La solita avventura sulla spiaggia isolata.

di
genere
tradimenti

Se c’è una cosa che odio quando vado al mare, stare in mezzo alla confusione, quegli ombrelloni che si toccano l’uno con l’altro sono veramente insopportabili. Non per la privacy, solo per una questione starsene tranquilli ed apprezzare il posto in cui ci si trova. Quella mattina Vera mia moglie voleva dormire, il bambino invece era già quasi pronto, ho dovuto insistere per farla alzare, volevo farle una sorpresa perché il giorno prima lavorando lungo il corso principale, ho visto esposto in una vetrina un bikini discretamente audace, preso da un attacco di altruismo l’ho comprato. Si è preparata controvoglia, si è preparata con le solite cose, abbiamo caricato la nostra Panda e via. Durante il viaggio, venti minuti, non ha aperto bocca, non mi guardava nemmeno. Prima di scendere dalla macchina le ho dato il pacchetto, credeva fossero sigarette, la confezione era quasi uguale -Cos’è questo?- - Aprilo e vedilo- -Scemo
una delle tue solite stronzate, secondo te posso mettere questo un filo nel
culo, uno nella figa e due francobolli per i capezzoli- -Quindi non ti piace-
-No non mi piace e non lo metterò mai- Mi sono messo l’anima in pace accettando la sua decisione. Ci siamo sistemati, vicino al posto dove avevo parcheggiato la Panda, lei non si è tolta nulla, si è seduta sul telo spiegato, io sono rimasto col mio costume, mi sono messo a giocare col bambino. Sono tornato all’attacco -Amore siamo soli, provalo quel costume, se non ti piace lo togli- Finalmente si è sollevata, non è stato necessario nascondersi, eravamo soli, si è tolta quello che indossava ed ha messo
quello che le avevo comprato. Uno spettacolo, bellissima, ho avuto un erezione paurosa, ho lasciato il bambino, l’ho abbracciata e baciata, mi ha risposto dandomi la lingua, vuol dire che è eccitata. Proprio in quel momento arriva una macchina, parcheggia vicino alla nostra. Ci siamo fermati, abbiamo notato che c’era solo il guidatore e non scendeva, pensavamo fosse un guardone invece si è aperto lo sportello, con grande
difficoltà è scesa una persona con una gamba ingessata, si muoveva con difficoltà per prendere le stampelle. Ho lasciato Vera mi sono avvicinato, l’ho aiutato, mi ha chiesto se potevo portargli il lettino che aveva a bordo, ci siamo portati vicino al nostro ombrellone, quando ha visto vera è rimasto senza parole -Buongiorno- lei ha risposto, lui non riusciva a staccare lo sguardo da Vera, quasi mi stavo innervosendo. Non era un
ragazzo, aveva sicuramente oltre quarant’anni, sapeva perfettamente cosa fare, ordinava ed io eseguivo -Come ti chiami?- -Mi chiamo Andrea- -Lei è tua moglie?- -Si - -Come ti chiami?- Rivolgendosi a lei -Vera, mi chiamo Vera- -Come quella che porti al dito?- -Si – ha risposto Vera ridendo -Sei bellissima da togliere il fiato- poi rivolgendosi a me -Ti invidio, hai una moglie bellissima- Mi ha chiesto se potevo aiutarlo a togliere i calzoncini, si è semi disteso offrendomi le gambe, ha sollevato appena il sedere per agevolarmi, li stavo sfilando, era nudo, non riuscivo a sfilarlo perché aveva un cazzo enorme durissimo nella massima erezione. Mi sono fermato -Togli, togli tanto qui non viene nessuno, togli anche i tuoi- Affascinato dalla sua decisione facevo quello che chiedeva, vedendo quel cazzo anche il mio si è indurito, Vera si è accorta ed è scoppiata a ridere. Il bambino si era appisolato, era rimasto solo. Rivolgendosi a Vera -Per favore mi togli la maglietta?- Lei si è prestata subito, lui cercava di avvicinare il cazzo a lei, lei cercava di avvicinarsi al suo cazzo. Rivolgendosi a me -Dai togli il costume fammi vedere il cazzo, avvicinati fammi sentire la durezza- Mi sono avvicinato, ha preso il mio cazzo in mano, lo ha scappellato -Ora senti il mio-
-Come fosse di ferro- Vera era rimasta attaccata a lui, io con la scusa di
sentire la consistenza ho iniziato a segarlo, poi Vera mi ha premuto la testa per farmelo prendere in bocca. Mentre gli facevo un pompino loro due si baciavano. Mi ha sborrato in bocca una quantità di sborra esagerata. -Togliti ora- Si è disteso sul lettino, ha attratto Vera a se -Mettile il mio cazzo nella figa- Nonostante avesse appena sborrato il suo cazzo è rimasto durissimo. Il bambino si stava svegliando, ho rimesso il costume, il cazzo mi stava scoppiando, ho preso il nostro telo, li ho coperti, ho preso il bambino per portarlo in acqua. Pensavo finissero subito, ormai avevo perso l’erezione ed avevo un forte dolore ai testicoli. Vedevo il culo di Vera muoversi ritmicamente, scopavano senza preoccuparsi di nulla. Ci siamo avvicinati all’ombrellone io e il bambino, loro erano coperti, erano bagnati, sudavano in maniera eccessiva, si sentiva il rumore del risucchio. Ero un automa, avrei dovuto farli smettere, incazzarmi, non ero capace a fare nulla, ho fatto mangiare il bambino, subito dopo si è messo a riposare. Quando si è accorto che il bambino dormiva -Scoprici
ed asciugaci il sudore- C’era una bella arietta -Se vuoi leccaci sotto- Un cazzo enorme in una figa straordinariamente bella, quel costume che forse è stata la causa di tutto, era sotto il lettino. Ho iniziato a leccarli, ho approfittato per farmi una sega finalmente. La fame li ha fermati, mi ha imposto di prendere i panini, porgerli cosi come pure l’acqua. Verso le due del pomeriggio il sole ci stava quasi arrostendo, ci siamo preparati per andare via. Lo abbiamo aiutato a portare la roba in macchina,
mi ha dato la mano ringraziandomi, ha salutato Vera senza nessuna effusione. Nel percorso di ritorno nessuno dei due ha aperto bocca, avevamo trasgredito entrambi. E’ successo tutto per un costume? Col costume speravo succedesse ed è successo, non era
la prima volta. Quando siamo rientrati a casa mi ha abbracciato stringendomi forte
-Grazie amore ci vorrebbe il mare anche d'inverno-


di
scritto il
2024-07-19
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