La patente

di
genere
gay

Finalmente ho preso la patente!
Per me, ragazzo gay diciottenne, timido e con pochi amici, è simbolo di libertà.
Grazie alla patente e alla macchina, posso raggiungere la zona industriale vicino casa mia e potermi mettere a disposizione degli uomini che cercano divertimento.
Sono alto 180, molto magro, peso 55 kg. Moro, occhi castani, non ho un pelo sul corpo a parte li, ma mi depilo con una cura maniacale.
Ho avuto solo una piccola esperienza orale con un coetaneo 2 anni fa, da allora solo masturbazione anale.
Il mio desiderio è conoscere un ragazzo che mi desideri, non solo sessualmente.
Grazie ad un sito di incontri ho scoperto questa zona industriale per incontri gay e quindi ho iniziato a frequentarla il venerdì e sabato notte.
Il venerdì è stato magro. Ero parcheggiato e mi si è avvicinato sono un signore sui 50 anni. Mi ha un po’ spaventato e così ho detto che aspettavo un amico.
Al sabato non ho resistito. Mi sono fatto più coraggio.
Mi sono messo in macchina in quella zona verso mezzanotte.
C’era un via vai continuo. Passano dei maschi, mi guardano e se ne vanno. Poi tornano, guardano e vanno.
Penso che sia un’altra serata a vuoto.
Scendo dalla macchina e mi accendo una sigaretta.
Le auto passano. Un’auto tira giù il finestrino. È un signore sulla quarantina “ciao, che cerchi?” Mi dice.
Ho il cuore in gola ma dentro di me mi dico fanculo, sei qui, provaci.
“Non so, un po’ di divertimento ma soft” mi esce con un filo di voce.
Il tizio sorride.
“Sali, ti va una sega reciproca?”.
Chiudo la mia macchina e come un coglione salgo in macchina con uno sconosciuto.
Mi sento sporco come una troia.
Il tizio va avanti fino ad arrivare verso un campo di mais.
“Ecco, facciamo qui o entriamo nel campo?” Mi dice.
Apro la porta, scendo. Il tipo mi fa strada dentro il campo.
“Vieni qui” mi dice mettendomi la mano sul pacco.
“Mmm come sei giovane “
La sua mano mi prende il pacco in mano e me lo stringe.
Io rimango immobile, mi lascio toccare.
Il tipo mi slaccia i pantaloni e mi tira giù i boxer apprezzando la mia dotazione.
Me lo prende in mano e mi dice”dai toccami”
Si slaccia tutto anche lui mostrandomi con la poca luce della notte un cazzo peloso.
Glielo prendo in mano. Lo scappello, è bello largo, non molto lungo. Segandolo diventa duro.
“Bravo segamelo per bene “ mi dice.
Guardo il mio cazzo, è durissimo e si lascia segare da quelle mani sconosciute.
La cosa mi eccita è sentire il suo cazzo caldo tra le mie mani mi fa sciogliere la tensione e paura di quell’incontro al buio.
Guardo il tizio, volevo chiedergli il permesso di scendere e prendere in bocca l’uccello. Poi ci ho pensato e mi sono detto fanculo, lo faccio.
Mi abbasso mettendo le ginocchia nella terra. Ho il suo uccello davanti alla faccia. Gli bacio la cappella e lo annuso. Sa di maschio. Inizio a leccargli la cappella. Dei peli mi finiscono in bocca, me li tolgo con le dita.
Inizio a leccargli l’asta afferrando con le mani i suoi coglioni e massaggiandoglieli mentre metto la sua asta in bocca.
Il tipo gode, si complimenta e mi scopa la bocca.
Mi scopa con così tanta foga che ad un certo punto emette un “ahhhhh cazzo” eiaculandomi in bocca.
Non me la aspettavo. Ho iniziato a tossire e sputare il suo sperma amaro.
Mi sono tirato su, ci siamo rivestiti e mi ha riportato alla macchina.
Gli ho lasciato il mio numero perché mi ha confessato che vorrebbe scoparmi, se no trovo di meglio glielo do
scritto il
2024-10-01
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