Una vedova ucraina.
di
Donato.l
genere
trio
Sono passati due anni dalla guerra, quella che trafigge la gente di Russia e Ucraina, portando distruzione, sofferenza e morte. Mariti caduti sul campo hanno lasciato le loro famiglie. E di questo vi parlo: una signora che era felice della sua vita e che, all'improvviso, l'ha vista sconvolta dalla perdita del suo adorato marito. Sono trascorsi due anni dalla sua morte e non c'è nulla che possa riempire le sue giornate vuote di felicità. I figli, ormai cresciuti, vivono all'estero, in attesa di tornare in patria una volta finita la guerra.
Ogni giorno, la sua vita è in pericolo, poiché vive a pochi chilometri dal fronte. Come ogni giorno, andava in ospedale come se niente fosse; era una brava infermiera, oltre che bella. Molti uomini le facevano la corte, ma lei non era interessata. Il ricordo del marito le impediva di pensare ad altri uomini. L'unico sfogo che aveva era iscriversi a una video chat con sconosciuti, dove mostrava il suo corpo. Aveva un debole per il sesso virtuale, ma non andava oltre. D'altronde, era ancora giovane e si poteva capire.
Un giorno, dopo aver finito il turno di mattina, tornò a casa, fece un po' di pulizie e un bagno caldo. Il suo corpo era ancora bellissimo, con un viso da ragazza e una quarta di seno. In quei momenti di relax pensava sempre al marito scomparso. Mentre si preparava a cucinare, due soldati russi bussarono alla porta. La signora non avrebbe mai immaginato che fossero militari russi. Quando aprì la porta, le puntarono il fucile contro: "Ci faccia entrare, signora, e non provi a urlare".
"Cosa volete da me?" chiese la donna.
"Niente", risposero i soldati, "vogliamo solo del cibo e dei soldi".
"Non ho nulla per voi mercenari, andate via".
Uno dei soldati le diede uno schiaffo. "Fai come ti dico, se vuoi vivere ancora un po'". La signora, indifesa, fu costretta ad accettare. "Vi posso fare solo da mangiare. Soldi non ne ho".
"Bene", disse il soldato, "allora significa che pagherai diversamente". La donna capì subito le intenzioni dei due soldati. Rassegnata, preparò il cibo e mise del vino sulla tavola. Uno dei soldati si avvicinò per toccarla. "Non mi toccare, vigliacco!!, ma l'altro soldato col sorriso ironico gli disse di farla cucinare, promettendo che ci avrebbero pensato dopo.
Nel frattempo, dalla strada, alcuni soldati ucraini sentirono degli strani rumori provenire dalla casa e si avvicinarono. La signora notò dalla finestra la loro presenza e il suo cuore si riempì di speranza. Fece un cenno ai soldati ucraini di aspettare, poi cambiò atteggiamento fingendo di essere disponibile verso i russi. Accese la musica e portò il vino in tavola, facendo credere che fosse complice. La musica avrebbe coperto i rumori dei soldati ucraini che stavano per entrare dalla finestra.
La signora lasciò la finestra socchiusa e tornò dai soldati russi. Notando il suo cambiamento improvviso, uno dei russi sospettò: "Non è che ci vuoi avvelenare?".
"Vieni a mangiare con noi", disse un soldato. Dopo essersi sincerati che tutto fosse in regola, i soldati finirono di pranzare. La signora, con un sorriso ingannevole, disse: "Vado a farmi un bagno, stalloni miei. Spero che il vino non vi abbia indeboliti".
"Non ti preoccupare, ti faremo vedere di cosa siamo capaci. Sbrigati!", rispose uno dei soldati.
La donna si chiuse in bagno, mentre gli ucraini entrarono silenziosamente dalla finestra. Dopo dieci minuti, uno dei russi esclamò: "Ehi, esci fuori, ci stai mettendo troppo!". Quando andarono a controllare, si accorsero che la porta del bagno era chiusa. "Sta facendo la cattiva", disse uno dei soldati russi, mentre cercavano di forzare la porta. Ma in quel momento, i soldati ucraini fecero irruzione, armi in pugno, e catturarono i russi.
"Ci è mancato poco che vi mettessimo due pallottole in testa", disse uno degli ucraini. "Portateli via".
La signora tirò un sospiro di sollievo: "Non so come ringraziarvi, ho temuto il peggio".
"Non si preoccupi, signora, è nostro dovere difendere la nostra gente. Ma lei è da sola, la sua famiglia?".
"Purtroppo mio marito è morto da due anni, e i miei figli vivono all'estero. Sono rimasta sola".
"Abbiamo liberato questa città dai russi, ma ce ne sono ancora che si nascondono nelle case vicine. Stia attenta".
"Non so come ringraziarvi. Sarete stanchi, perché non vi fermate un po' e poi partite?".
"Grazie, signora, ma non possiamo, il nostro dovere ci chiama", risposero.
La signora insistette: "Mangiate qualcosa... Chi è il vostro comandante?".
"Perché lo vuole sapere?", chiese uno dei soldati.
"Sono un'infermiera, ho curato molti comandanti, e mio marito faceva parte dei servizi segreti, ma è morto in circostanze misteriose".
"Il nostro comandante si chiama Vucinic".
La signora Tanya chiamò il comandante con il suo numero privato: Signora Tanya che piacere risentirla come sta?
"Adesso meglio, i suoi soldati mi hanno appena salvato dai russi". Vorrei chiederle se possono fermarsi finché non riprendono le forze.
"Oh, santo cielo, ringrazio Dio! Chi sono i soldati che ti hanno salvato?".
"Siamo Jonny e Jimmy, del terzo battaglione", risposero i soldati.
"Restate in quella casa finché non sarete certi che il pericolo sia passato. Dovete proteggere la signora Tanya", ordinò Vucinic.
"Sì, signore", risposero i soldati.
"Signora Tanya, abbia cura di loro, e quando tutto sarà finito vorrei rivederla".
"Senza dubbio, comandante. A presto"..... continua
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