Peccato che siamo due maschi. Avventura gay sul treno.

di
genere
gay

Ultimo treno da Milano a Roma, stranamente un vagone tutto vuoto, e unici due posti occupati, frontali, io ed un altro uomo della mia età circa, sui 45 anni.
Mah, presi la mia roba per mettermi un po lontano e stare solo, l'altro voleva spostarsi lui, ma poi disse, beh ci facciamo compagnia, dicono che ci sono rapinatori e altri brutti tipi su questi treni notturni. Sembrava male allontanarsi, per cui iniziammo a parlare.
Peccato che siamo due maschi, mi disse, magari trovavi una donna sola, la classica avventura da treno che tutti sognano.
See, e te la da subito, appena ti vede, ma che scemenza. Rischi di essere denunciato per molestie, magari.
Passò il controllore, ci avvertì che ci sarebbe stato ritardo, commentammo che era sempre così, ma meglio che siamo in compagnia, disse lui, almeno ci annoiamo meno.
Magari giochiamo a carte. Lui rispose ci sono anche tanti altri giochi, un po alludendo.
Si alzò per andare in bagno, notai che aveva un bel culo carnoso, non troppo alto, morbido, e un po mi eccitai, a me non dispiaceva metterlo ai maschi.
Quando tornò mi alzai per andare io, e lui notò che ero un po su di cazzo, si vedeva sotto il pantalone estivo.
feci con calma, me lo lavai, quasi sapessi, e tornai al posto, dove lui aveva aperto un pc, pensavo volesse lavorare, invece guardava un film, mi chiese se volessimo guardarlo insieme e si sedette a mio fianco, col pc in mezzo. Si vedevano due maschi di mezza età, che discutevano di sesso fra maschi, ad un certo punto, uno dei due baciò l'altro in bocca, "ti va di vederlo o vuoi vedere femmine", mi chiese.
ma si, che c'è di male, sai, mi disse da come mi hai guardato, ho capito che sei stato con maschi, noi lo sappiamo. Mi sbaglio?
No, ora esitavo un po, ma sono cose intime. Così? disse lui, si accostò e mi baciò in bocca, ed il bello e che non solo non mi ritirai, ma corrisposi.
Sorrise contento, e mi mise una mano sul pacco, le cose fra maschi sono sbrigative, tirò fuori il cazzo, prima mi segò un po,, poi lo prese in bocca, la posizione era un po scomoda, ed ogni tanto dovevamo smettere perchè passava qualcuno.
Gli avevo toccato il culo era veramente caldo, lui capì, si sedette guardando in avanti sulle mie cosce tirò in parte il pantalone giù, e mi trovai in quel bel culo caldo.
Fuorno pochi minuti, poi era troppo pericoloso, lasciammo li, e lui mi fece sborrare con la mano.
Mi era rimasta una gran voglia ed anche a lui, ci toccavamo con le cosce ed ogni tanto ci baciavamo in bocca.
Peccato che fra poco arriviamo, mi disse, mi interessi molto. Io stasera sono libero e sto in questo albergo, risposi, e lui, ma che bello, anche io lo stesso albergo, stasera cena insieme.
A proposito come ti chiami?
La sera fu arrapante al massimo, e quando andammo sul letto, la prima cosa che facemmo, senza neanche toccarci, fu una chiavata appagante, con forza reciproca, fino alla sborrata, che avemmo entrambi insieme.
Passammo una notte di sesso, scambiando tanto piacere, liberi e felici.
Che nostalgia, ci rivedemmo a volte, ma avevamo entrambi la nostra vita

scritto il
2024-09-16
2 . 4 K
visite
4 0
voti
valutazione
7.2
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.