Altri giochi in spiaggia 18

di
genere
incesti

Siamo nella seconda settimana di vacanza. Ancora due giorni e se ne andranno Tommy e Leo. C'è un velo di tristezza, prima o poi dovremo tornarcene a casa tutti. Passiamo le giornate nella nostra spiaggia, a nessuno viene in mente di vedere altro o cercare qualche locale per la sera.
Ma c'è sempre Elena col suo dannato sacchettino con le dannate biglie rosse e nere. 'Una penitenza per i soli maschietti! Chi pescherà la pallina nera verrà bendato e dovrà riconoscere gli altri maschietti. Le regole sono semplici, prima succhiata alle palle e poi pene in bocca. Se non indovina continua con gli altri finché non indovina tutti.'
Mi alzo e mi allontano.
Mia mi corre dietro. 'Non scappare capo!'
'Voi siete suonate! Io non lo faccio.'
'E perché? Ti vergogni?'
'Non mi va, punto e basta!'
'Non fare il noioso zio, è solo per gioco.'
'E allora va' a giocare con loro!'
'Sei proprio incazzato! Ahah. Posso fare qualcosa per convincerti?'
'Non credo proprio.'
'Eppure io so come convincerti'
Mi seggo su un masso in ombra, Mia è in piedi di fronte. È in monokini, mi eccita più in slip rossi che nuda. La puttanella tiene il fianco in fuori, curve che mi risvegliano l'istinto animale. Allungo la mano e le gratto il triangolino rosso sotto la fighetta. Si morde il labbro, le piace, ha provato i miei ditalini che la fanno squirtare da svenire.
'Sai a cosa continuo a pensare, capo? Che mi posso fidare di voi, anche di Jacques. È uno a posto. Come te.'
'Cosa vuoi dire?'
'Niente, zio. Solo che mi fido.'
'Okay, stasera preparano i ragazzi. Prima di cena vieni con me e Jacques al supermercato, c'è il reparto campeggio, cerchiamo qualcosa per incaprettarti.' Le pizzico il capezzolo, sempre più forte, fino a strapparle un gemito rauco. La libero.
'Okay okay, tu però tu ci stai al gioco. Non fare sempre quello che se la tira, ci tengono tutti a te.'
'Ma io tiro solo una volta, non mi fate pescare finché non esco.'

Torniamo da Elena. 'Estraggo per primo.'
Ho quattro possibilità su cinque di estrarre una pallina rossa ma quella che mi trovo in mano è nera. Applaudono e ridono tutti, anche Giada.
'Fammi vedere il sacchetto.'
È come sospettavo sono tutte nere. 'No, non ci sto!'
Mi saltano addosso in sette. Una zuffa divertente. Elena e Giada mi sfilano il costume e mi succhiano una palla ciascuna mentre mi tengono immobilizzato. Cedo, mi bendano, mi metto in penitenza in ginocchio. Elena mi ricorda che devo prima ciucciare le palle, poi il cazzo e solo dopo dire chi è.
Fanno silenzio attorno. Non vedo niente, qualcosa mi batte contro il naso. Un cazzo pendulo sopra due coglioni che lecco come da penitenza. Sono lisci senza peli, non mi serve prendere anche il cazzo per capire che è Tommy, il twink multiuso, ma glielo prendo lo stesso e faccio vedere a questi stronzi che se voglio non mi tiro indietro. Succhio pensando che Giada in Sardegna si spompinava questo stesso cazzetto. Ed è il primo cazzo che la mia ex-figlia s'è presa in culo, una notte nella camera vicino alla mia. Mi eccita, lo sento venir duro in bocca.. Succhio il cazzo di un ventenne.
Elena mi richiama all'ordine. 'Ci spiace interromperti ma ci devi dire chi è.'
'È facile, Tommy.'
Applaudono, ma io sento solo le risate di Giada. Mi ha visto succhiare il suo fidanzatino. Mi si tirano i coglioni, ho il cazzo duro, mi inculerai questo bel frocetto davanti a lei.
Il secondo ce l'ha già in tiro, avvicinandosi me lo ficca in un occhio. Piego la testa e succhio due coglioni da uomo fatto. Mi spinge il cazzo in gola, la il pube peloso. Facile anche questo.
'Luca.'
'Non prenderci gusto, è mio.' Dice quella puttanella di Elena.
Il terzo lo so già. Mi lasceranno per ultimo il cazzone nero di Jacques. Succio coglioni e lecco cazzo.
'Leo.'
'Noo, ha indovinato!'
Faccio per levarmi la benda.
'No manca l'ultimo.'
'Ma è Jacques! Manca solo lui.'
'Per penitenza devi indovinarli tutti.'
Eccito le puttanelle e i frocetti attorno. Succhio alla cieca i coglioni di Jacques, lentamente, uno per volta e tutti e due in bocca. Ha le palle pesanti, da stallone di colore. Il cazzo è barzotto, mi pesa sul viso mentre gli lecco le palle. Giada, la figlia che mi ha ripudiato, se presa in culo questa minchia il giorno del compleanno.
Attorno a me voci e grida mi incitano di ciucciarlo, non servono, sono io che voglio ciucciare il cazzo che si tromba tutti i giorni Giada e Mia. Scosto indietro la testa e sento premere contro le labbra. Apro la bocca, mi s'infila, è grosso, allargo di più, mi spavento, è enorme, non riesco a prenderlo nemmeno spalancando la mandibola. Non posso parlare. Soffoco.
Fanculo! Mi tiro indietro e levo la benda. Il sole mi abbaglia, davanti a me c'è Mia con una melanzana in mano!
I ragazzi si strozzano dal ridere, ci sono cascato da pirla. Una figura di merda che non mi prenderanno per il culo per anni.
Poi Giada richiama tutti. 'Fermi, la penitenza non è finita!'
Vuole vedermi con in bocca il cazzo del suo negro inculatore.
La accontento. Succhio un pene molle più grosso del cazzo di Luca.
Corrono a buttarsi in acqua. Fermo Mia.
'Non cucinate quella melanzana. Stanotte ti leghiamo incaprettata e ti facciamo il culo con questa melanzana ficcata in fica.'
Mia ha un tremito. Trema sempre quando risorge la sua natura sub. 'Okay, zio.' Si guarda il capezzolo.
Glielo torco. Socchiude appena le labbra e poi corre anche lei in acqua. È bellissima, con quel costume ha due chiappette tonde perfette. Mi eccitano da morire quegli slippini rossi, roba da stupro. Di più mi eccita solo vedere il cazzone nero di Jacques scomparire nel solco fra le chiappette.

Mentre sono in acqua mi arriva una chiamata dalla mia ex.
'Ciao.'
'Ciao.'
'Fammi chiamare da Giada, sono due giorni che non mi risponde.'
'Adesso sono tutti in acqua.'
'Con chi è mia figlia?'
'Senti, io glielo dico anche di chiamarti, ma non posso obbligarla.'
'Dimmi con chi siete.'
'Se vuoi ti mando una foto.'
Riattacco. Se penso che mi sono fatto mettere le corna da questa stronza mi incazzo troppo. Scelgo una foto di due giorni prima e gliela invio. È la foto del nostro gruppo vacanze. Sono tutti e sette in fila davanti al mare smeraldo, tutti belli e abbronzati, neri quasi quanto Jacques. Maschio e femmina, maschio e femmina. Le tre puttanelle sono in monokini ma gli amici coprono le tettine nude con le mani. Loro quattro invece sono cnudi come vermi con le mani basse delle ragazze che li coprono. Il pene di Jacques è a malapena nascosto dalle mani di Giada e Mia.
M'immagino la crisi isterica della mia ex. Mi richiama dopo dieci minuti. Sono sicuro che c'è accanto Aldo, il suo pio marito.
'Tu... Tu devi farmi un favore, devi obbligare Giada a richiamarmi immediatamente! Devo parlare con lei.'
'Glielo dico di sicuro, ma decide lei, ora lo sai, è uccel di bosco.'
'No! Deve chiamarmi assolutamente.'
'A proposito di uccelloni. Sai che Giada s'è presa una mezza cotta. Voi due non avete nulla contro nipotini di colore, vero?'
Riattacco, c'è poco altro da dire.

Giada esce dall'acqua. Si siede sul mio asciugamano bagnandolo.
'Ti ho visto al telefono. Lavoro?'
'No, tua madre.'
'Lo sapevo! È due giorni che continua a chiamarmi!'
'Se non rispondi ha ragione di preoccuparsi.'
'Ma io gliel'ho detto che non le voglio più parlare! È pazza. Comunque ogni tanto le scrivo che sto bene, che non sono affogata.'
Si strizza i capelli bagnati.
'E tu cosa le hai detto?'
'Niente, le ho mandato una foto.'
'Una foto?'
'Quella del nostro gruppo.'
'No! Quella che ci copriamo con le mani? Non ci credo! Mamma sarà impazzita!'
Smette di ridere, un po' le spiace. 'Devo chiamarla?'
'Decidi tu. Ma adesso è impegnata.'
'A far cosa?'
'Deve recitare millecinquecento rosari per la tua salvezza.'
'Papà! Tu mi fai morire!'
'Ferma ferma!'
'Dai papà, lo succhio e basta. Giuro!'
scritto il
2024-10-12
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