Caro Diario 1
di
Simona.Esib.Porcella
genere
prime esperienze
Buongiorno a tutti. Prima di tutto mi presento, sono Simona, abito in Lombardia ed ho 20 anni. Per ora lasciamo stare il mio aspetto fisico, ne parlerò più avanti.
Ho deciso di usare questi racconti come se fossero un diario, racconterò le mie esperienze passate, i sogni (erotici ovviamente) e le mie fantasie più nascoste. Non dirò quali dei racconti sono reali, quali sono frutto della mia fantasia e quali vorrei che si realizzassero. Potrebbe essere che in un racconto ci siano sia parti realmente accadute che altre più romanzate. Lascerò a voi lettori il compito di stabilire cosa sia vero e cosa no.
Partiamo però dal principio. La mia storia con il sesso è iniziata abbastanza presto.
Fisicamente mi sono sviluppata precocemente, già alle medie avevo il seno completamente formato. Questo ovviamente attirava molte attenzioni, anche dai ragazzi più grandi.
Il primissimo cazzo che ho avuto modo di vedere dal vivo era di un ragazzo più grande di me, conosciuto in vacanza. Erano le vacanze estive tra la seconda e la terza media e, come ogni anno, i miei genitori mi avevano mandata dai nonni a Jesolo. Erano stupendi quegli anni, i nonni mi facevano fare tutto quello che volevo! Lui lo vedevo sempre in spiaggia con gli amici ed io cercavo di farmi notare dal suo gruppo. Un pomeriggio mentre facevo il bagno, lui ed altri tre ragazzi stavano giocando a pallavolo sul bagnasciuga, quando la palla arrivó vicino a me. Feci per lanciargliela quando mi invitarono a giocare con loro, invito che accettai subito.
Rompemmo così il ghiaccio, si chiamava Luca, e giusto un paio di settimane dopo avrebbe festeggiato i 18 anni.
Quando iniziarono le domande su di me mentii. Finsi di avere più o meno la loro età, mentii anche sul mio nome reale e su svariate altre cose. Durante il pomeriggio Luca mi invitó a fare una passeggiata con lui. Ci incamminammo fino a superare la zona più frequentata. Ci ritrovammo da soli sulla spiaggia quasi deserta.
“Ma lo sai che dietro a quegli alberi la in fondo c’è una spiaggia nudista?” Mi disse ad un certo punto.
“Davvero? Non ne so nulla! Ma quindi sono tutti nudi?”
“Si! Andiamo a spiare?” Chiese mentre mi prendeva per mano aumentando la velocità.
Arrivammo vicino agli alberi e ci infilammo del boschetto. Nascosti dai cespugli iniziammo a spiare tutto quello che succedeva in quella piccola spiaggia.
A dire il vero succedeva ben poco. Molte coppie, anche attempate che prendevano il sole sdraiate tutte nude! Nulla di così sconvolgente a dire il vero.
Ma per me era come rompere un tabu!
“Te avresti il coraggio di metterti nuda come loro?” mi chiese Luca.
La domanda mi sorprese. Fino a quel momento avevo finto di essere più grande e sicura di me. Quindi anche in quel caso cercai di nascondere tutte le mie paure e risposi decisa “Certo! Perché te no?”
“Allora dimostramelo!” rispose lui sorridendo.
Prima di continuare il racconto devo fare una precisazione. Fino a quel momento nessuno, esclusi i famigliari o alcuni medici, mi aveva mai vista nuda. Come già accennato all’epoca sembravo più grande della mia età, ed ero molto simile a come sono ora. 1.63cm, 50kg, terza di seno, capelli castani lunghi e mossi. Non mi sono mai ritenuta una modella, ma ho sempre fatto la mia bella figura! Avevo iniziato a toccarmi ogni tanto sotto la doccia seguendo i consigli di amiche che dicevano di averlo fatto. La mia esperienza era finita li.
Presi la sua frase come una sfida, e sorridendo come una scema slacciai il reggiseno del bikini rimanendo in topless.
Luca mi fissava le tette. Probabilmente non credeva che lo avrei tolto davvero. Senza smettere di fissarmi disse che mancava ancora un pezzo per essere veramente nuda.
Con tutta la forza di volontà trovata in quel momento, presi i laccetti laterali degli slip e li tirai giù lasciando cadere il piccolo indumento a terra. Ero nuda, completamente.
“Non credevo che lo avresti fatto davvero” mi sorrise Luca.
“Forse sono più coraggiosa di te” gli risposi indicando i boxer del suo costume che risultavano decisamente ingrossati!
Luca mi fissò e senza rispondere afferrò il bordo del costume trascinandolo verso il basso rimanendo anche lui completamente nudo.
Io fissavo lui e lui fissava me. Avevo visto dei video porno, delle foto, ma vederlo dal vivo era tutta un’altra cosa. Era durissimo.
Luca senza dire nulla allungò una mano fino a sfiorarmi il seno. Al suo tocco una scossa elettrica mi attraversó il corpo! Iniziò a palparmi prima una tetta, poi l’altra. Io rimanevo immobile lasciandolo fare, lui ovviamente interpretò la cosa come un’invito a proseguire. Prese più coraggio e dopo essersi avvicinato, iniziò a toccarmi ovunque, seno, culo, ed infine anche la figa (per fortuna avevo iniziato proprio quell’estate a radermi anche li).
Continuò a toccarmi ovunque, mi resi conto solo in quel momento di essere completamente bagnata in mezzo alle gambe. Lui si avvicinò ancora ed appoggiò le labbra sulle mie, subito dopo mi strinse a se limonandomi come un pazzo senza smettere di palpare ogni centimetro del mio corpo.
Sentivo le sue mani, la sua lingua nella mia bocca, ma soprattutto sentivo il suo cazzo duro contro la mia pancia.
Senza rendermene conto allungai la mano per afferrarlo. Quando lo toccai sentii che si irrigidì ancora di più, iniziai a massaggiarlo ed a muovere la mano come avevo visto fare bei video. Evidentemente a Luca piaceva. Si staccò dal bacio, allungò le mano sulle mie spalle spingendo delicatamente verso il basso. Seguii il movimento mettendomi in ginocchio davanti a lui.
“Dai, prendilo in bocca” mi disse.
La mia esperienza di pompini a quel tempo era limitata a quelli visti nei video ed alle “simulazioni” fatte per gioco a scuola con penne o altro oggetti piccoli.
Un cazzo vero era molto diverso.
Cercai si ricordare i video che avevo visto.
Presi in mano il cazzo ed iniziai a masturbarlo. Subito dopo aprii la bocca e mi avvicinai. Leccai la cappella. Il sapore ricordo che era forte, molto salato, probabilmente l’acqua di mare era la colpevole.
Avvolsi la bocca sulla cappella ed iniziai a succhiare. Muovevo la mano e succhiavo più che potevo. Ma istintivamente mi portai una mano in mezzo alle gambe e cominciai a toccarmi anche io.
Poi tutto finì.
Senza il minimo preavviso Luca venne. Il primo schizzo mi colpi la gola. Tolsi la presa e mi staccai iniziando a tossire. Gli schizzi dopo mi colpirono in viso.
Stavo ancora tossendo dopo aver ingoiato quello che mi era finito in gola che Luca si scusò, raccolse i suoi boxer e corse via.
Non lo rividi mai più.
Restai per qualche minuto ferma ad elaborare quello che era successo. Solo allora mi accorsi che nel mentre stavo continuando a toccarmi. Mi concentrai su quello fino a che dopo alcuni secondi mi accorsi dell’altro uomo.
40-50 anni circa, brizzolato e decisamente fuori forma. Era a circa 10 metri da me, in mezzo ai cespugli. Nudo anche lui mi fissava mentre si stava masturbando velocemente. Reagii in pochi secondi. Raccolsi il mio costume e corsi via anche io.
Mentre scappavo lo sentii dire di non scappare, oppure di ritornare. Ero confusa e correndo non sentii benissimo.
Mi fermai appena fuori dalla pineta, indossai il mio costume e feci un bagno per lavarmi prima si rientrare a casa.
Continua…
Ho deciso di usare questi racconti come se fossero un diario, racconterò le mie esperienze passate, i sogni (erotici ovviamente) e le mie fantasie più nascoste. Non dirò quali dei racconti sono reali, quali sono frutto della mia fantasia e quali vorrei che si realizzassero. Potrebbe essere che in un racconto ci siano sia parti realmente accadute che altre più romanzate. Lascerò a voi lettori il compito di stabilire cosa sia vero e cosa no.
Partiamo però dal principio. La mia storia con il sesso è iniziata abbastanza presto.
Fisicamente mi sono sviluppata precocemente, già alle medie avevo il seno completamente formato. Questo ovviamente attirava molte attenzioni, anche dai ragazzi più grandi.
Il primissimo cazzo che ho avuto modo di vedere dal vivo era di un ragazzo più grande di me, conosciuto in vacanza. Erano le vacanze estive tra la seconda e la terza media e, come ogni anno, i miei genitori mi avevano mandata dai nonni a Jesolo. Erano stupendi quegli anni, i nonni mi facevano fare tutto quello che volevo! Lui lo vedevo sempre in spiaggia con gli amici ed io cercavo di farmi notare dal suo gruppo. Un pomeriggio mentre facevo il bagno, lui ed altri tre ragazzi stavano giocando a pallavolo sul bagnasciuga, quando la palla arrivó vicino a me. Feci per lanciargliela quando mi invitarono a giocare con loro, invito che accettai subito.
Rompemmo così il ghiaccio, si chiamava Luca, e giusto un paio di settimane dopo avrebbe festeggiato i 18 anni.
Quando iniziarono le domande su di me mentii. Finsi di avere più o meno la loro età, mentii anche sul mio nome reale e su svariate altre cose. Durante il pomeriggio Luca mi invitó a fare una passeggiata con lui. Ci incamminammo fino a superare la zona più frequentata. Ci ritrovammo da soli sulla spiaggia quasi deserta.
“Ma lo sai che dietro a quegli alberi la in fondo c’è una spiaggia nudista?” Mi disse ad un certo punto.
“Davvero? Non ne so nulla! Ma quindi sono tutti nudi?”
“Si! Andiamo a spiare?” Chiese mentre mi prendeva per mano aumentando la velocità.
Arrivammo vicino agli alberi e ci infilammo del boschetto. Nascosti dai cespugli iniziammo a spiare tutto quello che succedeva in quella piccola spiaggia.
A dire il vero succedeva ben poco. Molte coppie, anche attempate che prendevano il sole sdraiate tutte nude! Nulla di così sconvolgente a dire il vero.
Ma per me era come rompere un tabu!
“Te avresti il coraggio di metterti nuda come loro?” mi chiese Luca.
La domanda mi sorprese. Fino a quel momento avevo finto di essere più grande e sicura di me. Quindi anche in quel caso cercai di nascondere tutte le mie paure e risposi decisa “Certo! Perché te no?”
“Allora dimostramelo!” rispose lui sorridendo.
Prima di continuare il racconto devo fare una precisazione. Fino a quel momento nessuno, esclusi i famigliari o alcuni medici, mi aveva mai vista nuda. Come già accennato all’epoca sembravo più grande della mia età, ed ero molto simile a come sono ora. 1.63cm, 50kg, terza di seno, capelli castani lunghi e mossi. Non mi sono mai ritenuta una modella, ma ho sempre fatto la mia bella figura! Avevo iniziato a toccarmi ogni tanto sotto la doccia seguendo i consigli di amiche che dicevano di averlo fatto. La mia esperienza era finita li.
Presi la sua frase come una sfida, e sorridendo come una scema slacciai il reggiseno del bikini rimanendo in topless.
Luca mi fissava le tette. Probabilmente non credeva che lo avrei tolto davvero. Senza smettere di fissarmi disse che mancava ancora un pezzo per essere veramente nuda.
Con tutta la forza di volontà trovata in quel momento, presi i laccetti laterali degli slip e li tirai giù lasciando cadere il piccolo indumento a terra. Ero nuda, completamente.
“Non credevo che lo avresti fatto davvero” mi sorrise Luca.
“Forse sono più coraggiosa di te” gli risposi indicando i boxer del suo costume che risultavano decisamente ingrossati!
Luca mi fissò e senza rispondere afferrò il bordo del costume trascinandolo verso il basso rimanendo anche lui completamente nudo.
Io fissavo lui e lui fissava me. Avevo visto dei video porno, delle foto, ma vederlo dal vivo era tutta un’altra cosa. Era durissimo.
Luca senza dire nulla allungò una mano fino a sfiorarmi il seno. Al suo tocco una scossa elettrica mi attraversó il corpo! Iniziò a palparmi prima una tetta, poi l’altra. Io rimanevo immobile lasciandolo fare, lui ovviamente interpretò la cosa come un’invito a proseguire. Prese più coraggio e dopo essersi avvicinato, iniziò a toccarmi ovunque, seno, culo, ed infine anche la figa (per fortuna avevo iniziato proprio quell’estate a radermi anche li).
Continuò a toccarmi ovunque, mi resi conto solo in quel momento di essere completamente bagnata in mezzo alle gambe. Lui si avvicinò ancora ed appoggiò le labbra sulle mie, subito dopo mi strinse a se limonandomi come un pazzo senza smettere di palpare ogni centimetro del mio corpo.
Sentivo le sue mani, la sua lingua nella mia bocca, ma soprattutto sentivo il suo cazzo duro contro la mia pancia.
Senza rendermene conto allungai la mano per afferrarlo. Quando lo toccai sentii che si irrigidì ancora di più, iniziai a massaggiarlo ed a muovere la mano come avevo visto fare bei video. Evidentemente a Luca piaceva. Si staccò dal bacio, allungò le mano sulle mie spalle spingendo delicatamente verso il basso. Seguii il movimento mettendomi in ginocchio davanti a lui.
“Dai, prendilo in bocca” mi disse.
La mia esperienza di pompini a quel tempo era limitata a quelli visti nei video ed alle “simulazioni” fatte per gioco a scuola con penne o altro oggetti piccoli.
Un cazzo vero era molto diverso.
Cercai si ricordare i video che avevo visto.
Presi in mano il cazzo ed iniziai a masturbarlo. Subito dopo aprii la bocca e mi avvicinai. Leccai la cappella. Il sapore ricordo che era forte, molto salato, probabilmente l’acqua di mare era la colpevole.
Avvolsi la bocca sulla cappella ed iniziai a succhiare. Muovevo la mano e succhiavo più che potevo. Ma istintivamente mi portai una mano in mezzo alle gambe e cominciai a toccarmi anche io.
Poi tutto finì.
Senza il minimo preavviso Luca venne. Il primo schizzo mi colpi la gola. Tolsi la presa e mi staccai iniziando a tossire. Gli schizzi dopo mi colpirono in viso.
Stavo ancora tossendo dopo aver ingoiato quello che mi era finito in gola che Luca si scusò, raccolse i suoi boxer e corse via.
Non lo rividi mai più.
Restai per qualche minuto ferma ad elaborare quello che era successo. Solo allora mi accorsi che nel mentre stavo continuando a toccarmi. Mi concentrai su quello fino a che dopo alcuni secondi mi accorsi dell’altro uomo.
40-50 anni circa, brizzolato e decisamente fuori forma. Era a circa 10 metri da me, in mezzo ai cespugli. Nudo anche lui mi fissava mentre si stava masturbando velocemente. Reagii in pochi secondi. Raccolsi il mio costume e corsi via anche io.
Mentre scappavo lo sentii dire di non scappare, oppure di ritornare. Ero confusa e correndo non sentii benissimo.
Mi fermai appena fuori dalla pineta, indossai il mio costume e feci un bagno per lavarmi prima si rientrare a casa.
Continua…
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