Amore mio

di
genere
corna

Mine chiese a Lina se l'avrebbe accompagnata ad un appuntamento per massaggi. Ci mettiamo in gonna, possibilmente sopra il ginocchio e maglietta senza reggiseno. Lina pensò, chissà perché, comunque farò così. Partenza alle tre pomeridiane, e arrivati al centro, collo di citofono. Aprono, un bel ragazzo sulla trentina, non tanto nero ma di colore, salutò Mine e mentre le dava un bacetto sulle guance le lecco le labbra. Mine aprì la bocca e accolse quella lingua e la succhiò avidamente. Lui nel mentre le alzò il vestito scoprendo il sedere le calò le mutandine e le accarezzo' il culo. Lina esterrefatta, non se lo aspettava un atteggiamento simile.
I due si staccarono e lui salutò Lina e le disse che aveva un bel culetto, bello morbido e invitante e lo accarezzo, anzi con il dito sulla gonna lo mise proprio sul suo buchetto. Lei si scostò e stete lontana. Mine finì di togliersi le mutande e le poggiò su una sedia, incamminandosi dentro un'altra camera. Il ragazzo la seguì e lasciarono la porta socchiusa. Lina seduta a chattare, sentì dei rumori si affacciò alla porta e vide Mine seduta per terra e lui le infilava il cazzo in bocca. Le diceva di succhiarlo per un po', poi doveva aprire la bocca e inghiottire il glande dentro la gola. Mine avvolte riusciva ad inghiottire altre no, lui insisteva che doveva farlo.
Altro che massaggi pensò Lina, qui di scoppa e di brutto anche
Squillo del citofono e una voce dalla camera, apri è il mio socio.
Lina apri, un giovanotto, nero come il carbone, un sorriso smagliante, si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia , l'altro con le sue enormi labbra aspiro quelle di lei e risulto' un bacio in bocca. Lina si divincolò e si allontano da lui. Si sedette accavallo le gambe e si rimise a chattare. Il ragazzo cercava di coinvolgere lei in una chiacchierata ma non rispondeva. Il ragazzo disse che gli avevano promesso che si sarebbe fatto una scappata invece non era vero.
Poi le propose, se mi faccio una sega di fronte a te, ti dispiace?
Lina ci pensò un po' poi disse, fai come vuoi. Lui si tolse pantaloni e mutande e restò a cullo nudo e iniziò a segarsi. Un cazzo di notevoli dimensioni, non lungo, ma grosso. Lina lo guardò per un po', vedeva il glande che sapeva e appariva, non le dispiaceva guardare. Poi lui le disse, me lo bagni un po' con la saliva, eccone rispose lei, te lo metti un po' in bocca e me lo bagni. Neanche a parlarne, allora ti bagni le dita e la saliva la spargi sulla punta del cazzo. Dopo tanto insistere, si inumidì le dita e sparse la saliva sul glande, era bollente e vellutato. Dopo un po' lui ancora, e lei lo accontento, si avvicinò a lei che era seduto e il cazzo era in direzione della bocca . Bagna per favore, lo fece ma lui si avvicinò fino a toccarle le labbra, dagli un bacetto, solo un bacetto. Lei rispose, bacetto e basta, ok.
Poggiò le labbra e diede il bacetto, no così neanche si sente, chiudi i denti apri le labbra, io ci metto il cazzo e tu lo baci. Lo fece, a labbra aperte aspettava che glielo mettesse, ma lui tardava, lei afferrò i suoi coglioni e se lo mise ma aprì la bocca e ne fece entrare un pezzo. Da lì poteva leccarlo e succhiare, il ragazzo vedeva che si stava arrapando, aprimi le natiche e accarezzami il cullo mentre spompini il cazzo, lei gli mise il dito dentro il cullo e ingoiò il suo cazzo. Il ragazzo si tirò indietro e si stava segando lentamente, dammi che te lo succhio disse lei, se lo vuoi devi dirmi, mettimelo in bocca amore mio. Che le importava a lei in quel momento voleva quel cazzo e basta. Disse ,Amore mio sborrami in bocca. Brava ora te lo do, e lei continuò a succhiare. Togliti le mutande, senza fare uscire il cazzo dalla bocca, lei ci riusci, le disse siediti nella poltrona, ora mi leccherai il bucco del cullo e nel mentre mi farai la sega. Lui si giro e le porse le natiche, il cazzo lo prese in mano ma il cullo non lo leccava Luì si inchinò di più fino ad arrivare alla figa e inizio ad accarezzarla prima fuori, poi piano piano entrava il dito le toccava il clitoride. Lei si arrapo di più e mise le labbra per succhiare il cullo di lui, poi si giro e glielo rimise in bocca. Lei voleva leccare ancora il cullo e lui la accontentò.
Ora ti scoppio, dove la vuoi , nella figa dai mettimelo, no mi devi dire chiamami amore mio . Chiamami amore mio, aprimi tutta e sborrami dentro.
Lui la mise a pecora, le struscio il cazzo nella spaccatura, poi glielo infilò fino alle palle. La pompava e lei godeva, il piacere le montava e veniva di gusto, forse come non mai.
Ma lui non sborro e le disse ira lo metti in bocca e con il cazzo dentro mi dici, amore mio inculami.
Lei ingoiò il cazzo e gli disse Amore mio inculami subito. La fece distendere pancia a terra e si sedette sulle sue cosce, prese il cazzo con la mano e lo passava nel solco delle natiche. Lei disse, dai mettilo dentro e sborrami il cullo. La fece entrare lentamente poi cominciò a pomparla. Sborrami le diceva lei, no mi devi dire, sborrami in bocca amore mio, Riempimi la bocca di sborra disse lei, lui usci, era pronta a bocca spalancata e scaricò tutta la sua sborra, tanta la mandò giù e tanta tracimò fuori, quand'è e be finito la rimise in bocca e la fece succhiare. In quel momento uscì Mine, e chiese, avete scopato, si rispose Lina e mi ha sborrato in bocca. Poi uscì l'altro ragazzo e disse, ti voglio inculare, Lina rispose si se mi sborri il cullo.
Ok apri le natiche che te lo infilo.
Mine disse, siediti sul cazzo del tuo ragazzo mentre il mio ti incula. Va bene avrò una doppia penetrazione, sborrarono tutti e il cullo di Lina fu riempito di sborra. Si salutarono, e disse quello di Mine, per arrivare alla porta dovete andarci camminando con il cazzo in bocca.
scritto il
2024-08-27
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