Il ragazzo del campetto
di
esmologo
genere
trio
Mia moglie non ha mai nascosto la passione di farsi scopare da ragazzi possibilmente alla prima esperienza, io ci sono cascato subito e siccome anche a me piaceva che lo facesse, abbiamo unito il nostro percorso di vita. Raccontato potrebbe sembrare una cosa facilissima accalappiare ragazzi, non è affatto così, è difficilissimo per vari motivi. Le avventure in un periodo di tempo discretamente lungo, si contano sulle dita di una mano, i tentativi invece sono stati diversi, la cautela comunque era sempre al primo posto. Può darsi che questa passione ci ha indotto a non fare figli, non ci siamo mai
sentiti genitori, forse ci piacevano quelli degli altri con cui potevamo fare sesso,
perché anche a me piacevano i ragazzi infatti collaboravo con lei nelle fasi acute del
rapporto. Il massimo lo abbiamo raggiunto casualmente quando in un campetto di calcio
adiacente alla nostra casa diversi ragazzi facevano delle rumorose partite. Non era raro che io e Ines ci fermassimo a guardarli, a volte poteva bastarci anche quello. il nostro
lavoro era quasi assimilabile perché io infermiere in una clinica privata, Ines fisioterapista in un ambulatorio anch'esso privato. Durante una partitella, uno
dei ragazzi cadendo è andato a sbattere col bacino sul recinto di cemento che delimitava
un condominio. Si lamentava, aveva dolore, l'ho soccorso, l'ho caricato sulle spalle
portandolo a casa nostra, l'ho adagiato sulla poltrona per capire se aveva fratture, in quel caso avrei chiamato l'ambulanza. Invece è apparso un'ematoma a ridosso dell'inguine.
Ha detto di chiamarsi Giacomo, di abitare a due chilometri dal campetto, che era venuto
a piedi. Addosso aveva ancora i pantaloncini erano del tipo con le mutandine a rete unite, Ines le ha appena spostate per fare qualche massaggio con la crema. Dopo il massaggio è stato subito meglio, l'ho riaccompagnato a casa con la macchina. Sembrava
finita li, invece la sera viene il padre a ringraziarci. Ci siamo qualificati ed abbiamo
consigliato al padre che Giacomo per risolvere la contusione avrebbe avuto bisogno di
qualche massaggio. Voleva pagarci per il disturbo, abbiamo rifiutato, quel ragazzo dal
fisico atletico, con una discreta dotazione che Ines in fase di massaggio aveva accertato, poteva diventare il nostro giocattolo. I genitori per lavoro stavano fuori tutta la giornata quindi lo passavo a prendere a casa per portarlo a casa nostra e
massaggiarlo. E' andata diretta Ines il secondo massaggio è riuscita a fargli togliere i pantaloni della tuta ed anche le mutandine. Era un po' restio, aveva vergogna, Ines lo
ha convinto a stare tranquillo. Le sapienti mani sapevano cosa toccare, l'erezione era evidente, cercava di coprirsi con il bordo della canottiera. Oltre il massaggio non si
è andati, la famosa cautela era di rigore. Ogni giorno Ines aumentava la dose, io assistevo, mi eccitavo, dovevo nascondere la mia erezione. Ines c'è andata dura un giorno
-Giacomo non ti devi vergognare, col mio lavoro sai quanti cazzi ho visto? non mi posso
formalizzare, i massaggi vanno fatti bene, non ti preoccupare delle erezioni, sono pure
belle da vedere, hai una bella dotazione quindi stai tranquillo. Era in cottura il ragazzo, prometteva molto bene. A volte veniva a riprenderlo il padre, altre lo riportavo io a casa. Siamo diventati amici, il padre era contento perché il figlio aveva un riferimento mentre loro lavoravano. Ines aumentava la dose ad ogni turno di massaggio,
mostrava gambe, parte del seno, Giacomo fingeva di non guardare, il cazzo diceva altro.
Con una scusa Ines si è alzata pregandomi di continuare per non interrompere il massaggio. Essendo maschio non avevo timore ad impugnare il suo cazzo fingendo di spostarlo e sentendo la sua durezza. Al ragazzo deve essere piaciuto il mio trattamento,
il cazzo era diventato enorme, ho fatto l'occhiolino ad Ines, lei ha recepito, Giacomo
ha chiuso gli occhi, sono bastati due tocchi a farlo sborrare. Voleva alzarsi -Tranquillo
Giacomo sono cose che succedono, ti è piaciuto?- -Ha risposto con un cenno della testa.
-Sei capace a mantenere il segreto?- Altro cenno con la testa. Ines si è piegata, con la
lingua ha raccolto la sua sborra dandomi subito dopo un bacio per farmela assaporare.
Ci ha rassicurato Giacomo, durante il percorso per riportarlo a casa abbiamo parlato,
gli ho detto che Ines era innamorato di lui, che la poteva scopare, che nessuno doveva
sapere nulla, se aveva piacere poteva continuare, in qualsiasi momento poteva interrompere. Ha risposto che voleva continuare all'infinito, che non ne avrebbe fatto voce con nessuno. Era lui a darci la disponibilità per stare con noi, l'ho raccomandato
a non modificare le sue abitudini per non dare nell'occhio. Quando veniva restava nudo
per i massaggi, anche io ed Ines eravamo nudi, i massaggi non più sulla poltrona ma sul letto, l'ematoma si era riassorbito del tutto, Lo facevamo godere tantissimo, insieme
lo succhiavamo, ci sborrava in bocca e subito dopo io ed Ines facevamo una memorabile
scopata sotto i suoi occhi. Trascorreva tantissimo tempo a casa nostra, i genitori erano felicissimi, anche noi lo eravamo, Giacomo si faceva fare di tutto, scopava Ines con
una forza inaudita, la faceva urlare di piacere. Veramente il piacere era per tutti, non ha più giocato a calcio. E' durato tre mesi, si è diplomato, si è iscritto alla normale
di Pisa. I genitori frequentano la nostra casa, a volte andiamo da loro, Giacomo a volte
si fa sentire, se torna ci viene a trovare, ha la ragazza ma qualche meeting sul lettolo facciamo ancora, ci dice che come gode con noi non riesce a farlo con la sua ragazza.
Che onore! E' stata Ines a farmi capire che i genitori forse volevano avere dei rapporti con noi, a lei il padre non la eccitava, lo stesso a me la madre.
sentiti genitori, forse ci piacevano quelli degli altri con cui potevamo fare sesso,
perché anche a me piacevano i ragazzi infatti collaboravo con lei nelle fasi acute del
rapporto. Il massimo lo abbiamo raggiunto casualmente quando in un campetto di calcio
adiacente alla nostra casa diversi ragazzi facevano delle rumorose partite. Non era raro che io e Ines ci fermassimo a guardarli, a volte poteva bastarci anche quello. il nostro
lavoro era quasi assimilabile perché io infermiere in una clinica privata, Ines fisioterapista in un ambulatorio anch'esso privato. Durante una partitella, uno
dei ragazzi cadendo è andato a sbattere col bacino sul recinto di cemento che delimitava
un condominio. Si lamentava, aveva dolore, l'ho soccorso, l'ho caricato sulle spalle
portandolo a casa nostra, l'ho adagiato sulla poltrona per capire se aveva fratture, in quel caso avrei chiamato l'ambulanza. Invece è apparso un'ematoma a ridosso dell'inguine.
Ha detto di chiamarsi Giacomo, di abitare a due chilometri dal campetto, che era venuto
a piedi. Addosso aveva ancora i pantaloncini erano del tipo con le mutandine a rete unite, Ines le ha appena spostate per fare qualche massaggio con la crema. Dopo il massaggio è stato subito meglio, l'ho riaccompagnato a casa con la macchina. Sembrava
finita li, invece la sera viene il padre a ringraziarci. Ci siamo qualificati ed abbiamo
consigliato al padre che Giacomo per risolvere la contusione avrebbe avuto bisogno di
qualche massaggio. Voleva pagarci per il disturbo, abbiamo rifiutato, quel ragazzo dal
fisico atletico, con una discreta dotazione che Ines in fase di massaggio aveva accertato, poteva diventare il nostro giocattolo. I genitori per lavoro stavano fuori tutta la giornata quindi lo passavo a prendere a casa per portarlo a casa nostra e
massaggiarlo. E' andata diretta Ines il secondo massaggio è riuscita a fargli togliere i pantaloni della tuta ed anche le mutandine. Era un po' restio, aveva vergogna, Ines lo
ha convinto a stare tranquillo. Le sapienti mani sapevano cosa toccare, l'erezione era evidente, cercava di coprirsi con il bordo della canottiera. Oltre il massaggio non si
è andati, la famosa cautela era di rigore. Ogni giorno Ines aumentava la dose, io assistevo, mi eccitavo, dovevo nascondere la mia erezione. Ines c'è andata dura un giorno
-Giacomo non ti devi vergognare, col mio lavoro sai quanti cazzi ho visto? non mi posso
formalizzare, i massaggi vanno fatti bene, non ti preoccupare delle erezioni, sono pure
belle da vedere, hai una bella dotazione quindi stai tranquillo. Era in cottura il ragazzo, prometteva molto bene. A volte veniva a riprenderlo il padre, altre lo riportavo io a casa. Siamo diventati amici, il padre era contento perché il figlio aveva un riferimento mentre loro lavoravano. Ines aumentava la dose ad ogni turno di massaggio,
mostrava gambe, parte del seno, Giacomo fingeva di non guardare, il cazzo diceva altro.
Con una scusa Ines si è alzata pregandomi di continuare per non interrompere il massaggio. Essendo maschio non avevo timore ad impugnare il suo cazzo fingendo di spostarlo e sentendo la sua durezza. Al ragazzo deve essere piaciuto il mio trattamento,
il cazzo era diventato enorme, ho fatto l'occhiolino ad Ines, lei ha recepito, Giacomo
ha chiuso gli occhi, sono bastati due tocchi a farlo sborrare. Voleva alzarsi -Tranquillo
Giacomo sono cose che succedono, ti è piaciuto?- -Ha risposto con un cenno della testa.
-Sei capace a mantenere il segreto?- Altro cenno con la testa. Ines si è piegata, con la
lingua ha raccolto la sua sborra dandomi subito dopo un bacio per farmela assaporare.
Ci ha rassicurato Giacomo, durante il percorso per riportarlo a casa abbiamo parlato,
gli ho detto che Ines era innamorato di lui, che la poteva scopare, che nessuno doveva
sapere nulla, se aveva piacere poteva continuare, in qualsiasi momento poteva interrompere. Ha risposto che voleva continuare all'infinito, che non ne avrebbe fatto voce con nessuno. Era lui a darci la disponibilità per stare con noi, l'ho raccomandato
a non modificare le sue abitudini per non dare nell'occhio. Quando veniva restava nudo
per i massaggi, anche io ed Ines eravamo nudi, i massaggi non più sulla poltrona ma sul letto, l'ematoma si era riassorbito del tutto, Lo facevamo godere tantissimo, insieme
lo succhiavamo, ci sborrava in bocca e subito dopo io ed Ines facevamo una memorabile
scopata sotto i suoi occhi. Trascorreva tantissimo tempo a casa nostra, i genitori erano felicissimi, anche noi lo eravamo, Giacomo si faceva fare di tutto, scopava Ines con
una forza inaudita, la faceva urlare di piacere. Veramente il piacere era per tutti, non ha più giocato a calcio. E' durato tre mesi, si è diplomato, si è iscritto alla normale
di Pisa. I genitori frequentano la nostra casa, a volte andiamo da loro, Giacomo a volte
si fa sentire, se torna ci viene a trovare, ha la ragazza ma qualche meeting sul lettolo facciamo ancora, ci dice che come gode con noi non riesce a farlo con la sua ragazza.
Che onore! E' stata Ines a farmi capire che i genitori forse volevano avere dei rapporti con noi, a lei il padre non la eccitava, lo stesso a me la madre.
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Commenti dei lettori al racconto erotico