Da rocchino pizza, leccata e bocchino
di
ciac
genere
prime esperienze
Era un po' che Giovanna e Mario guardavano questa pubblicità nei siti in tema e decisero di provarla.Una sera si agghindarono e si accinsero ad andare. Giovanna indossò un top striminzito che risaltava le sue belle zizze misura 4°,sotto aveva indossato un body ed il tutto era contornato da una microgonnellina;Mario,invece,camicia e pantaloni.Uscirono ed andarono al locale,entrarono e risultò a loro molto carino,c'erano tavoli da 2,4 ed 8 persone;si sedettero ed attesero che un cameriere prendesse la loro comanda. Dopo aver consumata la pizza innaffiata da birra,verso mezzanotte le luci si attenuarono ed un gruppo di ragazze e ragazzi entrò in sala non si sa se per soldi o vocazione e si intrufolarono sotto i tavoli coperti dalle tovaglie. 2 si intrufolarono anche sotto il tavolo di Giovanna e Mario,la penombra non lasciò vedere se era una coppia oppure 2 maschi o 2 femmine. Mario sentì delle mani che si intrufolarono nei pantaloni e gli accarezzavano le gambe,dopodichè si sentì slacciare la cinghia,sbottonare la brahetta e mentre una mano gli sollevò il culo,l'altra tirò giù pantaloni e slip togliendoglieli. Giovanna sentì 2 mani che le accarezzavano le gambe,le cosce ed arrivavano ad accarezzarle la fessa rimanendo un attimo interdette perchè salendo non trovarono l'elastico del perizoma per sfilarlo;esplorando con la bocca trovarono i bottoncini del body e li staccarono con i denti. La pucchiacca,così liberata,si manifestò in tutto il suo splendore e la lingua cominciò a strusciarsi sul clitoride ed ad inserirsi fra le labbra grandi e piccole. Nel frattempo,dopo aver leccate le palle a Mario,l'altra bocca si appropriò del suo cazzo e cominciò un lento andirivieni su e giù per l'asta intervallato da leccate di palle. Giovanna,con la lingua che le leccava clitoride,s'intrufolava nella fica e le dava anche colpetti al buco del culo,era quasi in estasi:Mario si godeva il su e giù del bocchino con passate di lingua sulla capocchia e leccate di palle. Entrambi si stringevano le mani godendo come porcellini. Dopo un po' di tempo Giovanna strinse la testa di quello che la stava leccando e,dopo aver ricevuto anche un dito nel culo,l'inondò del suo succoso brodo stringendo ancora di più la mano di Giovanni. Anche Giovanni,dal canto suo,afferrò la testa di colui che lo stava sbocchinando.spingendogli il cazzo in gola e regalandogli una generosa dose di sborra. I 2 furono molto contenti dell'esperienza e dopo essere stati ripuliti e pagato il conto,ritornarono alla loro casa a continuare la serata.Il morale della favola è che quando non lo sai non importa chi ti lecca o ti sbocchina,l'importante è che ti fa sborrare.
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Commenti dei lettori al racconto erotico