English teacher - Outdoor & legs
di
The bad student
genere
etero
Dopo la prima puntata del corso di inglese, dove più che la materia mi sono ripassato la mia prof delle superiori, è già tempo della seconda lezione.
Sono sul posto incriminato, con un quarto d’ora di anticipo, proprio per garantirmi uno scampo di privacy con la mia conquista. Edda mi attende in tutto il suo splendore, indossando un tubino fucsia, e corre incontro per abbracciarmi. Esordisco sussurrandole -Che bello rivederti. Sei uno schianto!- a cui mi fa eco -Non dirlo a me! Non ho fatto altro che pensarti… mio giovane fusto-. A far da contraltare alla gioia, mi comunica un inconveniente -Devi scusarmi ma alle 22.10 devo essere alla stazione dei treni perché arriverà mia figlia per il weekend. Dunque non avremo molto tempo per noi…- sul quale la tranquillizzo -Non ti preoccupare, ottimizzeremo al massimo le nostre tempistiche. Prima di accomodarci ai rispettivi posti mi confida -Fremo all’idea di riaverti dentro di me- e io di riflesso -A chi lo dici, mi si drizza ogni qualvolta mi passi per la mente-.
Similarmente alla first lesson io sono attaccato alla cattedra e i miei compagni restano nelle retrovie… se solo sapessero cosa si perdono! La docente replica volgarmente il suo volontario scosciare, solamente che stavolta non ha le autoreggenti, ma sfoggia un paio di cosce, tornite e tirate a lucido. Inoltre evidenzia il fatto di non avere alcuna mutandina, mostrandomi la sua intimità meglio della notissima Sharon Stone in “Basic Instinct”. Fatico tremendamente a restare calmo e mi tocco sopra i jeans ricordandole il battocchio che le metto a disposizione.
Le suddette provocazioni si protraggono fino alle 21, quando termina la lezione e possiamo programmare la pratica sessuale. Visto il caldo ci ubichiamo all’esterno nel corridoio che divide la scuola dalla palestra, sufficientemente illuminato, arieggiato e in piena privacy. Da galantuomo elogio la mia fiamma -Sei più bella che mai; la milf più figa che esista! Ritrovarti è stata una fortuna!- e lei ricambia -Sono io quella lucky. In un lampo sono passata dalla delusione di un abbandono, al giubilo per essermi accaparrata l’amante ideale… figo e superdotato!-.
A seguire baciamo vorticosamente, con le lingue che lottano, contorcendosi tra loro, ed i respiri che si intersecano in affanno. L’eccitazione sale esponenzialmente e non stiamo letteralmente con le mani in mano. Con una duplice mossa abbasso il suo vestito, facendo fuoriuscire i suoi seni tondeggianti, e lo sollevo, scoprendo la sua agognata fregna. L’insegnante va di pari passo, calandomi i pantaloni e i boxer per agguantare il mio uccello. Ripetendo la presa bimane lo mena da par suo, mentre io insidio la sua stabilità, sditalinando con indice e medio il suo clitoride fumante.
Ci masturbiamo vicendevolmente, con vivace partecipazione ma, per un quadro completo, manca la ciliegina sulla torta. Allora, aiutandomi con la mano libera, mi prendo cura anche delle sue tette siliconate, cucciandole avidamente e francobollandomi ai suoi capezzoli come un poppante in fasce. L’atmosfera si surriscalda e me ne dà conferma -Che concupiscenza mi dai tesoro. Tu mi fai impazzire-.
In un paio di minuti è tutta un fremito e si lascia andare, innaffiandomi la mano con le sue secrezioni vaginali. Accolgo di buon grado il suo compimento -That’s a very nice squirtle Miss Edda!- e i suoi complimenti -Tu si che ci sai fare. Riesci a regalarmi una beatitudine sconfinata e lo fai in vari modi- con le idee chiare sul da farsi -Dal momento che non possiamo dilungarci troppo, colloca quel bell’affare lungo che ti contraddistingue nel mio utero.
La lascio in stazione eretta con le gambe divaricate e, senza proferire verbo, colloco il mio membro nella sua preziosa fica, per essere nuovamente un’unica entità. L’incontro ravvicinato dei giorni scorsi ha riattivato il suo apparato riproduttore, sicchè possiamo ripartire da uno step sicuramente più alto. La penetro lentamente, con un calibro da 15, per riabituarla alla sua nuova dimensione carnale ed è subito entusiasta -Amore mio, quanto mi sei mancato! Credimi che non vedevo l’ora di dartela!-, alla pari del sottoscritto -A chi lo dici! Rimembravo il nostro primo approccio e avevo un’erezione istantanea-.
Dopo questo revival cambio completamente strategia, enunciandogliela -Il riscaldamento è finito e adesso si fa sul serio. Con un’operazione piuttosto rapida ci separiamo momentaneamente e la faccio traslare di centottanta gradi dandomi la schiena. Le faccio flettere quest’ultima a novanta gradi, lasciando gli arti inferiori piuttosto ravvicinati, e riattacco la spina, varcando trionfalmente le sue grandi labbra e restituendole la mia verga d’acciaio per il suo gaudio -That’s a good idea! Now fuck me darling!-
Mi rimetto in moto per esaudire la mia splendida donna, fiera di avere un ragazzo virile a farle dimenticare le delusioni matrimoniali. La chiavo ad un’andatura regolare, senza eccessi, e l’angolatura stretta facilita la reciproca soddisfazione nella nostra performance. La professoressa riproduce il suo caratteristico mugolare -Mmmm! Mmmm! Yeees!, segno che gradisce il trattamento esclusivo da me riservato. Tutto fila liscio come l’olio me è una calma soltanto apparente.
Il turbamento è dato dalla la visuale sul suo fondoschiena che, nonostante sporadiche smagliature, può far invidia alla maggioranza delle ventenni odierne. Preso dall’impeto erotico, glielo schiaffeggio con costanza copiando il gesto che un fantino fa con il suo purosangue. La mia puledra di razza, sentendosi aizzata, si muove all’unisono con me, twerkando agilmente per implementare il suo apporto al mio. Ne consegue che il nostro amplesso subisce una buona impennata e ci diamo veramente dentro, a spron battuto, con la sua approvazione -Oh yes my bad boy! It’s marvelous!-.
Effettivamente il nostro connubio a luci rosse è assai intrigante e ci vede entrambi attori protagonisti. Inasprisce il suo ansimare -Yees! Yees! Fuck!- e io ho il controllo della situazione, mantenendo un po’ di margine nella profondità della penetrazione. Il suo apprezzamento è laconico -Such a great dick!-, un po’ come il mio -Like your lovable pussy!-. Del resto sono diventato l’oggetto del desiderio di colei che è stata la icona femminile che ha segnato la mia adolescenza.
Di tanto in tanto rallento leggermente per farla rifiatare, ma questo fatto sembra quasi contrariarla, dato il suo palese invito -Please… Please… Fuck!-, che non cade nel vuoto. Le faccio raddrizzare la schiena e, cingendo i suoi fianchi per agevolarmi nella spinta le assesto una serie di colpi gagliardi. I suoi gemiti si acuiscono e si mixano ad hoc con il cozzare del mio bacino sulle sue natiche sode. È una riproduzione sonora particolare, che però raffigura al meglio l’ardore della nostra scopata.
Le condizioni sono ottimali affinchè la sua favola abbia il lieto fine che difatti sta per sopraggiungere. All’improvviso scalcia per terra come una cavalla imbizzarrita, domata solo dal mio maestoso incedere; è il segnale che la sua fregola è diventata incontrollabile. La pungolo appositamente -Sei la over cinquanta migliore che ci sia e finalmente sei tutta mia! Vieni bellezza, lasciati andare… Vieni…-, subito corrisposto -Ci siamo quasi tesoro mio, ormai sono cotta a puntino!-.
Sono felice di possederla dal vivo, trasformando quanto avevo immaginato per anni in una tangibile realtà e inferendole una legittima libidine. Essa prende il sopravvento e arriva al suo culmine, con tanto di conto alla rovescia -It’s time to come… Three… Two… One… Now… Come godo! Godo! Godoooo! Godoooooooo!- Allento la presa per lasciarla rifiatare ed Edda è oltremodo raggiante -Che trombata sublime! Sei un uomo eccezionale per una tardona come me! Il mio stallone di fiducia!-. Guardando l’orologio, aggiunge -Il cronometro non è nostro alleato ma la voglia di te è incommensurabile- e la mia non è inferiore -A chi lo dici, adesso ti faccio toccare il cielo con un dito-.
La ricolloco frontalmente a me, con le spalle al muro e scosto la sua gamba, dandole appoggio alla ringhiera limitrofa. In perenne eccitazione mi lancia un monito in rima -Mi fa sempre impressione il tuo bel cazzone! E ora dammelo tutto, così godrò di brutto- che io riprendo -Non mancherò e all’utero arriverò. E da domani la tua fichetta non tornerà mai più stretta-. Metto in atto i nostri versi poetici immettendo, nella sua vagina incandescente, il mio tronco solidissimo che la fa elettrizzare -Oh my God! That’s incredible!-.
Arretro pacatamente alla soglia della vulva e glielo ricaccio dentro, con veemenza, facendola quasi sobbalzare dal suolo. Ripeto in sequenza questo geniale affondo, in una dimensione sessuale che stravolge completamente le sue scarne abitudini passate. Ad ogni impulso le garantisco approssimativamente un buon doppio decimetro, a scandagliare inesorabilmente la sua cavità uterina, e il suo distinto strillare -Aaah! Aaah! Yees!- è il termometro che la vede alquanto accalorata.
Lo ribadisce con la sua attestazione -Una goduria pazzesca! Nemmeno nei miei sogni più arditi riuscivo a presupporre di prendere la tua mazza straordinaria!- alla quale fa seguito la mia affermazione -Le mie fantasie erotiche decennali, seppur in ritardo, si stanno realizzando ed è una gioia immensa, per di più inaspettata-. Forse tali motivazioni giustificano appieno la nostra illustre accoppiata e ci limoniamo sopra duramente, gettando ulteriore fuoco sulla nostra ardente passione.
La visuale sulla sua figura venerea mi agita particolarmente e mi dà lo spunti per un cambio di marcia. Tengo sollevata da un lato sotto il ginocchio e nel frattempo sue chiappe polpose che daranno giovamento alla mia trazione integrale. Sotto la sua visione, attenta e fiduciosa, rilancio prepotentemente la mia azione e, seppur accorciandone il range, l’appagherà largamente come prima d’ora. Sistemato l’assetto piazzo una netta accelerazione, degna di un velocista, alla mia fuoriserie in carne ed ossa e ho la percezione di riuscire gradualmente a dilatare la sua sorca, a lungo ambita.
La sbatto in maniera dirompente mandandola in visibilio -Aaah! Aaah! Yees! Fuck me with your enormous cock- e la interrogo su di esso -Great! Do you like it?- trovando il suo immediato riscontro -Oh I love it! It’s amazing when it pounds my pussy-. Il suo piacere, impronosticabile fino a pochi giorni fa, si fonde con il mio e, dopo un’attesa pluriennale, posso spadroneggiare della mia sexy teacher. Una sensazione che, unita al suo corpo da sballo e alla tempistica stringente, mi impone di dare il centodieci percento di me stesso.
Il nostro coito favoloso procede a gonfie vele e la mia bellissima preda si confessa -Non mi era successo in mezzo secolo e ti sembrerà strano, ma io mi sento di essere una vera baldracca al tuo servizio-. Le fornisco anche la mia versione -Non c’è niente di male perché in fondo si può dire che è la verità; ti sei giustamente fatta ammaliare dalla tentazione del puro sesso e ti sei presa la rivincita sul tuo triste passato. Per rimanere nei termini io sono diventato il tuo stallone e sappi che scopare con te è il massimo della vita- a cui controbatte -Che emozione! Allora montami sino alla fine!-.
La sua convincente spudoratezza, unita al ballonzolare delle sue zinne rotonde e alla facoltà di stringere tra le mani il suo culetto da liceale, mi spingono a darle l’assalto risolutivo. Mi innalzo a randellare la sua fica bollente a un ritmo forsennato per chiudere i conti as soon as possible. La cougar incassa egregiamente la mia offensiva, rimarcando di avere un fisico impressionante, e grida estasiata -Aaah! Aaah! You’re the best! Pound me… Like a little slut!- La sua faccia da porca è tutta un programma e la dice lunga su quanto sia estasiata e anch’io non mi discosto molto dal suo attuale stato d’animo.
Il suo agitato boccheggiare è sinonimo che si sta appropinquando, con passi da gigante, verso il traguardo e, come di consueto, la esorto -Dai bella scrofa… Vieni in pompa magna!-. La mia meravigliosa partner annuisce e, guardandomi fisso negli occhi si carica a molla per il festoso evento. In un attimo raggiunge trionfante un sontuoso orgasmo -Aaah! Aaaah! Aaaaaah! Oh my god! I’coming! I’m coming! I’m comiiiiing!-, realizzandolo accoratamente vis a vis. Senza presunzione posso affermare che abbiamo congeniato una scopata strepitosa, anche se all’appello manca il mio versamento.
Il suo entusiasmo è alle stelle, testimoniato in modo esultate -Wow! It was a wonderful fuck! You make me crazy!- e dalla sua oscena richiesta -Don’t stop my gorgeus boy! Now you have to give me your cum!-. Ovviamente non ho la minima intenzione di calare e la massima voglia di sborrare per la mia stupenda compagna d’avventura. Mi scruta con ammirazione per il mio inscalfibile operato, la stessa che da sempre nei suoi confronti; oggi a maggior ragione dato che ha ribadito con i fatti di essere una femmina senza eguali a discapito della carta d’identità. Odo scoccare in lontananza le dieci e sto per trarre il mio dado.
Estraggo il mio manganello dalla sua guaina e incomincio a segarmi all’impazzata sotto il suo sguardo esterrefatto e inorgoglito. Capisce che sono in dirittura d’arrivo e mi incita da par suo -Che spettacolo amore mio! Sei il numero uno! Vieni anche tu! Vieni! Vieni-. Mi trovo nell’impossibilità sia di deludere le sue attese, sia quella di resistere alla mia dea della bellezza e alla sua spiccata bramosia. Non so cosa si aspetti di preciso ma ho le idee chiare su dove recapitare gli schizzi a cui ambisce.
Improvvisamente avverto una forte pressione addominale e un formicolio tra le caviglie ed i polpacci. La preavviso tempestivamente e coloritamente -Ci siamo mignottona! Ecco la tua ricompensa!- prima di dare il là alla mia prorompente eiaculazione. Mi diletto ad elargire i miei fiotti di sperma biancastro, indirizzandoli in alternanza sulle sue cosce lisce, abbronzate e terribilmente arrapanti. Il mio altissimo godimento va a braccetto con il suo tripudio -You’re incredible baby! Put your fantastic jizz on my legs! Give it to me!- e la dice tutta sulla nostra intesa passionale.
Ultimato il flusso mi ripulisco sui suoi quadricipiti fiero dell’ottimo lavoro svolto entro i tempi ristretti disponibili. Posso dire di aver autografato con il mio seme il punto simbolo dei miei turbamenti adolescenziali e anche stavolta se lo espande gioiosa sugli arti inferiori. Nonostante l’orologio non fosse dalla nostra parte siamo riusciti nell’intento di raggiungere l’apice del piacere e accrescere notevolmente l’affinità del nostro accoppiamento.
Ci risistemiamo in fretta e, prima dei saluti, ci tiene ad omaggiarmi -Sarò ripetitiva ma tu sei davvero un grande. Un grande uomo con un grande cazzo! E la voglia di prenderlo mi fa sentire così zoccola! E come se non bastasse ti sei inventato un gran finale con i fuochi d’artificio, che mi rende orgogliosa di essere tua, dopo avermi fottuta divinamente-. Io la imito -Le tue gambe dovrebbero essere patrimonio dell’umanità! Perciò ci tenevo a lasciarci il mio segno e a chiudere in maniera atipica per una chiavata eccelsa. Anche tu sei stata grandiosa, facendoti sbattere dai miei venti centimetri senza battere ciglio! Ti sei dimostrata una superba sgualdrina e sono sicuro che la prossima volta farai ancora meglio-.
Ci salutiamo con un bacio appassionato dandoci appuntamento alla prossima lezione di inglese ma soprattutto di sesso. To be continued…
Sono sul posto incriminato, con un quarto d’ora di anticipo, proprio per garantirmi uno scampo di privacy con la mia conquista. Edda mi attende in tutto il suo splendore, indossando un tubino fucsia, e corre incontro per abbracciarmi. Esordisco sussurrandole -Che bello rivederti. Sei uno schianto!- a cui mi fa eco -Non dirlo a me! Non ho fatto altro che pensarti… mio giovane fusto-. A far da contraltare alla gioia, mi comunica un inconveniente -Devi scusarmi ma alle 22.10 devo essere alla stazione dei treni perché arriverà mia figlia per il weekend. Dunque non avremo molto tempo per noi…- sul quale la tranquillizzo -Non ti preoccupare, ottimizzeremo al massimo le nostre tempistiche. Prima di accomodarci ai rispettivi posti mi confida -Fremo all’idea di riaverti dentro di me- e io di riflesso -A chi lo dici, mi si drizza ogni qualvolta mi passi per la mente-.
Similarmente alla first lesson io sono attaccato alla cattedra e i miei compagni restano nelle retrovie… se solo sapessero cosa si perdono! La docente replica volgarmente il suo volontario scosciare, solamente che stavolta non ha le autoreggenti, ma sfoggia un paio di cosce, tornite e tirate a lucido. Inoltre evidenzia il fatto di non avere alcuna mutandina, mostrandomi la sua intimità meglio della notissima Sharon Stone in “Basic Instinct”. Fatico tremendamente a restare calmo e mi tocco sopra i jeans ricordandole il battocchio che le metto a disposizione.
Le suddette provocazioni si protraggono fino alle 21, quando termina la lezione e possiamo programmare la pratica sessuale. Visto il caldo ci ubichiamo all’esterno nel corridoio che divide la scuola dalla palestra, sufficientemente illuminato, arieggiato e in piena privacy. Da galantuomo elogio la mia fiamma -Sei più bella che mai; la milf più figa che esista! Ritrovarti è stata una fortuna!- e lei ricambia -Sono io quella lucky. In un lampo sono passata dalla delusione di un abbandono, al giubilo per essermi accaparrata l’amante ideale… figo e superdotato!-.
A seguire baciamo vorticosamente, con le lingue che lottano, contorcendosi tra loro, ed i respiri che si intersecano in affanno. L’eccitazione sale esponenzialmente e non stiamo letteralmente con le mani in mano. Con una duplice mossa abbasso il suo vestito, facendo fuoriuscire i suoi seni tondeggianti, e lo sollevo, scoprendo la sua agognata fregna. L’insegnante va di pari passo, calandomi i pantaloni e i boxer per agguantare il mio uccello. Ripetendo la presa bimane lo mena da par suo, mentre io insidio la sua stabilità, sditalinando con indice e medio il suo clitoride fumante.
Ci masturbiamo vicendevolmente, con vivace partecipazione ma, per un quadro completo, manca la ciliegina sulla torta. Allora, aiutandomi con la mano libera, mi prendo cura anche delle sue tette siliconate, cucciandole avidamente e francobollandomi ai suoi capezzoli come un poppante in fasce. L’atmosfera si surriscalda e me ne dà conferma -Che concupiscenza mi dai tesoro. Tu mi fai impazzire-.
In un paio di minuti è tutta un fremito e si lascia andare, innaffiandomi la mano con le sue secrezioni vaginali. Accolgo di buon grado il suo compimento -That’s a very nice squirtle Miss Edda!- e i suoi complimenti -Tu si che ci sai fare. Riesci a regalarmi una beatitudine sconfinata e lo fai in vari modi- con le idee chiare sul da farsi -Dal momento che non possiamo dilungarci troppo, colloca quel bell’affare lungo che ti contraddistingue nel mio utero.
La lascio in stazione eretta con le gambe divaricate e, senza proferire verbo, colloco il mio membro nella sua preziosa fica, per essere nuovamente un’unica entità. L’incontro ravvicinato dei giorni scorsi ha riattivato il suo apparato riproduttore, sicchè possiamo ripartire da uno step sicuramente più alto. La penetro lentamente, con un calibro da 15, per riabituarla alla sua nuova dimensione carnale ed è subito entusiasta -Amore mio, quanto mi sei mancato! Credimi che non vedevo l’ora di dartela!-, alla pari del sottoscritto -A chi lo dici! Rimembravo il nostro primo approccio e avevo un’erezione istantanea-.
Dopo questo revival cambio completamente strategia, enunciandogliela -Il riscaldamento è finito e adesso si fa sul serio. Con un’operazione piuttosto rapida ci separiamo momentaneamente e la faccio traslare di centottanta gradi dandomi la schiena. Le faccio flettere quest’ultima a novanta gradi, lasciando gli arti inferiori piuttosto ravvicinati, e riattacco la spina, varcando trionfalmente le sue grandi labbra e restituendole la mia verga d’acciaio per il suo gaudio -That’s a good idea! Now fuck me darling!-
Mi rimetto in moto per esaudire la mia splendida donna, fiera di avere un ragazzo virile a farle dimenticare le delusioni matrimoniali. La chiavo ad un’andatura regolare, senza eccessi, e l’angolatura stretta facilita la reciproca soddisfazione nella nostra performance. La professoressa riproduce il suo caratteristico mugolare -Mmmm! Mmmm! Yeees!, segno che gradisce il trattamento esclusivo da me riservato. Tutto fila liscio come l’olio me è una calma soltanto apparente.
Il turbamento è dato dalla la visuale sul suo fondoschiena che, nonostante sporadiche smagliature, può far invidia alla maggioranza delle ventenni odierne. Preso dall’impeto erotico, glielo schiaffeggio con costanza copiando il gesto che un fantino fa con il suo purosangue. La mia puledra di razza, sentendosi aizzata, si muove all’unisono con me, twerkando agilmente per implementare il suo apporto al mio. Ne consegue che il nostro amplesso subisce una buona impennata e ci diamo veramente dentro, a spron battuto, con la sua approvazione -Oh yes my bad boy! It’s marvelous!-.
Effettivamente il nostro connubio a luci rosse è assai intrigante e ci vede entrambi attori protagonisti. Inasprisce il suo ansimare -Yees! Yees! Fuck!- e io ho il controllo della situazione, mantenendo un po’ di margine nella profondità della penetrazione. Il suo apprezzamento è laconico -Such a great dick!-, un po’ come il mio -Like your lovable pussy!-. Del resto sono diventato l’oggetto del desiderio di colei che è stata la icona femminile che ha segnato la mia adolescenza.
Di tanto in tanto rallento leggermente per farla rifiatare, ma questo fatto sembra quasi contrariarla, dato il suo palese invito -Please… Please… Fuck!-, che non cade nel vuoto. Le faccio raddrizzare la schiena e, cingendo i suoi fianchi per agevolarmi nella spinta le assesto una serie di colpi gagliardi. I suoi gemiti si acuiscono e si mixano ad hoc con il cozzare del mio bacino sulle sue natiche sode. È una riproduzione sonora particolare, che però raffigura al meglio l’ardore della nostra scopata.
Le condizioni sono ottimali affinchè la sua favola abbia il lieto fine che difatti sta per sopraggiungere. All’improvviso scalcia per terra come una cavalla imbizzarrita, domata solo dal mio maestoso incedere; è il segnale che la sua fregola è diventata incontrollabile. La pungolo appositamente -Sei la over cinquanta migliore che ci sia e finalmente sei tutta mia! Vieni bellezza, lasciati andare… Vieni…-, subito corrisposto -Ci siamo quasi tesoro mio, ormai sono cotta a puntino!-.
Sono felice di possederla dal vivo, trasformando quanto avevo immaginato per anni in una tangibile realtà e inferendole una legittima libidine. Essa prende il sopravvento e arriva al suo culmine, con tanto di conto alla rovescia -It’s time to come… Three… Two… One… Now… Come godo! Godo! Godoooo! Godoooooooo!- Allento la presa per lasciarla rifiatare ed Edda è oltremodo raggiante -Che trombata sublime! Sei un uomo eccezionale per una tardona come me! Il mio stallone di fiducia!-. Guardando l’orologio, aggiunge -Il cronometro non è nostro alleato ma la voglia di te è incommensurabile- e la mia non è inferiore -A chi lo dici, adesso ti faccio toccare il cielo con un dito-.
La ricolloco frontalmente a me, con le spalle al muro e scosto la sua gamba, dandole appoggio alla ringhiera limitrofa. In perenne eccitazione mi lancia un monito in rima -Mi fa sempre impressione il tuo bel cazzone! E ora dammelo tutto, così godrò di brutto- che io riprendo -Non mancherò e all’utero arriverò. E da domani la tua fichetta non tornerà mai più stretta-. Metto in atto i nostri versi poetici immettendo, nella sua vagina incandescente, il mio tronco solidissimo che la fa elettrizzare -Oh my God! That’s incredible!-.
Arretro pacatamente alla soglia della vulva e glielo ricaccio dentro, con veemenza, facendola quasi sobbalzare dal suolo. Ripeto in sequenza questo geniale affondo, in una dimensione sessuale che stravolge completamente le sue scarne abitudini passate. Ad ogni impulso le garantisco approssimativamente un buon doppio decimetro, a scandagliare inesorabilmente la sua cavità uterina, e il suo distinto strillare -Aaah! Aaah! Yees!- è il termometro che la vede alquanto accalorata.
Lo ribadisce con la sua attestazione -Una goduria pazzesca! Nemmeno nei miei sogni più arditi riuscivo a presupporre di prendere la tua mazza straordinaria!- alla quale fa seguito la mia affermazione -Le mie fantasie erotiche decennali, seppur in ritardo, si stanno realizzando ed è una gioia immensa, per di più inaspettata-. Forse tali motivazioni giustificano appieno la nostra illustre accoppiata e ci limoniamo sopra duramente, gettando ulteriore fuoco sulla nostra ardente passione.
La visuale sulla sua figura venerea mi agita particolarmente e mi dà lo spunti per un cambio di marcia. Tengo sollevata da un lato sotto il ginocchio e nel frattempo sue chiappe polpose che daranno giovamento alla mia trazione integrale. Sotto la sua visione, attenta e fiduciosa, rilancio prepotentemente la mia azione e, seppur accorciandone il range, l’appagherà largamente come prima d’ora. Sistemato l’assetto piazzo una netta accelerazione, degna di un velocista, alla mia fuoriserie in carne ed ossa e ho la percezione di riuscire gradualmente a dilatare la sua sorca, a lungo ambita.
La sbatto in maniera dirompente mandandola in visibilio -Aaah! Aaah! Yees! Fuck me with your enormous cock- e la interrogo su di esso -Great! Do you like it?- trovando il suo immediato riscontro -Oh I love it! It’s amazing when it pounds my pussy-. Il suo piacere, impronosticabile fino a pochi giorni fa, si fonde con il mio e, dopo un’attesa pluriennale, posso spadroneggiare della mia sexy teacher. Una sensazione che, unita al suo corpo da sballo e alla tempistica stringente, mi impone di dare il centodieci percento di me stesso.
Il nostro coito favoloso procede a gonfie vele e la mia bellissima preda si confessa -Non mi era successo in mezzo secolo e ti sembrerà strano, ma io mi sento di essere una vera baldracca al tuo servizio-. Le fornisco anche la mia versione -Non c’è niente di male perché in fondo si può dire che è la verità; ti sei giustamente fatta ammaliare dalla tentazione del puro sesso e ti sei presa la rivincita sul tuo triste passato. Per rimanere nei termini io sono diventato il tuo stallone e sappi che scopare con te è il massimo della vita- a cui controbatte -Che emozione! Allora montami sino alla fine!-.
La sua convincente spudoratezza, unita al ballonzolare delle sue zinne rotonde e alla facoltà di stringere tra le mani il suo culetto da liceale, mi spingono a darle l’assalto risolutivo. Mi innalzo a randellare la sua fica bollente a un ritmo forsennato per chiudere i conti as soon as possible. La cougar incassa egregiamente la mia offensiva, rimarcando di avere un fisico impressionante, e grida estasiata -Aaah! Aaah! You’re the best! Pound me… Like a little slut!- La sua faccia da porca è tutta un programma e la dice lunga su quanto sia estasiata e anch’io non mi discosto molto dal suo attuale stato d’animo.
Il suo agitato boccheggiare è sinonimo che si sta appropinquando, con passi da gigante, verso il traguardo e, come di consueto, la esorto -Dai bella scrofa… Vieni in pompa magna!-. La mia meravigliosa partner annuisce e, guardandomi fisso negli occhi si carica a molla per il festoso evento. In un attimo raggiunge trionfante un sontuoso orgasmo -Aaah! Aaaah! Aaaaaah! Oh my god! I’coming! I’m coming! I’m comiiiiing!-, realizzandolo accoratamente vis a vis. Senza presunzione posso affermare che abbiamo congeniato una scopata strepitosa, anche se all’appello manca il mio versamento.
Il suo entusiasmo è alle stelle, testimoniato in modo esultate -Wow! It was a wonderful fuck! You make me crazy!- e dalla sua oscena richiesta -Don’t stop my gorgeus boy! Now you have to give me your cum!-. Ovviamente non ho la minima intenzione di calare e la massima voglia di sborrare per la mia stupenda compagna d’avventura. Mi scruta con ammirazione per il mio inscalfibile operato, la stessa che da sempre nei suoi confronti; oggi a maggior ragione dato che ha ribadito con i fatti di essere una femmina senza eguali a discapito della carta d’identità. Odo scoccare in lontananza le dieci e sto per trarre il mio dado.
Estraggo il mio manganello dalla sua guaina e incomincio a segarmi all’impazzata sotto il suo sguardo esterrefatto e inorgoglito. Capisce che sono in dirittura d’arrivo e mi incita da par suo -Che spettacolo amore mio! Sei il numero uno! Vieni anche tu! Vieni! Vieni-. Mi trovo nell’impossibilità sia di deludere le sue attese, sia quella di resistere alla mia dea della bellezza e alla sua spiccata bramosia. Non so cosa si aspetti di preciso ma ho le idee chiare su dove recapitare gli schizzi a cui ambisce.
Improvvisamente avverto una forte pressione addominale e un formicolio tra le caviglie ed i polpacci. La preavviso tempestivamente e coloritamente -Ci siamo mignottona! Ecco la tua ricompensa!- prima di dare il là alla mia prorompente eiaculazione. Mi diletto ad elargire i miei fiotti di sperma biancastro, indirizzandoli in alternanza sulle sue cosce lisce, abbronzate e terribilmente arrapanti. Il mio altissimo godimento va a braccetto con il suo tripudio -You’re incredible baby! Put your fantastic jizz on my legs! Give it to me!- e la dice tutta sulla nostra intesa passionale.
Ultimato il flusso mi ripulisco sui suoi quadricipiti fiero dell’ottimo lavoro svolto entro i tempi ristretti disponibili. Posso dire di aver autografato con il mio seme il punto simbolo dei miei turbamenti adolescenziali e anche stavolta se lo espande gioiosa sugli arti inferiori. Nonostante l’orologio non fosse dalla nostra parte siamo riusciti nell’intento di raggiungere l’apice del piacere e accrescere notevolmente l’affinità del nostro accoppiamento.
Ci risistemiamo in fretta e, prima dei saluti, ci tiene ad omaggiarmi -Sarò ripetitiva ma tu sei davvero un grande. Un grande uomo con un grande cazzo! E la voglia di prenderlo mi fa sentire così zoccola! E come se non bastasse ti sei inventato un gran finale con i fuochi d’artificio, che mi rende orgogliosa di essere tua, dopo avermi fottuta divinamente-. Io la imito -Le tue gambe dovrebbero essere patrimonio dell’umanità! Perciò ci tenevo a lasciarci il mio segno e a chiudere in maniera atipica per una chiavata eccelsa. Anche tu sei stata grandiosa, facendoti sbattere dai miei venti centimetri senza battere ciglio! Ti sei dimostrata una superba sgualdrina e sono sicuro che la prossima volta farai ancora meglio-.
Ci salutiamo con un bacio appassionato dandoci appuntamento alla prossima lezione di inglese ma soprattutto di sesso. To be continued…
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