Il calcio e la passione

di
genere
gay


Tommy ed Eddy si erano incontrati per la prima volta allo stadio, tifando per la medesima squadra, e avevano condiviso la stessa adrenalina per la vittoria, gli abbracci euforici e le risate alcoliche. Dopo la partita, Tommy aveva invitato Eddy a casa sua, un invito fatto quasi senza pensare, spinto dall'entusiasmo della vittoria.
Seduti sul divano, con le maglie della squadra addosso e qualche birra ormai vuota sul tavolino, si ritrovarono a parlare e a scherzare su come la loro squadra avesse messo al tappeto gli avversari.
I loro sguardi, assunsero un’intensità diversa, diventando più curiosi con il passare del tempo, e la vicinanza dei loro corpi sul divano, unita all'alcol che scorreva nelle vene, accese qualcosa che già gli abbracci sugli spalti avevano fatto emergere.
Tommy (ridendo, con un tono ancora carico di euforia): “Non pensavo di trovare un altro tifoso così pazzo come me! A momenti ci buttavano fuori dallo stadio… Mi è piaciuto abbracciarti con il tuo calore perfino con il tuo afrore. ”
Eddy sorrise, ma i suoi occhi tradirono un interesse diverso, una curiosità che andava oltre la partita. Avvicinò la mano alla coscia di Tommy, un gesto quasi casuale, ma che fece trattenere il respiro a entrambi. La tensione nella stanza cambiava, diventava elettrica, palpabile.
Eddy (con un sorriso malizioso): “E adesso come festeggiamo questa vittoria, eh? Penso che ci meritiamo un premio...”
Tommy lo guardò per un attimo, sorpreso dalla sfacciataggine di quella frase, ma poi vide l’eccitazione negli occhi di Eddy e sentì una scintilla scattare anche dentro di sé. Non più parole, solo sguardi che parlavano di desiderio e sfida, di qualcosa che entrambi volevano, abbandonata ogni ipocrisia.
Tommy afferrò Eddy per il colletto della maglietta e lo tirò a sé, le loro labbra che si schiacciavano in un bacio carico di voglia e di forza. Eddy rispose con la stessa intensità, lasciando che le mani esplorassero il corpo di Tommy, scendendo lungo la sua schiena e stringendolo contro di sé.
Eddy si inginocchiò davanti a Tommy, al suo corpo efebico che si muoveva con un’eleganza innata, femminea. Gli abbassò i pantaloni con un gesto deciso, rivelando la sua eccitazione. Tommy trattiene il respiro, i suoi occhi fissi su quelli di Eddy, che lo osservava con un sorriso malizioso, quasi compiaciuto della sua vulnerabilità.
Eddy (sussurrando, con un tono lascivo): “Ti faccio impazzire, vero? Fammi sentire quanto ti piaccio.”
Senza aspettare una risposta, Eddy affondò la bocca sulla sua erezione, avvolgendola completamente con le labbra. La sua lingua giocò lungo la lunghezza del cazzo di Tommy, esplorando ogni venatura con movimenti sapienti, mentre le sue mani si appoggiavano ai fianchi dell’altro, stabilendo un ritmo che diventava sempre più rapido. I suoni umidi e ritmici della fellatio riempiono la stanza, mescolandosi ai gemiti acuti di Tommy, che si abbandonava completamente a quella sensazione travolgente.
Tommy (ansimando, la voce spezzata dai gemiti): “Oh che stupendo…., Eddy… sì, continua… non fermarti…”
Eddy accelerò, spingendo la testa più in profondità, lasciando che Tommy sentisse la stretta calda della sua bocca fino alla gola. I suoi movimenti diventavano più veloci, frenetici, fino a quando Tommy non afferrò i suoi capelli con forza, spingendolo ancora di più, senza riuscire a trattenere i gridolini acuti che esplodevano dalle sue labbra. Le mani di Eddy lo accarezzarono, stringendolo con forza, mentre la sua lingua continuava a tormentarlo, aumentando il piacere ad ogni istante.
Tommy (gemendo, il corpo che trema): “Eddy... non resisto... mi fai impazzire così...”
Quando sentì che Tommy è vicino al culmine, Eddy si stacca improvvisamente, lasciandolo ansimante e con il volto arrossato, i muscoli tesi dal desiderio non ancora soddisfatto. Si alzò e lo guidò sul divano, facendo scivolare le dita tra le sue natiche tonde e toniche - una vera goduria -, esplorandolo con la lingua mediante movimenti decisi e sapienti. Eddy affonda un dito prima, poi due, preparando Tommy per quello che stava per venire, mentre il corpo di Tommy si agitava e i suoi gemiti si facevano più intensi, quasi disperati. Eddy (con voce bassa e decisa): “Voglio sentirti tremare, voglio che tu sappia che sono io a riempirti.”
Tommy lo guardò, girò il capo e lo baciò sulla bocca, i suoi occhi lucidi di desiderio e di ansia, mentre sentiva il calore di Eddy che si avvicinava sempre di più. Eddy sorrise, compiaciuto di quel corpo flessuoso che gli si offriva arrendevole. Spinse contro di lui, affondando il cazzo con un movimento deciso. Uno strillo acuto sfuggì dalle labbra di Tommy mentre Eddy lo penetrava con forza, facendolo sentire riempito fino in fondo.
Tommy (stringendo i cuscini del divano, la voce rotta dal piacere e dal dolore): “Sì... sì, Eddy... non fermarti… prendimi tutto…che cazzo duro hai!
Eddy prese a muoversi con un ritmo sempre più potente e deciso, dettato dalla sua eccitazione, spingendo sempre più a fondo ad ogni colpo. Il corpo di Tommy si inarcò sotto di lui, i suoi gemiti si trasformarono in gridolini femminili, che risuonarono nella stanza come un’eco di piacere puro.
“ Che maschio sei!
Eddy insisteva ancora di più, con forza, tirandolo verso di sé ad ogni spinta, mentre la pelle sudata dei loro corpi si sfregava, amplificando la sensazione di calore e frenesia.
Eddy (ansimando, mentre affonda con vigore): “Senti come ti prendo tutto, Tommy… sei perfetto così, sotto di me…”
“ Scopami, aprimi il culo.”
Ogni movimento era una dichiarazione di possesso o di abbandono, una ricerca disperata di quel piacere che li travolgeva entrambi. Eddy non smetteva di muoversi, cercando il punto per far tremare Tommy, fino a che quest’ultimo si lasciò andare completamente, il viso schiacciato contro il divano, il corpo che esplodeva in un grido liberatorio per il raggiunto orgasmo.
Eddy lo seguì a ruota, affondando per l’ultima volta con forza, fino a che il piacere non lo travolse schizzando il suo sperma nelle viscere di Tommy beato e tremante come a porre un sigillo di possesso in quelle carni appena violate.
Tommy (sussurrando, con un tono dolce, quasi incredulo): “Non sapevo che potesse essere così… non con te, Eddy.”
Rimasero lì, esausti e abbandonati l’uno sull’altro, il respiro pesante che riempiva la stanza, mentre il mondo intorno a loro si dissolveva, lasciando spazio solo al battito dei loro cuori, ancora accelerati dal desiderio che li aveva consumati.
scritto il
2024-10-19
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