La monta di Giada 19

Il mio programma di incaprettarmi Mia con Jacques è saltato. Nel pomeriggio è entrato nella caletta un gommone fuoribordo più scassato della Panda di Mia. Quattro ragazzi tra i venticinque e i trenta con attrezzatura da pesca. Anche per loro il programma è cambiato, ci hanno visto ed hanno deciso di andare a caccia di figa.
Le tre puttanelle si rimettono su qualcosa in fretta. Giada fa la finta ingenua, mette reggiseno e pantaloncini jeans da troietta, ovviamente col bottone slacciato e la cintura rivoltata in basso.
'È una spiaggia nudista?'
In effetti non sappiamo cosa rispondere. Nudi siamo nudi.
'Vi spiace se ci fermiamo un paio d'ore?'
Non possiamo dire di no. Scendono sul lato più libero e si mettono in libertà. Bei ragazzi in vacanza, sportivi col segno del costume. Ormai sono esperto e valuto i battacchi tra le gambe. I ragazzi sono ben messi, roba da ingolosire le puttanelle, ma uno di loro ha tra le gambe un pendaglio davvero notevole.
Si accorgono di me, sdraiato sul mio masso in alto, e due di loro salgono a salutarmi.
'Scusa, non vogliamo rompere, ma è una spiaggetta fantastica.'
Due parole sul clima, il caldo e la coda in autostrada e mi chiedono.
'Ma qui come funziona?'
'Come funziona cosa?'
'No, dico, chi siete, siete amici?'
Devo giustificare la mia presenza di ultraquarantenne nel gruppo di giovanissimi.
'Un'associazione sportiva, sono un istruttore.'
'E come funziona?' Mi richiede. 'Le ragazze sono in coppia? S'incazzano se ci proviamo?'
Mi metto a ridere, è uno che va al sodo.
'No, non ci sono coppie fisse.'
'Cazzo che figata! E la morettina in calzoncini sta col negr... con quello di colore?'
'Si chiama Giada, lui è Jacques.'
'Quello se le tromba tutte, ci scommetto.'
'Hai indovinato, ma non solo lui.'
'Mi fai stare male amico, non dirmi che ti trombi la morettina!'
'Non te lo dico.'
'Non mi stai prendendo per il culo, vero? Quella puttanella in calzoncini mi devasta.'
Se ne va ma si volta preoccupato.
'Non è minorenne, vero?'

Osservo i movimenti in spiaggia. Si formano dei capannelli e lentamente i due gruppi si integrano. Chiacchierano, ridono, giocano a palla in acqua. Giada flirta con tutti ma sempre a braccetto di Jacques, si sente più grande con lui. Scendo anch'io in acqua.
Mi mettono al corrente degli sviluppi.
'Stasera andiamo tutti in pizzeria.'
'Ho già prenotato io, papà, per dodici.'
Il tipo sbianca in viso.
Giada se ne accorge. Ride. 'No, non è il mio vero papà! Lo chiamo per scherzo.'
Il tipo si tranquillizza e mi fa all'orecchio.
'Io me le faccio, lei e la sua amica troia mi hanno toccato l'uccello!'
Mia mi prende al collo. 'Io però prendo pesce, non mi va la pizza, zio.'
Il tizio sbianca nuovamente.

Una bella serata ma hanno fretta di venir via. Ci accampiamo come tutte le sere davanti alla nostra casetta. L'eccitazione è massima, ormai ci si dicono porcate colossali. Elena racconta che Giada per il suo compleanno s'è presa in culo il cazzo di Jacques, Giada nega, dice a Jacques di dirlo anche lui, ma il chiavatore nero fa il sornione, non gli sembra, ma forse ha sbagliato buco.
Le tre puttanelle si appartano, parlottano tra loro e poi corrono da Leo. Si uniscono anche gli altri. Ne stanno combinando una delle loro. Infatti portano fuori il divano e lo sistemano vicino alla luce. Elena è con Leo, gli sta spiegando qualche cazzo di penitenza. Ma io guardo Mia e Giada, sono di schiena, davanti al divano. Giada è eccitata, scambia uno sguardo d'intesa con Mia e s'abbassa i pantaloncini. Se li levano tutt'e due e s'inginocchiano sul divano, appoggiate allo schienale culetto a vista. La figa di Giada, giovane e gonfia, mi torce le budella. Accanto a quella di Mia puoi morire d'astinenza, non sai quale farti per prima.
Intanto Leo, imbeccato da Elena spiega il gioco. Si fa a giro, cinque botte per ciascuna, chi sborra è fuori, vince chi viene per ultimo. Elena chiede se è tutto chiaro, si leva il tubino e si mette a destra di Giada.
Per primi gli ospiti. Il tipo allupato sfonda Mia con cinque botte, ma con Giada ci va calmo, se la gode bene per tutta la lunghezza del cazzo spingendola contro la spalliera. Come si sbatte poi Elena non me ne frega un cazzo, guardo il secondo culo nudo che si fa Giada. Quello con la nerchia da cavallo fa il galante, fa il quarto, se le fa aprire prima dagli altri tre e le fa gemere da cagne. Io faccio l'ultimo, sono dopo Tommy. Mi fotto Mia .
'Dov'eri zio? Ti voglio.'
Salto Giada che le trema il culo sollevato e mi faccio Elena, la sorellina di Mia.
Hanno imparato la lezione, ci vanno tutti piano per non sborrare. Nell'attesa, siamo in nove, si beve birra e si sparano porcate. Io sono un guardone, non stacco gli occhi da Giada. Al secondo giro la nerchia da cavallo le strappa un orgasmo.
Al mio terzo passaggio sono il ventisettesimo cazzo per Mia. È sudata morta, ma riconosce il mio cazzone. Tommy davanti a me si sta scopando la sua ex fidanzatina, questa volta non salto Giada, lo ficco in culo al twink milleusi e do cinque botte che le sente Giada.
Il gioco degenera. Decidono di portare fuori una poltrona anche per il frocetto, che aspetta a novanta con in culo e bocca i cazzi degli ospiti. Nessuno conta più nulla. Mia se la inculano a tappeto e scoprono che si può fare in tre, se la scopano bocca e culo mentre e inchiavata su Jacques. Alla sorellina, Elena non va molto meglio, vuole strafare e quella nerchia da cavallo in culo la demolisce. Io difendo Giada, sto dietro il divano e le sostengo il capo mentre mi spompina. Intanto se la chiavano a raffica, non squirta come Mia ma quasi.
C'è il tizio allupato che la monta, dice che ha già sborrato in culo a Mia, mi chiede se lo prende in culo anche questa troietta.
Giada tira indietro i capo, mi guarda coi suoi occhi da cerbiatta bagnata. 'Sì, papà.' Mi dice.
Mi aspira il cazzo a occhi strizzati mentre il tizio le apre il culetto. Arrivato alle palle mi dice che questa è l'inculata della sua vita e se la sbatte da paura. La testa di Giada va avanti indietro col mio cazzo in gola. Penso di averlo impalato nel suo culetto e sborro da svenire.