Mio padre e la mia ragazza

di
genere
corna


Buonasera a tutti mi chiamo Paolo e ho 27 anni, ho 2 fratelli (uno di 34 l’altro di 20) e ovviamente i miei genitori.
Mio padre, 60 anni, si mantiene bene ed è un imprenditore benestante. Ha avuto tante donne. E mia mamma poverina, trascurata, ha sempre assecondato tutto per non perdere tutti i soldi che mio padre le da (davvero pochi, quasi come lo facesse apposta).

Sono fidanzato con Alessia, 20 anni, biondina, tettine non grosse ma si fanno guardare, labbra belle turgide ma soprattutto un bel culetto a mandolino.
Mio padre è sempre stato un porco, ha sempre guardato anche le ragazzine e non nego che mi ha sempre dato fastidio.
Arriva il fatidico giorno di presentare Alessia ai miei.
La vado a prendere a casa e scende dalle scale con uno short di jeans (molto short), e un toppino nero senza reggiseno, ció metteva in risalto i suoi capezzoli.
Le chiedo se può andarsi a cambiare ma risponde “tanto andiamo a casa tua, che senso ha essere gelosi”. Io che sapevo il comportamento di mio padre iniziai ad agitarmi, ma ci dirigemmo comunque verso casa. Giunti a casa mentre scende dalla macchina noto che indossa un perizomino rosso, che solo a guardarlo ti vien voglia di farle di tutto.

Bussiamo, ad aprire è mia madre, con tuppo basso, grembiule e ciabatte, la accoglie sorridente e ci dirigiamo verso il salone, li trovo mio padre elegantissimo, conosco il suo sguardo, appena l’ha vista se l’è scopata con gli occhi, alessia se n’è accorta, e non le dispiaceva.
Tutto ciò mi creava rabbia.
Ci sedemmo tutti al divano. Mio padre, con tono molto autoritario ordinò a mia madre di portare i caffè e poi con tono dolce e simpatico chiede ad Alessia “e tu cosa gradisci cara?” Alessia con convinzione e voce ferma disse “io voglio uno spritz”, mia mamma “ma io non lo so fare” interviene subito mio padre sempre più autoritario “vedi come si fa su internet e porta lo spritz ad Alessia”. Mia mamma, tutta trascurata va via a preparare, mentre Alessia, al posto di arrabbiarsi per tale maschilismo guarda mio padre con ammirazione, si tocca i cappelli con le sue unghia laccate rosso fuoco, e accavalla le gambe.
Inizia la conversazione, l’attenzione di mio padre è rivolta ad Alessia, che la riempie di complimenti.
Conversando, ogni scusa era buona per mio padre per mettermi a disagio: storie su quando ero piccolo; il fatto che sono impacciato… Alessia al posto di difendermi rideva rumorosamente divertita, io, imbarazzato e arrabbiato li lascio da soli e vado da mia madre. Ne approfitto per chiederle come le sembra Alessia e senza giri di parole “è una troietta, quella vuole i soldi, non te, e vedrai che scoperà con chi capisce che li maneggia”. Io sconvolto torno in salotto li trovo che parlano di scarpe, a una certa Alessia dice “vado ad aiutare la mamma, forse ha bisogno” mio padre “ma nooo tranquilla, mia moglie me la tengo solo per fare questo” lei insiste “no vado” lui “ok cara tutto ciò che desideri”. Alessia si alza ancheggia mentre si alza gli short, e sculetta fino in cucina, come una modella in passarella. Mio padre era visibilmente eccitato e sbavava come un maiale. La voleva. Mio padre di botto “esco, ci vediamo dopo”, mia madre “ma il caffe?!” Lo prendo al bar, Paola lo fa più buono. Io mi arrabbio, mi hanno sempre dato fastidio queste battute di mio padre, mi giro e trovo invece che Alessia ridacchia divertita”. Detto ció ci sedemmo tutti attorno al tavolo della cucina a consumare le nostre bevande. Si parlava, e Alessia non saltava neanche un’occasione per contraddire e dar torto a mia madre. Una delle quali era mia madre “le unghia fatte sempre in quel modo si rovinano a lungo amdare, attenta! (Con aria materna), e Alessia: “non tutti possono permettersi una cura del corpo così, e non parlo di soldi, parlo di estetica, c’è chi sembrerebbe ridicola” con evidente riferimento a mia madre. Lo disse con un tono di voce talmente fermo e prepotente, che mia madre rimase zitta a bere il caffè. Mentre beveva prende di nuovo parola Alessia “comunque sei davvero cafona dentro, il caffè non si beve come fai tu, ma ci si avvicina anche il piattino…, è proprio vero che ci sono donne e donne, e tu sei pure fortunata”… mia madre allibita rimase zitta io dissi “Alessia adess…” mi interruppe subito e disse “tu stai zitto e versami dell’acqua” eseguii senza fiatare.
Nel silenzio assoluto mentre si sentivano solo le bellissime e curatissime unghia di Alessia battere sul cellulare pensai “Alessia è qua da mezz’ora e ha già sottomesso me e mia madre, dove vuole arrivare?”
Mia mamma per rivincita si alzo e con voce decisa disse “signorinella vieni ad aiutarmi a lavare le tazzine”. Alessia, ancora più indispettita contrabbatte “secondo te con queste unghia posso lavare i piatti? Te lo ripeto, ci sono donne e donne, a te tocca lavare i piatti io al massimo posso stare seduta su una scrivania, e pagare una come te che si occupi delle faccende domestiche”. Mia mamma incredula sta zitta ed esegue, a me intanto viene spontaneo baciarle la mano e lei dice “vedi? Queste donne piacciono agli uomini”. Dopo il mio leggero e veloce bacio alla sua mano sinuosa, affusolata, curata, dalla manicure perfetta sentiamo bussare alla porta, con la coda dell’occchio guardo Alessia che si mette in posizione perfetta e sensuale, aggiustandosi il toppino, mia madre intanto va ad aprire: è mio padre, pieno di buste di loghi griffati, le da con strafottenza a mia madre e le dice “portale in cucina”. Esegue. Mia madre entra in cucina con la testa abbassata, sommersa dalle buste, vedo Alessia che ridacchia, lei ha già capito tutto, io invece ero ancora ignaro. Entra mio padre in cucina e fa un sonoro “buonasera!” Pizzicandomi la guancia esprimendo affetto ma allo stesso tempo sottomissione. Gli chiedo scherzando “sono regali per me?” Lui serio “te li meriti?” Poi si avvicina ad Alessia e come per farle capire che le ha fatto i raggi x inizia a parlare mettendole una mano sulla spalla e fa “gioia, ho visto che ti piacciono le sneaker, ti ho comprato le ultimissime Nike, le Adidas, le Paciotti e le Hogan”. Alessia ha un viso strano, è soddisfatta e felice ma non fa una piega, da come l’impressione che quei regali le spettassero. Mio padre continua “ma mio figlio ti porta in posti eleganti?” “Lei ridendo ogni tanto, è sempre senza soldi” entrambi ridendo mio padre riprende “ti ho preso anche qualcosa di diverso, di elegante… una Donna come te deve avere delle Decollete (estrae delle Decollete elegantissime, dal tacco non troppo alto, da vera Donna di alto livello), poi questi stivali (neri lucidi, con tacco basso e cerniera al lato). Sempre mio padre “non darmi dell’invadente però ho notato che indossi indumenti corti, e che ti stanno molto bene (io e mia madre increduli, ma MUTI, in quel momento senza che facessero nulla Alessia e mio padre emanavano un’autorità silente che ci impediva di reagire), quindi ti ho preso questa minigonna elegante, questa camicetta bianca si avvicina e le sussurra “mettila peró con il reggiseno”, e per finire questi orecchini d’oro. Alessia continuava ad avere un volto strano, compiaciuto e felice ma quasi spocchioso, come se tutto ciò le spettasse… Il volto di mia madre era di delusione e sottomissione, non l’avevo mai vista così, le ha fatto tante corna ma sempre alle spalle, mai così evidenti. E per me… beh, mi sentivo impotente, lei palesemente apprezzava le attenzioni, mio padre da bravo stronzo e porco lo ha capito, quindi posso solo guardare. Prima di andar via mio padre prende 100€ dal suo portafoglio me li lancia addosso e mi dice “e portala a cena a sta ragazza…”, per ostentare ancora di più il suo potere economico. Lei ovviamente se la ride soddisfatta e lo saluta. Continua….
di
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2024-09-13
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