La mia vera prima volta
di
Lukewars
genere
bisex
Quella sera ero deciso ad andare fino in fondo.
Avevo già avuto qualche incontro, tutti abbastanza deludenti sia in termini di prestazione che di dimensioni. Tutti tranne l'ultimo, con un ragazzo distante pochi chilometri, gentile nei modi e molto paziente (cosa fondamentale vista la riservatezza che vado cercando). Lo aveva trovato su un sito la mia ragazza mentre era in cerca di qualcuno che potesse togliermi la curiosità di essere scopato a dovere, di farmi sentire libero di godere senza sentirmi giudicato. Mi ha spinto lei ad uscire verso mezzanotte, dopo aver detto al ragazzo di prendere la macchina e venire in zona. Mentre sono in macchina mi sto già toccando, è duro e basta sfiorarlo perché si contragga. E ogni contrazione mi porta a contrarre il culo, così che possa sentire il mio buchetto stringersi intorno al plug nero che avevo tenuto dentro per tutta la sera. Sento delle scosse partire da lì per arrivare fino alla punta del cazzo, lucida e già bagnata.
Parcheggio dietro una siepe in una strada poco illuminata, scendo e sistemo i sedili dietro così da avere lo spazio per stare sdraiati. Sarebbe stato comunque scomodo: io sono 1.86, lui 1.94, entrambi siamo ex nuotatori, servirebbe una limousine per stare larghi. Stendo un lenzuolo, libero il bagagliaio e mi siedo. Tirato fuori il telefono vedo un messaggio. Neanche lo leggo, so chi è e rispondo mandando la localizzazione. Voglio pensare il meno possibile, devo buttarmi. Aggiungo un messaggio:
"Entra con il cazzo già duro".
Non volevo più aspettare, dovevo sentirlo in bocca.
È fine settembre, nonostante i finestrini socchiusi in macchina fa comunque troppo caldo per restare vestiti. Mi levo scarpe, pantaloncini e mutande, rimanendo seduto a gambe incrociate col cazzo duro che spicca. Riprendo in mano il telefono, ancora acceso con la chat a schermo intero. Ho voglia, ma vorrei averne di più. Vado nei media della chat e apro l'ultima foto: il suo cazzo fotografato mentre è seduto, la mano sinistra a tenerlo su, la cappella bene in vista. Sono venti centimetri belli massicci, al pensiero di poterlo assaggiare di lì a poco cominciò a segarmi più forte, stringendo ancor di più la mano. Sono già vicino al venire, mi piace essere al limite senza poter concludere e voglio farlo per tutto l'incontro.
Vedo dei fari, una macchina che gira dietro la mia stessa siepe si parcheggia dietro di me. Passano pochi secondi e la sagoma del ragazzo esce dall'auto, chiude la portiera e si avvicina. Lo stesso ragazzo che pochi giorni prima mi aveva sborrato in gola, tenendomi la testa premuta sul suo cazzo, facendomi sentire usato e sottomesso man mano che il suo sperma mi finiva giù per la gola. Qualche flash di quella sera mi passa davanti agli occhi, mi pulsa così tanto il cazzo che sono costretto a staccare la mano per non fare danni. Non ho chiuso l'auto, vedo entrare un po' di luce e poi lui. Vedendo il lenzuolo entra in ginocchio e tiene le scarpe fuori, si gira e se le leva, chiudendosi la porta dietro.
-Ciao
-Ciao, un attimo che mi levo anche io i pantaloni.
Mi aveva visto mezzo nudo, soffermandosi per un paio di secondi sul mio cazzo. Ho un bel cazzo, ogni ragazza con cui sono stato o ne è diventata dipendente o mi ha comunque fatto i complimenti. Però quando ho qualcosa nel culo o quando sono la passivella della situazione non è mai al top, come se il mio corpo volesse soddisfare il mio inconscio desiderio di avere un cazzetto in confronto a quello che mi trovo davanti. Lo guarda e sorride, perché la volta prima gli ho spiegato come mai non lo avessi grosso quanto nei video che gli avevo mandato. Sorride perché sa che il cazzone in gioco è il suo, sa di comandare.
Finalmente si leva le mutande. Non lo ha duro ma lo ha comunque più grosso del mio. Si sega brevemente guardandoselo, poi mi guarda.
-Sdraiati, pancia in giù con il viso vicino a me.
Eseguo senza esitazione, sguardo fisso su quell'arnese che si stagliava in mezzo alle sue gambe. Appena finisco di sistemarmi mi rendo conto che in questa posizione non posso toccarmi, e realizzo: almeno inizialmente, per godere, dovrò fare affidamento solo sulle contrazioni del culo intorno al plug. Mi va bene, lo accetto appena sento il suo cazzo massiccio appoggiarsi sulla mia faccia. Lo guardo. Da vicino è ancora più grosso.
-Mamma mia... è enorme.
Lui non dice niente, mi guarda mentre inizio a baciargli il cazzo. Un po rimango sui baci, ma passo presto alla lingua. Gli lecco tutta l'asta, vado più volte su e giù percorrendo tutta la sua lunghezza prendendomi la premura di lasciare un filo di bava sulla mia strada. Mi tremano le gambe, non resisto più. Lo prendo alla base con la mano, lo direzione e me lo infilo in bocca. Prima estasi della serata. Chiudo gli occhi e comincio un lungo, gustoso, bagnato e passionale pompino.
-Cazzo.. sei ancora più bravo di quanto mi ricordassi
-Ti piace?
-Secondo te? Dai prendilo tutto
Obbedisco, voglio renderlo soddisfatto. Spingo la faccia verso il basso finché il mio naso non si schiaccia sulla poca peluria presente alla base del cazzo, la lingua bagna le palle e lo sento ansimare. Sono già in balìa di quella sensazione di sottomissione che mi fa impazzire, la mia gola è un oggetto per darsi piacere. Sento la cappella che entra e esce dalla gola, mi manca il fiato e il cazzo mi pulsa allo stesso ritmo con il quale lui mi scopa la bocca. Continuo a pomparlo, a spargermi la saliva sul viso e a segarlo tenendo la cappella appoggiata sulla mia lingua o la mia faccia.
È arrivato il momento di togliere il plug, quindi mi allungo con entrambe le mani verso il culo. Lui ne approfitta per mettermi le mani sulla nuca e spingermi contro il suo cazzo, costringendomi a tenermi 20 centimetri di in gola senza avere l'appoggio o l'ausilio delle mani. Sono il suo giochetto sessuale e adoro la sensazione.
Il culo è pronto, mi entrano due dita senza sforzo.
-Ti va di scoparmi?
-Certo che voglio... lo aspettavo dalla volta scorsa
-Se ti sdrai posso cavalcarti io... mi andrebbe di sentirlo tutto
Non se lo fa ripetere, si mette in posizione e a quel punto tocca a me.
Sono eccitatissimo, sento che il buchetto mi formicola perché ha bisogno di essere allargato a dovere. Mi posiziono sopra di lui dandogli la schiena, indirizzo la punta e mi lascio cadere.
Ci siamo.
Entra fino alle palle come se fossi fatto di burro, lui mette una mano per chiappa e me le allarga.
-Dio mio... ho rischiato di sborrare. Mi hai mangiato il cazzo col culo
-Con la bocca non mi era bastato...
Non so come mi sia uscita. Mi imbarazza dire cose del genere, ma è stato spontaneo. E vista la sua reazione sicuramente ha fatto effetto.
Inizia a sollevare e lasciarmi cadere il culo sul suo cazzo, facendomi sentire ogni cm della sua lunghezza mentre usciva per poi rientrare. Per un po' va avanti così, usa il mio culo per farsi una sega lenta ma utile per allargarmi. Ma poi decide di fare sul serio.
Sfila il cazzo, e mi spinge in avanti, a pecora davanti a lui.
-Hai già il culo aperto... posso farti una foto?
Un brivido mi scorre lungo la schiena
-Sì
-Uso il tuo, voglio farti vedere in che condizioni sei
Gli passo il telefono sbloccato e dopo poco vedo il flash. Mi sento una ragazzina troia alle prime esperienze.
-Tieni, guarda. Mandala alla tua ragazza, chiedile se è soddisfatta.
Idea geniale. Prendo il telefono e quello che mi trovo davanti sembra uno scatto da un set porno. Il mio corpo nudo a pecora, illuminato solo dalla luce del flash, le mie palle che ciondolano sooto al mio buchetto completamente spanato e a pochi centimetri quel cazzo mastodontico che mi stava rendendo la puttana che da tempo desideravo essere.
Non faccio in tempo a premere invio che inizio a sentire dei colpi fortissimi al culo che mi fanno perdere fiato. Ha iniziato a fottermi con foga approfittando del fatto che fossi distratto. Sono con la faccia sul lenzuolo, il culo in alto e le sue mani sui fianchi. Il mio cazzo penzola e sbatte su di me tanto veloce quanto il movimento di chi mi sta dietro. In macchina fa sempre più caldo, siamo completamente fradici anche se nudi ma riusciamo a scopare in un altro paio di posizioni per poi finire di nuovo a pecora. Mentre mi scopa la mia mente viaggia. Sono totalmente assoggettato al suo cazzo, sono vicino ad un orgasmo anale da ormai 20 minuti e non sento dolore, solo piacere. Riesco a sentire le pulsazioni del suo cazzo ogni volta che arriva in fondo, le sue palle che mi toccano e le sue mani che mi palpano e schiaffeggiano il culo.
Ad un certo punto lo sento ansimare più forte, aumentare il ritmo e uscire.
Non sa cosa voglio fare.
-Che succede?
-Sto per sborrare, non posso dentro
-Infilalo subito
È senza preservativo, pensava di pretendere troppo.
-Infilamelo e scopami fortissimo ti prego
L'ho pregato.
Una troietta disperata per il cazzo.
Sento di nuovo il culo riempirsi, mi piazzo con il culo all'altezza più giusta per lui inarcando la schiena e stendo le braccia in avanti, appoggiando il viso sul lenzuolo
-Sborrami nel culo e fammi sborrare, per favore non fermarti
-Ma non ti stai toccando?
-No voglio venire dal culo
La sua risposta è un mix di stupore, eccitazione e godimento.
Sta andando ad un ritmo folle, il mio culo è una voragine, contraggo tutti i muscoli
-Sto sborrando....
Distinguo chiaramente i primi schizzi di sborra nel culo, il caldo mi fa gonfiare il cazzo fino al limite
-Sto sborrando... ti sto riempiendo il culo...
E poi succede. Il mio buco del culo inizia ad avere degli spasmi, il cazzo trema e inizia a colare sborra. Tempo due secondi e schizzo, sembra che stia squirtando come una troietta che fa anal. Sei, sette, otto fiotti per ogni spasmo anale concomitante con i colpi dati da lui. Finisco di sborrare ma sono ancora in estasi, sento il cazzo gonfio di lui ancora dentro mentre il mio cazzetto sì è rimpicciolito una volta svuotato. Porto la mano sulla cappella e inizio a massaggiarla come ho fatto per anni col clitoridi delle ragazze con cui uscivo. Muovo il bacino, lui sospira e asseconda il movimento. Inizio a gemere e mel giro di pochi secondi riesco ad avere un altro breve orgasmo toccandomi come una troietta.
-Sei assurdo, si vede che ne hai bisogno. Ti ua fatto male aspettare anni prima di farti scopare.
-Lo so... ho tempo per rimediare.
E mentre sono lì, col culo aperto e pieno di sborra, mi ricordo una cosa che mi aveva accennato qualche tempo prima in chat.
-Ma tu non avevi un amico nero che poteva scoparmi insieme a te?
Avevo già avuto qualche incontro, tutti abbastanza deludenti sia in termini di prestazione che di dimensioni. Tutti tranne l'ultimo, con un ragazzo distante pochi chilometri, gentile nei modi e molto paziente (cosa fondamentale vista la riservatezza che vado cercando). Lo aveva trovato su un sito la mia ragazza mentre era in cerca di qualcuno che potesse togliermi la curiosità di essere scopato a dovere, di farmi sentire libero di godere senza sentirmi giudicato. Mi ha spinto lei ad uscire verso mezzanotte, dopo aver detto al ragazzo di prendere la macchina e venire in zona. Mentre sono in macchina mi sto già toccando, è duro e basta sfiorarlo perché si contragga. E ogni contrazione mi porta a contrarre il culo, così che possa sentire il mio buchetto stringersi intorno al plug nero che avevo tenuto dentro per tutta la sera. Sento delle scosse partire da lì per arrivare fino alla punta del cazzo, lucida e già bagnata.
Parcheggio dietro una siepe in una strada poco illuminata, scendo e sistemo i sedili dietro così da avere lo spazio per stare sdraiati. Sarebbe stato comunque scomodo: io sono 1.86, lui 1.94, entrambi siamo ex nuotatori, servirebbe una limousine per stare larghi. Stendo un lenzuolo, libero il bagagliaio e mi siedo. Tirato fuori il telefono vedo un messaggio. Neanche lo leggo, so chi è e rispondo mandando la localizzazione. Voglio pensare il meno possibile, devo buttarmi. Aggiungo un messaggio:
"Entra con il cazzo già duro".
Non volevo più aspettare, dovevo sentirlo in bocca.
È fine settembre, nonostante i finestrini socchiusi in macchina fa comunque troppo caldo per restare vestiti. Mi levo scarpe, pantaloncini e mutande, rimanendo seduto a gambe incrociate col cazzo duro che spicca. Riprendo in mano il telefono, ancora acceso con la chat a schermo intero. Ho voglia, ma vorrei averne di più. Vado nei media della chat e apro l'ultima foto: il suo cazzo fotografato mentre è seduto, la mano sinistra a tenerlo su, la cappella bene in vista. Sono venti centimetri belli massicci, al pensiero di poterlo assaggiare di lì a poco cominciò a segarmi più forte, stringendo ancor di più la mano. Sono già vicino al venire, mi piace essere al limite senza poter concludere e voglio farlo per tutto l'incontro.
Vedo dei fari, una macchina che gira dietro la mia stessa siepe si parcheggia dietro di me. Passano pochi secondi e la sagoma del ragazzo esce dall'auto, chiude la portiera e si avvicina. Lo stesso ragazzo che pochi giorni prima mi aveva sborrato in gola, tenendomi la testa premuta sul suo cazzo, facendomi sentire usato e sottomesso man mano che il suo sperma mi finiva giù per la gola. Qualche flash di quella sera mi passa davanti agli occhi, mi pulsa così tanto il cazzo che sono costretto a staccare la mano per non fare danni. Non ho chiuso l'auto, vedo entrare un po' di luce e poi lui. Vedendo il lenzuolo entra in ginocchio e tiene le scarpe fuori, si gira e se le leva, chiudendosi la porta dietro.
-Ciao
-Ciao, un attimo che mi levo anche io i pantaloni.
Mi aveva visto mezzo nudo, soffermandosi per un paio di secondi sul mio cazzo. Ho un bel cazzo, ogni ragazza con cui sono stato o ne è diventata dipendente o mi ha comunque fatto i complimenti. Però quando ho qualcosa nel culo o quando sono la passivella della situazione non è mai al top, come se il mio corpo volesse soddisfare il mio inconscio desiderio di avere un cazzetto in confronto a quello che mi trovo davanti. Lo guarda e sorride, perché la volta prima gli ho spiegato come mai non lo avessi grosso quanto nei video che gli avevo mandato. Sorride perché sa che il cazzone in gioco è il suo, sa di comandare.
Finalmente si leva le mutande. Non lo ha duro ma lo ha comunque più grosso del mio. Si sega brevemente guardandoselo, poi mi guarda.
-Sdraiati, pancia in giù con il viso vicino a me.
Eseguo senza esitazione, sguardo fisso su quell'arnese che si stagliava in mezzo alle sue gambe. Appena finisco di sistemarmi mi rendo conto che in questa posizione non posso toccarmi, e realizzo: almeno inizialmente, per godere, dovrò fare affidamento solo sulle contrazioni del culo intorno al plug. Mi va bene, lo accetto appena sento il suo cazzo massiccio appoggiarsi sulla mia faccia. Lo guardo. Da vicino è ancora più grosso.
-Mamma mia... è enorme.
Lui non dice niente, mi guarda mentre inizio a baciargli il cazzo. Un po rimango sui baci, ma passo presto alla lingua. Gli lecco tutta l'asta, vado più volte su e giù percorrendo tutta la sua lunghezza prendendomi la premura di lasciare un filo di bava sulla mia strada. Mi tremano le gambe, non resisto più. Lo prendo alla base con la mano, lo direzione e me lo infilo in bocca. Prima estasi della serata. Chiudo gli occhi e comincio un lungo, gustoso, bagnato e passionale pompino.
-Cazzo.. sei ancora più bravo di quanto mi ricordassi
-Ti piace?
-Secondo te? Dai prendilo tutto
Obbedisco, voglio renderlo soddisfatto. Spingo la faccia verso il basso finché il mio naso non si schiaccia sulla poca peluria presente alla base del cazzo, la lingua bagna le palle e lo sento ansimare. Sono già in balìa di quella sensazione di sottomissione che mi fa impazzire, la mia gola è un oggetto per darsi piacere. Sento la cappella che entra e esce dalla gola, mi manca il fiato e il cazzo mi pulsa allo stesso ritmo con il quale lui mi scopa la bocca. Continuo a pomparlo, a spargermi la saliva sul viso e a segarlo tenendo la cappella appoggiata sulla mia lingua o la mia faccia.
È arrivato il momento di togliere il plug, quindi mi allungo con entrambe le mani verso il culo. Lui ne approfitta per mettermi le mani sulla nuca e spingermi contro il suo cazzo, costringendomi a tenermi 20 centimetri di in gola senza avere l'appoggio o l'ausilio delle mani. Sono il suo giochetto sessuale e adoro la sensazione.
Il culo è pronto, mi entrano due dita senza sforzo.
-Ti va di scoparmi?
-Certo che voglio... lo aspettavo dalla volta scorsa
-Se ti sdrai posso cavalcarti io... mi andrebbe di sentirlo tutto
Non se lo fa ripetere, si mette in posizione e a quel punto tocca a me.
Sono eccitatissimo, sento che il buchetto mi formicola perché ha bisogno di essere allargato a dovere. Mi posiziono sopra di lui dandogli la schiena, indirizzo la punta e mi lascio cadere.
Ci siamo.
Entra fino alle palle come se fossi fatto di burro, lui mette una mano per chiappa e me le allarga.
-Dio mio... ho rischiato di sborrare. Mi hai mangiato il cazzo col culo
-Con la bocca non mi era bastato...
Non so come mi sia uscita. Mi imbarazza dire cose del genere, ma è stato spontaneo. E vista la sua reazione sicuramente ha fatto effetto.
Inizia a sollevare e lasciarmi cadere il culo sul suo cazzo, facendomi sentire ogni cm della sua lunghezza mentre usciva per poi rientrare. Per un po' va avanti così, usa il mio culo per farsi una sega lenta ma utile per allargarmi. Ma poi decide di fare sul serio.
Sfila il cazzo, e mi spinge in avanti, a pecora davanti a lui.
-Hai già il culo aperto... posso farti una foto?
Un brivido mi scorre lungo la schiena
-Sì
-Uso il tuo, voglio farti vedere in che condizioni sei
Gli passo il telefono sbloccato e dopo poco vedo il flash. Mi sento una ragazzina troia alle prime esperienze.
-Tieni, guarda. Mandala alla tua ragazza, chiedile se è soddisfatta.
Idea geniale. Prendo il telefono e quello che mi trovo davanti sembra uno scatto da un set porno. Il mio corpo nudo a pecora, illuminato solo dalla luce del flash, le mie palle che ciondolano sooto al mio buchetto completamente spanato e a pochi centimetri quel cazzo mastodontico che mi stava rendendo la puttana che da tempo desideravo essere.
Non faccio in tempo a premere invio che inizio a sentire dei colpi fortissimi al culo che mi fanno perdere fiato. Ha iniziato a fottermi con foga approfittando del fatto che fossi distratto. Sono con la faccia sul lenzuolo, il culo in alto e le sue mani sui fianchi. Il mio cazzo penzola e sbatte su di me tanto veloce quanto il movimento di chi mi sta dietro. In macchina fa sempre più caldo, siamo completamente fradici anche se nudi ma riusciamo a scopare in un altro paio di posizioni per poi finire di nuovo a pecora. Mentre mi scopa la mia mente viaggia. Sono totalmente assoggettato al suo cazzo, sono vicino ad un orgasmo anale da ormai 20 minuti e non sento dolore, solo piacere. Riesco a sentire le pulsazioni del suo cazzo ogni volta che arriva in fondo, le sue palle che mi toccano e le sue mani che mi palpano e schiaffeggiano il culo.
Ad un certo punto lo sento ansimare più forte, aumentare il ritmo e uscire.
Non sa cosa voglio fare.
-Che succede?
-Sto per sborrare, non posso dentro
-Infilalo subito
È senza preservativo, pensava di pretendere troppo.
-Infilamelo e scopami fortissimo ti prego
L'ho pregato.
Una troietta disperata per il cazzo.
Sento di nuovo il culo riempirsi, mi piazzo con il culo all'altezza più giusta per lui inarcando la schiena e stendo le braccia in avanti, appoggiando il viso sul lenzuolo
-Sborrami nel culo e fammi sborrare, per favore non fermarti
-Ma non ti stai toccando?
-No voglio venire dal culo
La sua risposta è un mix di stupore, eccitazione e godimento.
Sta andando ad un ritmo folle, il mio culo è una voragine, contraggo tutti i muscoli
-Sto sborrando....
Distinguo chiaramente i primi schizzi di sborra nel culo, il caldo mi fa gonfiare il cazzo fino al limite
-Sto sborrando... ti sto riempiendo il culo...
E poi succede. Il mio buco del culo inizia ad avere degli spasmi, il cazzo trema e inizia a colare sborra. Tempo due secondi e schizzo, sembra che stia squirtando come una troietta che fa anal. Sei, sette, otto fiotti per ogni spasmo anale concomitante con i colpi dati da lui. Finisco di sborrare ma sono ancora in estasi, sento il cazzo gonfio di lui ancora dentro mentre il mio cazzetto sì è rimpicciolito una volta svuotato. Porto la mano sulla cappella e inizio a massaggiarla come ho fatto per anni col clitoridi delle ragazze con cui uscivo. Muovo il bacino, lui sospira e asseconda il movimento. Inizio a gemere e mel giro di pochi secondi riesco ad avere un altro breve orgasmo toccandomi come una troietta.
-Sei assurdo, si vede che ne hai bisogno. Ti ua fatto male aspettare anni prima di farti scopare.
-Lo so... ho tempo per rimediare.
E mentre sono lì, col culo aperto e pieno di sborra, mi ricordo una cosa che mi aveva accennato qualche tempo prima in chat.
-Ma tu non avevi un amico nero che poteva scoparmi insieme a te?
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