Roberto

di
genere
gay

chi conosce Milano, sa dove si trova Corso Lodi.
Questa premessa è necessaria per inquadrare il racconto.
Il corso, da qualche anno, ha una corsia centrale con pista ciclopedonale e panchine.
Quasi sempre piene sia di giorno che di notte.
In una di queste staziona un maschio, un poco sporco e trasandato, che si potrebbe definire "barbone,
In effetti ha la barba è di origine calabrese è molto robusto, non grasso, alto circa un metro e novanta. se non fosse cosi messo anche molto sessualmente appetibile.
Questa mattina mi ero seduto in una di queste panchine avendo avuto, data l'età, un giramento di testa.
Lo vedo arrivare, solitamente lo saluto io, oggi mi ha salutato lui.
ho molto gradito il saluto, ma quello che più mi ha colpito è ciò che mi ha detto.
Arrivo dalla stazione Porta Romana e mi sono fatto una sega.
al momento sono rimasto colpito da cio che ha detto, poi la mia troiaggine ha preso il sopravvento e gli ho detto "potevi chiamarmi che ti facevo un pompino", lui per tutta risposta mi ha detto "la prossima volta vengo a chiamarti".
Al pomeriggio inoltrato lo vedo arrivare e si siede sulla panchina di fianco a me e mi chiede se mi faccio anche scopare, che mi paga.
Però mi dice anche che ha un cazzo molto grosso.
Gli rispondo che non c'è problema. Mi deve solo dire quando.
Adesso mi dice.
il posto dopo faccio le porcate è il solaio della casa dove abito.
gli dico, ci vediamo alle 22 qui, adesso non posso c'è il custode.
Alle 22 lo vado a prendere e saliamo all'ultimo piano.
Mi dice di spogliarmi perchè vuole vedere se gli piaccio.
Mi metto nudo, mi fa girare e mi dice che nonostante l'età ho un bel corpo, liscio e senza peli.
A questo punto si spoglia anche lui, visto vestito fa schifo ma nudo è molto pulito.
Per ultimo si toglie le mutande e salta fuori un cazzo veramente enorme, se non sono 30 cm poco ci manca.
Mi chiede se ho paura a prenderlo in culo, gli rispondo un bel no, il culo è allenato, due sputi e via.
Mi fa mettere in ginocchio a leccargli cazzo e palle, in bocca non entra talmente grossa è la cappella.
Glielo insalivo bene e nel frattempo cresce in durezza, lui con le sue manone mi strizza le tette e molto forte i capezzoli.
Mentre succhio mi dice che gli scappa di pisciare, ma li non c'è un cesso e non si puo farla a terra. Mi chiede se la bevo. Gli dico di andare adagio altrimenti mi va di traverso. Ok dice e comincia a farla, io ingoio. Se no era un litro poco mancava.
Col cazzo duro dice di alzarmi e mettermi a pecora. Mi sputa sul buco e appoggia la cappella. Poi cambia idea e mi fa stendere a terra. Vuole vedermi in faccia se soffro e quanto. Prende le gambe e le appoggia alle spalle e di colpo infila meta cazzo in culo.
Io lo guardo e gli dico, tutto li?
Lui si sente preso in giro e me lo spinge dentro tutto di colpo.
con quel colpo io sborro sulla mia pancia. Sono largo come una vacca ma ho goduto l'allargamento.
Lui sorride e comincia ad andare avanti ed indietro.
Strizzandomi le tettine e mordendomi i capezzoli, godevo come una troia e cosi anche lui.
Ad un certo punto si ferma, non vuole vedire subito, gli piace troppo il mio buco del culo.
Resta fermo dentro qualche minuto, poi ricomincia a stantuffare.
Lui è il pistone ed io il cilindro. Siamo ormai un motore ben rodato. Va avanti per pochi minuti ed alla fine non regge e mi riempie il culo di sborra.
Stiamo alcuni minuti fermi e zitti, poi lui toglie il cazzo e mi dice, sei la mia troia, voglio il tuo culo ogni volta che ne ho voglia, dammi un recapito.
In quel momento non le ho dato nulla, gli ho detto , sai dove trovarmi.
Ci siamo vestiti e l'ho riaccompagnato alle panchine.
Mi ha salutato con un ciao alla prossima.
Col culo pieno di sborra sono tornato a casa e mi sono di nuovo segato. Bellissimo.
scritto il
2024-10-21
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