La crescita in un ambiente particolare.

La formazione di un ragazzo solitamente si identifica nella famiglia in cui vive. D'estate spesso restavo con i nonni, genitori di mamma. Loro vivevano a qualche chilometro di distanza da casa nostra, la loro casa dava sul mare. Con loro viveva la sorella più piccola di mamma che con lei aveva un rapporto particolare. Ricordo bene che il nonno e la nonna avevano la loro camera, la zia Marcella aveva la sua cameretta mentre io dormivo su una poltrona letto in sala. Il primo ricordo di sesso che ho avuto in quella casa e stato quando nonna e zia sono andati al mercato poco distante ed io che non
sapevo le cercavo, sono entrato anche nella camera del nonno, era disteso nudo sul letto ad occhi chiusi che giocava col suo cazzone, si stava facendo una sega. Sono rimasto a guardare per un po', non volevo farmi vedere, mi sono nascosto dietro la porta, mi piaceva guardarlo, fino a quando ha sborrato sulla sua pancia. Il nonno doveva essere un
assatanato di sesso, lo sentivo tutte le notti mentre scopava con nonna. Erano entrambi giovani, il nonno era andato già in pensione perché aveva iniziato da piccolo a lavorare,
a quel tempo si poteva. In quella casa c'era una parvenza di libertà perché sia la nonna che la zia, usavano camice da notte trasparenti senza intimo, allora se ne faceva poco uso in quella casa soprattutto. La zia Marcella col nonno aveva un comportamento strano, si comportava come fosse sua moglie, succedeva che la nonna si assentava da casa per un qualsiasi motivo, la zia si metteva a letto col nonno e facevano l'amore. Mamma sapeva tutto la zia le raccontava tutto. Io mi trovavo in una strana situazione, fingevo di non
vedere e non sentire, in realtà mi rendevo conto perfettamente di quello che succedeva,
ed avevo l'impressione che non facevano nulla per nascondersi. Nei loro colloqui avevo
ascoltato che anche mamma aveva scopato col nonno. Stavo crescendo col pallino del sesso, perché quando tornavo a casa, mamma e papà, se possibile si comportavano peggio, ed anzi
ho sempre pensato che mi mandavano dai nonni per essere liberi di fare i loro comodi, sapevano perfettamente come funzionavano le cose in quella casa. Quando veniva la zia Marcella a casa nostra, si comportava come mamma, sedeva sulle gambe di papà, lo baciava sulla bocca, spesso andavano in camera a scopare. La nostra casa era frequentata da Duilio, amico di papà, spesso dormiva con loro. Un racconto forzato e fuori dalle norme, ma è esattamente quello che succedeva. Tornando al discorso iniziale, che formazione potevo avere io in quella famiglia dove il sesso imperava? A volte anche la zia Marcella restava a dormire da noi quando c'era Duilio. Ho perso il conto delle seghe, non avevo alternative, col passare del tempo tutto avveniva sempre di più alla luce del sole.
Mi piaceva vivere in quel modo, era eccitante, facevo programmi, immaginavo di avere una donna tutta per me, difficile in quell'ambiente, magari papà l'avrebbe scopata, e perché
no forse io potevo scopare con mamma, quante volte l'ho pensato! Era presto per me avere una donna tutta mia. Quando hanno deciso di recintare la casa, un lavoro immane fatto d'estate da papà con l'aiuto di Duilio e Michele, altro amico di papà. Ormai l'estate la
passavo a casa, in modo particolare quella estate, dovevo collaborare. Nei giorni in cui
non lavoravano papà, Duilio e Michele per evitare il sole del pomeriggio, iniziavano la
mattina presto, si trattava di scavare per le fondazioni del recinto, per risparmiare si
faceva tutto a braccia. Alle due smettevano, facevano lo doccia, pranzavano poi andavano
tutti in camera a riposare. Era un'orgia, mamma se li lavorava tutti, lo facevano con la porta aperta, c'era poco da nascondere, tutti sapevano tutto. Quando il recinto è stato ultimato, c'è stata una piccola festa, quel giorno è venuta anche la zia Marcella, evito
di descrivere ma si può immaginare.