ma gli dico di sedersi. Lui è eccitato ma dubbioso così gli prendo il viso tra le mani "Siediti. ora" e lo bacio. Senza staccarci lui si siede ed io sono sopra di lui; le sue mani corrono sotto al mio vestito e poco dopo il mio corpo nudo viene illuminato dalla luce della luna che passa attraverso il lucernaio. Ci baciamo mentre lui si abbassa i pantaloni per rivelare il suo cazzo già duro ed io non perdo tempo salendoci sopra. Appena entra ansimo, non ricordavo fosse così grande ma sono troppo eccitata per essere delicata. Scopiamo sulle scale del mio condominio, con lui che bacia o morde ogni centimetro di pelle nuda a sua potata ed io che ansimo sempre più forte mentre sento il suo cazzo dentro. Lui prova a zittirmi mettendomi una mano sulla bocca ma io mi libero e gli dico "Non mi interessa se ci sentono" lui ribatte "Bene, allora non mi sentirò in colpa a fare questo" e spinge ancora pù in profondità il suo cazzo. Non riesco più a trattenermi e squirto su di lui. Mi alzo e tento di asciugare ma lui mi ferma e si inginocchia per leccarmela e farmi un ditalino e va avanti finché non gli squirto in bocca. Si rialza e dice "ora possiamo andare a casa" e sale gli scalini recuperando il mio vestito da terra. Io lo seguo in casa e dopo una doccia lui mi raggiunge sul letto dove lo sto aspettando con una bottiglia di vino, quattro catene, il plug che mi ha regalato ed una benda. "Se non ti conoscessi penserei che vuoi torturarmi" dice lui "Solo se sei te a chiedermelo" ribatto io e gli porgo una busta di plastica. "Cos'è?" chiede lui "Aprilo. è un regalo da parte di un'amica, ma mi ha detto di aprirlo con te" lui ride "Adesso ci fanno anche i regali di coppia?" "Bhe, alla fine questa cosa è la relazione più duratura che entrambi abbiamo mai avuto" ridiamo ma lui si fa serio allora io lo rassicuro "Sai che sono tua, no? Lo sono sempre stata anche mentre stavo con altri" "Ed io sono tuo" dice lui guardandomi negli occhi "Sicuro? La tua fidanzata lo sa?" "Sa che lei non è la mia donna" "allora apri il regalo che ci hanno fatto come coppia". Lui apre la busta e tira fuori uno strapon e del lubrificante e mentre li appoggia su letto dice "ho così tante idee che non bastano per una vita" "Sarà il caso che iniziamo allora, perché abbiamo solo 3 giorni".
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Commenti dei lettori al racconto erotico