Il mistero dell'incesto fraterno,consente anche una bella inculata.
di
Franco Cena
genere
incesti
Per quanto mia sorella, era stata un po estranea, 10 anni di differenza, lei la prima altre due sorelle ed io l’unico maschio, ormai io 45enne e lei 55enne, entrambi sposati, in due differenti città.
Eravamo venuti a casa della mamma anziana, per un malore, le altre sorelle erano sul posto a casa loro ma, per fortuna le cose si misero meglio, la mamma migliorava, non più turni in ospedale, sarebbe stata dimessa entro una settimana.
Senza l’assillo di correre in ospedale, mi sentivo tranquillo, e invitai mia sorella al ristorante piuttosto che stare a cucinare, e poi farci due passi per la città natale.
Gradì molto ci furono alcune confidenze fra noi, ora che stavamo a contatto ci ritrovavamo, e , lei anzi, frizzante e sorridente, un po curiosa di me, come io curioso di lei.
Guardandola, nonostante l’età, era veramente ben messa, del resto ricordavo che i maschi impazzivano per lei, tutta curve, viso intrigante, cosce da urlo.
Mi fece dei complimenti perché secondo lei ero sportivo e un bell’uomo, e anche io ne feci a lei.
Oh, sembra che mi stai corteggiando, scherzò lei, “non me ne ero accorto, ti scopro ora,” risposi.
Ti da fastidio? ->Ma no sei il mio unico fratellino, e poi mi inviti fuori, mi porti in giro, mi fai sentire una donna corteggiata. Mica mi dispiace, anzi. <
Spontaneamente, mentre eravamo nel parco cittadino ci stringemmo la mano, era nata quella che sembrava una forte corrente simpatica fra noi, con qualcosa in più.
E non mi prendi a braccetto? Certo, la presi sottobraccio, non era certo la prima, ma sentire il suo seno sul fianco, mi fece un effetto nuovo e piacevole, era proprio appoggiata, fiduciosa si direbbe, ma anche sinuosa ed eccitante.
Beh, manca solo un bacetto, non credi? Era sorridente ed invitante e la baciai, forse un po troppo timido, ma lei indugiò.
Quando tornammo a casa della mamma, io andai nella mia vecchia stanzetta, col lettino, mentre lei era nel letto grande di mamma, nella camera grande.
Dai fratellino, non vorrai mica dormire ancora nella cameretta, vieni in camera, dai, siamo fratello e sorella, ci facciamo compagnia.
Mi hai fatto passare davvero una bella giornata, erano anni che non mi sentivo così bene con un uomo, lo sai che con mio marito c’è molta freddezza, ed era veramente raggiante, una vestaglietta trasparente le copriva a malapena fino al ginocchio, e si intravedevano il reggiseno ed il suo seno magnifico, e lo slip.
Mi venne vicino, mi buttò le braccia al collo e mi diede un bacio a cui corrisposi con una immensa passione che mi veniva in quel momento.
Sentivo il suo seno ed avevo una grande ansia di baciarlo e toccarlo, cosa che lei permise sfilandosi il reggiseno, e mi fece sentire la dolcezza, ansimando per il piacere che le veniva.
Cominciava a spogliare anche me , andiamo dai, vieni a letto, disse lei, pratica, e mi fece spogliare mentre ormai la voleva come se fosse la prima ed unica donna che mi capitasse.
Quando mi vide nudo, volle baciarmi ovunque, fin quando non prese in bocca il cazzo, con voluttà, felice, di darmi gioia, ed io nell’attesa di averla sotto, con forza, non esitai a titillarle con la lingua il clito, cosa che quasi la faceva svenire.
Era come se fossimo affiatati sa sempre, anche se era la prima volta fra noi, e dopo alcuni minuti, mi venne sopra, e con calma, cavalcò il cazzo, inizialmente dando dei colpi più lenti, poi aumentando il ritmo, mentre io avevo le sue bellissime tette, e la sua bocca e alternavo i baci.
Ebbe un orgasmo da restare orgogliosi, forte sentito, ripetuto, urlava quasi, e la girai sulla schiena, aprì gli occhi, non sei ancora venuto, dai vieni, ti voglio, salii su di lei, e entrai di nuovo in quella bella figa calda e scivolosa ora, era bagnata, ma sempre vogliosa, alternavo forti momenti a momenti più rallentati in cui lei mi sorrideva, stava aspettando il mio orgasmo, ma ne ebbe altri più piccoli, e quando mi sentì sborrare liberò un altro potente orgasmo, con delle urla che smorzai baciandola.
Cazzo che bona che sei sorella, e tu fratellino, che torello, non mi ricordo mai un momento come questo, mai avuto orgasmi così.
Gli orgasmi ripetuti la fecero addormentare presto, la mattina dopo eravamo felici, ci baciammo, andammo in ospedale, passammo la mattinata fra i medici e al capezzale di nostra madre, che stava molto meglio, una breve colazione, e poi facemmo una gita fino a un santuario in collina, un panorama splendido, non c’era nessuno, come due innamorati, “stasera, mi disse “ voglio provare davvero tutto, noi non siamo innamorati, ci vogliamo già bene come fratello e sorella.
Ma siamo un uomo ed una donna che si desiderano, e diamo libertà ai sensi, ci è capitata questa fortuna godiamocela.
Non vedevamo l’ora di restare da soli, quando le altre sorelle se ne andarono, finimmo subito abbracciati in un lungo bacio.
Vuoi provare tutto, sorella? Certo, voglio sentirti dentro di me, come vuoi e quando vuoi, e per avviarmi al piacere più intenso me lo prese in bocca, con arte, spiando il mio piacere, e quando andammo sul letto, lei era molto eccitata perché avevo giocato col suo seno e con la sua figa e le cosce, si mise subito a faccia in giù, capii, ma le feci scegliere a lei che allungò la mano e si portò il cazzo sul buco posteriore, forse si era preparata, sentivo umido, non era vergine, ma stretta, per cui feci piano e ciò aumentò il mio e suo piacere, ora, lo facemmo durare molto, mi sentivo avvolto dal suo buchetto, e lei sospirava felice, godendosi quel rapporto che evidentemente le piaceva.
Sborrai mentre anche lei aveva un orgasmo portandomi un po fuori, e la sborra ci bagnò entrambi come i suoi liquidi vaginali che uscivano copiosi.
Quando si girò, mi baciò con passione, non mi hai fatto sentire violentata, ma un piacere immenso, grazie fratellino.
Ora rimanemmo svegli, ogni tanto le baciavo il seno, o fra le cosce, e lei un po mi segava un po me lo succhiava o baciava , era una gara a darsi piacere, ti piace così? Era la frase più usata.
Quando mi disse di far l’amore, ero sopra di lei, la sua figa era bagnata, ma teneva bene il cazzo, e lei mi avvolgeva nella sua pienezza di donna completa e vogliosa.
Aspettai il suo orgasmo, per averne anche io uno pieno, forte, sentito come non mi capitava da anni.
Scherzò, dobbiamo cambiare le lenzuola, se no mamma quando rientra, si lamenta, scherzò lei, bene, chiamiamo una badante, dissi io, le sorelle hanno i loro problemi ed anche se sono vicine, porcello, vuoi farti anche la badante, disse lei.
I giorni successivi furono meravigliosi di sesso e buone notizie, nostra mamma tornò a casa, e sia lei che le mie sorelle, dissero che la mia sorella-amante era bellissima, erano stupite di come fosse radiosa.
Quando ci salutammo, lei mi disse che ora dovevamo vederci più spesso, del passato.
Certamente, lo voglio anche io.
Per te è stato un incesto di cui vergognarsi mi chiese?
No, siamo un uomo ed una donna presi dal desiderio, che hanno scoperto un immenso piacere.
Un bellissimo segreto.
Ti voglio ancora , sorella mia.
Ciao fratello torello.
Eravamo venuti a casa della mamma anziana, per un malore, le altre sorelle erano sul posto a casa loro ma, per fortuna le cose si misero meglio, la mamma migliorava, non più turni in ospedale, sarebbe stata dimessa entro una settimana.
Senza l’assillo di correre in ospedale, mi sentivo tranquillo, e invitai mia sorella al ristorante piuttosto che stare a cucinare, e poi farci due passi per la città natale.
Gradì molto ci furono alcune confidenze fra noi, ora che stavamo a contatto ci ritrovavamo, e , lei anzi, frizzante e sorridente, un po curiosa di me, come io curioso di lei.
Guardandola, nonostante l’età, era veramente ben messa, del resto ricordavo che i maschi impazzivano per lei, tutta curve, viso intrigante, cosce da urlo.
Mi fece dei complimenti perché secondo lei ero sportivo e un bell’uomo, e anche io ne feci a lei.
Oh, sembra che mi stai corteggiando, scherzò lei, “non me ne ero accorto, ti scopro ora,” risposi.
Ti da fastidio? ->Ma no sei il mio unico fratellino, e poi mi inviti fuori, mi porti in giro, mi fai sentire una donna corteggiata. Mica mi dispiace, anzi. <
Spontaneamente, mentre eravamo nel parco cittadino ci stringemmo la mano, era nata quella che sembrava una forte corrente simpatica fra noi, con qualcosa in più.
E non mi prendi a braccetto? Certo, la presi sottobraccio, non era certo la prima, ma sentire il suo seno sul fianco, mi fece un effetto nuovo e piacevole, era proprio appoggiata, fiduciosa si direbbe, ma anche sinuosa ed eccitante.
Beh, manca solo un bacetto, non credi? Era sorridente ed invitante e la baciai, forse un po troppo timido, ma lei indugiò.
Quando tornammo a casa della mamma, io andai nella mia vecchia stanzetta, col lettino, mentre lei era nel letto grande di mamma, nella camera grande.
Dai fratellino, non vorrai mica dormire ancora nella cameretta, vieni in camera, dai, siamo fratello e sorella, ci facciamo compagnia.
Mi hai fatto passare davvero una bella giornata, erano anni che non mi sentivo così bene con un uomo, lo sai che con mio marito c’è molta freddezza, ed era veramente raggiante, una vestaglietta trasparente le copriva a malapena fino al ginocchio, e si intravedevano il reggiseno ed il suo seno magnifico, e lo slip.
Mi venne vicino, mi buttò le braccia al collo e mi diede un bacio a cui corrisposi con una immensa passione che mi veniva in quel momento.
Sentivo il suo seno ed avevo una grande ansia di baciarlo e toccarlo, cosa che lei permise sfilandosi il reggiseno, e mi fece sentire la dolcezza, ansimando per il piacere che le veniva.
Cominciava a spogliare anche me , andiamo dai, vieni a letto, disse lei, pratica, e mi fece spogliare mentre ormai la voleva come se fosse la prima ed unica donna che mi capitasse.
Quando mi vide nudo, volle baciarmi ovunque, fin quando non prese in bocca il cazzo, con voluttà, felice, di darmi gioia, ed io nell’attesa di averla sotto, con forza, non esitai a titillarle con la lingua il clito, cosa che quasi la faceva svenire.
Era come se fossimo affiatati sa sempre, anche se era la prima volta fra noi, e dopo alcuni minuti, mi venne sopra, e con calma, cavalcò il cazzo, inizialmente dando dei colpi più lenti, poi aumentando il ritmo, mentre io avevo le sue bellissime tette, e la sua bocca e alternavo i baci.
Ebbe un orgasmo da restare orgogliosi, forte sentito, ripetuto, urlava quasi, e la girai sulla schiena, aprì gli occhi, non sei ancora venuto, dai vieni, ti voglio, salii su di lei, e entrai di nuovo in quella bella figa calda e scivolosa ora, era bagnata, ma sempre vogliosa, alternavo forti momenti a momenti più rallentati in cui lei mi sorrideva, stava aspettando il mio orgasmo, ma ne ebbe altri più piccoli, e quando mi sentì sborrare liberò un altro potente orgasmo, con delle urla che smorzai baciandola.
Cazzo che bona che sei sorella, e tu fratellino, che torello, non mi ricordo mai un momento come questo, mai avuto orgasmi così.
Gli orgasmi ripetuti la fecero addormentare presto, la mattina dopo eravamo felici, ci baciammo, andammo in ospedale, passammo la mattinata fra i medici e al capezzale di nostra madre, che stava molto meglio, una breve colazione, e poi facemmo una gita fino a un santuario in collina, un panorama splendido, non c’era nessuno, come due innamorati, “stasera, mi disse “ voglio provare davvero tutto, noi non siamo innamorati, ci vogliamo già bene come fratello e sorella.
Ma siamo un uomo ed una donna che si desiderano, e diamo libertà ai sensi, ci è capitata questa fortuna godiamocela.
Non vedevamo l’ora di restare da soli, quando le altre sorelle se ne andarono, finimmo subito abbracciati in un lungo bacio.
Vuoi provare tutto, sorella? Certo, voglio sentirti dentro di me, come vuoi e quando vuoi, e per avviarmi al piacere più intenso me lo prese in bocca, con arte, spiando il mio piacere, e quando andammo sul letto, lei era molto eccitata perché avevo giocato col suo seno e con la sua figa e le cosce, si mise subito a faccia in giù, capii, ma le feci scegliere a lei che allungò la mano e si portò il cazzo sul buco posteriore, forse si era preparata, sentivo umido, non era vergine, ma stretta, per cui feci piano e ciò aumentò il mio e suo piacere, ora, lo facemmo durare molto, mi sentivo avvolto dal suo buchetto, e lei sospirava felice, godendosi quel rapporto che evidentemente le piaceva.
Sborrai mentre anche lei aveva un orgasmo portandomi un po fuori, e la sborra ci bagnò entrambi come i suoi liquidi vaginali che uscivano copiosi.
Quando si girò, mi baciò con passione, non mi hai fatto sentire violentata, ma un piacere immenso, grazie fratellino.
Ora rimanemmo svegli, ogni tanto le baciavo il seno, o fra le cosce, e lei un po mi segava un po me lo succhiava o baciava , era una gara a darsi piacere, ti piace così? Era la frase più usata.
Quando mi disse di far l’amore, ero sopra di lei, la sua figa era bagnata, ma teneva bene il cazzo, e lei mi avvolgeva nella sua pienezza di donna completa e vogliosa.
Aspettai il suo orgasmo, per averne anche io uno pieno, forte, sentito come non mi capitava da anni.
Scherzò, dobbiamo cambiare le lenzuola, se no mamma quando rientra, si lamenta, scherzò lei, bene, chiamiamo una badante, dissi io, le sorelle hanno i loro problemi ed anche se sono vicine, porcello, vuoi farti anche la badante, disse lei.
I giorni successivi furono meravigliosi di sesso e buone notizie, nostra mamma tornò a casa, e sia lei che le mie sorelle, dissero che la mia sorella-amante era bellissima, erano stupite di come fosse radiosa.
Quando ci salutammo, lei mi disse che ora dovevamo vederci più spesso, del passato.
Certamente, lo voglio anche io.
Per te è stato un incesto di cui vergognarsi mi chiese?
No, siamo un uomo ed una donna presi dal desiderio, che hanno scoperto un immenso piacere.
Un bellissimo segreto.
Ti voglio ancora , sorella mia.
Ciao fratello torello.
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Commenti dei lettori al racconto erotico