Elena

di
genere
feticismo

Per il ritorno ho deciso una partenza intelligente per evitare code bibliche, partiamo a metà settimana anche se perdiamo tre giorni. Loro sono comunque stati più intelligenti di me, hanno trovato un bed & breakfast vicino a Todi per smezzare il viaggio ed allungare la vacanza.
Alle quattro di mattina le tre puttanelle dormono in piedi, le carichiamo in auto e si parte. Giada è con Mia sull'auto di Jacques, io ho Luca e Elena che dorme dietro. Viaggiando calmi e con le dovute soste nel primissimo pomeriggio saremo già in Umbria. L'agriturismo ha una piscina.
La prima sosta è per la colazione in autogrill. Le ragazze si svegliano eccitate. Sono cariche di sole e vogliono esibirlo, gambe, fianchi e schiene nude, reggiseno del costume e calzoncini inguinali. Si muovono da puttanelle per gli scaffali e in coda al bar. L'autogrill è strapieno, tanti che vanno-tornano in vacanza ma anche tanti che lavorano e le tre belle fighette abbronzate attirano l'attenzione e tirano i cazzi. Guardano anche me, il più anziano del gruppo, sono quello che ha scaricato un carico di figa giovane.
Giada e Mia sono bellissime, una botta ai coglioni, sono sempre una per lato incollate a Jacques, lo cingono insieme dietro la schiena e buttano in fuori il fianco. Jacques le stringe ai fianchi nudi, con le dita liscia la pelle abbronzata e senza troppi problemi ogni tanto palpeggia le chiappette. Di entrambe, per non far torto a nessuna e per controllare che non perdano i cellulari che spuntano fuori per metà dalle tasche dei calzoncini attillati. Qualche razzista represso starà maledicendo i negri che si fottono le nostre fighe bianche.
Elena sbaglia tutto.
Elena è figa quasi come sua sorella Mia, di più se preferisci le diciottenni alle ventitreenni, e ha più seno di Giada, anche ai miei occhi è cambiata, abbronzata e con i capelli selvaggi non più lisciati mi attizza parecchio, ma è una da scopare da dietro, meglio con le mutandine ficcate in vocca. Sbaglia tutto, lo vedo negli occhi di quelli che si godono lo spettacolo delle tre puttanelle. Giada e Mia sono due cagnette da cazzo negro, due che a letto ti fanno impazzire, ma su loro due ci fai pensieri, te le immagini a novanta cazzo negro nel culetto, te le vuoi fare ma sai che con loro ci puoi solo sognare, difficilmente te le puoi scopare realmente. Invece Elena è una troietta che te lo prende in bocca per cinque euro e per dieci ci fai bocca, figa e culo. Anzi, è una così affamata di cazzi ti dà lei dieci euro!
Sbaglia tutto. S'incolla a Luca per far vedere che ha un belloccio ma poi fa le moine anche con Jacques e va in giro sola attirando gli sguardi. Si lecca la schiuma del cappuccino dal cucchiaino come se avesse appena finito di fare un pompino, squittisce eccitata ad ogni cazzata che trova tra gli scaffali, chiede forte a Giada se deve comprare dei calzoncini da mare fucsia a sette euro e la gente pensa che quella se li paga con un pompino.
E infatti scoppia un casino.
'Fanculo stronzo! Sei uno sfigato.'
Corriamo a vedere cos'è successo. C'è ressa nel reparto prosciutti tipici, uno si defila veloce. Elena sta spiegando che quello le ha chiesto di salire sul furgone, le dava cinquanta. Giada si finge scandalizzata, Mia ci litiga, non deve fare la cretina, Elena non aspetta altro e litigano fino al parcheggio.
Io batto una manata sulla schiena di Luca, il suo belloccio ventitreenne ipercornuto.
'Vita dura, ragazzo mio!'
'Ma no capo, Elena è divertente.'
Non posso dargli torto, Elena lo lascia libero, in vacanza si è scopato ripetutamente sua sorella Mia e Giada, quella che tecnicamente è mia figlia. Mi piace Luca, siamo cornuti uguali.
'Guida tu, io mi seggo dietro, se sto davanti mi stanco peggio che guidare.'
Elena si siede dietro anche lei. Luca da fidanzatino è retrocesso a autista. Lo vedo lontano un miglio, Elena mi vuole parlare.
'Non dura più di tre mesi.'
'Cosa?'
'Giada. Non può resistere con sua madre.'
Non bisogna essere geni per capirlo, quindi non dico nulla. E non mi va di parlarne, mi mette ansia l'idea di Giada che torna dalla mia ex.
'Lo sai chi l'ha convinta?'
'Sei stata tu a dirle di tornare da lei?'
'Ma no Giada, dico sua madre! Sai chi l'ha convinta a far la pace con Giada?'
Non ci avevo mai pensato. Credo Aldo, il suo pio marito.
Elena ridacchia, la sa più lunga di me.
'Lo sai che è feticista?'
'Ehh?'
'Ha delle fisse, uno che si eccita per...'
'So cosa vuol dire, cazzo! Stai parlando di Aldo, il marito della mia ex? Il patrigno di Giada?'
'Sì, lui. Gli piacciono le mutandine. Me le vuole vedere. Vuoi che te lo dico?'
Elena mi tocca il pene. Glielo lo lascio tirar fuori, me lo ciuccia moscio e me lo tira a cazzo vero. Lascio fare, voglio sapere e poi c'è l'asciugamano steso sul sedile. Elena mi racconta di Aldo, ma si ferma continuamente per spompinare.
'Non fa nulla, vuole vedere le mutandine, quando mi accompagna a casa gliele faccio vedere, tocca solo e una volta ho fatto leccare. Mi dà cinquanta euro se gliele regalo.'
Pausa pompino.
'Per me ruba anche quelle di Giada. Sai che mi scrive di nascosto? Vuole sapere con chi dormo e con chi faccio e vuole anche sapere di Mia e di Giada. Ha dato fuori quando gli ho scritto che per il compleanno Giada ha dormito con Jacques. Tranquillo capo, non sono scema! Non ho detto nulla dei nostri giochi! E niente di te.'
Pausa poppata. Ce l'ho duro cattivo, questa scema mi fa incazzare.
'Non gli dico nemmeno sotto tortura che ti scopi Giada! Lui è strano, forse non gli interessa nemmeno, ha le sue fisse, vuole sempre le foto.'
Si riabbassa per continuare ma io le blocco la testa.
'Gli hai mandato foto? Che foto?'
'Ma nulla! Solo foto in costume di noi tre. Foto sceme, primi piani degli slip, ce le siamo scattate per gioco, davanti e dietro, ci mettevamo a pecorina per scherzo, anche Giada ci stava, ci siamo fotografate mentre ci leccavamo e mordevamo gli slip.'
'Giada e Mia sapevano per chi erano?'
'Ma no, è un mio gioco con Aldo, lo faccio impazzire.'
Torna a ciucciarmi.
Questa cretina nemmeno se gliela ficchi in culo capisce qualcosa! La ribalto, le blocco braccia e gambe e le rompo il culo. Con una soddisfazione incredibile la impalo in culo fino alle palle. Le tappo la bocca e la scopo da far sbandare la macchina. Elena è rigida come un manichino, ma poi cede, non resiste, mi si accascia sotto e si prende l'inculata a raffica. Geme, le brucia, le fa male, comincia a singhiozzare.
Mi fermo.
'Scusa Luca.'
'Quando ci vuole ci vuole.'
Finisco di punirgli la fidanzatina a colpi di cazzo in culo. E lo faccio cattivo, penso a Aldo che si masturba davanti alle foto del culetto di Giada e di Mia. Sborro che la gonfio.
Elena è in estasi. Me lo lecca da cagnetta
'Ti è piaciuto come con Giada? Dimmi che sono più brava di Mia!'
No, questa non capisce un cazzo, nemmeno se glielo ficchi in culo.
scritto il
2024-10-18
5 0 2
visite
9
voti
valutazione
7.6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.