Un vicino tuttofare! (A casa di Biagio)

di
genere
orge

A casa di Biagio.
Non resistevo più, mi erano rimaste talmente impresse le parole di quell’uomo incredibile che, dopo averci sfondati dalle dieci e mezza fino alle 2 di notte, se n’era tornato a casa sua come niente fosse, a 70 anni suonati! In ufficio quella mattina, io lavoro per l’Azienda Ospedaliera della nostra città, non riuscivo a concentrarmi, ripensavo a quel “Vienimi a trovare da solo qualche volta” detto con quel suo sorriso così accattivante e ogni volta il cuore mi sussultava e il respiro mi si fermava… ma come potevo fare a stare un po’ da solo con lui? La sua casa era sempre presidiata da sua moglie Valeria e la mia non ne parliamo proprio, “soli” era impensabile!… e riflettevo su come fosse strana la vita per tutti noi, perché siamo tutti imprigionati in convenzioni che ci privano di quello che siamo davvero, che ci alienano da quello che vorremmo veramente… ma poi mi fermavo un attimo e mi dicevo che il realtà mi piaceva così tanto Biagio solo per le incredibili dimensioni del suo membro! 50 cm di verga immortale, sempre dura e così resistente anche dopo l’orgasmo più prolungato, con quelle due enormi palle perennemente piene di sborra… mi dicevo: “Dai Massimo, non fare il romantico e l’innamorato… tu vuoi solo riprovare dentro di te quella spinta così potente dei suoi addominali e quella pienezza, quella incredibile dilatazione, perché certo più di 27 cm di circonferenza potevano solo lasciare il segno nel mio intestino ma anche nel mio cervello e anzi, dato che l’intestino è il cervello della pancia, il segno lo avevano lasciato in tutto il mio essere! Poi però mi dicevo pure che non era solo per quello e che a me Biagio era piaciuto da subito, che nella mia bisessualità avevo percepito la sua innata simpatia ed ero stato attratto da lui ben prima di sapere che fosse così incredibilmente dotato1 Era un cavallo, non semplicemente un uomo!… Biagio per me adesso era un dio alla maniera antica, quando gli dei venerati e adorati avevano le migliori caratteristiche degli uomini e degli animali mescolate insieme. E così decisi: quel giorno andai via un po’ prima dal lavoro dicendo che non stavo bene (in fondo era la verità però, perché Biagio mi ossessionava proprio!) e mi ritrovai a bussare alla sua porta. Chissà, con un po’ di fortuna lo avrei trovato in casa da solo e mi avrebbe di nuovo rivolto le sue “attenzioni”… poi mi dicevo che forse quella frase era stata solo il pensiero di un momento e che magari mi avrebbe congedato freddamente, ammesso e non concesso di riuscire a restare da soli!, perché sua moglie praticamente non usciva mai, nemmeno per andare a fare la spesa. Quanto era diversa da lui, invece sempre così dinamico e pronto ad aiutare tutti!… insomma ero proprio in fissa. Pochi istanti dopo la porta si aprì e ovviamente col mio solito culo c’era in casa lei e non lui! “Ciao Massimo, come mai qui a quest’ora? Non sei al lavoro?”, “Oh ciao Valeria… e no, avevo bisogno di Biagio… è in casa?” stavo improvvisando… se pure fosse stato in casa non avrei saputo cosa dirgli! E lei sorridendomi: “Vuoi sapere del lampadario? Ho visto che ieri notte Biagio è stato da voi, poi stamattina prima delle 8.00 era già lì a sistemarvelo… avrà dormito quattro ore al più, poi era già in rimessa a cercare il tassello giusto, lo sai com’è fatto no?? Eh certo che lo sai!… ma se lo conosco bene vi ha sistemato ben altro fino alle 2.00 di notte! Se ti può interessare comunque stamattina è rimasto con tua suocera e tua moglie fino alle 10.00 buone e no, tua moglie non è andata al lavoro…” a quelle parole divenni furioso, ma non per quello che mi aveva detto lei che di sicuro era più di un’insinuazione, perché era certo che si era ancora scopato quelle due troie, figuriamoci, ma ero davvero arrabbiato perché lo aveva fatto senza di me, senza coinvolgermi e soprattutto senza godere con me e di me! Però cercai di mantenere un minimo di autocontrollo e risposi con tutta la calma che potei: “Sì infatti ero passato a ringraziarlo e anche per sapere quanto dovevo corrispondergli per il disturbo e il grande aiuto che ci ha dato… senza il suo intervento il danno sarebbe stato notevole perché, come sai anche tu, quel lampadario è di cristallo…” e lei sorniona: “Eh Massimino… ti piace tanto il mio Biagio vero? Fa questo effetto lui, a uomini e donne! Pensa che le tue troie stamattina si sono prese (in tua assenza) un’altra razione di quel cazzo gigante e un altro mezzo litro di sborra a testa… - mi pungeva nel vivo col suo sarcasmo la stronza!- cosa ti ha detto? Forse che voleva incontrarti da solo? Guarda che non è una bugia, lui è fatto così, però intanto scopa… capisci? E non ha un codice morale o un sentimento esclusivo, non c’è qualcuno che gli importi di più. Se tu ci fossi stato stamattina sarebbe stato come la notte scorsa. Tua moglie è stata più furba: sapendo che sarebbe tornato è rimasta a casa dal lavoro per farsi sfondare ancora dal suo supercazzo… dovresti imparare da lei!” E ora la rabbia in me toccava vette molto alte, anche perché, alla sua arringa, mancava solo in chiosa il classico “coglion mio”! Cosa risponderle? Io in realtà sono sempre stato un po’ troppo idealista e romantico e spesso era già accaduto che mentre io mi innamoravo gli altri scopavano! Ma sarebbe cambiato tutto, parola mia!: “Va bene Valeria, ma ora dove sta?” e lei, laida: “E io che cazzo vuoi che ne sappia?? Ha mangiato qualcosa al volo ed è uscito di nuovo, sai che ha mille impegni no?, e quasi sempre ci vanno di mezzo fiche e culi!” e io di rimando: “Lo posso aspettare?” e lei sorridendo: “A me non dai nessun fastidio, però… però intanto potremmo ragionare sul “come” tu possa incontrarti con lui … poi quanto dovrai aspettare oggi onestamente non lo so… e… le tue troie non ti diranno niente a causa del tuo ritardo? So che sono abbastanza severe con te!” E aveva ragione pure su questo, in effetti loro potevano fare quel che volevano, spesso madre e figlia uscivano per mete ignote, ufficialmente i motivi erano la spesa e quant’altro… in realtà dove andassero, cosa facessero e chi vedessero era sempre un argomento riservato… non che mi importasse qualcosa, ma che almeno poi non rompessero i coglioni a me per ogni minimo ritardo! E Valeria continuò: “In attesa di Biagio posso farti vedere “praticamente” cosa gli piace fare quando scopa e no… non è solo quello che hai visto ieri notte! Fa una bella cosa caro: spogliati che ti spiego qualche segreto per ingraziartelo… eppoi Massimo non farti tanti problemi: se lui ti vorrà potrai venire qui a scopare quando e quanto vuoi, ve ne andate in camera e puoi far conto che io non ci sia nemmeno… poi se mi volete coinvolgere io, se mi va, arrivo, oppure come vi pare… Biagio non è mai stato “solo” mio come del resto pure io non sono mai stata “solo” sua, l’abbiamo sempre saputo e non cambieremo ora che abbiamo 70 anni a testa!” Mentre parlava io, senza provare la minima vergogna, visto l’argomento e il tono della conversazione che mi avevano chiarito una volta per tutte con che razza di troia avessi a che fare, mi ero completamente svestito, mettendo ordinatamente i miei abiti (intimo compreso) su una sedia della cucina (come a casa mia anche quello era un open-space) e lei si mise a ridere: “Ma quello è il tuo uccello? Capisco bene le tue donne allora, non gli sarà sembrato vero passare da 14 cm ad abbondare a mezzo metro!!” e continuò con altri “apprezzamenti”, eppoi proseguì nella lezione: “Ecco, se gli vuoi piacere davvero devi smetterla di essere così “precisino”! E profumi troppo… a lui piacciono le fragranze corporali… una insaponata è più che sufficiente, niente profumi o deodoranti, durante le scopate gli piace sentire l’odore del corpo… la barba però falla sempre, non gli piace una faccia che punge! Ma senza dopobarba però…” Che tipo era sto Biagio!: “E ora ti faccio vedere io cosa gli piace davvero” e, preso un cuscino dal divano con una fodera impermeabile (e pensai in chissà quante orge era stato coinvolto quel divano!), lo mise sul tavolo della cucina in legno massello, solido e resistente, che io sapevo essere stato fatto sempre da lui, dal nostro Biagio, e mi disse con aria assolutamente seria: “Ora sali e mettiti prono, inginocchiati sul cuscino a culo in aria!” Di fronte al tavolo c’era un’ampia vetrata con dietro delle gelosie in legno… Biagio, come già vi ho raccontato, gran muratore, falegname, idraulico, imbianchino e chi più ne ha più ne metta, aveva chiuso quello che in origine era un ambiente esterno, una specie di terrazza però quasi completamente coperta dall’appartamento del piano superiore, con degli infissi e ne aveva ricavato un altro locale per la sua abitazione, al di là della porta originaria della sala-cucina… e, a gelosie chiuse, com’erano in quel momento, la vetrata dava una visuale simile a uno specchio, così io potevo vedere bene tutto quello che lei mi faceva. Valeria era una donna abbastanza corpulenta, munita di braccia robuste, a causa delle varie occupazioni svolte durante la sua vita lavorativa, tutte abbastanza “di braccia”, infatti aveva lavorato prevalentemente in supermercati e grandi magazzini, talvolta anche spostando carichi molto pesanti… anche le sue mani non erano esili… avevo notato però che erano ben curate e con unghie corte e ben levigate e appena smaltate..: “Ora ti farò vedere cosa gli piace proprio! Su troietta, spalancati il culo con le mani!” e tirò fuori dalla dispensa un grosso barattolo bianco, peno di vasellina filante, e dopo essersi abbondantemente cosparsa la mano e l’avanbraccio destro, l’appoggiò sull’ano che mi tenevo ben allargato e cominciò a lavorarmelo con grande perizia, infilando dapprima un dito, poi due, poi tre, entrando e uscendo velocemente e facendomi sussultare di piacere ad ogni affondo!: “Però… ti ha fatto proprio un bel lavoretto… te lo ha sfondato sì ma ti ha allargato e non spaccato… chissà, magari gli piaci proprio perché è stato stranamente delicato!” a quelle parole fui rincuorato, forse c’era una piccola speranza che quello che era successo tra noi non fosse solo sesso e che invece avessi percepito bene che fosse davvero coinvolto con me, almeno un po’… ma poi mi gelò subito: “Però non fare il sentimentale con lui, lo allontana!”. Intanto gli affondi diventavano sempre più intesi… e io trasalivo e ansimavo per quella dolce tortura che mi faceva un po’ godere e un po’ male e sempre un po’ più male e un po’ più godere ogni volta che si spingeva di più dentro di me, mentre il mio ano emetteva scricchiolii e gorgoglii eliminando aria e umori. Ma anche lei godeva, lo vedevo dal suo viso riflesso nei vetri che avevo di fronte… mi stava fottendo con una mano e un braccio, perché ormai metà avambraccio mi era entrato dentro e lo sentivo bene in tutta la sua grossezza! La sua voce tradiva una crescente eccitazione: “Ohooo, davvero… sì, ti ha… ha proprio fatto un bel lavoro il nostro Biagio…e… va bene perché sei completamente vuoto…si vede che il clistere di sborra che ti ha fatto ha funzionato bene!”…e in efetti sì, al mattino dopo la monumentale scopata di quella notte, a causa di tutta la sborra che avevo nella pancia dovetti per forza andare in bagno e liberarmi… praticamente fu proprio come aver fatto un clistere e, dopo un grosso zampillo biancastro che mi uscì anche con una certa pressione, mi liberai di tutta la merda che avevo in corpo! Ora eravamo arrivati all’avambraccio intero e il cazzo, come la sera prima, mi si era indurito bene… e lei seria: “Devi pisciare?” e io sempre più in aria e con poca voce, mi girava anche un po’ la testa: “Per ora no…ohooo Valeria è… è incredibile quello che mi stai facendo … come godo… mi sta esplodendo la pancia… ti prego continua dai… fottimi!” e lei seria e mordendosi un labbro dal gran godimento che provava (teneva le gambe strette come per trattenersi da una pisciata ma probabilmente aveva già avuto più di un orgasmo): “Ma… ma certo che continuo… sei proprio un pozzo senza fondo troia!”. Ormai eravamo arrivati al gomito e lei con molta abilità, girando un po’ il braccio e spingendo decisa anche quello mi infilò dentro, spanandomi ulteriormente l’ano e strappandomi un grido di dolore ma anche di piacere! Sì era vero: il mio antro sembrava davvero una discesa nell’abisso e così lei si cosparse anche tutto il braccio di vasellina, continuando a pompare dentro e fuori di me e ogni volta guadagnando tra mezzo e un centimetro… ma, oltre alla profondità, quello che pure mi stimolava facendomi gemere dal godimento, sudare e inarcare la testa e tutto il busto, era l’enorme apertura di culo alla quale ero arrivato, viste le generose dimensioni del suo gomito e ora del braccio!… tra l’altro la stronza ogni tanto piegava un po’ l’avambraccio gonfiando e irrigidendo i muscoli, slargandomi ulteriormente l’ano e portandolo a una dilatazione che mai mi sarei aspettato di poter raggiungere, ve la lascio immaginare e magari misurare sul vostro di braccio! Ma ecco che lei iniziò a spingere più forte perché voleva proprio arrivare fino alla spalla e a quel punto avvenne lo stesso fenomeno della sera precedente cioè iniziai a pisciare a fiotti sul tavolo a cazzo moscio: “Stai per venire troia?” E si fermo col braccio dritto e rigido: “N… no Valeria ti prego, non fermarti proprio ora… sto… sto godendo… vengo… vengo col… culo…ohoooo, pompami stronza dai!” e lei: “Pompati da solo! Fammi vedere che ti piace davvero: questo lo eccita moltissimo!” Fu davvero un’illuminazione e, mentre lei spostava tutto il peso del suo corpo in avanti, io smisi di stare lì ad aspettare e iniziai a muovermi avanti e indietro su quella enorme cosa, simulacro di un enorme membro, che avevo dentro e che ora mi sentivo addirittura nello stomaco! Infatti non solo godevo e gemevo ma pure ruttavo a lungo! E lei ogni tanto apriva e chiudeva la mano e si spostava avanti e indietro nelle mie viscere facendomi sentire molto dolore ma anche tantissimo piacere, poi mi disse: “Se vuoi che si ecciti da morire accarezzati la pancia mentre ti penetra e magari afferragli il cazzo… se vuoi farlo godere da impazzire questo è il modo migliore!” e io allora lo feci subito, afferrandole la mano e ottenendo immediatamente proprio quell’effetto con lei: “Ahaaa sì…figlio di puttana, godo di nuovo!” ed ebbe un altro lungo e potente orgasmo stringendo forte le gambe ma, e stavolta non poté evitarlo, squirtando abbondantemente sul pavimento attraverso le mutande ormai fradice. Io intanto mi guardavo la pancia inclinando la testa in basso e la vedevo assumere forme diverse a seconda delle posizioni del braccio che lei mi teneva ben in profondità … sentivo ormai l’ano iniziare a vibrare per avere quello che sarebbe stato il secondo orgasmo anale di tutta la mia vita, quando si aprì la porta d’ingresso e entrò Biagio! “Che cazzo succede qui??” e lei: “La tua troia era venuta a cercarti per farsi sbattere, io l’ho un po’ istruita…”, “Brava, vedo che le hai infilato quasi tutto il braccio nel culo… che ti avevo detto?? Questo qua è davvero un gran ricchione!…” un po’ mi dispiacque sentirmi dire quelle cose, però si stava già eccitando, infatti si tirò subito via pantaloni e mutande e rimase col cazzone pendulo fino a sotto il ginocchio (era un’immagine incredibile già quella ve lo assicuro) mentre io rabbrividivo dall’emozione al pensiero che forse mi avrebbe detto di scendere di lì per incularmi! Invece avvenne quello che proprio mai mi sarei aspettato: lui prese una sedia e, fatta scostare Valeria che mi sfilò il braccio facendomi sbrividare e gemere per il male che mi fece a tirarmelo fuori così in fretta, ci salì sopra e mi sparò tutto il suo enorme cazzone, che nel frattempo era diventato duro come il ferro, nel culo! Fu incredibile… per poco non mi fece svenire e infatti iniziai a sudare e andai completamente furi di testa dicendo con una voce roca, profonda che non sembrava nemmeno la mia: “Ohoooo sìììì, fooottimiiii”. E lui iniziò a pistonarmi dentro con tutta la sua forza, letteralmente sbattendomi sul tavolo e insultandomi come fossi una troia di strada: “Godi stronza! Ti sfondo, te lo faccio uscire dalla bocca!” Io non credevo sarebbe mai stato possibile scopare in quel modo eppure lui si dimostrò un vero acrobata e con un equilibrio straordinario riusciva a spingermi dentro la sua enorme nerchia senza che la sedia su cui stava si spostasse da dove l’aveva messa. A quel punto mi ricordai le parole di Valeria e gli afferrai il cazzo con la mano sinistra mentre mi strisciava dentro la pancia come un enorme serpente, lasciando la sua grossa impronta sotto la pelle… a quel punto, esattamente come mi aveva detto la troia, perse letteralmente il controllo e diede tutto quello che aveva, stimolandomi dentro come mai mi era accaduto, e il mio ano iniziò a contrarsi ritmicamente! Mai, lo ripeto, avevo provato nulla del genere, era diverso pure dalla notte prima, era una nuova sensazione ancora più travolgente e sconvolgente, rimasi con gli occhi sbarrati e la bocca aperta per almeno un minuto, emettendo un acuto e lunghissimo “Ohoooooooooo” mentre ora lui veniva con zampilli e fiotti lunghi, ne contai almeno 5, continuando a impalarmi con tutte le sue forze mentre il suo cazzo restò gonfio, e duro come una scultura di metallo… potevo percepire ogni nodo e ognuna delle sue enormi vene mentre mi martellava dentro e mi strisciava nel retto ormai dilatato, infiammato e ormai privo di qualsiasi resistenza. E lì avvenne un’altra cosa particolare ed imprevedibile, infatti avvertì come una rottura, e se ne accorse anche lui che con voce orgogliosa: “Eccolo che prolassa! Gli ho veramente demolito il culo!” e con molta cattiveria estrasse quella gigantesca trivella di carne mentre io lo imploravo a continuare a spanarmi senza fermarsi, perché stavo godendo troppo! Ma Valeria ridendo: “Ora cacherai il tuo retto troia, vediamo quanto te ne viene fuori!” io non capivo ma effettivamente sentivo come qualcosa da spingere, pensai ad aria o sborra e così diedi una spinta e sentì qualcosa toccarmi le palle: era proprio un lungo pezzo del mio retto che mi era uscito all’esterno attraverso l’ano spaventosamente dilatato! E Valeria: “Mammamia è enorme! Sono almeno 17-18 cm e sembra un sacco!” e, essendo lui sceso dalla sedia e lei afferrandomelo con la mano destra iniziarono a leccarlo e succhiarmelo, facendomi letteralmente impazzire… non avrei voluto che si staccassero mai più, ma il mio cellulare iniziò a suonare in maniera davvero insistente… e Valeria, mentre Biagio si segava il mastodontico cazzo ancora duro, guardò e disse ridendo: “è la troia della tua mogliettina… vedrai che quando tornerai a casa ti farà un culo così” ma per quello, dissi tra me, ormai era già troppo tardi…
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2024-07-12
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