Una puttanella sotto casa 8

di
genere
dominazione

Le due amichette ci spiano.

È uno spettacolo, vent'anni che non mi godevo una vista così. Marina è ha pecora sul letto, tette schiacciate sul materasso e culo alto. È liscia, morbida, tiene le ginocchia larghe e le natiche rotonde sono ben separate, lo spacco del culo con buchetto a vista e una figa gonfia come un'albicocca. È una gazzella che mostra il culo. Me la godo tutta. Le trema il culo dalla voglia di essere guardata, ha fame di cazzo ma io ci vado lento. Le spingo in un dildo sottile come un dito e lei pompa su e giù il culo, le infilo medio ed anulare in fica e lei fa avanti indietro. Ha fame di scopata, struscia tetta e viso sul lenzuolo.
Mi chiamano al cellulare. È Giada, mia figlia, non rispondo. Ci infilo in culo l'altro dildo, liscio come una candela ma più largo. Mia comincia a godere sul serio, dita in fica e cazzetto di plastica in culo. Suona anche il suo cellulare, è fuori sul davanzale. Le accendo il dildo nel culo e vado a prenderglielo, è sempre Giada.
Mia si è mossa. Con due dita si tiene il dildo in culo. Le lascio cadere il cellulare sul cuscino. Mi spoglio davanti a lei. Allunga il collo e mi lecca le palle.
'È Giada, ci sta spiando. Richiamala tu.'
Vado dall'altra parte del letto, butto via il cazzetto di plastica, l'afferro per le cosce sotto il pube e la tiro indietro a bordo letto. M'inginocchio e la lecco. Mi strofina le fica in faccia.
'Hey, non avevo sentito.'
'Ciao Mia, è tornato papà? Non risponde.'
'Sì. dev'essere di sopra.'
'L'hai salutato, come l'hai salutato?'
È la voce di Elena, la sorella di Mia, sono in vivavoce.
'Non fare la scema.'
'Elena è qui con me, sta qui stanotte.'
'Non fate troppe porcate! Ahah.'
'Ma dai.'
'Vieni anche tu, almeno un salto.'
'No, devo uscire.'
'Con chi, con Ale? Ahah.'
'Affari miei.'
'Cazzi tuoi! Ahah.'
'Vacci piano, ce l'ha troppo grosso'.
'Sceme! Tu, Giada, intanto non mi hai detto cosa ha i fatto con i tuoi amici al mare.'
Ho tutta la sua fica in bocca, con la lingua le titillo il clito e le frullo due dita in culo. Mi fa male il collo. Non smetto di succhiare. Intanto le cretine vanno avanti cinque minuti. Giada giura di averlo fatto solo con Tommaso.
'Li ho solo succhiati per giocare, non vuol dire nulla.'
'Quante volte?'
'Non so, ogni tanto, eravamo sempre insieme.'
'E il povero Tommaso che diceva?'
Scoppiano a ridere. Elena dà dell'ingenua alla sorella.
'Mia, non hai capito un cazzo! Lo facevano insieme.'
'Sì, a lui piace succhiare.'
'Ah, per quello voleva mettertelo dietro.'
'Cos'hai? Sei strana.'
'Mi sto facendo la ceretta. Tra poco esco.'
Si salutano con mille scemenze. Mi rialzo le scivolo il cazzo in figa. Geme, finalmente ha un cazzo vero, fa avanti indietro, mi sbatte le chiappe contro. Chiamo Giada.
'Ciao Giada, ero sotto la doccia, scusa.'
Mia rallenta, non fa più risuonare le chiappe.
'Volevo salutarti, è stato bellissimo, sei stato grande.'
'Ma non dirlo a tua madre o paga due sicari per uccidermi.'
'Ahah. Uccide anche me.'
Mi tiro indietro e lo punto contro l'ano. Mia spinge indietro e s'incula da sola. L'ano mi scorre sulla verga da sentirmi male.
'Promettimi però stare più attenta. Ho visto cosa ti sei portato in valigia.'
'Ma, papà, non puoi guardare tra le mie cose!'
'L'ho visto mentre riordinavo. Per me nessun problema, non farti però beccare da mamma.''
Do una botta profonda fino alle palle. Mia se l'incassa senza un lamento. Ha la guancia poggiata sul cuscino.
'Sei meraviglioso, papà, tu capisci... Hai visto Mia?'
'Sì.
'Perché non mi dici che ti piace?'
'Mi piace, è carina, tutto qui.'
'A lei piaci, lo so.'
Mia mi pompa furiosa il cazzo di culo.
'Ha troppi amici.'
'Credevo fossi più aperto, non ti farai queste menate, Mia è...'
'Mia ha già chi la fa felice.'
Chiudo la conversazione, getto il cellulare e crollo di peso su Mia. La violento in culo fino a una mega sborrata.
scritto il
2024-09-27
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