Una incredibile sera d’estate… con sorpresa.

di
genere
voyeur

Estate, agosto, quest’anno Elisa e Andrea e Simona e Massimo avevano scelto una località nota della Puglia per trascorrere le vacanze. Le due coppie erano molto affiatate e da anni organizzavano le vacanze insieme. Il rapporto d’amicizia era davvero particolare, i due uomini erano molto amici e le donne altrettanto, l’ intimità era tale da sconfinare anche oltre limiti impossibili da immaginare che avevano e avrebbero ancora portato a situazioni davvero imprevedibili, per così dire…

Elisa e Simona erano due donne straordinariamente sensuali, di quelle da far voltare ogni uomo per la strada: in quel mese di agosto poi la bellezza delle donne era esaltata da un’abbronzatura straordinariamente intensa che faceva brillare d’oro la pelle vellutata, dipinta dal sole dei pomeriggi in spiaggia o in barca. Per le serata estive poi le due donne amavano far uscire dalle orbite gli occhi di ogni uomo che le avesse incrociate in giro, con enorme soddisfazione dei loro compagni - perversamente contenti di osservare le loro donne trasformate in oggetto di un desiderio impossibile per tutti quegli uomini, spesso in vacanza con mogli e fidanzate assai meno attraenti. Le due amavano stringere le loro forme perfette, allenate dalla palestra, in abiti aderenti dai colori chiari, su tutti il bianco, in vestitini leggerissimi accompagnati da accessori eleganti e da sandali con tacco molto alto, che slanciavano in modo sublime gli straordinari sederi delle due.

Le due coppie non potevano immaginare quello che sarebbe accaduto in una di quelle sere d’agosto, di quella vacanza che resterà per sempre nella loro memoria per l’avventura ai limiti del reale in cui i quattro finirono per trovarsi. Ma si sa, spesso la realtà si incarica di superare anche l’immaginazione più estrema…

Siamo negli ultimi giorni di vacanza dei quattro e per quella sera Massimo e Andrea avevano portato le loro donne a cena in un ristorante esclusivo del posto, pesce fresco, vino bianco a fiumi, la serata era stata perfetta e i quattro avevano trascorso quei momenti in allegria, godendo dello straordinario ambiente, del cibo, del vino. Ore 23:30 circa, la cena è finita, era giunto il momento di una bella passeggiata lungo le strade del centro e poi via sul lungomare verso l’hotel per l’ennesima notte di fuoco. Le donne erano da far girare la testa, Elisa e Simona erano entrambe in bianco, più aderente il vestito di Simona, più accarezzata dal vento la leggerissima gonna che copriva le forme di Elisa, entrambe con tacchi altissimi, con sandali aperti che lasciavano il piede curato libero, decorato da cavigliere ed anellini.

Massimo e Andrea, appena fuori dal ristorante, non poterono non ammirare soddisfatti l’incedere elegante delle loro donne che, qualche metro più avanti, chiacchieravano divertite del più e del meno, mentre i due uomini si attardavano qualche metro più dietro, mentre le strade illuminate del paese li accoglievano, ancora affollate di turisti. Le due donne non passarono inosservate e Massimo fu il più solerte a notare, per nulla disturbato da ciò, i primi sguardi di qualche uomo sul sedere sodo di Simona ed Elisa. Un tizio seduto ad un tavolino di un bar, evidentemente stravolto da quella irresistibile visione, provando a non farsi vedere, ebbe perfino bisogno di sistemare la patta, deformata da un’erezione potentissima e irrimediabile.

Massimo ed Andrea si attardarono divertiti dietro le loro donne, grandemente divertiti da quello che vedevano, perfino eccitati - lo avrebbero constatato a breve - dalla situazione che stava creandosi durante quella passeggiata. I due uomini non tardarono a scambiarsi sguardi d’intesa, gomitate divertite, a prodursi in cenni che stavano per superare però il divertimento e sconfinare in un altro stato d’animo…
Lo sguardo di Massimo ad un certo punto cambiò e una strana idea iniziò a farsi avanti nella sua testa, anche Andrea lo capì guardando l’amico: la fronte era più sudata e lo sguardo penetrante, più caldo, non più ironico, quasi serio.
Passarono pochi secondi e i due uomini si scambiarono due parole, bastarono pochi cenni, qualche scambio e poi subito l’intesa suggellata da un sorriso. Elisa e Simona si erano voltate un attimo per osservare dove fossero i loro uomini e subito notarono la stranezza, la situazione stava cambiando, i due avevano qualcosa di strano e presto avrebbero scoperto cosa.

Il corso principale del paese confluiva sul piccolo lungomare che nella sua parte finale si faceva meno affollato di bar e ristoranti ed era affiancato solo da un paio di grossi stabilimenti balneari avvolti nell’oscurità della notte e perfettamente accessibili dal marciapiede della passeggiata in alcuni punti marginali, all’altezza delle cabine che li chiudevano fungendo da recinzione. Poco più avanti, sull’altura che chiudeva il piccolo golfo sul quale si affacciava il paese, l’hotel a 5 stelle in cui le coppie pernottavano.
I quattro si trovavano proprio all’ imbocco del lungomare quando i due uomini, ricongiungendosi alle donne, spiattellarono la proposta oscena. La passeggiata era quasi finita e la situazione, tutti quegli sguardi, le porcate appena contenute di tutti quei potenziali guardoni, la visione delle due donne, forse il vino, avevano eccitato terribilmente i due maschi. Fu Massimo a parlare:
“Ragazze prima di tornare cosa ne dite di fare un salto lì dietro - disse, indicando il punto buio con gli stabilimenti chiusi- noi non resistiamo più, facciamo qualcosa di eccitante all’aperto prima di rientrare, l’hotel è ancora distante”. Le due donne si guardarono divertire mentre anche Andrea sorrideva soddisfatto. Certo non erano nuovi a questi giochi, le due non disdegnavano di accontentare i rispettivi uomini e loro stesse godevano moltissimo delle situazioni che di volta in volta i loro compagni riuscivano ad architettare. Ad Elisa e Simona il sesso piaceva e le situazioni imprevedibili pure, anche la promiscuità non dispiaceva alle donne, c’era una straordinaria intimità tra le due coppie di amici che più volte avevano fatto sesso insieme nella stessa stanza di hotel ( pur senza scambiarsi le posizioni) o nei posti più disparati, ben contenti di godere del piacere che il sesso orale, vaginale ed anale dava loro e al contempo dello sguardo perverso sull’altra coppia in azione che moltiplicava evidentemente il godimento.

“Perché no” fu la risposta di Simona, con Elisa che subito faceva un cenno di assenso. Le due donne avevano già capito cosa frullava nella testa dei compagni, che ben conoscevano: si sarebbero appartati in qualche punto nascosto di quella porzione di spiaggia e i loro uomini sarebbero stati spompinati fino al godimento, che avevano iniziato a desiderare fin dai primi momenti di quella passeggiata di ritorno dal ristorante.

“Andiamo- disse subito Andrea- non resisto più”. I quattro dopo essersi guardati intorno ed essersi assicurati di essere al riparo da sguardi indiscreti, si avvicinarono al confine tra il marciapiede e uno dei due stabilimenti chiusi e con un movimento veloce si infilarono nello spazio tra due cabine che consentiva l’accesso ad un lungo vialetto che divideva l’ultima dalla penultima fila delle cabine, illuminato solo dalla luna e dalle luci che arrivavano dalla strada. I quattro sparirono dal lungomare in un attimo e furono avvolti solo dal silenzio e dal rumore lontano delle onde. Appena raggiunto un punto che sembrava abbastanza sicuro - le pareti delle ultime due cabine che davano sì sul vialetto, ma che consentivano di controllare tutto lo stabilimento e che avevano, dall’altro lato, le prime rocce che chiudevano lo spazio del lido, riparandoli dunque da potenziali disturbatori e consentendo agli uomini di controllare solo un lato durante quei momenti che a breve sarebbero iniziati e che già iniziavano a pregustare.

Andrea e Massimo iniziarono ad abbracciare le loro donne, le due coppie vicinissime, si trovarono in un attimo travolte da un desiderio libidinoso e subito un bacio celebrò l’apertura delle danze. Le due donne palpate in ogni modo dai due compagni, facevano roteare la lingua nelle bocche di quei due uomini, regalando loro solo un antipasto di quello che a breve avrebbero provato. Qualche gemito e qualche sospiro di piacere iniziava a rompere il silenzio, le carezze delle due donne alle patte gonfie degli uomini, durante il bacio, avevano reso la situazione irresistibile per Massimo ed Andrea.

“Dai venite “ dissero i due, appoggiandosi con la schiena alle pareti delle cabine, separati da non più di un metro e mezzo, uno accanto all’altro. Il movimento dei due uomini fu seguito subito dal gesto inequivocabile di Massimo che, portando le mani alla cintura dei pantaloni, iniziò a sbottonarsi, seguito da Andrea che fece lo stesso posizionandosi vicino. I due uomini avevano adesso i pantaloni abbassati e le gambe leggermente divaricate per non perdere l’equilibrio durante il pompino a causa del godimento, anche le mutande andarono presto giù e ormai i due attendevano solo le due donne che li avevano guardati divertite e intanto avevano appoggiato le borsette lì accanto, pronte ad aprire i giochi.

Elisa e Simona si avvicinarono rispettivamente ad Andrea e Massimo e si abbassarono, il culo appoggiato sui talloni, i tacchi alti ben piantati a terra, una mano sulle cosce muscolose dei loro compagni per non perdere l’equilibrio, vicinissime, perfettamente in grado vedere tutto ciò che l’altra coppia avrebbe fatto.

I cazzi dei due uomini non tardarono a rizzarsi, accarezzati dalla brezza e dai primi tocchi delle mani vellutate delle due donne, che avevano iniziato a scappellare i membri notevoli dei compagni. Tra il frinire dei grilli e i rumori delle onde iniziarono a sentirsi i primi sospiri di piacere dei due, mentre Elisa e Simona iniziavano il pompino:Elisa più lentamente, dopo aver passato ripetutamente la lingua lungo tutta l’asta di Andrea, avvolgendo poi la cappella, solleticata da quegli irresistibili movimenti che regalavano all’uomo sussulti di godimento , facendo tendere sempre di più il cazzo; più ferocemente Simona che - conoscendo Massimo- iniziò da subito a mostrare la sua abilità conclamata di pompinara, facendo subito arrivare in gola la cappella dell’uomo e - soprattutto- accarezzando i coglioni del compagno. Massimo aveva - diciamo così - una particolare caratteristica: le sue palle erano enormi, due coglioni che pendevano sotto il cazzo come quelli di un cavallo. Anche gli amici conoscevano questa sua dote, ma vederli lì, solleticati dalla sua donna e resi per questo ancora più grossi, aveva tremendamente eccitato Elisa che - durante il pompino - non aveva mai tolto lo sguardo da quei testicoli enormi, ripetutamente succhiati dall’amica, che contribuiva così a rendere quella scena incredibile, degna del migliore dei film porno.

Il pompino, tra gemiti, grugniti, incitamenti sottovoce dei due uomini, durava già da una decina di minuti e ad un certo punto Massimo, guardando Andrea, incrociando il suo sguardo stravolto dal piacere, capì che la conclusione era vicina. Quella situazione era pur sempre rischiosa e occorreva sbrigarsi per giungere al piacere in fretta e poi continuare la notte di passione in hotel: quello era pur sempre solo un antipasto e i quattro lo sapevano bene.

“Dai stiamo godendo - disse Massimo ad un tratto rompendo il silenzio- cerchiamo di finire in fretta”, invitando insieme ad Andrea le due donne a portarli all’eiaculazione. “Va bene - disse Simona - togliendosi per un attimo il cazzo di Massimo dalla bocca ma continuando a segarlo magistralmente - ma fate attenzione ai vestiti”. La freddezza della pompinara esperta veniva fuori anche in un momento di libidine come quello: vestiti firmati e sandali andavano salvati dagli schizzi dei due uomini che Simona sapeva potentissimi.

La goduria si faceva ormai strada, tanto che Andrea aveva iniziato ad ansimare e ad avvertire che stava per venire, quando qualcosa di incredibile spezzò quel momento di irrefrenabile passione.

“ Aspetta un attimo - fece Massimo allarmato da un rumore- fermati”. L’amico sorpreso fu costretto a fermarsi davvero e allontanò il cazzo dalla bocca di Elisa. Anche Massimo fece lo stesso rimettendolo a fatica nei pantaloni, le due donne si ricomposero preoccupate attendendo di capire.

“ Ho sentito qualcuno - fece il compagno di Simona- ho sentito un rumore lì dietro, c’è qualcuno, ci hanno visti, credo abbiano visto tutto lo spettacolo questi segaioli” così si espresse arrabbiato l’uomo che provava a calmarsi. La rabbia era tanta, soprattutto la frustrazione per un momento magico interrotto sul più bello. Anche Andrea era davvero nervoso, interrotto sul più bello, quel rumore aveva rovinato una goduta che verosimilmente sarebbe stata assai copiosa. Si sa, questo avrebbe mandato qualsiasi uomo fuori di testa, e ancora di più due tori da monta come Massimo e il suo amico

“ Aspettate vado a vedere” - fece Massimo- incamminandosi sul vialetto e osservando tutti gli spazi tra le cabine. Poi all’improvviso uno scatto, due uomini cercano di uscire dallo stabilimento di corsa, i loro passi sono rumorosi, Massimo li vede, è un atleta e li raggiunge subito bloccandoli prima che potessero “ salvarsi“ tornando sul lungomare.

L’uomo accompagnato da un ragazzo più giovane, verosimilmente il figlio, tremava dalla paura e quando la luce della luna gli illuminò il volto, mentre Massimo lo aveva afferrato ( il figlio era impietrito lì accanto, ma subito era stato bloccato da Andrea che intanto aveva raggiunto l’amico) la sua identità si palesò: incredibile, era uno dei più noti imprenditori del Sud Italia, proprietario di decine di alberghi e ristoranti, con un passato in politica e decine di ospitate in tv. Il ragazzo altro non era che il figlio quindicenne. L’uomo poteva permettersi tutto, ma il vizio del voyeurismo lo coltivava da sempre e - senza ritegno - stava avviando anche il figlio a quella pratica perversa.

Massimo ed Andrea non credevano ai loro occhi: primo perché si trattava di un uomo noto e in secondo luogo perché erano sconvolti dal fatto che un uomo del genere, con il figlio, potesse arrivare a ciò: spiare due coppie in spiaggia, masturbandosi senza alcuna remora ( i due avevano ancora la patta aperta, segno inequivocabile di ciò che era accaduto qualche istante prima).
“ Che cazzo stavate facendo, ci avete fatto venire un infarto” - fecero Andrea e Massimo - mentre i due guardoni improvvisati abbassavano lo sguardo. “ Vi stavate godendo lo spettacolo eh” - disse Massimo tra l’arrabbiato e l’ironico- sapendo che i due verosimilmente erano dietro quelle cabine da molto e si erano goduti quasi tutto il pompino di Simona ed Elisa.

“ Questa storia non finisce qui, sappiamo chi sei - continuò - ti sputtaniamo immediatamente” . Appena l’amico pronunziò queste parole, Andrea, con grande cinismo, afferra il suo telefono e scatta due foto al corpulento e goffo imprenditore con la patta aperta, risparmiando il minorenne in un sussulto di generosità e di buon senso.

“ No , no, vi prego, così mi rovinate, distruggete la mia famiglia i miei affari, abbiate pietà, ci stavamo solo divertendo, non volevamo disturbarvi…disse l’uomo quasi piangendo e poi, in un momento a metà tra il comico e il patetico, aggiunge: “Sì, sono un guardone, non posso farci niente, è più forte di me, godo solo così”.

Massimo e Andrea erano increduli e quasi impietositi. Il figlio del noto imprenditore era immobile, impietrito. Il padre continuò : “Sentite, vi do quello che volete, tutto quello che volete ma lasciateci andare e cancellate quelle foto. Se la storia finisce qui vi pago, sono pronto a darvi centomila euro, duecentomila anzi, e le vacanze sono gratis, il vostro albergo è mio, non pagherete nulla”.

Intanto Elisa e Simona si erano avvicinate di qualche metro e iniziavano a sentire tutto. Appena giunte in una posizione visibile, i due malcapitati non poterono evitare di guardare quelle donne che fino a pochi minuti erano state l’oggetto del loro piacere e pur nella concitazione del momento al figlio dell’uomo scappò un “cazzo che fiche” detto sottovoce….

Massimo e Andrea si guardarono, poi improvvisamente esplosero in una risata di compiacimento e dissero quasi all’unisono : “Cazzo, accettiamo assolutamente”. I due divertiti e incredibilmente soddisfatti, in uno slancio di cinismo e con una sensazione di potere addosso, aggiunsero qualcosa che sconvolse piacevolmente i due malcapitati e fece correre un brivido freddo sulla schiena delle due donne che lì, poco distanti, ascoltavano tutto.

“ Sai che ti dico amico, per quella cifra e per questa offerta, la sega ve la facciamo finire dalle nostre signore” queste furono le parole di Massimo, pronunciate con incredibile soddisfazione, alle quali si accodò divertito Andrea: “Non vi dispiace vero” - disse- scoppiando in una fragororosa risata.

L’uomo impietrito e stupito iniziò a balbettare, fu il figlio però a raccogliere incredibilmente quella proposta assurda, frutto delle menti perverse dei due amici, con un “sì va bene, va bene, certo accettiamo, siamo d’accordo” disse, farfugliando per l’agitazione e l’eccitazione che immediatamente aveva scosso il suo corpo.

“Papà va bene, ma sei matto, dici sì”. Era evidente che l’accordo era fatto e che il regalo proposto da Massimo e Andrea per quella cifra incredibile sarebbe stato accettato, ma l’uomo pensava di sognare e davanti alle parole di assenso del figlio era rimasto in silenzio.

“Ok, va bene, certo, certo” - disse incredulo quasi risvegliato da quella incredibile ed oscena proposta. Pensava di essersi salvato con la potenza dei suoi soldi, aveva in realtà perfino guadagnato qualcosa. I soldi si sa, vincono sempre su tutto…era questa la triste morale della “ favola”.

Elisa e Simona avevano sentito tutto e quando Massimo e Andrea si erano avvicinati per comunicare l’incredibile vicenda e informarle dell’offerta fatta, avevano accettato subito. Si trattava di una semplice sega, non erano certo scandalizzate da questo, tuttavia erano incredule per la piega che la serata aveva preso: una semplice serata di passione con i loro uomini - con un semplice pompino in riva al mare, uno dei tanti - si era trasformata in una notte assurda, con un’offerta irrinunciabile che valeva bene una sega a due sconosciuti.

Erano d’accordo, non ci fu molto da dire: “ E va bene, fateli venire dove eravamo prima, voi restate qui” - dissero, tornando indietro verso il punto più isolato in cui avevano spompinato i loro compagni. Massimo e Andrea tornarono dai due guardoni e dissero senza tanti giri di parole di raggiungere le loro donne. I due senza farselo ripetere si incamminarono.

“ Facciamo presto, tu vieni qui mentre tuo padre va con Elisa” - disse con una freddezza glaciale Simona, quando l’uomo e il ragazzo le raggiunsero nel punto in cui si erano appartate. Il tono di voce della donna, per nulla turbato, sorprese perfino Elisa, che pur conoscendo la lucida depravazione dell’amica non pensava potesse raggiungere quel puntò così estremo, in cui il sesso diventa merce di scambio senza alcuna remora morale.

I due uomini, eccitati all’inverosimile, si divisero come aveva chiesto Simona e in breve si ritrovarono con il cazzo fuori dalla patta accanto alle due donne, che, dopo averli fatti voltare con i membri già inevitabilmente in erezione verso le cabine e i culi flaccidi, oscenamente nudi verso il buio della spiaggia, si posizionarono ai lati dei due impugnando gli uccelli per quella che sarebbe stata la sega più utile e anche più veloce della loro vita.

I due uomini non credevano ai loro occhi e quando sentirono sul loro pene le mani vellutate di quelle due donne stupende, che avrebbero solo sognato per il resto dei loro giorni, non tardarono a concludere: dopo un minuto di scappellate di Elisa, l’uomo corpulento iniziò a tremare e quando sentì le unghie della donna solleticargli i testicoli ( Elisa che sapeva dove mettere le mani lo aveva fatto per velocizzare la schizzata), venne con un getto copioso sul muro della cabina, in un grugnito di piacere che non riuscì a coprire le urla di godimento del figlio, che schizzava il suo sperma poco dopo il padre, mentre Simona concludeva il lavoro con gli ultimi colpi: l’orgasmo del figlio era stato squassante, il primo schizzo era fuoriuscito così violento dall’uretra da solleticare il glande con un sibilo indescrivibile, facendo quasi tremare la cappella per lo sforzo profuso nel l’espulsione del getto, finito - anche questo - sulla cabina, in uno scenario sconvolgente di sudore, sospiri, mentre le due donne si ricomponevano, sconvolte da ciò che vedevano.

“Avete fatto presto “ dissero divertiti Massimo e Andrea, quando le due donne ritornarono dove li avevano lasciati, per riprendere il lungomare, uscendo da quello che sarebbe diventato tra poche ore un tranquillo lido per famiglie e che conservava ora nel suo angolo più nascosto i segni inequivocabili di una notte assurda.

“ Siete due stronzi - dissero Elisa e Simona- controllando per l’ultima volta i vestiti e il trucco. Videro poi con la coda dell’occhio i due guardoni andare via, a pochi metri di distanza, nessun cenno, nessun saluto, solo lo sguardo disgustato delle due donne ad accompagnarli verso le luci del lungomare. Gli accordi erano stati presi già da Massimo prima di separarsi, tutto era pronto, i soldi erano praticamente in tasca e anche la vacanza sarebbe stata “ offerta”.

“ Torniamo in hotel dai” - dissero gli uomini, avviandosi sul lungomare ormai deserto, seguiti dalle due donne, adesso per nulla preoccupate di essere viste e - tutto sommato- non troppo sconvolte per quello che avevano fatto. Forse era quella la loro natura più profonda? Erano solo oggetti di godimento? O strumenti per raggiungere soldi e potere? Forse potevano non essere solo pedine dei giochi perversi dei loro uomini ? Si sarebbero interrogate ancora un po’, poi avrebbero continuato a vivere, accettando il momento, l’attimo.

Nessun rimpianto, nessun rimorso per ciò che era stato. La vacanza continuava E anche questa avventura sarebbe stata per ora semplicemente archiviata nel libro dei ricordi della loro depravazione.
scritto il
2024-08-10
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