Da padre a cornuto 17

di
genere
incesti

Mia figlia non mi si stacca dal cazzo, me lo succhia con foga. Per penitenza doveva solo darmi tre ciucciate, invece continua a spompinarmi aggrappata a due mani. La spingo indietro con una manata sulla fronte.
'No, cazzo! Non possiamo. Finché era un gioco okay, ma non così!'
Li ho tutti attorno. Mia mi carezza i capelli.
'Calma capo, non è come pensi.'
'Non dire cazzate, è come sembra!'
Jacques è dietro Giada, ha la faccia incazzata. 'Non è giusto, dovete dirglielo, così siete stronze forti!'
Mia dà un bacetto a Giada. 'Devi dirglielo tu. Tocca a te.'
Che cazzo devono dirmi? Sono seduto sul materassino, Giada è inginocchiata tra le mie gambe, mi guarda coi suoi occhioni da cerbiatta da dietro il mio cazzo, me lo tiene con entrambe le mani strette alla base. Ha le labbra umide.
'Okay, ma prometti di non dirlo a mamma!'
'Decido io cosa devo fare. Cosa devi dirmi.'
'Te l'ho già detto, l'anno scorso ho sentito mamma di nascosto che si confessava con Aldo, lui è peggio di un prete e mamma è una fanatica. Avevamo appena litigato e io avevo detto che sarei venuta da te appena potevo. Mamma la conosci, diceva a Aldo che ero la punizione che si meritava, che doveva espiare, che l'aspettavano le fiamme eterne. Sai com'è mamma.'
'Non mi hai ancora detto nulla.'
Deglutisce per trovare il coraggio di parlare.
ìAll'inizio non ho capito, diceva che aveva peccato con uno come l'ultima delle sgualdrine e un sacco di stronzate. Poi però ha detto che che io non sono tua. Insomma, mi ha fatta con un altro. È vero? Tu lo sapevi?'
Non rispondo. Non mi va di raccontarlo davanti a sei imbecilli mentre mia figlia mi tiene il cazzo! Non dico che l'ho sempre saputo, ma era semplice fare i conti, io in quelle settimane ero in Germania e quando tornavo stavo sempre attento. Ma tutto era possibile e la cosa mi lasciava indifferente, anzi speravo così di recuperare con la mia ex, che una figlia ci avrebbe fatti tornare ai primi anni, gli unici in cui siamo stati bene insieme.
'Non so, Giada. Qualcosa c'è stato ma tua madre si fa colpe di tutto. È meglio non sapere certe cose, lascia perdere.'
'Invece Giada lo voleva sapere!' Mia sta cercando sul cellulare. Mi mostra una mail, non riesco al leggere, me la porta via subito. 'Ecco, m'è arrivata ieri. Poi te la giro. Me l'ha chiesto Giada, non poteva più aspettare il compleanno, abbiamo spedito a nome mio il suo campione insieme al tuo.'
'Cosa avete fatto?'
'Esame del Dna!'
'E quando mi hai fatto il tampone?'
'Scherzi, vero? Di tue tracce biologiche ne lasci a secchiate! Ahah. Sono stati velocissimi. Poi se non ti fidi leggi tu, ma qui dicono che siete parenti per il 2,37%. Se fosse tua figlia doveva essere il cinquanta. È dimostrato scientificamente, zio, Giada non è certo tua figlia!ì
Mi rimbomba il cervello. Mi osservano tutti. Mia mi scompiglia i capelli. 'Non fare così! Lo sapevi già.' E si china per dirmi all'orecchio. 'Fa male avere la prova scientifica di essere cornuto? Ahah.'
Non sono solo io ad essere in ansia, lo sono tutti, aspettano la mia reazione, sanno di aver esagerato a fare gli stronzi.
Giada mi guarda spaventata. 'Mi vuoi ancora papà? Posso venire a stare da te?'
Le carezzo la guancia. 'Prima devi finire il pompino!'
Il viso le si stende bellissimo, gli occhioni da cerbiatta diventano da furba puttanella. Guarda indietro, verso Jacques e subito chiude la bocca sul mio cazzo. Geme cazzo in bocca mentre la penetra il cazzo nero. Un pompino spettacolare ma io per le mille tensioni ci metto una vita a sborrare e Leo fa in tempo a prendere il posto di Jacques in figa.
Mia e Elena, le due sorelle troie, devono aver istruito bene mia figlia. Giada si becca la mia mega sborrata tutta in bocca, sei schizzate che nemmeno quando avevo vent'anni mi veniva così. Solleva il volto sconvolto, gli occhi rossi. La testa le dondola, Leo sta finendo di scoparsela. La bacerei in bocca non fosse mia figlia.
Mia mi abbraccia al collo. 'Cazzo zio, devi star attento! Hai messo incinta la tua ex-figlia.'

Ci rilassiamo. Il sole è ormai dietro la scogliera e la spiaggia è tutta in ombra. Giada dorme sul materassino allungata contro di me. S'è rimessa le mutandine del bikini. Respira calda contro il mio torace.
'Sei meraviglioso, papà... Posso ancora chiamarti papà, vero?'
'Certo.'
Struscia le tettine. 'Ho una voglia matta di far l'amore con te.'
'No, non si fa, non è possibile.'
'Hai ragione, mi hai già spiegato la differenza tra amore e sesso.'
'Non farti venire idee assurde.'
'È colpa tua, papà, mi ecciti.'
Mi poggia la mano sul cazzo barzotto.
'Non fare la troia come le tue due amiche!'
'Dai, facciamo sesso vero. Non vuoi?'
La spingo giù dal materassino, rotola sulla sabbia.
'No, oggi abbiamo già esagerato abbastanza.'
'E quando?'
'Quando sono ubriaco.'

Dopo dieci minuti è di schiena su un altro materassino, le gambe alzate e tra le cosce le natiche muscolose di Jacques.
No Giada è sicuramente mia figlia, una porcella come lei non può che essere mia figlia.
Dall'altra parte della caletta le due sorelle si stanno spupazzando insieme Luca, Leo e Tommy. Mia s'è presa una cottarella per l'ex fidanzatino di Giada, il bel twink milleusi che se la sta chiavando col cazzo di Leo in culo. Ma io preferisco osservare Jacques che si monta Giada, sono animali eccitanti. Qui allo stallone nero tocca un super lavoro tra Giada e Mia. Mi alzo e vado dietro loro.
Giada mi vede, ha il volto seminascosto sotto la spalla nera del suo chiavatore. Le palpebre sono semichiuse dal piacere. Le mani stringono le natiche nere che le spremono il cazzo nel pancino. Le graffia e le allarga. Mi stendo sopra loro e m'inculo d'un colpo l'atleta negro.
'Nooo, cazzo, ancora! Sei un maledetto cornuto, capo.'
Mi sembra di scopare mia figlia col cazzo nero di Jacques.
scritto il
2024-10-12
3 . 6 K
visite
4 0
voti
valutazione
7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.