Amori antichi

di
genere
corna

Nell'anno 1850 , moglie, Gianna e marito Abele, avevano una piccola azienda agricola,con loro lavorava un servo pastore,Gino, giovanotto di circa vent'anni. La vita procedeva serena, se non fosse che il ragazzo, viveva troppo da solo in campagna, gli mancavano le amicizie.Gino era nell'età più critica per i maschietti. L'unica donna dell'azienda era Gianna e lei era il suo bersaglio preferito. Un giorno Abele dovette recarsi in paese, quindi il formaggio lo avrebbe fatto Gino, sotto lo sguardo attento di Gianna. Dopo che fu fatta la cagliata, si sedette e mise il calderone tra le sue gambe, inizio a prendere pezzi di formaggio gocciolante di siero e lo metteva nel recipiente forato, per fare una forma circolare.Gianna lo guardava e constatava che era un bel ragazzo, asciutto, muscoloso, con la barbetta ispida. Gino si sentiva osservato da lei e non pote' impedire una forte erezione. Il cazzo si vedeva proprio che accompagnava la sua coscia. Era di dimensioni notevole.Gianna sorrise, poi chiese, giovanotto a chi stai pensando, cosa è quella cosa che si vede sulla coscia', Gino rispose, sto pensando a te, sei l'unica donna qui. Ah birichino, me lo faresti vedere com'è quel coso. Dopo un po' di insistenza Gino si sbottonò e tiro fuori il cazzo, se lo sego' un po' e le disse - Lo vuoi toccare -? - No, no, io ha quello di mio marito, conservalo adesso, potrebbe venire qualcuno. Si ricompose' e continuò a fare il formaggio. Però una cosa potevi farmela vedere anche tu - - E
cosa vorresti vedere ? - - Beh io vorrei vedere la figa ma almeno le mutande- - Va bene solo le mutande - Gianna alzò lentamente la gonna lunga, fino a mostrare le sue mutandine bianche, della figa si vedevano i contorni, -Dai solleva un po' e fammi vedere almeno i peli - -con l'indice scostò un po , mostrando una labbra della figa e poi discese la gonna. Fammi vedere il culo che mi piace troppo. Il complimento andò a segno e si giro'
inchinandosi un po', sollevò la gonna, Gino dato che era girata, si alzò e le passò il dito nel solco delle natiche, sfiorando il buco del culo.Lei si scostò e disse- non si tocca.- - Stanotte mi farò una sega pensando a te. Gianna se ne andò, era troppo eccitata, se avesse dato retta all'istinto, si sarebbe fatta scopare sul momento da quel ragazzone. Tutto finì li , ma non per Gino, nei giorni successivi si stava ammazzando a seghe, pensando a ciò che era successo.
Un po' di tempo dopo Gianna chia
mò Gino per aiutarla a spostare un mobile. Lei tirava, lui spingeva, era evidente che era la forza del ragazzo a fare il lavoro. Lei si sedette e lui si mise in piedi davanti a lei. -Lo vuoi vedere oggi- - No rispose lei - Ma Gino tiro fuori il cazzo e lo posiziono a pochi centimetri dalle labbra di lei.
Visto che non succedeva nulla le prese la mano e la mise sul cazzo, lei faceva la mano morta, ma poi aprì e prese il cazzo in mano e gli disse - La che te lo strappo - Il marito di lei era sceso di nuovo in paese, quindi c'era tempo. Dai segalo un po' - -Ma un po' davvero eh- rispose lei. Va bene, prendi in mano anche le palle. Prese lo scroto in mano le stava segando il cazzo. Voleva smettere e lui aggiunse, - dai dagli un bacetto e smettiamo-
Avvicinò le labbra, era pulito e profumato quel cazzo. Arriccio le labbra e diede il baccio , poi si avvicinò di nuovo e fece entrare il glande in bocca, tutto in un attimo lo lecco, lo succhiò, per poi molare tutto e andarsene Gino rimase li con il cazzo che poteva esplodere da un momento all'altro, si aparto e lo fece esplodere. Gianna non capiva cosa stesse succedendo, amava il marito, ma quel ragazzo la attirava. Magari si possono fare questi giochi, ma farsi scopare, questo no, la figa era stata promessa al marito e non gliela avrebbe mai data. Quando si incontravano, lui assicuratisi che non ci fosse nessuno, entrava con la mano nel seno e le strizzava una teta. Certe volte , sopra la gonna, con il dito le acarezzava il solco, centrando quasi sempre il buco del culo.Un giorno il marito dovette recarsi ad una riunione di pastori. Gino faceva di tutto per incontrare Gianna e parlparla un po'. Lei era nella stalla che dava il fieno alle bestie.Gino si avvicino, serve aiuto? Aiuto sempre, ma non scocciare però.lui rispose, va bene.
Il fatto era che lui, quando stava vicino a lei, si eccitava sempre.
Guarda che effetto mi fai, lei guardava e sorrideva. Tiro' fuori il cazzo si appoggio nell'angolo e si mise a farsi una sega. Posso farmela chiese e lei rispose, fai come vuoi, cosa me ne importa. Me la faccio fino a venire, farò finta di sborrarti addosso. Lei non rispose, ma guardava la mano di lui che andava su e giù. Me la bagni con la saliva, - E come la bagno - - Ti metti la punta del cazzo in bocca e la insalivi. - No non se ne parla nemmeno e si sputacchio la punta delle dita e gli insalivo' il glande
Lei si sedette in uno sgabello, e lo stava a guardare . Gino le si avvicinò e le chiese se poteva passarle il cazzo sul viso. -Fai come vuoi- Non se lo fece ripetere, cominciò dalla fronte a scendere, sopra gli occhi chiusi, spazzolo un po' il naso, si attardò sulla guance. Lei stava ferma e subiva, ma con un sottile piacere. Prendi le palle in mano e accarezzale.
Non andava, allora lui le prese la mano e le fece prendere le palle.
Stava a due centimetri dalle labbra e continuava a segarsi. Le punto il cazzo sulle labbra e lei non fece niente. Si staccò per poi riavvicinarsi, lo poggiò proprio sopra. La punta della lingua uscì ad esplorare e trovò il glande, lei leccava, con la punta ma leccava. Ti posso sborrare sul viso, lei non rispose,Segava sempre ma appoggiato alle labbra di lei. Poi Gianna prese le palle in mano e metà cazzo in bocca, succhiava e leccava, voleva farlo sborrare. Più l'eccitazione aumentava più faceva entrare jl cazzo in bocca, fino a farlo sbattere nella gola. Lei si posizionò meglio, con le mani lo afferrò alle.natiche e ingoiò il glande dentro la gola. Gino sentì un calore più intenso e si lasciò andare, sborrò copiosamente in quella bocca bollente.Lei sputava e ingoiava. Lo ripulì per bane, sapore di vaniglia disse.Una mattina Gino scendeva dal monte con il gregge e incontrò Gianna che con un cestino stava raccogliendo funghi in mezzo al bosco. Si salutano e lei si avvicina e le dà un bacetto sulla guancia. Lui cerca di baciarla sulla bocca, ma lei non vuole. Le strizza un po' il seno e con la mano destra entra nei pantaloni di lei, da dietro e cerca il buchetto del culo e lo accarezza lievemente. Poi risale la mano e le porge il dito medio vicino alla bocca, insalivalo, cosa vuoi fare, chiese lei, insaliva poi te lo dico. Lei lo insaliva per bene e riscende dentro il pantaloni, cerca il buco del culo e piano lo fa entrare, la penetrazione dolce . Lei dice di no ma apre un po' le cosce per facilitare la penetrazione. Lei di istinto afferra da sopra i calzoni il cazzo di lui e lo stringe forte con la mano.
Lo vuoi salutare , le dice, e lei, solo un bacetto. Lo tira fuori e lei si inchina soltanto, e baccia la punta del cazzo, poi se ne mette un pezzo in bocca e lo succhia e lo lecca. Gino approfitta ridiscende dentro i pantaloni, ma stavolta va alla figa. Accarezza e scorre fino al clitoride. Come tocca il clitoride lei ingoia tutto il cazzo , il glande le entra proprio dentro la gola. Poi si stacca e dice, basta giocare facciamo il lavoro che dobbiamo fare. Lui quando aveva Gianna a tiro la palpava sempre, quando vedeva il marito girato o le accarezzava il culo o le tete o le cosce, teneva sempre il gioco vivo.
Il giorno prima di sepe che il marito doveva recarsi ad una di quelle riunioni. Gino si trovava da solo con Gianna e le disse - Domani preparati, vedrai cosa ti faccio-
- Cosa mi fai .?- Ti rompo la figa e te la sborro - -No la figa no - - Vedremo -. A metà mattinata il marito partì, Gino non aspettava altro, prese Gianna per una mano e la portò nel pagliaio. - Alza la gonna - - Perché - - Voglio vedere se mi sono sbagliato. Lei non volle alzare, ma la alza lui fino all'ombelico, non aveva le mutande. - Mi stavi aspettando, cosa vuoi a farti ?- - Fammelo baciare quel bel cazzo che hai in mezzo alle gambe.
No, disse lui -Prina voglio baciare la figa io, togliti il vestito-
Se lo tolse, la fece sedere su un tavolo e le lecco prima le grandi labbra, poi andò sul clitoride, lei cominciava a fare gridolini di piacere. - Mettimi il cazzo in bocca - -Prima mi devi baciare il culo- Lei si sedette per terra, lui le porse il culo e lei baciava ma stava lontano dal buco. Lui si inchinò di più e prese il clitoride tra l'indice e il Police e le faceva la sega lentamente. Stava per venire, mette le labbra e la lingua nel culo di lui e viene, stringendo le cosce.
-Stai seduta , si mise in direzione con il cazzo verso la bocca di lei- succhiarlo un po' , poi apri che ti chiavo la gola. Lei ciucciava poi apri la bocca e Gino spingeva il cazzo nella cavità orale.lei con piacere ingoiava il glande e se lo lasciava dentro.- Non soffocare mi raccomando - No, tranquillo, e' che mi piace troppo prendere il cazzo da sotto, come dono adesso seduta per terra e tu in piedi.-Sempre con il cazzo in bocca gli disse -Ora inculami - Perché in culo, io voglio la figa. No nella figa non te lo faccio mettere, quella è per mio marito. Tu ora inculami, che lui non me lo mette mai perché ha paura di sporcarsi. -Mettiti a pecora - No io mi sdraio pancia in terra, tu mi sali a cavalcioni e me lo metti.
- Va bene bagnami il cazzo per bene- Lei lo bagno' e provò ad entrare con il glande nel bucchetto -Bagnolo di nuovo- Lei lo prese tutto in bocca e lo insalivo' per bene. -Apriti le natiche - lei con la punta delle dita si apri, Gino posizionò di nuovo e spinse.
Entrato, era tutto dentro, -Pompa -gli disse - e sborrami dentro.
Lui pompava e lei venne, poi lui scaricò la sua sborra in quel culo soffice e eccitato. Si ricomposero e ognuno tornò al proprio lavoro.Gianna scopava di giorno con Gino, di notte con il marito. Era proprio una bella vita, toccava stare attenti. Ogni volta che si incontravano e non c'era nessuno o lei gli toccava il cazzo o lui il culo o la figa. Una mattina presto il marito sveglio Gino, mi raccomandando il bestiame, perché lui era stato chiamato di urgenzae si era dimenticato di dirlo alla moglie.A Gino non parve vero. Appena lo vide sparire all'orizzonte, si recò in camera da letto dei due coniugi.
Gianna dormiva ancora, lui si avvicinò e le lecco'cosce, poi i peli della figa . Le mise due dita dentro. Si svegliò e al posto del marito c'era Gino. -Ma che fai? Se viene mio marito ci ammazza. No tranquilla, tornerà stasera.Lui le mise in mano il cazzo e le disse, su bella, al lavoro, fammelo sborrare.
Lei si mise in ginocchio sul letto e gli stava facendo un pompino
Lui con la mano destra le accarezzava il culo e la figa.
- Ora ti voglio scopare - - In culo però, mettimelo in culo- Si mise a pecora verso di lui, glielo fece bagnare di saliva e lo fece entrare per un po', lo rimise nella bocca di lei per insalivare, lo poggiò nel culo, ma scivolò nella figa. No disse lei , nella figa no. Intanto Gino pompava, le dava colpi potenti.
-Scusami ho sbagliato buco e poi è scivolato - Pompava sempre con forza. - che faccio lo tiro fuori ?-
-Ormai continua - Bella quella figa calda e stretta, il suo cazzo entrava e usciva, ogni volta che le colpiva l'utero lei si lamentava di piacere.- La sborra in faccia ,voglio. Si tiro indietro lei si mise sotto e lui le sborro tutto il suo bel viso.
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Non so come-inserire un altro racconto e continuo con questo.

Amore mio

Gina chiese all'amica Susi se poteva accompagnarla ad una seduta di massaggi. Certamente a che ora ?
Di pomeriggio. Partenza e arrivo al centro massaggi. Bussano, apre un uomo sui quarant'anni bello robusto e alto. Si salutano e un bacetto sulla guancia, l'uomo le lecca le labbra e Gina lascia fare. Poi lui le alza una gonna scampanata che aveva, era senza mutante. Il tipo approfitta e le accarezza il culo. Con il dito entra tra le natiche e si vede chiaro che le accarezza il buchetto. Susi resta meravigliata da tante effusioni ma resta zitta.
Gina si sdraia a pancia in su , nuda e il tipo comincia i massaggi. Lui essendo a pantaloncini corti , Gina si intrufola dentro da sotto con una mano, e gli stava accarezzando le palle. Lui continuava a passarle le mani con forza, sul seno, sul collo.
Il tipo fa uscire il glande sa sotto i pantaloni, lo porge alla bocca di Gina e lei lo prende e se lo succhia. Poi la fa girare a pancia sotto e massaggia le spalle.Le strizza le natiche, le apre e sputta nel buchetto e ci insinua il dito, Entra per un po', poi le dice, insalivalo tu, lo prende in bocca e poi lui lo infila in culo e facendo un po di vai e vieni.
Dai Susi prendilo in bocca e faci vedere come lo sai leccare il cazzo. Lei disse ancora no, allora con il cazzo dritto si avvicinò alla sua bocca e lo poso' sulle sue labbra
Aprì la bocca e ingoiò il cazzo
Poi volle succhiare con lui seduto sul divano e si era messa a novanta, in quel momento entra l'amico e Lena gli ordina il silenzio. Gli scende i pantaloni gli prende il cazzo e lo lecca. Quando diventa duro gli dice scappale la figa, lui punta il glande e spinge. Entra facilmente, Susi al posto di protestare, con una mano da sotto gli accarezza le palle.
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scritto il
2024-07-16
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