Tre ragazze in tenda 1

di
genere
feticismo

L'ondata di caldo era peggiore del previsto. Nonostante dopo un viaggio di una notte fossero arrivate presto alla stazione di Paestum, il sole e l'umidità non avevano risparmiato Giulia, Chiara e Serena sulla strada per arrivare al loro campeggio. Una scarpinata lunga più di 40 minuti aveva fatto inzuppare completamente le loro magliette, specie la schiena premuta contro lo zaino, e gocce di sudore scorrevano dalle ascelle fino a raggiungere lo spazio tra le maniche e il busto, dove venivano assorbite lasciando vistosi aloni sul tessuto.

Serena era una ragazza di 18 anni, come le due ormai ex compagne di classe che l'avevano accompagnata al concerto. Aveva immaginato che avrebbe fatto caldo, quindi aveva optato per dei jeans corti e delle scarpe aperte: dei sandaletti marroni con striscie di cuoio nero che le avvolgevano i piedini. Così stava più fresca. E poi con delle scarpe chiuse avrebbe decisamente sudato troppo nei calzini. Non che le sarebbe importato tanto di per se, ma considerando che avrebbe condiviso la tenda con le altre, dei calzini fradici erano una prospettiva che voleva evitare... si sarebbe seppellita viva se le altre avessero sentito quanto riuscissero a puzzare i suoi piedi con questo caldo. Mentre camminava notò che le altre non sembravano avere il suo stesso problema.

Giulia era la più alta tra loro tre, aveva gambe lunghe e culo sodo, ed erano almeno quattro anni che Serena le invidiava quelle tette grosse e perfette, che facevano abbassare gli occhi anche ai ragazzi più discreti. Adesso il sudore le aveva rese più visibili attraverso la magliettina chiara di cotone, mentre la treccia le ricadeva dietro la schiena, con un ciuffetto ribelle dei capelli castani che si ostinava a rimanerne fuori, appiccicandosi alla sua fronte. Portava dei pantaloni di cotone ampi ed un paio di vecchie scarpe bianche Nike.

Chiara sembrava invece che si fosse vestita per una sera di aprile invece che per un torrido giorno di fine luglio. Era leggermente più bassa di Chiara ma con un fisico molto meno attraente, con le tette piccole quanto la sua self-esteem.
Aveva una maglietta anche lei, però nera come i suoi capelli, e così consunta che quasi non si notavano più le stampe dell'hard rock. Portava dei jeans blu lunghi e un paio di vans alte, di stoffa, anche quelle consunte abbastanza da averle trasformate da nere a marroncine... possibile che davvero loro non avessero il problema dell'odore come lei?

Serena si guardò i piedini mentre avanzavano in fila indiana sulla strada sterrata. Già adesso sembravano pieni di polvere, in realtà, figuriamoci dopo al concerto... ma fa nulla. Almeno non avrà il solito problema della puzza. Anche se sentiva già le sue piante sudare un po' e scivolare leggermente tra le striscie di cuoio, passo dopo passo.

Arrivate al campeggio, lasciarono nella loro tenda a tre le cose che non servivano e si rimisero in cammino per arrivare al concerto. Aspettarono in fila sotto al sole per due ore solo per entrare, ma riuscirono ad accaparrarsi degli ottimi posti.

Serena e Giulia erano eccitatissime di vedere il loro cantante preferito da così vicino, e Chiara notò come non smettessero mai di ballare. Si chiese come ci riuscissero, con quel caldo infernale. Apriva disperatamente le dita dei piedi dentro le scarpe per avere un po' di aria, ma i calzini erano troppo appiccicosi, ed in più era abbastanza sicura di avere bisogno di un deodorante... ma se l'era scordato, come una cogliona. Sperò che tutte fossero state troppo stanche per preoccuparsi dell'odore nella tenda, prima di dormire. Conoscendo Giulia, l'avrebbe presa brutalmente in giro... ma la speranza è sempre l'ultima a morire. Sentì le ascelle fradicie, ed una zaffata di vento le portò un po' dell'odore al naso... e non solo al suo, vedendo quell'attimo di esitazione che hanno avuto Giulia e Serena mentre ballavano, e una mezza risatina tra loro. Sperò che non avessero capito che era lei a puzzare così. Che concerto di merda.

Camminando verso il campeggio, dopo il lungo ed estenuante concerto, Giulia pensava che quella sera sarebbe crollata... se non per la stanchezza, per l'odore che ci sarebbe stato nella tenda. Quella cretina di Chiara si era vestita pesante, e poi nessuna di loro aveva un cambio ne qualcosa per pulirsi dopo quella giornata infernale. E da quello che sentiva, quelle due erano riuscite in qualche modo a scordare di mettersi il deodorante. "Dio, che schifo... spero di non dover essere io a capitare vicino Chiara".
Pensò che il suo unico errore è stato non mettersi delle calze... sentiva le solette delle scarpe completamente fradice mentre camminava. E le nike non perdonavano affatto in termini di odore. Eh vabbè, sicuramente la puzza di Chiara avrebbe coperto tutto in ogni caso.

Arrivate in campeggio, Giulia si infilò nella tenda e si tolse le scarpe, che mise proprio affianco all'ingresso. Chiara seguì, mentre Serena fu l'ultima ad entrare.

S. Raga ma l'odore in questa tenda è...

G. Eh un po' tossica l'aria qua ahaha

S. Ma queste scarpe sono di Chiara?

C. Si sono mie amo

G. Eh amo alzati e toglile da dentro che fanno davvero schifo

C Guarda che pure le tue scarpe puzzano

S. Ahahahah

G. Almeno io ho la decenza di non tenere le calze sudate addosso però

C. Hai i piedi completamente marci infatti, sento la puzza già di qua

G. Ah si? *Le poggia un piede sul viso* Io li sento così i tuoi piedi nel mio naso

C. AH! Che schifoooooo

S. Dai che schifo raga non si riesce proprio a stare...

G. Ci dormi tu affianco a Chiara eh Sere

S. Io? E perchè?

C. Dai raga state esagerando...

Alla fine Serena era finita al centro tra le due. Aveva i piedi di Giulia e Chiara a destra e a sinistra, così vicini che ne sentiva letteralmente il calore. E ovviamente anche la puzza.
Inspirò lentamente.
Mentre i piedi di Chiara avevano un'odore aspro, forse per il fatto che non si era ancora tolta quei calzini lerci, quelli di Giulia avevano una puzza dolciastra e pungente, completamente diversa alla sua, che conosceva bene... aprì gli occhi e li abituò alla poca luce nella tenda. Chiara stava dormendo da più di un'ora forse, ma lei non riusciva ad addormentarsi. Spostò lo sguardo sulle gambe di Giulia, che stava solo in mutande e maglietta. Poi si concentrò sui piedi, che erano più grandi dei suoi. Forse una 40? Riuscire a pensare con quell'odore così vicino era difficile. Si spostò silenziosamente indietro per riuscire a vedere le piante per intero. Erano ancora leggermente arrossate dalla lunga camminata, ma il sudore sembrava essersi asciugato. Si rese conto che in qualche modo stava iniziando ad abituarsi a quell'odore rispetto a quello di Chiara, quindi si girò di lato verso Giulia. Per qualche motivo, le piante e le dita avevano un aspetto invitante. Si avvicinò ancora di più alle dita. A pochi centimetri, l'odore di Giulia la stava letteralmente inondando. "Sta dormendo... non si accorgerà di niente..." pensò, appoggiando il naso nello spazio tra l'alluce e il secondo dito. Inspirò profondamente, e sentì un brivido che partì dalla schiena ed arrivò fino al clitoride, che sentì inturgidirsi. Ebbe anche l'impressione di aver bagnato un po' le sue mutandine. Non aveva mai provato qualcosa del genere prima, conosceva Giulia da anni ormai ma non si era mai sentita attratta in quel modo...
scritto il
2024-07-31
4 . 3 K
visite
6 7
voti
valutazione
6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.