Una puttanella sotto casa 11

di
genere
dominazione

Faccio il tour operator.


Dopo la Sardegna avevo ancora due settimane di lavoro fino al 9.
Quel venerdì non ho portato Mia al privé. Non credo che lo avrei fatto, quei locali non mi convincono, non fanno per me. Ma la scusa vera è stata la convenzione di pace a casa della mia ex. Quella sera avevamo organizzato un incontro per decidere di Giada. Ero da solo seduto da un lato del tavolo con seduti di fronte la mia ex e Aldo, suo marito e patrigno di Giada. Giada era seduta a capotavola senza diritto di parola. Ho fatto durare l'incontro tre minuti, sono intervenuto per primo.
- Adesso la cosa più importante è che Giada finisca l'ultimo anno di liceo al massimo delle sue possibilità. La mia proposta è semplicissima Giada abiterà da me durante la settimana, sono quaranta minuti di autobus per arrivare a scuola, e io mi preoccuperò che sia regolare con studio e frequenza. Durante i week end tornerà a vivere da voi e potrete verificare come vanno le cose e correggere dove serve. Questo fino alla maturità
La proposta piacque molto alla mia ex, approvò con un monosillabo. Giada invece era delusa, mi guardava angosciata. Aldo, il patrigno, mi sa che stava recitando un rosario di ringraziamento.
- In cambio non mi fate aspettare il tredici, il compleanno di Giada. Io col nove sono in vacanza. Parto per la Calabria e la porto con me fino a fine mese.
Riunione conclusa. Sono andato a passeggio con mia figlia, a prenderci un gelato. Era eccitata e felice.
- Andiamo in un villaggio?
- No, dovrai adattarti, facciamo una vacanza spartana. Un mio amico quando gli ho detto che venivi a stare da me e che non andavo in Turchia con Barbara, mi ha proposto di andare nella sua casa in Calabria, lui quest'anno non può andarci.
- Perché?
- Ci è stato tre settimane a luglio e quest'anno non ci va nessuno ad agosto. Ma non sognarti una villa sulla spiaggia. È una casetta fuori paese e a due chilometri dalla spiaggia, ma è grossa, con due camere e otto posti letto se dormi anche in sala. Hai cambiato idea?
- È fantastico papà!
Dopo due minuti aveva già invitato Elena, la sua amica e sorella di Mia.
- Certo, puoi portare anche Luca.
Sento che le dice.
- Chi è Luca?
- Il suo ragazzo.
- Senti Giada, non voglio fare il tutore.
- Guarda che Elena ha fatto gli anni a marzo.
Grazie al cazzo. Mi toccherà comunque incontrare i suoi genitori.

Tornato a casa vedo che c'è la luce accesa in casa di Mia. Aveva detto che usciva. Salgo da me e ridiscendo in lavanderia. Apro l'armadio a muro e c'è una sola fila di forati a dividermi dal suo letto. Sento che sta scopando. Sono felice, tutto sta tornando alla normalità. Ci rimango mezzora, mi piace sentire che scopa. Voglio bene a quella puttanella ma non sono geloso, anzi, voglio che si faccia la sua vita.
La mattina dopo, sabato, ho un sacco di commissioni da fare, fra una settimana parto e la casa sarà vuota per tre settimane. Mi metto d'accordo con quello che mi tiene il cortile e l'orto. Torno all'una carico di pacchetti e spesa. Sono tutti e due in cortile, stanno pranzando sul tavolino portato fuori. Mi vengono incontro. Mia è in pigiamino leggero, maglietta e pantaloncini,. Tutte le mattine mi entra in casa così e a me viene duro. E mi si bagna la cappella nel vedere che ha ancora il volto stanco e rilassato del dopo scopata. Lui è a torso nudo e jeans. È un bel manzo di colore con fisico perfetto e volto gentile. Mia ci tiene a presentarmelo, la puttanella s'è fatta un negro e non poteva scegliere meglio. Mi aiutano a portare la roba. Si chiama Jacques, è gentile e sorride senza imbarazzo. Forse venticinque anni. I jeans sono di marca. Ha anelli e collanina d'oro.
Mia mi chiede di mangiare con loro, ha fatto un chilo di insalata di riso. Jacques sta già portando fuori un'altra sedia.
- Giada ha invitato anche me.
- Eh?
- Mi ha detto che porti tutti in Calabria, anche mia sorella con Luca. L'ha detto anche a me.
Spiego bene come stanno le cose e come è la casa. Io non ho problemi, sarei felice, ma ho la già la macchina piena, non so come fare col viaggio, la Panda di Mia e vecchia e non so se se la sente di guidare così tanto.
Si volta verso Jacques.
- Tu verresti in Calabria?
Certo che ci viene! E ha una bell'auto grossa, può caricare tutto quello che serve. Ha anche una canoa gonfiabile. Chiacchieriamo per mezzoretta per organizzare viaggio e vacanza. Mia è seduta in braccio a lui, ride felice ad ogni cosa, è eccitata. Quando distolgo lo sguardo vedo con la coda dell'occhio la mano di Jacques che carezza l'interno coscia di Mia. Hanno voglia di scopare, ma voglio capire bene chi è Jacques, non voglio portarmi uno stronzo in vacanza. Invece è un bravo ragazzo, ne sono convinto.
Saluto, Mia mi ringrazia con un bacetto da zio, è elettrizzata per la vacanza.
Salgo di sopra. Sono contento, faccio un sonnellino. Mi risveglio, me lo stanno ciucciando. È Mia tra le mie gambe. Mi fa shhh col dito davanti alla bocca.
- Sta dormendo.
Le sono sopra e la impalo in culo col mio cazzone. Non un gemito per non svegliarlo.
- Grazie zio.
scritto il
2024-10-04
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