Estate in barca
di
Samuel66
genere
gay
Era agosto ed ero in vacanza in Sardegna su una barca a vela, otto persone in tutto, tre donne e cinque uomini, prima della partenza non conoscevo nessuno di loro, ma abbiamo presto fatto amicizia. Dividevo la cabina con un ragazzo della mia età circa (30 anni), con il quale mi sono trovato subito bene, era un tipo molto autoritario, uno di quelli a cui piace comandare e decidere ed essendo io uno che lo assecondava molto andavamo d'accordo. Si chiamava Roberto ed era abbastanza robusto e muscoloso anche un po rude nei modi, dopo qualche giorno aveva già litigato con tutti tranne me.
Passavamo molto tempo insieme sia in barca che quando si sbarcava in qualche porticiolo.
Un giorno ci siamo fermati in una rada era pomeriggio inoltrato, abbiamo fatto un bagno e a nuoto io e Roberto abbiamo raggiunto una spiaggetta, era piccolina e molto bella eravamo soli e anche dalla barca non era possibile vederci.
Ci siamo messi a chiacchierare, parlavamo delle ragazze che erano in barca con noi, commentavamo i loro corpi, le tette e i culetti e Roberto si lamentava che non lo cagavano, diceva che avrebbe voluto farsi fare un pompino da una di loro.
Eravamo sdraiati sulla sabbia uno a fianco all'altro, quando mi accorgo che Roberto mentre fantastica sulle nostre compagne di vacanza, si era abbassato gli slip e si stava masturbando.
Mi è caduto l'occhio sul suo cazzo, era grosso, non particolarmente lungo ma largo e con la cappella grossa. “Ma che fai?” chiedo, lui mi guarda e mi dice: “visto che le nostre amiche sono delle stronze perchè non me lo fai tu un pompino?”. Io sono rimasto in silenzio, e lui allora mi ha detto, “dai vieni più vicino, toccalo dai”. Io mi sono accorto che comunque la cosa mi eccitava ma avevo paura che potesse vederci qualcuno, ma intanto avevo allungato la mano e senza quasi rendermene conto avevo il suo cazzo in mano, lo stavo masturbando e la cosa mi eccitava, era davvero grosso e lo sentivo duro e pulsante nella mia mano. “Adesso bacialo” disse Roberto. Io l'ho scappellato piano e l'ho baciato sulla punta, poi con la lingua ho leccato tutta la cappella grossa e pulsante. Roberto mi ha messo una mano sulla testa spingendola verso il suo cazzo “prendilo in bocca dai” e io mi sono trovato con la sua cappella in bocca, ne ho sentito il sapore un po salato dall'acqua di mare.
Mi è venuto spontaneo cominciare a pomparlo, andavo su e giu, cercando con la lingua di stimolare la sua cappella. “Sapevo che eri una troia” disse Roberto “continua cosi succhialo dai”, lo sentivo ansimare e la cosa mi eccitava tantissimo cercavo di mantenere un certo ritmo e al contempo di farne entrare sempre di più in bocca, arrivavo fino a circa metà. “Aspetta” dice roberto e si alza in piedi “ti voglio in ginocchio davanti a me”. Io ero sempre più eccitato avevo sempre sognato di trovarmi in una situazione simile, in ginocchio davanti a un uomo e fare tutto quello che lui vuole.
“Leccami le palle” mi ordinò, e io pronto ad eseguire, le leccavo e baciavo poi sono salito percorrendo il suo cazzo con la lingua fino alla punta riprendendo la cappella in bocca ripresi a spompinarlo. Lui muoveva il bacino avanti e indietro come a volermi scopare la bocca e io cercavo di mantenere quel ritmo, intanto gli massaggiavo le palle. Sento il suo respiro diventare affannoso e il suo cazzo pulsare più forte, forse sta per venire penso, e proprio mentre lo penso sento il primo schizzo riempirmi la bocca, d'istinto mi ritraggo mentre lui schizza ancora sulla mia faccia. “Dovevi tenerlo in bocca” mi dice, “adesso puliscimelo” l'ho ripreso in bocca leccandolo e succhiando le ultime gocce. Entrambi soddisfatti della cosa siamo tornati a nuoto alla barca. Quella sera tornati in porto io e Roberto ci siamo offerti di rimanere a badare alla barca mentre il resto dell'equipaggio avrebbe passato la serata per locali a ballare o bere qualcosa. Noi avevamo già il nostro programma, ho fatto una corsa alla farmacia per comprare preservativi e del gel lubrificante, poi rimasti soli in barca ci siamo spogliati, lui si è seduto su un divanetto e mi ha fatto inginocchiare per terra, io mi sono messo subito all'opera succhiando e massaggiandogli il cazzo. “Stasera ti scopo come una puttana”disse. Io presi un preservativo e glielo infilai, poi mi sono alzato e mi sono posizionato sopra di lui dandogli le spalle, volevo stare sopra per poter controllare io la penetrazione, il suo cazzo era grosso e mi spaventava un po.
Con la mano lo posizionai nella direzione del mio buco che avevo già lubrificato, lo sentii appoggiato poi penetrare molto adagio, sentivo il mio buco aprirsi e poi un dolore quando la cappella entrò, rimasi un attimo fermo per farlo abituare, Roberto fu paziente e aspettò, ripresi a scendere centimetro per centimetro non mi faceva più tanto male, fino a che mi ritrovai tutto il suo cazzo dentro. Cominciai a muovermi su e giu, ansimavo e sentivo anche Roberto ansimare, mi teneva per i fianchi e assecondava il mio movimento. Poi mi sono alzato mi sono girato a guardare Roberto “non mi dovevi scopare come una puttana?” ho chiesto quasi con aria di sfida. Lui si è alzato di scatto mi ha fatto girare e appoggiare con la pancia sul tavolo, e in piedi dietro di me mi ha penetrato con forza, ha cominciato a scoparmi con colpi violenti e profondi io gemevo sempre più forte “é così che vuoi essere inculato vero?” disse, e io “si o si inculami”. Poi mi a portato in cabina mi ha buttato sul letto a pancia in giù e mi è montato sopra, io ho allargato le gambe per poterlo accogliere meglio, lui era aggrappato alle mie spalle per riuscire a scoparmi sempre più forte oramai non avevamo più freni, io urlavo dal piacere e lo incitavo a scoparmi, lui sudato, grugniva di piacere penetrandomi con violenza. Io ebbi un orgasmo forte sborrando sul letto, anche Roberto venne e rimanemmo per qualche minuto in quella posizione, potevo sentire ancora bene il suo cazzo dentro di me, gli ho detto che mi era piaciuto e che lui era un vero toro a letto. Ci siamo fatti la doccia, poi sono tornati gli altri.
Passavamo molto tempo insieme sia in barca che quando si sbarcava in qualche porticiolo.
Un giorno ci siamo fermati in una rada era pomeriggio inoltrato, abbiamo fatto un bagno e a nuoto io e Roberto abbiamo raggiunto una spiaggetta, era piccolina e molto bella eravamo soli e anche dalla barca non era possibile vederci.
Ci siamo messi a chiacchierare, parlavamo delle ragazze che erano in barca con noi, commentavamo i loro corpi, le tette e i culetti e Roberto si lamentava che non lo cagavano, diceva che avrebbe voluto farsi fare un pompino da una di loro.
Eravamo sdraiati sulla sabbia uno a fianco all'altro, quando mi accorgo che Roberto mentre fantastica sulle nostre compagne di vacanza, si era abbassato gli slip e si stava masturbando.
Mi è caduto l'occhio sul suo cazzo, era grosso, non particolarmente lungo ma largo e con la cappella grossa. “Ma che fai?” chiedo, lui mi guarda e mi dice: “visto che le nostre amiche sono delle stronze perchè non me lo fai tu un pompino?”. Io sono rimasto in silenzio, e lui allora mi ha detto, “dai vieni più vicino, toccalo dai”. Io mi sono accorto che comunque la cosa mi eccitava ma avevo paura che potesse vederci qualcuno, ma intanto avevo allungato la mano e senza quasi rendermene conto avevo il suo cazzo in mano, lo stavo masturbando e la cosa mi eccitava, era davvero grosso e lo sentivo duro e pulsante nella mia mano. “Adesso bacialo” disse Roberto. Io l'ho scappellato piano e l'ho baciato sulla punta, poi con la lingua ho leccato tutta la cappella grossa e pulsante. Roberto mi ha messo una mano sulla testa spingendola verso il suo cazzo “prendilo in bocca dai” e io mi sono trovato con la sua cappella in bocca, ne ho sentito il sapore un po salato dall'acqua di mare.
Mi è venuto spontaneo cominciare a pomparlo, andavo su e giu, cercando con la lingua di stimolare la sua cappella. “Sapevo che eri una troia” disse Roberto “continua cosi succhialo dai”, lo sentivo ansimare e la cosa mi eccitava tantissimo cercavo di mantenere un certo ritmo e al contempo di farne entrare sempre di più in bocca, arrivavo fino a circa metà. “Aspetta” dice roberto e si alza in piedi “ti voglio in ginocchio davanti a me”. Io ero sempre più eccitato avevo sempre sognato di trovarmi in una situazione simile, in ginocchio davanti a un uomo e fare tutto quello che lui vuole.
“Leccami le palle” mi ordinò, e io pronto ad eseguire, le leccavo e baciavo poi sono salito percorrendo il suo cazzo con la lingua fino alla punta riprendendo la cappella in bocca ripresi a spompinarlo. Lui muoveva il bacino avanti e indietro come a volermi scopare la bocca e io cercavo di mantenere quel ritmo, intanto gli massaggiavo le palle. Sento il suo respiro diventare affannoso e il suo cazzo pulsare più forte, forse sta per venire penso, e proprio mentre lo penso sento il primo schizzo riempirmi la bocca, d'istinto mi ritraggo mentre lui schizza ancora sulla mia faccia. “Dovevi tenerlo in bocca” mi dice, “adesso puliscimelo” l'ho ripreso in bocca leccandolo e succhiando le ultime gocce. Entrambi soddisfatti della cosa siamo tornati a nuoto alla barca. Quella sera tornati in porto io e Roberto ci siamo offerti di rimanere a badare alla barca mentre il resto dell'equipaggio avrebbe passato la serata per locali a ballare o bere qualcosa. Noi avevamo già il nostro programma, ho fatto una corsa alla farmacia per comprare preservativi e del gel lubrificante, poi rimasti soli in barca ci siamo spogliati, lui si è seduto su un divanetto e mi ha fatto inginocchiare per terra, io mi sono messo subito all'opera succhiando e massaggiandogli il cazzo. “Stasera ti scopo come una puttana”disse. Io presi un preservativo e glielo infilai, poi mi sono alzato e mi sono posizionato sopra di lui dandogli le spalle, volevo stare sopra per poter controllare io la penetrazione, il suo cazzo era grosso e mi spaventava un po.
Con la mano lo posizionai nella direzione del mio buco che avevo già lubrificato, lo sentii appoggiato poi penetrare molto adagio, sentivo il mio buco aprirsi e poi un dolore quando la cappella entrò, rimasi un attimo fermo per farlo abituare, Roberto fu paziente e aspettò, ripresi a scendere centimetro per centimetro non mi faceva più tanto male, fino a che mi ritrovai tutto il suo cazzo dentro. Cominciai a muovermi su e giu, ansimavo e sentivo anche Roberto ansimare, mi teneva per i fianchi e assecondava il mio movimento. Poi mi sono alzato mi sono girato a guardare Roberto “non mi dovevi scopare come una puttana?” ho chiesto quasi con aria di sfida. Lui si è alzato di scatto mi ha fatto girare e appoggiare con la pancia sul tavolo, e in piedi dietro di me mi ha penetrato con forza, ha cominciato a scoparmi con colpi violenti e profondi io gemevo sempre più forte “é così che vuoi essere inculato vero?” disse, e io “si o si inculami”. Poi mi a portato in cabina mi ha buttato sul letto a pancia in giù e mi è montato sopra, io ho allargato le gambe per poterlo accogliere meglio, lui era aggrappato alle mie spalle per riuscire a scoparmi sempre più forte oramai non avevamo più freni, io urlavo dal piacere e lo incitavo a scoparmi, lui sudato, grugniva di piacere penetrandomi con violenza. Io ebbi un orgasmo forte sborrando sul letto, anche Roberto venne e rimanemmo per qualche minuto in quella posizione, potevo sentire ancora bene il suo cazzo dentro di me, gli ho detto che mi era piaciuto e che lui era un vero toro a letto. Ci siamo fatti la doccia, poi sono tornati gli altri.
3
voti
voti
valutazione
7.7
7.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Incontro al pub
Commenti dei lettori al racconto erotico